Come si fa a sapere quali sono le piante da sovescio migliori per il nostro orto? come faccio a sapere se c’e’ bisogno di azoto o di altro? Devo guardare al ph del terreno?
O in realta’ quelle citate sono analoghe come “resa” di sovescio e le differenze principali riguardano solo le caratteristiche delle varie piante (semina, resistenza freddo, crescita, ecc) ? Grazie mille

( Donato )

Risposta

Ciao Donato, il sovescio è utile su ogni tipo di terreno. Lo devi vivere come una vera e propria concimazione, che oltretutto migliora notevolmente la struttura del terreno sia esso sabbioso che argilloso. Sul tipo di piante da adottare alternerei nel corso del tempo piante appartenenti a famiglie diverse: vale a dire che se all’inizio della primavera hai una parcella libera seminerei della bellissima Phacelia tanacetifolia dal fiore blu, (appartenente alla famiglia delle boraginaceae, che al sud si può seminare anche in autunno) 300 g per 100 mq di terreno, la volta successiva su quella stessa  parcella proverei del grano saraceno, dell’avena o comunque una graminacea che riduce notevolmente la presenza delle infestanti. Se invece la tua parcella sarà libera in autunno puoi seminate la veccia (Vicia villosa) ottima leguminosa o la colza (Brassica napus) crucifera resistente al freddo che regala una biomassa consistente. Oppure puoi consociare anche due tipi di piante da sovescio (avena+veccia o avena +favino) a questo proposito ti segnalo questa tabella dei sovesci con le dosi di semina,  dove sono elencate diverse combinazioni. Le dosi qui sono elevate ma farai tu le dovute divisioni. Con l’alternanza delle varie piante da sovescio nel tempo apporterai al tuo terreno tutto quello che gli occorre.  Spero di esserti stata di aiuto. Fammi sapere…

Ciao, sono un giardiniere dilettante di Udine, nel senso che non è il mio mestiere. Ho un albero di pere ed uno di prugne di circa 3-4 anni (alti 1 mt circa), da spostare in un altro posto. In che periodo li dovrei trapiantare ? Ora è già troppo tardi ?? Grazie

(Marco – Udine)

Risposta

Se i tuoi alberi sono alti circa un metro, significa che le piante sono ancora piccole nonostante siano state piantate 3 o 4 anni fa, quindi puoi zollarli facilmente e spostarli anche subito. Più grande sarà la zolla che accompagnerà il loro spostamento più facile sarà il loro adattamento. Naturalmente grande buca e poi segui tutte le regole del un buon trapianto. Se i tuoi alberi fossero stati troppo grandi avresti dovuto tagliare la zolla adesso e poi aspettare l’autunno per spostarli definitivamente.

Ciao a presto

Mi chiamo Gabriele, vivo a Casella Genova e sono appassionato di orti e di psicologia…non psicologo…….Volevo chiederti come posso impedire ai gatti di fare i loro bisogni nell’orto appena zappato. Grazie

(Gabriele – Casella)

Risposta

Caro Gabriele, contro i gatti si può ben poco. I miei due gatti schiacciano le nepete  (che adorano) e scavano e fanno pipì nelle aiuole, però tengono lontani i topi, le bisce e anche tanti altri animaletti. Io li sgrido, cerco di comunicare loro quali sono i posti vietati, ma con scarsissimi risultati.

Comunque il suggerimento più diffuso in rete è quello delle bottiglie piene di acqua da posizionare qua e là, che sembra tenerli lontani. Altri usano polveri o spray innocui per noi (????) ma poco graditi dai gatti, acquistabili nei negozi specializzati in animali. Oppure si possono acquistare apparecchi che emettono ultrasuoni a loro fastidiosi. Prova a consultare questa pagina dove parlano di repellenti animali altrimenti trova un ‘compromesso sopporta gatti’. Ciao Nara

Buongiorno, mi chiamo Laura amo tanto curare le  piante e credo di avere il pollice verde. Purtroppo la neve caduta mi ha bruciato le foglie di alcune piante. Per rimediare ho tagliato i rami malandati sperando di aver fatto bene.

