Ciao Nara, sono Mirella quella dei lamponi erranti. Non sono riuscita a trovare alcuna fotografia del mio terreno scosceso, comunque si trova in montagna (Valtellina) a circa 1200 mt di altitudine, è esposto a sud ma ventilato, ha una pendenza del 70% , è lungo mt 3 x 2. Le piante che mi hai consigliato sono una bella idea, ma poichè questo terreno è vicino al barbecue e al tavolo dove mangiamo, avrei pensato alle piantine di ribes, che tra l’altro ho già (anzi mi dici come faccio a riprodurle?) il problema è che per tenerlo pulito quando strappo le erbacce vien giù anche la terra. Allora senti la mia idea: stendo una bella rete ben fissata, pianto delle piantine tappezzanti che la nascondono e infine i ribes. Si a parole è facile, ma si può fare o è un pasticcio?? Sempre tante grazie per la pazienza di leggermi. Ciao

(Mirella)

Risposta

Cara Mirella, il ribes si riproduce difficilmente, comunque puoi provare a fare delle talee. In autunno puoi tagliare un segmento di 20 cm da un ramo dell’anno, immergere l’estremità che andrai ad interrare in degli ormoni radicanti in polvere e piantare almeno la metà del ramo in un vasetto con del terriccio da tenere all’esterno, ma riparato dalla luce del pomeriggio. L’ altra possibilità è di tagliare, questa volta a giugno o luglio, le punte più giovani da cui toglierai le foglie basali. La punta non dovrà superare i dieci centimetri e dovrà essere interrata per circa un centimetro. Una volta che il vasetto sarà pronto l’ideale sarebbe che tu potessi custodirlo in una piccola serra coperta di nylon, dove creare l’umidità necessaria alla radicazione ed evitando anche questa volta il sole pomeridiano.

Per quanto riguarda la scarpata puoi procedere anche con la rete, ma non so quanto possa tenere. Sicuramente, come hai detto anche tu, dovrai consolidarla e coprirla con delle tappezzanti. A proposito: le tappezzanti di cui ti ho parlato nella risposta precedente vanno benissimo considerata l’altitudine dove vivi!

In alternativa ti mando anche il disegno di come si realizza una grata viva e la foto di un paio di palizzate di contenimento che potrebbero esserti utili per diminuire la pendenza.

Buon lavoro di consolidamento e a presto.

Vivo a Mantova e ho un piccolo orto che curo insieme a mia figlia Martina di 5 anni. Ho bisogno di aiuto perché i miei genitori, che quest’anno hanno fatto un buon vino, vorrebbero aggiungere, almeno ad una parte di esso,  del bisolfito per conservarlo meglio. Potete consigliarmi il modo in cui deve essere aggiunto e la dose? Loro possiedono una botte di circa 500 litri di vino già fermentato che non verrà imbottigliato, ma che necessita di essere conservato fino all’estate prossima.

(Irene – Mantova)

Risposta

Cara Irene, mi chiedi una cosa su cui francamente non sono preparata. Coltivare un orto è una cosa, fare il vino un’altra. Per tua fortuna ho però un amico enologo che mi ha consigliato di risponderti così: se non hai mai aggiunto niente puoi aggiungere 10 gr al quintale di metabisolfito in polvere agitando adeguatamente il vino. Tuttavia, per essere sicura di agire in modo corretto, dovresti portare un campione del tuo vino ad un laboratorio di analisi (il costo dovrebbe aggirarsi intorno ai 20 euro) e chiedere la percentuale di acidità volatile, solforosa libera e solforosa totale. Sulla base dei risultati ottenuti aggiungerai la percentuale corretta. Lo stesso laboratorio di analisi dovrebbe essere in grado di darti delle indicazioni in questo senso. Un saluto e a presto. E quando il tuo vino sarà pronto fai un brindisi anche per InOrto.

