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Cosa sia il sovescio e quanto sia importante nella cura dell’orto ne abbiamo già parlato a lungo. Tuttavia ci sono alcune buone regole che potremmo sperimentare per migliorare maggiormente la nostra concimazione verde.

– Mixare numerose specie botaniche – Tanto più diversi saranno gli apparati radicali delle piante utilizzate per il sovescio migliore sarà il risultato che otterremo. Scegliamo e mixiamo quindi piante appartenenti a   famiglie botaniche differenti, in modo che abbiano qualità terapeutiche e comportamenti diversificati.

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Quando parliamo di piante ‘anti-zanzare’ ciascuno ha la sua preferita da raccomandare, su quanto poi siano realmente efficaci è invece cosa da provare e sperimentare. Nella mia casa di campagna ho praticamente tutte le piante dell’elenco sottostante, non perché ci siano molte zanzare, ma perché sono tutte belle e profumate e, aldilà delle loro qualità repellenti, avrei comunque deciso di averle.

In vaso o in terra, una in qua e una in là, le ho messe dove mi piacevano senza pensare a creare uno ‘scudo’ anti-zanzara. E sono convinta che se nei paraggi ci sono poche zanzare non è solo perché ho queste piante, ma perché nel mio piccolo ho cercato di mantenere inalterato l’ambiente dove vivo, non usando niente di chimico e lasciando a ciascuno il proprio spazio, intervenendo solo in caso di estrema necessità: questo permette l’instaurarsi di un equilibrio importante dove nessuno prevarica l’altro.

Detto questo ecco un piccolo elenco delle piante il cui aroma disturba e allontana le zanzare. Proviamole: tentare non nuoce!

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Vorrei farvi una domanda riguardo l’argomento: i fiori che aiutano l’orto, in particolare la calendula (Calendula officinalis) e il Tagete (Tagetes), che scoraggiano l’insediamento dei nematodi nel terreno.

Ho visto che di tagete ne esistono diverse varietà (Tagete alto doppio giallo, Tagete nano bronzato Tagete nano dainty marietta Tagete nano doppio arancio) c’è qualche varietà in particolare che bisogna utilizzare?

Saluti

(Pasquale)

Risposta

Ciao Pasquale le varietà di tagete più indicate a questo scopo sono: Tagetes erecta e Tagetes Patula. Altre piante che possono scoraggiare i nematodi nel terreno sono: Asparagus officinalis, Lantana camara, Crotalaria spectabilis, e alcune essenze da sovescio ad azione repellente quali il rafano, la Brassica napus e la senape. Un saluto e buon orto!

Nel mio terreno di 600 mq ci sono tante zanzare, cosa potrei piantare o seminare per poter ridurre questo inconveniente? E cosa potrei cosa seminare in semenzaio a novembre. Grazie.

(Aldo – Torino)

Risposta

Ciao Aldo, quando parliamo di piante ‘anti-zanzare’ ciascuno ha la sua preferita da raccomandare, su quanto poi siano realmente efficaci è invece cosa da provare e sperimentare. Ma siccome in genere sono tutte belle e profumate, tentare non nuoce.

Eccoti allora un piccolo elenco:

basilico: faccio dei vasi con tutte le varietà e li tengo sulla terrazza dove pranziamo. Sono bellissimi e profumati!

calendula: l’abbiamo già incontrata più volte sul nostro cammino perché è tra le piante che attirano gli insetti utili, ma a quanto pare, grazie al piretro contenuto in essa,  allontana anche quelli poco graditi!

lavanda: sta benissimo anche nell’orto come bordura lungo le aiuole.

incenso: la pianta dell’incenso (Plectranthus) si adatta a qualsiasi terreno e posizionata al sole cresce molto in fretta. Sembra che le zanzare la detestino!

geranio citronella: (Pelargonium citronellum) è un arbusto vigoroso, decorativo e robusto e le sue foglie sprigionano un intenso profumo di citronella. L’unica cosa che chiede è riparo durante l’inverno, quindi va coperto con del tessuto non tessuto, ma soprattutto userei della paglia per coprire le radici, perché anche se perderemo la parte aerea durante l’inverno, se le radici saranno salve, a primavera rigenererà dal basso come se niente fosse.

