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Stevia fioriQuesta volta parliamo di qualcosa di dolce. Un dolce buono e naturale. Un dolce che non fa male. Parliamo della Stevia Rebaudiana, un’erbacea perenne originaria del Sud America, conosciuta per le sue proprietà dolcificanti, infatti le sue foglioline sono ricche di steviolo, un dolcificante che non influisce sui livelli di insulina e quindi adatto anche ai diabetici e, udite, udite, è privo di calorie e quindi la fa in barba a qualsiasi dieta! Ma questo non significa che il suo potere dolcificante sia scarso, anzi: è molto ma molto, superiore a quello del normale zucchero!

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Se vi piace avere nell’orto qualche ortaggio curioso e innovativo il Gombo (Hibiscus esculentus) fa per voi. Ho scoperto solo di recente i bei baccelli di questa pianta di origine tropicale, appartenente alla famiglia della malvacee. Come tutti gli ibiscus è molto ornamentale e anche se non volessimo mangiarne i baccelli, varrebbe la pena coltivarla per i bellissimi fiori gialli dal cuore amaranto, con cui rischiara e illumina l’orto.

Il Gombo è conosciuto in Italia anche con il nome Okra oppure Bamia o Quiabo, ma essendo diffuso in tutto il mondo possiede veramente un’infinità di appellativi: quasi uno per ogni paese di coltivazione.

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Foto 1Prima di seminare o trapiantare del radicchio rosso, rosa o variegato, dobbiamo innanzitutto scegliere la varietà più adatta alle nostre esigenze. Le varietà di radicchio sono veramente moltissime, ce ne sono alcune rustiche e altre che soffrono di più il freddo, alcune precoci e altre tardive.

Guardiamo allora assieme le varie tipologie di radicchio e poi guardiamo quali sono le condizioni ottimali per farle crescere al meglio. Scegliamo le varietà sulla base di dove abitiamo e più adatta al nostro clima.

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FinocchioIl finocchio (Foeniculum vulgare) non può mancare nell’orto d’autunno. Dove l’inverno arriva presto, i finocchi (naturalmente quelli invernali) sono già stati trapiantati da tempo, perché altrimenti con l’arrivo del primo gelo rischieremmo di perderli tutti. Dove invece l’inverno è dolce si possono trapiantare da settembre a novembre. Il finocchio soffre molto il ‘trauma’ del trapianto, conviene quindi non ridurre l’apparato fogliare e bagnare bene la terra del semenzaio o del vasetto prima di prelevare la piantina e deporla in piena terra. Se abbiamo alcuni dubbi su come procedere consultiamo il precedente post sulle tecniche di coltivazione del finocchio.

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Grazie Stefano per i consigli che mi ai dato riguardo se coprire i pomodori, perché l’ anno scorso mi sono accorto che dove rimanevano un po’ all’ ombra, specialmente al pomeriggio stavano meglio le piante, invece quelle a tutto sole erano più sofferenti, un verde meno intenso, per quanto riguarda i frutti non molto grossi, entrambi forse sono stato troppo restio a dare acqua???
O forse non ho trovato piante “buone” ?
Spero di rifarmi quest’anno!

La mia domanda è: è bene che il terreno per i pomodori sia sempre umido?

Grazie ancora.

(Alessio – Fiesole)

Risposta

Ciao Alessio
Grazie a te, è un piacere per me aiutarti.
Riguardo alla quantità d’acqua da dare ai pomodori non deve essere frequente da far si che il terreno sia sempre umido, anzi, il contrario!

E’ bene cioè che la pianta di pomodoro sia irrigata abbondantemente ma con un ampio intervallo di tempo.
Appena avrai i tuoi primi frutti inviaci delle foto!
Buon orto allora!

Ciao a tutti,
io vivo a Varna, sul balcone ho cominciato a coltivare delle verdure “nostre” , che qui non riesco a trovare (e sono tante), inoltre coltivo anche piantine che quando sono pronte regalo ad amici che hanno l`orto con i quali poi divido i prodotti.

La mia domanda è: posso annaffiare le piantine con acqua di casa, che contiene molto cloro, puo` essere pericoloso per le piantine stesse?

E se si` che problemi potrebbe creare?

Grazie

(Renato – Varna)

Risposta

Ciao Renato
La tua voglia di orto è veramente…internazionale direi, questo ti fa onore!!!

Riguardo alla tua domanda ti dico che il cloro contenuto nell’acqua è sostanzialmente un disinfettante, necessario a renderla potabile e quindi scevra da microrganismi dannosi alla nostra salute, presenti naturalmente nell’acqua, è quindi una sorta di antibiotico.
Per le piante, l’acqua con cloro è dannosa sia alle foglie – scioglie delle sostanze protettive che la foglia ha naturalmente nella sua pagina inferiore – sia alla microflora del terreno – funghi e batteri – necessari alla vita della pianta stessa.
Ti sono stato d’aiuto?
Spero di si!
Buon orto sul balcone!!!