Inoltre da oltre 30 anni ho piantato dei semi di arancio ed è nato un albero però ibrido, ha delle spine lunghissime e mi piacerebbe tanto farlo innestare però non so a chi rivolgermi. Mi piacerebbe avere un vostro consiglio. Grazie

( Laura Fulli )

Risposta

Ciao Laura, ripulire la piante dalle parti secche è un’operazione utile, l’importante è che sia finito il pericolo gelate e non esagerare con lo sfoltimento, a meno che la pianta non richieda per sua natura di essere ridimensionata molto a primavera.

Per quanto riguarda l’innesto dell’alberello di arancio (che non credo tu abbia piantato 30 anni fa, ma penso che tu volessi dire che i primi tentativi di semina risalgono a quell’epoca) approvo la tua idea di affidarti ad un esperto. Anche se non ho visto la tua pianta so che gli agrumi si possono innestare con successo e gli aranci selvatici sono degli ottimi porta innesti, possiamo farli diventare aranci dolci o anche mandarini, ma è giusto che almeno inizialmente ci guidi un   operatore capace.

Trovarlo non è sempre facile, non mi hai detto dove abiti, ma in ogni caso la cosa migliore è chiedere ai vivai, ai consorzi agrari e agli appassionati della zona. Se intanto vuoi sapere qualcosa in più su questa operazione leggi questa pagina dedicata all’innesto degli alberi da frutto, trovo che sia molto ben fatta. Ti auguro una buona primavera e a presto. Nara

Ho piantato in questi giorni vari alberi da frutto, ciliegi, meli, gelsi, ma non ho “cimato” le piantine. Mi hanno detto che ho sbagliato! Perchè avrei dovuto potare le piantine, a cosa serve?
Grazie, saluti!

( Antonio Nino )

Risposta

Ciao Antonio, ti sei dimenticato di dirmi una cosa importante: le piantine erano a radice nuda o in vaso? Perché questo fa la differenza. Se gli alberelli che hai acquistato erano in vaso, con una loro zolla di terra e un apparato radicale già sviluppato, hai fatto bene a lasciarli com’ erano. L’anno prossimo poi provvederai a fare una prima potatura per iniziare a dare loro la forma desiderata. Ma se invece le piantine erano a radice nuda occorreva fare una diversa valutazione: quanti getti hanno? Se ne hanno troppi vanno ridotti, perché sicuramente la pianta. che spenderà tante energie a radicare bene. non avrà la forza per portare avanti troppe ramificazioni. Francesco, che mi aiuta sempre in orto e in giardino ed è un grande esperto in alberi da frutto, mi ha detto di procedere così: i getti non devono essere più di tre, quindi se ne ha di più occorre eliminare quelli in eccesso e comunque è bene che questi tre vengano ‘abbassati’, lasciandoli a 25 cm dal fusto principale. Nel fare questa operazione considera che questi tre getti saranno l’impalcatura futura dell’albero che verrà.

Spero di essere stata chiara, ma in caso di nuovi dubbi scrivi.

Vivo ad Oristano e sono apicoltrice per passione. Le api mi fanno stare bene e mi prendo cura di loro come fossero delle figlie! La mia domanda è: cosa piantare per arricchire il terreno di azoto e avere un buon pascolo per le api? Grazie!

( Teresa – Oristano )

Risposta

Buongiorno Teresa, non so perché ma la tua mail mi è arrivata incompleta. Poco importa, credo di avere intuito comunque quello che tu volevi chiedermi. Se invece ho male interpretato qualcosa riscrivimi senza problemi.

Mi chiedi un pascolo per le tue api che però sia in grado di arricchire il terreno di azoto. Credo che non ci siano dubbi sulla scelta: sulla, trifoglio, erba medica, lupinella.

La sulla (Hedysarum coronarium), cresce spontanea in tutto il bacino del Mediterraneo, è un’ottima pianta per preparare il suolo alle colture orticole, essendo una leguminosa è in grado di fissare l’azoto nel terreno. La sua radice fittonante bonifica e stabilizza. E’ bella perché la sua fioritura rossa regala distese meravigliose. Le api vanno matte per lei e il miele di sulla è ottimo. Cosa chiedere di più? Resiste alla siccità, ma non ama le basse temperature, magari puoi seminarla a fine inverno. Devi inoltre accertarti che nei pressi siano presenti piante di sulla, perché se il tuo terreno non ha mai ospitato questa leguminosa potrebbe essere privo del rizobio specifico che garantisce alla pianta una crescita rigogliosa. Fai una piccola analisi del terreno e, se ce ne fosse bisogno, chiedi consiglio allo stesso laboratorio.