menta: preferisce i luoghi un po’ più freschi e ventilati. Ricordiamoci che è un infestante: si autodissemina e potremmo ritrovarcela ovunque. Posizioniamola in un luogo un po’ appartato!

rosmarino: non possiamo proprio farne a meno e quindi, che piaccia o non piaccia alle zanzare, lo avremo comunque nell’orto o sul balcone. Può stare da solo o in compagnia di altre aromatiche. Come la lavanda può essere usato per delimitare le varie zone dell’orto, ma il rosmarino regge bene qualsiasi potatura e possiamo dargli la forma che più desideriamo: siepe lunga e dritta, sfera, cubo o qualsiasi forma la vostra fantasia possa suggerrire. E’ una pianta indistruttibile a cui non si può rinunciare!

Spero che queste piante possano bastare per tenere lontana qualsiasi zanzara dal tuo orto! Ma continua a seguirci, perché grazie alla tua richiesta preparerò presto un post su questo argomento e magari documentandomi ulteriormente troverò qualche altra pianta utile a questo scopo.

Quanto a cosa mettere in semenzaio a novembre direi che è presto per le colture da trapiantare in piena terra a primavera, ma se invece hai un semenzaio che può accogliere piccole piante, potresti coltivare ravanelli, rucola, lattughe, radicchi, e tutti quegli ortaggi che crescono bene in poca terra, hanno un ciclo breve e stanno bene in coltura protetta.

Un caro saluto e buon orto!

Vi piacerebbe avere semi di ortaggi insoliti, antichi o rari? Potreste provare a mettervi in contatto con A.R.CO.P.A. l’associazione che promuove la conoscenza, lo studio e la conservazione di piante di interesse alimentare ancora poco conosciute e diffuse. Ma soprattutto potreste partecipare alle mostre che organizzano per scambiare piantine, tuberi, bulbi, semi, etc. Sicuramente nel vostro orto o balcone aumenterebbe la fantasia e l’originalità e invece dei soliti fagioli bianchi, bianchi, scoprireste che ce ne sono di mille colori, che i pomodori non sono solo rossi e che le zucche hanno forme a non finire.

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Se saremo stati bravi e capaci nel seminare, oppure più semplicemente se saremo stati fortunati, vedremo crescere nei nostri semenzai, nei nostri vasi o nei nostri orti, tanti germogli. A volte fin troppi. Che fare in caso di ‘troppa grazia S.Antonio’? Ovvero se il numero delle pianticelle fosse eccessivo?

La risposta è diradamento. Per evitare stress da sovraffollamento, dovremo eliminare le piante in eccesso. Eliminare dopo così tanta fatica? Ebbene sì, perché le neonate pianticelle entrano subito in competizione, di acqua, luce e sali minerali.

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Vivo ad Oristano e sono apicoltrice per passione. Le api mi fanno stare bene e mi prendo cura di loro come fossero delle figlie! La mia domanda è: cosa piantare per arricchire il terreno di azoto e avere un buon pascolo per le api? Grazie!

( Teresa – Oristano )

Risposta

Buongiorno Teresa, non so perché ma la tua mail mi è arrivata incompleta. Poco importa, credo di avere intuito comunque quello che tu volevi chiedermi. Se invece ho male interpretato qualcosa riscrivimi senza problemi.

Mi chiedi un pascolo per le tue api che però sia in grado di arricchire il terreno di azoto. Credo che non ci siano dubbi sulla scelta: sulla, trifoglio, erba medica, lupinella.

La sulla (Hedysarum coronarium), cresce spontanea in tutto il bacino del Mediterraneo, è un’ottima pianta per preparare il suolo alle colture orticole, essendo una leguminosa è in grado di fissare l’azoto nel terreno. La sua radice fittonante bonifica e stabilizza. E’ bella perché la sua fioritura rossa regala distese meravigliose. Le api vanno matte per lei e il miele di sulla è ottimo. Cosa chiedere di più? Resiste alla siccità, ma non ama le basse temperature, magari puoi seminarla a fine inverno. Devi inoltre accertarti che nei pressi siano presenti piante di sulla, perché se il tuo terreno non ha mai ospitato questa leguminosa potrebbe essere privo del rizobio specifico che garantisce alla pianta una crescita rigogliosa. Fai una piccola analisi del terreno e, se ce ne fosse bisogno, chiedi consiglio allo stesso laboratorio.