Ciao
Sono un appassionato coltivatore nel Nord della Sardegna, il mio dubbio è se posso coltivare piante di kiwi in un terreno senza disponibilità idriche in loco. Grazie

(Pierpaolo – Sardegna)

Risposta

Salve Pierpaolo

Considera che le piante di kiwi, come tutti gli altri esseri viventi vegetali, necessitano di un minimo di quantitativo di acqua per vivere, ma soprattutto anche per produrre tanti e succosi frutti.
Aggiungo che, specialmente nelle prime due stagioni vegetative dalla messa a dimora delle piante di kiwi, ti dovrai preoccupare di irrigare frequentemente le stesse affinché superino le fasi di stress da trapianto e affranchino così le loro radici!
Un’idea, perché non ti organizzi trasportando le scorte di acqua con delle taniche, oppure raccogliendo quella piovana in degli appositi fusti, che ne dici, troppo impegnativo?
Per coltivare i kiwi con successo ti consiglio la lettura di questo articolo.
Dai provaci, la natura ti ricompenserà!
Buon lavoro

Non potevo immaginare che all’eta di 55 primavere avrei pensato di dedicarmi alle coltivazioni, ma ho acquistato una piccola casetta in Sila e avendo un giardino di 290 mq vorrei piantare i frutti di bosco e qualche albero da frutta tipo mele, pere, prugne.

Volevo chiedere se potete darmi dei consigli su come piantare gli alberi da frutto, qual é il periodo giusto, a quale profondità vanno piantati i frutti di bosco.

Inoltre l’anno scorso ho acquistato in Sicilia, alla sagra del Pistacchio, una piantina che messa in un vaso questa primavera ha fatto tante foglie e qualche rametto. Sapete darmi consigli in merito?

Ringrazio e cordialmente saluto

(Domenico – Calabria)

Risposta

Ciao Domenico, per una volta partiamo dalla domanda finale, ovvero come si coltiva il pistacchio. In breve posso dirti che non ha bisogno di cure particolari, ma il terreno deve essere permeabile (teme i ristagni di acqua) e si adatta anche a suoli poco profondi e sassosi, ama il sole e le esposizioni al sud, sopporta le basse temperature, ma teme le gelate tardive primaverili.

Quando deciderai di effettuare il trapianto in piena terra, fai in modo che avvenga in inverno, durante il riposo vegetativo e, cosa importantissima, il pistacchio è una pianta dioica (fiori maschili e fiori femminili si trovano su piante diverse), per questo devi avere almeno due piante, una maschile e una femminile, se vuoi che avvenga la fecondazione e quindi una regolare fruttificazione. L’impollinazione avviene tramite l’azione del vento.

Il pistacchio non necessita di potature particolari, soprattutto inizialmente andranno eliminati solo i rametti secchi e improduttivi, ma pur essendo una pianta resistente alla siccità, ti consiglio irrigarla perché così inizierà a fruttificare già partire dal primo anno. Se hai poca disponibilità di acqua, esegui almeno due irrigazioni durante la stagione calda.

Quanto agli alberi da frutto ho già scritto due post in proposito: il primo spiega come piantare gli alberi da frutto e il secondo come mantenere gli alberi da frutto sani e produttivi. Inoltre nella sezione frutta e frutteto (che ti consiglio di consultare per intero visto il tuo interesse) puoi trovare anche uno post sulla coltivazione delle fragole, uno sulla coltivazione del lampone e l’ultimo sulla coltivazione del mirtillo. Ma continua a seguire InOrto perché a breve inserirò nuovi articoli sull’argomento. Un caro saluto e a presto!

Il bidone è un oggetto di dubbio valore estetico, ma di indubbia utilità. Il bidone non sarà il migliore biglietto da visita dell’orto, visivamente parlando, perché soprattutto quelli vecchiotti hanno sempre un aspetto trasandato e poco ‘elegante’, ma può essere di grande aiuto per la gestione delle annaffiature e come contenitore per la preparazione di ‘intrugli prodigiosi’.

Il primo vantaggio di un bidone è quello di garantirci una riserva di acqua piovana: basterà posizionarlo sotto il tubo di sgrondo di una tettoia e avremo sempre pronta una scorta di acqua poco calcarea e soprattutto priva di cloro, sostanza notoriamente dannosa per gli ortaggi.

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Sono una signora di 50 anni, ho ereditato da mio padre un pezzo di terra dove ho incominciato a coltivare l’orto, con buoni risultati.

Vivo in provincia di Fermo, nelle Marche, una bellissima regione poco conosciuta, ma che vale la pena visitare.

Vorrei chiedervi un consiglio: vorrei pacciamare i vari ortaggi con la paglia, ma non avendo una irrigazione sotterranea, sono costretta ad irrigare con il tubo, come dovrei irrigare le piante una volta che ho messo la paglia? Vi ringrazio anticipatamente per il vostro prezioso aiuto. Cordialmente.

(Angela Maria-Fermo)

Risposta

Cara Angela Maria, sono d’accordo con te sul fatto che le Marche siano una regione bellissima e poco conosciuta e io quando posso vengo volentieri a visitarla. Quanto al tuo problema è presto risolto: annaffia normalmente, cioè sopra la paglia, magari inizialmente l’acqua tenderà a scivolare, ma poi si infiltrerà arrivando al terreno e bagnando anche la paglia stessa. E proprio questo contribuirà a mantenere il terreno fresco più a lungo. Un caro saluto

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