Altra leguminosa che fornisce un ottimo miele e fantastico pascolo per le api è il trifoglio (Trifolium). Ne esistono moltissime varietà, più di sessanta, e sicuramente puoi trovare quella più adatta al tuo suolo e al tuo clima. Forse le più usate sono l ‘Alexandrinum (bianco), l’Incarnatum (porpora) e il Pratense (violetto). Anche questa è una leguminosa, in grado di migliorare sensibilmente il suolo.

Anche l’erba medica (Medicago Sativa) può essere una valida alternativa. Regina delle leguminose, le sue radici vanno a scavare in profondità per cercare sali minerali di cui nutrirsi. E’ una pianta perenne e cresce praticamente in qualsiasi tipo di clima e terreno. Se prima veniva usata soprattutto come alimento per animali erbivori, ora c’è la tendenza ad usarla sempre più in cucina. Il miele di erba medica è piuttosto raro, ma forse per questo è più interessante!

Chiudo con la lupinella (Onobrychis viciifolia Scop.). Anch’essa leguminosa si adatta meglio dell’erba medica alle terre povere e ciottolose, anche se spesso viene coltivata insieme a quest’ultima. Come le altre contribuisce a migliorare il terreno, piace alle api e regala un buonissimo miele. Ho un ricordo bellissimo legato a questa pianta: mia madre con la falce in pugno chinata in mezzo ai campi fioriti di lupinella,  che ne faceva cesti per sfamare i conigli che allevava. Ero piccolissima ma ho conservato questa immagine nella memoria!

Spero di esserti stata di aiuto. Per me è stato un piacere risponderti perché le api mi affascinano e anzi mi hai dato un’idea per farne un prossimo post!

Perché i rami bassi dei miei olivi seccano? Premetto che su buona parte di essi prima si forma una patina tipo muschio e poi seccano. Malattia fungina? Che fare? Irrorare con poltiglia bordolese? Grazie

( Andrea – Piombino )

Risposta

Ciao Andrea, è evidente che i tuoi olivi soffrono per la troppo umidità. Immagino che siano collocati in un posto umido e che abbiano a disposizione poche ore di sole, oppure il loro impianto è troppo fitto.

In ogni caso occorre procurare loro più sole e aria possibile, quindi dovrai sfrondarli maggiormente per fare circolare aria all’interno della chioma e, per allontanare il pericolo ‘funghi’, trattali con del rame (della pasta Caffaro andrà benissimo). Non potendoli vedere, non posso giudicare se sono stati piantati troppo fitti, valuta tu, ma se c’è la necessità meglio sacrificarne uno, piuttosto che compromettere la salute di molti… Parola mia, ma anche di Francesco, un giardiniere della tua zona che di olivi se ne intende! A proposito proprio lui mi ha detto che ci sono varietà che sopportano l’ombra meglio di altre: il Maurino e Leccino per esempio tollerano anche la mezz’ombra, ma il Moraiolo, assolutamente no! Ricordalo per il futuro e a presto!

Mi chiamo Gianni, sono un appassionato di agricoltura, di orto e di piante in generale.

Vorrei chiederti se è troppo tardi per trapiantare un ciliegio. La pianta è ancora piccola (circa 1,70) ed è nata in posizione rocciosa, la vorrei spostare dove c’è più terreno, senza però farla seccare nel trapianto e senza  aspettare il prossimo autunno. Grazie Gianni

(  Gianni – Montignoso )

Risposta

Ciao Gianni, il ciliegio puoi spostarlo anche adesso, ma devi fare molta attenzione alle gelate. Il paese di Montignoso (se è quello in provincia di Massa, che conosco piuttosto bene) guarda il mare e le temperature non sono mai molto rigide, ma essendo a circa 300 m sul livello del mare durante la notte potrebbe gelare. Il mio consiglio è questo: aspetta che ci sia una bella giornata di sole, calma e senza vento, cerca di zollare con cura la pianta, deponila nella buca che hai preparato e dopo annaffiala bene (leggi Come piantare in albero da frutto), dopodiché copri il suolo con della paglia o con delle foglie, per evitare che il terreno intorno all’albero possa gelare durante le ore più fredde. Potresti fare attenzione alle previsioni meteorologiche e attendere una settimana in cui non sono previste temperature sotto lo zero.  Tu conosci il posto, il terreno e l’esposizione e se credi di farcela a scongiurare il pericolo gelo, puoi procedere tranquillamente. Un caro saluto e a presto!