Altra leguminosa che fornisce un ottimo miele e fantastico pascolo per le api è il trifoglio (Trifolium). Ne esistono moltissime varietà, più di sessanta, e sicuramente puoi trovare quella più adatta al tuo suolo e al tuo clima. Forse le più usate sono l ‘Alexandrinum (bianco), l’Incarnatum (porpora) e il Pratense (violetto). Anche questa è una leguminosa, in grado di migliorare sensibilmente il suolo.

Anche l’erba medica (Medicago Sativa) può essere una valida alternativa. Regina delle leguminose, le sue radici vanno a scavare in profondità per cercare sali minerali di cui nutrirsi. E’ una pianta perenne e cresce praticamente in qualsiasi tipo di clima e terreno. Se prima veniva usata soprattutto come alimento per animali erbivori, ora c’è la tendenza ad usarla sempre più in cucina. Il miele di erba medica è piuttosto raro, ma forse per questo è più interessante!

Chiudo con la lupinella (Onobrychis viciifolia Scop.). Anch’essa leguminosa si adatta meglio dell’erba medica alle terre povere e ciottolose, anche se spesso viene coltivata insieme a quest’ultima. Come le altre contribuisce a migliorare il terreno, piace alle api e regala un buonissimo miele. Ho un ricordo bellissimo legato a questa pianta: mia madre con la falce in pugno chinata in mezzo ai campi fioriti di lupinella,  che ne faceva cesti per sfamare i conigli che allevava. Ero piccolissima ma ho conservato questa immagine nella memoria!

Spero di esserti stata di aiuto. Per me è stato un piacere risponderti perché le api mi affascinano e anzi mi hai dato un’idea per farne un prossimo post!

Devo ammetterlo: ho un debole per le piante ‘selvatiche’. Perché fanno parte dei miei ricordi. Perché per crescere non hanno bisogno di niente. Perchè offrono tanto (verde, cibo, biodiversità…) senza chiedere niente in cambio (concimi, annaffiature, cure…). E, come se non bastasse, sono buonissime.

Le piante spontanee sono una grande risorsa nutrizionale e culturale. Tutte, dalle più sconosciute alle più comuni, possono essere impiegate per la preparazione di piatti deliziosi e pregiati, ricchi di sostanze nutritive e di aromi utilissimi per la salute.

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I preparati vegetali (macerato di ortica, di equiseto ecc.) sono dei grandi alleati: sono economici e combattono i nemici dell’orto in modo naturale . Tuttavia spesso si può creare confusione nel distinguere il macerato dall’estratto o l’infuso dal decotto. Vale quindi la pena spendere due parole in più su questo argomento e chiarire una volta per tutte le differenze tra questi vari preparati, ricordandovi che l’acqua piovana è il liquido migliore e la base di partenza ideale per qualsiasi rimedio si voglia ottenere (piogge acide permettendo).

Il macerato – Si ottiene mettendo una pianta, o una parte di essa, in acqua a temperatura ambiente, lasciandola poi a ‘macerare’ per più giorni, fino a quando il liquido diventerà scuro e non ci sarà più formazione di schiuma (1 o 2 settimane).

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La luna nell’orto, anche se fresca e notturna, è argomento ‘scottante’. Nel senso che ci sono opinioni contrastanti al riguardo e, che si creda o meno alla sua influenza sulla crescita delle piante, resta un elemento di cui dovere parlare. Per chi, come me, viene da una famiglia di ‘contadini-orticoltori’ dove Frate Indovino faceva sempre bella mostra di sé sul muro della cucina ed era oggetto di grande attenzione, non tenere conto della luna è un sacrilegio, ma capisco gli scettici che, in un periodo in cui i satelliti sono più delle stelle, storcono il naso nello scrutare il calendario lunare ad ogni ‘piè sospinto’.

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