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Se volete provare a fare un piccolo orto sul balcone la lattuga è uno degli ortaggi con cui iniziare. Vi sembrerà un po’ banale, ma quando avrete assaggiato le sue foglioline fresche e croccanti, cambierete avviso e non potrete più farne a meno.

Le radici della lattuga sono poco sviluppate e non necessitano di molta terra, per cui in vaso crescerà benissimo.

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Cosa sarebbe un orto senza lattuga! E come sarebbero i nostri piatti senza quel tocco verde, fresco e brillante. Difficile da immaginare! Oppure provate a togliere dal vostro gergo quotidiano il famigerato: “mi faccio un piatto d’insalata”. Impossibile!

Allora tanto vale imparare a coltivarla ora che arriva la primavera, perché è la stagione ideale!

La lattuga a cappuccio, lactuca sativa, è uno degli ortaggi più coltivati nell’orto: la sua crescita è facile e i raccolti sono abbondanti. Si può seminare quasi tutto l’anno se si scelgono le giuste varietà, ma la primavera è senz’altro il periodo migliore.

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Salve,
abito Tarquinia, provincia Viterbo, visto che vorrei piantare degli alberi da frutta mi piacerebbe avere vostri consigli su quali siano le possibili specie da coltivare dalle mie parti.
Grazie.
(Luca – Viterbo)

Risposta

Ciao Luca,
per tua fortuna abiti nel centro Italia, dove il clima è veramente favorevole alla coltivazione di tutte o quasi le specie da frutta che tu desideri – specie arboree del nostro clima mediterraneo ovviamente.
Per darti la possibilità di ispirarti su cosa scegliere, su quale specie e varietà in particolare, ti suggerisco di consultare il catalogo di questo sito specializzato nella coltivazione di specie da frutto antiche, che si trova proprio in centro italia. Se poi vuoi fare una ricerca specifica su qualche tipologia di frutta in particolare, esempio: il melo, il susino…scrivici che saremo più precisi. Altri spunti di riflessione li puoi avere leggendo questo libro sui frutti antichi che trovi qui linkato.
Salute e buon orto.

Albero di ficoSarà perché questa estate sono andata ai Giardini di Pomona, dove vengono allevate oltre 500 varietà di fichi, sarà che in questi giorni mi nutro essenzialmente di questi dolcissimi frutti, fatto sta che mi è ‘cresciuta’ spontanea la voglia di parlare del Ficus carica.

Il fico è un frutto formidabile che tutti dovremmo tenere al limitare dell’orto. Se abbiamo spazio soltanto per un albero da frutto, non esitiamo e scegliamo il fico, perché la sua ombra ci ristorerà durante l’estate, perché la sua dolcezza ci ripagherà dalle fatiche e perché il suo profumo ci metterà di buon umore. E se mai dovessimo rimanere senza abiti, nudi come Dio ci ha fatti nel bel mezzo del nostro orto, potremmo sempre fare come Adamo e correre al riparo di una delle sue ‘confortevoli’ foglie. Se, come immagino, vedessimo questo evento impossibile o remoto, ci serva comunque per capire da quanto tempo il fico è compagno dell’uomo!

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Trulli e FichiChi è si trovasse a passare dalla bellissima Valle dell’Itria in Puglia, per piacere, per lavoro o semplicemente perché vive lì vicino, il mio consiglio è di fare una sosta ai Giardini di Pomona. “Fra i borghi bianchi di calce di Cisternino e Locorotondo, a poca distanza dall’azzurro mare dell’Adriatico, si trova il Conservatorio botanico ‘I giardini di Pomona’ dove la biodiversità gemma nelle mille e più varietà da frutto antiche provenienti da tutto il mondo e molte delle quali salvate dall’estinzione”. Così si presentano i Giardini di Pomona sulla prima pagina del loro sito e così appaiono a chi vi si reca: uno scrigno di biodiversità ‘fruttifera’ in un luogo incantevole.

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L’uva è il frutto settembrino per eccellenza. Chi ha la fortuna di frequentare la campagna in questo periodo, non può esentarsi dal piluccare gli acini dai grappoli ancora attaccati alla pianta, in attesa della completa maturazione. E se per i produttori di vino è un momento topico: guardare, assaggiare, scrutare il cielo e l’aria in attesa del momento più adatto alla raccolta, per noi consumatori è puro godimento: assaggiamo e guardiamo cambiare i colori dei pampini con indolenza meditabonda.

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Castel RuggeroSe c’è un luogo che interpreta appieno la bellezza della parola ‘biodiversità’, quel luogo è l’orto-giardino di Castel Ruggero, sulle morbide colline di Bagno a Ripoli. Là le moltitudini orticole si mixano a quelle floreali, in un tripudio di colori, di profumi e di sapori.

Un ettaro di biodiversità gestito dalla famiglia D’Afflitto, geneticamente portati a prendersi cura della terra.