Sono un pensionato ortolano dilettante, amante della natura e della musica di un tempo. Siccome non da molto, coltivo un orto assegnatomi dal comune, ho visto che gli altri ortolani, miei vicini, praticano l’interro pressochè indiscriminato, dei prodotti di risulta delle coltivazioni (steli, foglie, ecc.) di tutte le colture. So che è una pratica non sempre corretta. Mi piacerebbe avere una buona conoscenza dell’argomento. Grazie

( Mario )

Risposta

Caro Mario, l’interramento indiscriminato dei residui dell’orto non è una pratica troppo corretta. Innanzitutto prima di interrare una qualsiasi parte della pianta dovremmo accertarsi che non abbia contratto malattie crittogamiche o parassitarie, perché in quel caso dovrà essere bruciata. Dopodiché dovremo chiederci se avrà la capacità di decomporsi in fretta: in presenza di poco ossigeno (sotto terra) il processo di decomposizione sarà lentissimo. Quindi se il terreno in cui operiamo è sabbioso, poroso e arieggiato, avremo una decomposizione più veloce, ma se al contrario il terreno del nostro orto sarà argilloso e compatto, la decomposizione sarà più lenta e potrebbero crearsi delle muffe. Gli interramenti vegetali servono non tanto ad arricchire il terreno, quanto a cambiargli la struttura.

La cosa migliore è sicuramente mettere i residui in una compostiera o altrimenti creare un cumulo su un lato dell’orto. Per fare il cumulo metteremo dei sassi sul fondo e poi alterneremo strati di residui vegetali a strati di terra, se poi a questi aggiungeremo del letame o della pollina, anche se in piccolissime quantità, (tanto per innescare le fermentazioni biologiche) otterremo un ottimo terricciato. Ricordiamoci che il cumulo dovrà essere ricoperto con della paglia e ogni tanto andrà disfatto per mischiare le varie parti tra loro. Durante questa operazione  dovremo avere cura di mettere i residui meno decomposti all’esterno.

Come regola di base il materiale organico va usato quando non è più riconoscibile nel suo aspetto iniziale, vale a dire quando, grazie al processo di decomposizione, è diventato quasi polvere.

Altra cosa è la pratica del sovescio, che si fa con piante specifiche, e di cui ti invito a leggere i post precedenti: Sovescio la concimazione verde e Sovescio quali piante utilizzare.

Spero di averti aiutato e ricorda: fai ascoltare la musica anche alle tue piante. Lo sai che nelle vigne mettono delle casse per trasmettere la musica classica, perché sembra che le viti ne traggano giovamento? Allora perché non provare anche con gli ortaggi?

Un grosso saluto e a presto

Ciao mi chiamo Amelia, vivo a Carrara sono un’estetista in pensione e ho iniziato da poco a seminare qualche ortaggio in giardino. Vorrei sapere se è vero che le fave si possono piantare anche a dicembre? Mi piacciono molto e vorrei riuscire a coltivarle. Grazie

(Amelia – Carrara)

Risposta

Ciao Amelia, le fave si possono seminare sia in tardo autunno che agli inizi della primavera. Dicembre mi sembra veramente un po’ tardi, tuttavia se il tuo giardino è ben posizionato e il clima si mantiene sempre abbastanza mite, puoi provarci. Se riuscirai nell’intento avrai un raccolto precocissimo. Inoltre, con una semina così tardiva, forse riuscirai a proteggere le tue piante dagli attacchi degli afidi, che in primavera sono più agguerriti. Quello “nero” è il più temibile per la fava! Fammi sapere come andrà il raccolto e se puoi manda qualche foto del tuo giardino, visto il tuo vecchio mestiere, sarà sicuramente curatissimo!

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