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Fra tutti i cavoli, quelli di Bruxelles sono i più discussi. Difficile mettere tutti d’accordo sulla loro bontà, c’è chi li ama o chi li odia. Se appartenete alla seconda fazione, sappiate che dovreste provare a riavvicinarvi, perché coltivati nell’orto, raccolti quando sono ancora piccoli e subito cucinati, i cavoletti di Bruxelles hanno un sapore dolce e cremoso, molto diverso da quello che solitamente ci è dato gustare.

TerrenoI cavolini di Bruxelles prediligono un terreno fertile, arricchito alcuni mesi prima con del compost o del letame maturo, in modo da dare tempo al suolo di ben strutturarsi. Un altro buon sistema per arricchire il terreno di azoto, sarà quello di piantare i cavoletti dove avremo coltivato delle leguminose (fagioli, fave, piselli, ceci….) che rilasciano azoto nel terreno naturalmente.

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Nadia Noseda è una che di pomodori se ne intende. Possiede i semi di circa 1.200 varietà e nonostante dica di avere solo un piccolo orto vicino a Como, ogni anno trova spazio per coltivare 150-160 varietà, una pianta per ogni varietà, facendo molta attenzione a non ibridarle tra loro, tanto da isolare con delle buste di velo le varietà più sensibili. Nadia i pomodori li cura, li studia, li seleziona (magari qualcuno lo mangia pure :)))) e poi li espone alle mostre dedicate a questo straordinario ortaggio. Una per tutte la Mostra del Pomodoro a Villafranca in Lunigiana dove moltissime delle varietà esposte nell’ultima edizione erano proprio sue.

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AverrhoaSarà per i suoi frutti dorati a forma di stella che ricordano le decorazioni natalizie che mi è venuta voglia di parlare della Carambola o meglio della Averrhoa carambola.  E’ una pianta tropicale che necessita di tepore tutto l’anno e quindi adatta solo ad alcune zone della nostra penisola, oppure ai terrazzi particolarmente ben esposti al sole o alle serre. Infatti la Carambola cresce senza grossi problemi sia in terra che in vaso, sia all’esterno che in serra, l’importante è fare attenzione alle basse temperature!

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Se volete provare a fare un piccolo orto sul balcone la lattuga è uno degli ortaggi con cui iniziare. Vi sembrerà un po’ banale, ma quando avrete assaggiato le sue foglioline fresche e croccanti, cambierete avviso e non potrete più farne a meno.

Le radici della lattuga sono poco sviluppate e non necessitano di molta terra, per cui in vaso crescerà benissimo.

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Cosa sarebbe un orto senza lattuga! E come sarebbero i nostri piatti senza quel tocco verde, fresco e brillante. Difficile da immaginare! Oppure provate a togliere dal vostro gergo quotidiano il famigerato: “mi faccio un piatto d’insalata”. Impossibile!

Allora tanto vale imparare a coltivarla ora che arriva la primavera, perché è la stagione ideale!

La lattuga a cappuccio, lactuca sativa, è uno degli ortaggi più coltivati nell’orto: la sua crescita è facile e i raccolti sono abbondanti. Si può seminare quasi tutto l’anno se si scelgono le giuste varietà, ma la primavera è senz’altro il periodo migliore.

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L’uva è il frutto settembrino per eccellenza. Chi ha la fortuna di frequentare la campagna in questo periodo, non può esentarsi dal piluccare gli acini dai grappoli ancora attaccati alla pianta, in attesa della completa maturazione. E se per i produttori di vino è un momento topico: guardare, assaggiare, scrutare il cielo e l’aria in attesa del momento più adatto alla raccolta, per noi consumatori è puro godimento: assaggiamo e guardiamo cambiare i colori dei pampini con indolenza meditabonda.

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CetrioloHo cercato e ricercato su InOrto un post sul cetriolo e non l’ho trovato! E mi sono chiesta come sia possibile, quindi con l’intento di porre subito rimedio a questa nostra mancanza, ecco tutto o quasi tutto, quello che occorre sapere per coltivare il cetriolo nell’orto.

Il cetriolo, cucumis sativum, appartiene alla famiglia delle cucurbitacee, come zucca, melone e anguria, e forse a causa delle sue origini sub-tropicali, soffre il freddo e richiede temperature elevate: mai sotto i 10° e comunque meglio se superiori ai 20°. Il cetriolo è ampiamente diffuso sia in Italia, dove in cucina risente molto delle varie tradizioni locali, che in Europa, dove già all’inizio del secolo scorso, considerandolo ortaggio prelibato, veniva coltivato in specifiche serre pur di farlo sopravvivere e poterlo mettere in tavola.

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GiugnoA giugno l’orto esplode: gli ortaggi e le aromatiche sono al massimo del loro splendore vegetativo. Verde ovunque, ma anche colore se avremo messo nell’orto tanti bei fiori utili, come il tagete, il nasturzio, le zinnie, le calendule…prima che luglio porti con sé il caldo e la sete.

Semine – Anche se l’estate è alle porte si possono ancora eseguire delle semine. A dimora, direttamente nel campo, si potranno seminare le barbabietole, indivie precoci, fagioli a ciclo breve, ma anche i ravanelli e i broccoli che si raccoglieranno da fine estate. Saranno tuttavia i cavoli gli ortaggi su cui dovremo concentrarci adesso, se vorremo raccogliere i frutti in autunno ed inverno.

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