Orto giugnoCi sono tre operazioni che non possiamo fare a meno di compiere nell’orto di giugno: sarchiare, rincalzare e pacciamare. Tre verbi che all’orecchio di una persona comune potrebbero risultare incomprensibili, ma che ogni orticoltore dovrebbe conoscere e compiere con facilità. Sono parole antiche che i contadini di una volta usavano frequentemente: mia madre le pronunciava spesso quando si preparava ad andare nel campo, ma ancora oggi risultano utili e attuali. Finalmente c’è qualcosa che non passa di moda!

Sarchiare – E’ quel gesto semplice che si compie con la zappetta sulla terra delle parcelle dell’orto. E’ diverso dallo zappare, è più dolce e leggero, perché lo scopo è quello di rompere la crosta superficiale che si forma d’estate a seguito delle continue annaffiature, soprattutto nei terreni argillosi ma sovente anche in quelli più soffici. Questa crosta ostacola lo scambio di ossigeno tra aria e terreno, togliendo respiro alle radici, e impedendo all’acqua di scendere in profondità.

Ma la sarchiatura ha anche un altro scopo: mentre si rompe leggermente la terra in superficie vengono tolte anche le piccole piante di erbe infestanti che potrebbero, crescendo troppo , andare in competizione con le orticole. Se questa operazione viene compiuta settimanalmente il lavoro da fare sarà leggero ed efficace e le erbacce dannose diventeranno subito utili, perché la settimana successiva, già seccate, potranno essere interrate come ‘piccolo’ sovescio per migliorare la struttura del terreno.Pomodori

Rincalzare – Questo gesto significa ammucchiare la terra intorno alla base delle piante per aiutarle a auto-sostenersi, ovvero a stare meglio in piedi. Allo stesso tempo questo mucchietto di terra mantiene più fresca la base della pianta e il suo apparato radicale, stimolando la formazione di nuove radici al di sopra del colletto. Queste radici, chiamate ‘radici avventizie’, aumentano la capacità di assorbimento delle sostanze nutrienti presenti nel terreno.

La rincalzatura è fondamentale per le patate, perché evita che i tuberi prendano luce e diventino verdi, per i pomodori, a cui giova molto la crescita delle radici avventizie, ma anche per peperoni, che tendono a perdere stabilità, idem per melanzane. Giova anche a fagioli e fagiolini ed è indispensabili se vogliamo mantenere al buio la parte bassa di porri e scarole, affinché si presenti bianca e tenera.

Pacciamare  Nell’orto bisogna comportarsi come nel deserto: quando fa troppo caldo dobbiamo coprire. Sembra un controsenso, ma non lo è. La regola è questa: se fa troppo caldo ci vuole una coperta, che nell’orto si chiama pacciamatura, perché coprendo la terra si evita l’evaporazione dell’acqua, crescono meno erbacce e potremo effettuare un minor numero di sarchiature. In questo modo gli ortaggi soffriranno meno la sete e i batteri buoni del terreno avranno più facilmente di che nutrirsi.

La pacciamatura può essere effettuata con i materiali più svariati: sfalcio di erba ben secca, paglia, cippato di legna, foglie secche, ecc… ma per avere una pacciamatura perfetta bisogna procedere così: zappettare la superficie del terreno, annaffiare bene, distribuire sul suolo un paio di centimetri di compost ben maturo ottenuto con gli scarti dell’orto e e della cucina (ovunque anche tra gli ortaggi), poi stendere uno strato di erba o quel che avremo scelto come materiale pacciamante e annaffiare nuovamente. La pacciamatura va bene per tutti gli ortaggi, insalate, pomodori, zucche, zucchine, ecc…abbondate e l’orto anche sotto il sole sarà più verde e rigoglioso e soprattutto risparmierete in annaffiature!

Pacciama

2 commenti
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Patrizio,
      la storia dell’orto condominiale ci incuriosisce molto, raccontaci come funziona!
      Salute e buon orto.

      Rispondi

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