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FioriLa fioritura del pesco è l’emblema della primavera e tutti dovremmo avere l’occasione di ammirarla almeno una volta l’anno. Basterà fare una passeggiata in campagna perché il nostro occhio venga catturato da questa fioritura rosa, leggera e innocente, come solo la fioritura del pesco sa esserlo. Ma se disponiamo di un piccolo orto o giardino perché non pensare di piantarvi un pesco? Lo so il pesco ha una pessima reputazione riguardo alle malattie: ha la nomea di essere ‘deboluccio’ e di ammalarsi continuamente, ma se provassimo a coltivarlo correttamente, magari scegliendo la giusta varietà, forse potrebbe darci delle grandi soddisfazioni.

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Liscio o riccio l’orto non può fare a meno del prezzemolo! E la fine dell’inverno può essere un un buon momento per la semina se prendiamo qualche precauzione in più. Guardiamo come fare per non sbagliare.

Terreno – Per prima cosa prepariamo bene il terreno, che dovrà essere fine, soffice e ben lavorato, se vogliamo favorire la germinazione: il terreno troppo grossolano non si addice al prezzemolo! Dopodiché arricchiamolo con della sostanza organica (stallatico, humus di lombrico, ecc…) un po’ di fertilità in più lo aiuterà a crescere vigoroso. Ricordiamoci che se usiamo sostanza organica a lenta cessione, per esempio lo stallatico pellettato, le concimazioni dovranno avvenire 2 o tre mesi prima della semina.

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L’altro giorno vado al mercatino biologico sotto casa e mi dirigo sparata al banco degli avocado. Delusione: erano finiti! Ho pensato che evidentemente sono molto richiesti  e che sarebbe un’idea produrne di più anche in Italia. Ecco perché oggi vi propongo un post sulla coltivazione degli avocado!

So-scioL’autunno è tempo di concimazioni. L’orto dopo essere stato sfruttato a lungo durante la primavera e l’estate necessita ora di nuovo vigore. Il terreno ben ripulito da tutti i residui delle coltivazioni precedenti è pronto ad accogliere nuova sostanza organica, sia essa letame maturo o compost. Ma quando l’orto è abbastanza grande può venirci in aiuto anche la concimazione a verde, ovvero il sovescio. E’ una pratica molto antica che consiste nel seminare nelle parti a riposo dell’orto delle piante in grado di rigenerare il terreno, producendo una buona quantità di massa organica che se lasciata nel terra si trasformerà in fertile humus. Queste piante, le cui radici affinano e lavorano il terreno, lo proteggono anche dalle piogge eccessive, e una volta decomposte ne stimolano l’attività biologica.

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Ciao, premetto che sono un neofita su tutto cioè che riguarda le coltivazioni di qualsiasi genere, anche se ho fatto degli esperimenti in vaso (patate, peperoni, pomodori, rucola) che sono andati a buon fine.
Vivo a Milano ma ho la testa in Sicilia, dove un giorno spero di poterci tornare definitivamente… Mi piacerebbe piantere dei mirtilli in Sicilia, ad un’altitudine di circa 900-1000 mt s.l.m. e volevo sapere se questo è possibile e quale specie in particolare sarebbe più idonea e se si, quale sarebbe il momento più opportuno per piantare.
Grazie.
(Sauro – Milano)

Risposta

Salve Mauro,
la tua bella tensione che senti a 1000 km di di distanza fra la Lombardia e la Sicilia ci fa pensare a quanto importanti siano le proprie origini e il rapporto con la terra che dimostri di avere anche da neofita.
Certo che è possibile coltivare mirtilli in Sicilia alle altitudini di 900 – 1000 metri. Per quanto riguarda le specie ti suggerisco di fare un misto di due diverse varietà: mirtillo comune e mirtillo gigante americano, anche per gustarti frutti differenti e per vcapire quali delle due piante meglio si adatta al tuo orto. Riguardo al periodo migliore per trapiantarli è l’inizio autunno o la fine dell’inverno, per dare modo alle piante di adattarsi all’ambiente. A presto Sauro e continua così!
Salute e buoni mirtilli.

Cavolo valèL’altro giorno, andando a spasso per l’orto di Valeriano, mi sono trovata ad affrontare un mistero: il mistero del cavolo nero! Che cavolo di mistero è? Direte. Ebbene, di misteri ce ne sono di ogni tipo, così pure di cavoli – appunto!

Ma adesso vi spiego. Come spesso faccio, stavo curiosando qua e là nell’orto altrui, in questo caso in quello di Valeriano, quando a un certo punto vedo dei cavoli enormi cresciuti a dismisura, e dico: “Cosa fai andare a frutto i cavoli neri per raccoglierne i semi?”. E lui mi risponde: “Non sono mica cavoli neri, sono frasconi”.