 

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Salve, sono un giovane, 38 anni, ex imprenditore nel settore della pelletteria e profondo amante della natura alla ricerca di una nuova avventura che mi garantisca un determinato reddito.
Ho a disposizione due ettari di terreno vicino al fiume Topino nella provincia di Perugia.
Nella zona ci sono gia’persone che coltivano aglio e cipolla, con successo, ormai da innumerevoli generazioni.
Ho studiato agraria, ma non ho alcuna eperienza pratica della coltivazione su campo.
Ho comunque la possibilita’ di essere seguito da una persona che coltiva aglio da 3 anni e da un terzista che provvedera’ ad aiutarmi a lavorare la terra.
Ho intenzione di mettere in atto un progetto pilota per la coltivazione di aglio da vendere almeno all’inizio in blocco all’ingrosso.
In un secondo momento, e con maggior esperienza e tempo, posso valutare di crearmi un portafoglio clienti piu’ricercato e variegato, e di ampliare la superficie di coltivazione fino a 6 ettari cosi da poter spuntare migliori prezzi di vendita.
Cosa ne pensate?
Quale varieta’ di aglio mi consigliate?
Quanto puo’rendermi per ettaro in prodotto secco e ricavo in denaro?(domanda ardita lo so…ma almeno avere un’idea)
Dove posso trovare l’andamento dei prezzi all’origine dell’aglio degli ultimi 5/10 anni?
Con cosa abbinereste questo tipo di coltivazione per la rotazione dei terreni?
In attesa di un Vostro gradito riscontro cordialmente saluto e ringrazio per la collaborazione.
(Alessandro – Perugia)

Risposta

Ciao Alessandro,
il tuo progetto di cambio attività lavorativa ci sembra veramente chiaro e realizzabile, bravo Alessandro!
Se la tua passione è quella di coltivare l’aglio allora ti elenchiamo qua sotto le tre principali varietà, maggiormante coltivate in Itala, che sono:
1 – Aglio Bianco o Comune – “Grosso Piemontese”, “Bianco Napoletano”, ecc ecc. E’ la classica tipologia di aglio a ciclo tardivo, che si raccoglie in estate e cioè adatto alla produzione secca, per la conservazione.
2 – Aglio Rosa – o Precoce: “Rosa Napoletano”, “Rosa di Agrigento” ecc – che produce anche un mese in anticipo e quindi adatto alla produzione di aglio fresco.
3 – Aglio Rosso di Sulmona – consulta il sito -: una varietà a meta strada fra il Bianco e il Rosa, tipico Abruzzese.
Riguardo alle produzioni i valori sono molto variabili, sopratutto in base alla varietà, ma considera un valore di 80 – 100 quintali per ettaro.
Il prezzo di vendita al mercato generale potrebbe essere di 4-5 euro al kg – Aglio da coltivazione biologica. Ma per avere informazioni più aggiornate, specialmente per la tua zona, ti suggeriamo di rivolgerti alle associazioni di categoria quali: C.I.A. o Coldiretti – consulta pure i link.
Considerato il lungo ciclo di coltivazione dell’aglio – dall’autunno all’estate, una coltivazione che protresti associare, dopo la raccolta potrebbe essere quella delle crucifere: Rape in genere – ta radice, da foglie o da fiore.
Salute e buon orto.

Buongiorno,
Sono circa 3 anni che insieme a mio padre, “pensionato”, abbiamo cominciato a coltivare un “orto cittadino, alla periferia di Roma, e da all’ora che seguo con interesse il vostro sito, sempre ricchissimo di spunti e suggerimenti, ma veniamo al dunque per non annoiarvi.
In questo orto erano gia piantati alcuni alberi da frutta, tra cui un bellissimo albicocco che presumo abbia già 15/20 anni, lo stesso produce ogni anno una grande quantità di frutti, dalla polpa molto dolce, e dal colore molto tenue (non il classico arancione tipico di questo frutto), che pero’ presentano la buccia solcata da diverse screpolature/fessure.
Due anni fa’ ho provato anche a potarlo, con il risultato che i frutti sono stati molti meno, di dimensioni più generose, ma sempre con queste spaccature nella buccia.

Ecco la foto dei frutti:download

Ho provato a fare ricerche anche in internet ma non ho trovato nulla di simile, l’albero sembra godere di ottima salute, le foglie non presentano alcuna anomalia e sono di un bel verde intenso.
Grazie per il chiarimento.

Risposta

Salve,
grazie per seguire i nostri suggerimenti, è importante sapere che siamo apprezzati.
Da quello che ci racconti e dalla foto inviata ti dico che le tue albicocche non hanno una patologia ben precisa, riconducibile cioè ad un patogeno, ma il problema è fisiologico, riconducibile cioè ad un accrescimento dei frutti che li porta ad avere la buccia fessurata, è molto probabile che per questo motivo l’abicocco sia della varietà “Portici”.
Se i frutti comunque maturano e non marciscono prima non è necessario prendere alcun tipo di provvedimento.
Salute e buon orto.

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