Salve a tutti vi volevo chiedere solo una cosa, ho piantato un pero circa 2 mesi ma ma non capisco perché le foglie sono sfumate nere cosa posso fare? E’ una cosa grave? Grazie infinite

( Pietro – Lampedusa )

Risposta

Ciao Pietro, sarebbe meglio dare qualche dettaglio in più quando si chiedono dei consigli su delle patologie botaniche, tuttavia posso dirti che delle sfumature nere sui bordi potrebbero essere state causate dal caldo eccessivo (a Lampedusa il termometro deve salire molto in estate!) oppure, se le macchie dapprima piccole si sono poi estese all’intera lamina fogliare, potrebbe trattarsi di una malattia fungina, ma mentre nel primo caso le foglie restano attaccate ai rami, nel secondo caso cadono, certo non è da considerare se cadono adesso: a novembre tutti gli alberi perdono le foglie!

Quando è iniziato a verificarsi questo problema? Pensaci un attimo e fai le dovute considerazioni. Se è dovuto al caldo eccessivo con l’arrivo della prossima primavera il tuo pero si riprenderà (ricordati di annaffiarlo bene soprattutto per i primi due anni), mentre se si tratta di una malattia fungina fai subito un trattamento con la poltiglia bordolese e leggi la la risposta che avevo formulato per Antonio su “come mantenere sano un albero da frutto“. Saluti e a presto!

Ho 33 anni e mi diverto a realizzare lavori manuali e mi farebbe molto piacere ricevere qualsiasi informazione utile in questo senso.

La mia domanda è: esiste qualche prodotto per mantenere il guscio della zucca nel tempo?

( Biagina )

Risposta

Penso che tu voglia sapere come conservare le zucche ornamentali a lungo. Che io sappia non necessitano di prodotti particolari, ma piuttosto di una buona essiccazione che si ottiene tenenedole in un ambiente ventilato, caldo e asciutto, c’è perfino chi le mette vicino al caminetto. Durante il processo di essiccamento si potrebbe formare sul guscio una leggera patina, che puoi togliere con una spazzolina o con un panno. Si tratta di muffa dovuta proprio al prosciugamento in atto. Le zucche decorative al loro interno non hanno molta polpa, ma solo acqua che piano, piano evapora, lasciando le zucche vuote e leggere.

Per farle maturare bene quando sono nell’orto o nel giardino è meglio alzarle da terra appoggiandole ad un supporto: un tronco, un masso, una cesta o, meglio ancora se sono rampicanti, appese.

Per il momento ti dedico queste zucche dipinte. Bellissime!!!

Ciao Nara, delle piante da frutto, come la ciliegia, mi interesserebbe conoscere le varie fasi di sviluppo: dalla  crescita, a quando portano il frutto a come seguirlo perchè sia di qualità. Ti chiedo questo perchè un albero di ciliege giovanissimo, portava il frutto da un paio d’anni, ma in estate avanzata con mio grandissimo dispiacere è seccato. Nel verde del mio orto fa pena vederlo e, non so se sia dipeso dal fatto che quella parte dell’orto sia lo sversatoio dei residui dei frutti, per cui probabilmente c’è stata una superalimetazione, oppure se sia dipeso dal particolare caldo che ha caratterizzato la stagione appena passata. L’impianto a gocce e il pozzo del mio orto mi hanno dato una grande soddisfazione.

Non ti ho scritto fino a questo momento non perchè non sia un tuo assiduo lettore, bensì perchè ho atteso di rendermi conto di quali piante abbiano o meno prodotto per fare poi con te un’analisi della situazione. Ad es., fermo restante il problema del ciliegio, non ho potuto contare su una eccellente produzione dei filari di aglianico, malgrado le mie premure. Forse avrei bisogno di avere una conoscenza più approfondita sull’argomento dalla potatura alla vinificazione e al modo di mantenere il vino in cantina. Di questo conto sulla tua consulenza o su indicazioni che sono sicuro tu saprai darmi.

Cara Nara, sono convinto che tu sei destinata al successo perchè si sente che vivi la campagna così come noi. Devo dirti che il mio paese produce l’aglianico DOCG, che si chiama il Taurasi, dal nome del mio paese. In occasione di una mia candidatura al consiglio provinciale ho proposto di creare un osservatorio, un posto di lavoro per un agronomo, dove tutti i produttori potessero chiedere come al Meteo per il tempo , suggerimenti per un rapporto proficuo per qualità e quantità in merito alle fasi della vite dalla sua nascita alla vinificazione.