 

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La lenticchia (Lens culinaris) è povera e ricca allo stesso tempo. Povera in quanto si accontenta di terreni non troppo fertili: pensate che fino poco tempo fa era molto coltivata nei terreni più poveri e marginali delle Alpi e dell’Appennino. E viene considerata da sempre la ‘carne dei poveri’, ma proprio perché è ricchissima di sali minerali, vitamine e fibre. Un piatto di lenticchie possono permetterselo tutti, principi e straccioni, e rappresenta un pasto completo a basso costo. Ma le curiosità in fatto di lenticchie non sono finite: sembra che siano il legume più antico coltivato dall’uomo e le prime tracce della loro esistenza risalgono al 7000 a.C. Ora è mai possibile che negli anni duemila non vengano coltivate nel nostro orto?

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Buongiorno,
sono un medico con la passione del giardinaggio possiedo un giardino di circa 1 ettaro,
con laghetto e allevamento hobbistico di animali da cortile, vorrei aquistare una pianta di Corniolo da mettere nel mio giardino, vi chiedo gentilmente quanti tipi ne esistono, e che altezza media hanno quando si aquistano, eventualmente li spedite, ed il prezzo?
Cordiali saluti
(Alfieri Dr Giuliano – Parma)

Risposta

Salve Giuliano,
altro che giardino, il suo è proprio un parco, immagino come i suoi animali stiano bene, pascolando sull’erba!
Riguardo al Corniolo, ne esistono diverse varietà, quella classica è il Cornus mas. altrimenti ti elenco qua sotto alcune varietà come: Il Cornus alba – var elegantissima, tipico per i suoi rami rosso fuoco, oppure il Cornus sanguinea var. Winter flame, spettacolare anch’esso.
L’altezza media dipende dal trattamento che gli riservano in vivaio, come potature e concimazioni, considera un metro di media; noi di in-orto non facciamo vendita di piante, per l’acquisto ti consiglio di rivolgerti di persona al tuo vivaista di fiducia, altrimenti questo vivaio in provincia di Parma – che trovi nel link – mi sembra ben fornito.
Salute e buone corniole!

fagiolini-bianchi-viola-verdiI versatili fagiolini possono presentarsi nei colori più svariati verdi, gialli, viola o addirittura neri. Hanno altezze che variano dai 30 ai 60 cm, possono essere con o senza ‘fili’ (esistono fagiolini wirless! proprio come i dispositivi elettronici!) e più o meno sottili. Sono nutrienti e si prestano alle preparazioni culinarie più disparate, ma sono ottimi anche come semplice insalata.

E se nel post precedente abbiamo imparato come coltivare i fagiolini nani, adesso cerchiamo di capire quali sono le varietà più adatte ai nostri gusti…

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Ciao mi chiamo Tiziano,
ho 55 anni e sono in mobilità, quindi senza una occupazione fissa, mi piace fare giardinaggio e piantare alberi da frutto, abito a Somma Lombardo, vicino Malpensa. Ho fatto l’operaio presso un ditta che produce tubi idraulici, addetto al controllo qualità, sono venuto in Lombardia per lavoro e spero di tornare al più presto in Veneto, da dove provengo, Basso Polesine, dalla campagna cioè! Da qualche mese ho smesso di lavorare e ora vorrei dedicare il mio tempo al mio orto, vorrei sapere se ci sono delle varietà di kiwi che sono più adatti alla zona dove abito, un zona che rimane sempre esposta al vento e di solito più fredda!
Grazie
(Tiziano – Malpensa)

Ciao Tiziano,
grazie per raccontarci la tua storia, ci appassiona sentire che percepisci forte il richiamo della terra..avendo anche vissuto da giovane in campagna!
La coltivazione del kiwi – come puoi leggere in questo articolo che ti spedisco – appassiona molti dei nostri lettori, la pianta infatti dà un frutto gustoso e salutare.
Inoltre essa è di per se stessa molto rustica ed esigente di inverni freddi, che l’aiutano a differenziare i fiori, quindi non è necessario ricercare varietà particolari di kiwi per la zona, che dici essere fredda. Ti lascio scritto un promemoria delle due varietà che comunemente troverai in vendita dai vivaisti della tua zona, ricorda che la pianta essendo dioica – separazione dei sessi su due individui differenti – ha necessità di avere vicino l’individuo maschio – impollinatore – che l’individuo femmina – portatore di fiori e frutti; ecco per te le varietà: Hayward – Femmina della varietà di kiwi più comune, da associare alla Matua – il maschio relativo impollinatore; altrimenti se desideri coltivare il kiwi a polpa gialla la varietà femmina si chiama Soreli e il maschio Belen.
Salute e buoni kiwi.

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