Sono un fresco pensionato e passeggiare e zappettare nell’orto sta diventando un’ esigenza sempre più sentita perchè distende, distrae, limitando il tempo al computer. Sto, comunque anche su facebook, per cui appena mi collegherò chiederò la tua amicizia. Non altro, ti saluto affettuosamente, con gratitudine Antonio

( Antonio – Taurasi )

Risposta

Ciao Antonio, è un piacere leggerti e sapere che il tuo orto ti sta dando tante soddisfazioni. Ma affrontiamo il problema che hai avuto con il ciliegio. Il caldo può sicuramente avere influito sulla sua salute, ma se hai provveduto ad annaffiarlo con regolarità non credo sia stato quello il motivo della sua morte e non credo neppure sia imputabile al ‘discorso sversatoio’, direi piuttosto che potrebbe trattarsi di un attacco batterico, magari proprio perché indebolito dal caldo eccessivo l’albero è diventato più vulnerabile. Dovresti guardare se sulla corteccia ci sono dei fori, se ha della gommosi sul tronco e se quando è seccato aveva ancora le foglie. Insomma una serie di indizi che potrebbero aiutarci a capire la causa del suo deperimento. I ciliegi (Prunus)  sono soggetti ad attacchi batterici, anch’io tre anni fa ho perso un Prunus cerasifera per questo motivo.

Quanto a cosa fare per mantenere sano e fruttifero un ciliegio o un albero da frutto ognuno ha i suoi metodi. Io, ma soprattutto Francesco, che è il giardiniere che mi dà una mano nell’orto e nel giardino, ci comportiamo così: effettuiamo la potatura in due volte una ‘a verde’ in tarda estate dopo la fruttificazione, per togliere i polloni inutili e ripulire un po’ la chioma, e un’altra ‘a legno’ a febbraio-marzo (dipende dal luogo) più consistente, per abbassare i rami e potare quelli che riteniamo superflui. Ad ottobre e febbraio arricchiamo il terreno con dello stallatico maturo. Mentre per quanto riguarda i trattamenti, contro le malattie crittogamiche (funghi) somministriamo la poltiglia bordolese, una prima volta quando sono cadute le foglie e un’altra prima che si schiudano le gemme. Diamo poi il rame come battericida dopo la potatura, ma anche dopo che l’albero avrà perso i fiori ed inizieremo a intravedere i frutti. Ultima buona regola può essere l’utilizzo dell’olio bianco contro larve, cocciniglie, ecc.

Se poi nel corso dell’anno si presentano altri problemi li affrontiamo di volta in volta.

Per parlare di vigna e vinificazione occorre molto tempo, perché l’argomento è complesso. Mi sembra eccellente l’idea che hai avuto di creare un osservatorio a Taurasi, con una persona preparata e abilitata a fornire consigli alle persone del luogo, soprattutto nell’ambito di un vitigno specifico come l’aglianico. Spero che seguiranno il tuo suggerimento, ma nel caso tu avessi bisogno di aiuto scrivimi pure, anche se non ho una vigna, ma solo un’oliveta, ho molti amici viticoltori che non esiteranno a fornirmi informazioni e chiarimenti da girarti.

Per il momento ti saluto e, anche se hai giustamente limitato l’uso del computer, ti aspetto su face book!

Cara Nara, dopo tanto tempo rieccomi per raccontarti qualcosa di me e provo anche a mandarti alcune foto del mio giardino. Ultimamente ho avuto parecchio lavoro sia in giardino (rinvasi, raccolta semi, spostamenti piante) che nell’orto (a causa della siccità ho dovuto bagnare parecchio). Volevo informarti che i finocchi per i quali mi avevi dato dei consigli sono venuti bene e li sto mangiando con gusto. Però, non capisco perchè hanno il fogliame molto alto, circa 60 cm e alcuni anche oltre, e poi alcuni sembrano “montati” cioè vanno a seme. Ciao

( Mariuccia )

Risposta

Ciao Mariuccia, non parlarmi di siccità, nella mia casa in Maremma non piove da mesi e, fatta eccezione per gli aster, il colore predominante è il marrone. Sono felice per il tuo raccolto di finocchi, se alcuni sono cresciuti eccessivamente e sono andati a seme troppo presto, la causa potrebbe essere una concimazione troppo ricca di azoto. Se non li hai seminati tu, ma hai acquistato delle piccole piante da trapiantare, un altro motivo potrebbe essere stata una permanenza troppo lunga della pianta nell’alveolo. Grazie mille per le foto dei tuoi bellissimi fiori!!!

Amo coltivare l’orto e alcuni frutti. Due anni fa ho piantato un alberello di cachi vaniglia in campagna a 650 metri di altitudine, ancora non ha fatto frutti e le foglie sembrano sofferenti un po’ chiuse e macchiate. Manca di qualcosa o le acacie vicine possono interferire? Devo cambiargli posizione? Quando è il periodo migliore per farlo? Grazie

(Simonetta)

Risposta

Le acacie in genere tendono a migliorare il terreno in quanto leguminose, ma se vengono posizionate troppo vicine alle altre piante potrebbero danneggiarle. Se il tuo kaki si trova soltanto a qualche metro dalle acacie dovresti spostarlo e il momento per farlo è adesso o nelle prossime settimane. Ma se le acacie sono ad oltre 10 metri di distanza il problema potrebbe essere un altro. Considerato che le sue foglie sono un po’ chiuse potrebbe trattarsi di mancanza di acqua: l’estate trascorsa è stata particolarmente siccitosa e il kaki potrebbe avere sofferto se tu non hai mai provveduto ad annaffiarlo.

In ultima analisi potrebbe trattarsi anche di un attacco batterico, in questo caso andrà piano, piano peggiorando e sarebbe difficile salvarlo.

Spero che queste indicazioni possano aiutarti a capire il motivo della sofferenza del tuo alberello, ma se hai ancora dei dubbi scrivi di nuovo. Ciao a presto Simonetta!

Mi chiamo Gianna,  sono una casalinga, abito a  Bisceglie  e ho tre figli un marito ed una nipotina.

Vorrei sapere quando è il momento migliore per potare la vigna.

(Gianna – Bisceglie)

Risposta

Cara Gianna, proverò ad essere sintetica anche se non è facile quando si parla della potatura della vite. Esistono due tipi di potature, una di allevamento e l’altra di produzione.

Le potature di allevamento, che si effettuano i primi tre anni, servono  per dare alla pianta la forma desiderata (cordone verticale, cordoni orizzontali, pergola Guyot, tendone, forma libera, ecc.). Solitamente se ne fa una subito dopo l’impianto e le altre quando la pianta è a riposo a fine inverno.

Dal terzo anno, quando la pianta inizia a produrre, è invece importante fare le potature di produzione indirizzate soprattutto alla fruttificazione. In questo caso parliamo di potatura a secco e di potatura a verde.

La potatura a secco si effettua quando la pianta è a riposo, nelle zone a clima mite dopo la vendemmia in concomitanza con la perdita delle foglie, nelle zone dove il clima è più freddo la sposteremo a fine inverno. Durante questa potatura si elimineranno i tralci che hanno già fruttificato e si definiranno quelli che dovranno fruttificare l’anno successivo, lasciando molte o poche gemme a seconda della vigoria della pianta. In genere se è molto vigorosa ne lasceremo molte, se invece  è debole e ha bisogno di riacquistare tono ne lasceremo poche.

La potatura a verde si fa durante il periodo vegetativo (tarda primavera) e serve per ottenere il massimo dalla pianta, sia in termini di qualità che di quantità. Questa volta ci preoccuperemo di togliere i succhioni alla base della pianta ed eseguiremo la sfogliatura per permettere una migliore areazione e una maggiore esposizione solare.

Spero di esserti stata di aiuto, ma se avessi ancora dei dubbi non esitare a scrivere. La vite, soprattutto se puntiamo ad ottimizzare la produzione, è una pianta complessa, pensa che esiste anche una Scuola Italia di Potatura della Vite, che lo scorso anno faceva corsi web. Sia mai che li facciano anche quest’anno!

Sono un’artigiana del gelato e ho 150 mq di terra che potrei destinare ad orto. Vorrei avere anche qualche albero da frutto…accetto consigli:)  Belli i vostri orti!

Domande: quando si piantano le fragole? Avete un calendario per i frutti? Esistono dei disegni con gli schemi per suggerire la disposizione dell’orto? Grazie!

(Deborah – Pesaro)

Risposta

Cara Deborah, peccato non abitiamo vicine perché adoro il gelato e mi piacerebbe molto assaggiare anche il tuo. L’orto che possiedi è grande e puoi piantarci qualsiasi tipo di frutto, ma darei la precedenza a peschi (Prunus persica) e albicocchi (Prunus armeniaca), soprattutto questi ultimi che sono più resistenti alle malattie crittogamiche e ai parassiti in genere. Tra le varietà di albicocche, la Paviot è molto buona e conosciuta e si trova bene sia in pianura che in montagna. La sua fioritura è molto abbondante e ornamentale, la polpa è succosa, zuccherina e profumata, la produzione a volte anche eccessiva. I frutti si raccolgono verso la metà di luglio e devono maturare sulla pianta per esprimersi al meglio, purtroppo come spesso succede ne maturano troppi tutti insieme, ma non c’è da preoccuparsi perché la Paviot è da sempre coltivata per la trasformazione in marmellata o, nel tuo caso, in gelato. Se vuoi qualche altro suggerimento sulle varietà antiche consulta il libro “Frutti Ritrovati”, di cui avevo parlato tempo fa.

Un altro modo per scegliere i frutti è quello di assecondare i propri gusti, facendo attenzioni che le esigenze colturali siano compatibili al luogo in cui si vive. Dopodiché per qualsiasi consiglio scrivi di nuovo.

Quanto alle fragole si piantano in primavera e in autunno (proprio adesso). Grazie a te dedicherò uno dei prossimi post alla coltivazione delle fragole.

Mi chiedevi poi se esiste un calendario per le semine dei frutti. Non credo che ce ne sia bisogno perché in genere quasi tutti i frutti si mettono a dimora in autunno quando sono in riposo vegetativo (leggi il post ‘come piantare gli alberi da frutto‘), ma possiamo approfittare anche dell’inizio della primavera se avremo cura di non fargli mancare mai l’acqua necessaria, soprattutto nella fase di attecchimento. Come regola dobbiamo evitare i mesi troppo freddi e quelli troppo caldi.

Infine esistono molti libri sull’orto al cui inizio danno anche delle indicazioni su come disegnarlo, tuttavia se riesci a mandarmi le dimensioni, l’orientamento e magari qualche foto, posso inviarti qualche suggerimento in più. Per il momento leggiti l’articolo ‘orto nuovo come progettarlo‘.

Ti saluto, ma ricordati di farmi sapere se tra un gelato e l’altro il tuo orto fa progressi 🙂

Salve, nel mio piccolo giardino ho piantato anni fà un alberello, che ha fatto d’estate tantissime mele casciane. Ma quest’anno come anche l’anno scorso non ha fatto frutti, le foglie sono belle ma niente mele per 2 anni consecutivi!! Come mai? Cosa posso fare?

Manuela

Risposta

Cara Manuela, Il tuo melo casciano è un albero vigoroso che sta bene in tutti i terreni dalla pianura fino a 1200 metri di altitudine, generalmente è facile da coltivare. Credo che tu debba guardare bene cosa succede al momento della fioritura, ovvero controllare che i fiori non cadano, oppure se i frutti si formano, ma poi non riescono a crescere e seccano . E’ possibile che per eccesso di vigoria i fiori cadono e tutta l’energia vada nella vegetazione fogliare, oppure potrebbero cadere per gelate tardive…Insomma i motivi potrebbero essere molti. Osservalo al momento della fioritura, prendi appunti, scatta foto e scrivimi, così potrò aiutarti meglio. Se non ci sentiamo vorrà dire che il tuo melo sarà carico di frutti e in quel caso buon appetito!

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