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Febbraio è il mese in cui guardiamo l’orto con impazienza e ci sentiamo pronti allo scatto primaverile, ma in verità è ancora poco il tempo che viene richiesto dall’orto, seppure ovunque è bene iniziare i preparativi per la produzione estiva.

Nel fare questo dobbiamo tenere conto delle differenze climatiche tra Nord e Sud, che forse proprio in questo periodo sono più evidenti. In alcune zone marittime al Sud sembra quasi primavera, mentre al Nord il terreno è ancora gelato, quindi ciascuno tenga conto delle temperature e delle condizioni meteorologiche in cui si trova ad operare.

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Non mi stancherò mai di ripeterlo: i fiori nell’orto oltre che belli sono anche utili. Abbiamo già visto che i fiori incoraggiano l’insediamento degli insetti ‘alleati’ e che allontanano afidi e nematodi dal terreno. E da qualche parte su InOrto si parla anche della costruzione di un orto-giardino.

E’ arrivato dunque il momento di guardare più da vicino qualche possibile abbinamento ‘fiore-ortaggio’. Così quando arriverà la primavera saremo pronti a piantare, oltre a pomodori e zucchini, anche qualche rosa e ipomea.

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Ho letto con molto interesse l’articolo “come coltivare la patata sul balcone”. Ma la mia curiosità è stata catturata soprattutto dal vaso/sacco mostrato nella foto adiacente. Di che materiale è fatto? Si trovano in commercio gia formati?

Attendo una vostra risposta.

Grazie per la disponibilità e per i preziosi consigli. Distinti saluti,

Marco De Cesare

Risposta

Ciao Marco, in effetti anch’io trovo molto belli questi sacchi, sono contenitori in eco tessuto, i primi che ho visto sono di BacSac una ditta francese, ma non so dirti se sono stati i primi a metterli in commercio, ma adesso immagino che li produrrà anche qualcun altro, questo per esempio è un altro link per l’orto nel sacco. Ma se hai qualcuno in grado di cucirli, secondo me, nei consorzi agrari puoi trovare anche del materiale simile, magari da utilizzare in doppio strato. Insomma le soluzioni come sempre sono molteplici. Saluti!

Ogni tanto è bene ritornare a parlare della rotazione degli ortaggi, perché è una pratica importantissima per la buona riuscita di un orto. La rotazione ci aiuta a mantenere l’orto produttivo, perché ne aumenta la fertilità, e ci aiuta a tenere lontani gli agenti patogeni di molte malattie che spesso tendono a insediarsi nel terreno.

Abbiamo già visto quali possono essere i vari criteri da seguire per approntare dei validi schemi di rotazione, uno di questi è alternare le varie famiglie degli ortaggi. Ma non mi sembra di avervi mai detto in che ordine fare seguire le diverse famiglie.

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L’ultima fiaba non poteva essere che quella di Natale. E non poteva essere che una fiaba d’amore. Ma gli amori che nascono nell’orto si sa sono sempre un po’ strani…. Come può un abete innamorarsi di una zucchina? Magie dell’orto!

Leggiamo questa storia, l’ultima scritta per i bambini di InOrto, dai ragazzi che lo scorso anno frequentavano il Liceo Scientifico di Presezzo.

Le loro storie ci hanno accompagnato per tutto l’anno, ne abbiamo pubblicata una al mese. Tutte inedite, interessanti e con l’orto o le verdure al centro del racconto. Divertenti o malinconiche, romantiche o realistiche, tutte sono nate con l’intento di fare amare un po’ di più il mondo dell’orto ai bambini.

Ma ritorniamo alla fiaba di questo mese: Pinuccio e Verdina….

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E’ inutile fare finta di niente e lasciarsi sedurre dalle ultime tiepide, seppure piovose, giornate di novembre: il freddo è alle porte. O meglio è al cancelletto del nostro orto e prima di farlo entrare dobbiamo prendere alcune precauzioni per proteggere le colture che più temono il gelo.

Proteggere dal freddo alberi da frutto e arbusti – Se abbiamo appena piantato dei giovani alberi e abitiamo in zone dove le temperature potrebbero mettere a repentaglio le loro giovani radici, dovremo prevedere una pacciamatura accurata per coprire il terreno alla base, inoltre potremmo coprire il tronco delle specie più delicate con un ‘vestitino’ di paglia da fissare delicatamente con dello spago.

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Vi piacerebbe avere semi di ortaggi insoliti, antichi o rari? Potreste provare a mettervi in contatto con A.R.CO.P.A. l’associazione che promuove la conoscenza, lo studio e la conservazione di piante di interesse alimentare ancora poco conosciute e diffuse. Ma soprattutto potreste partecipare alle mostre che organizzano per scambiare piantine, tuberi, bulbi, semi, etc. Sicuramente nel vostro orto o balcone aumenterebbe la fantasia e l’originalità e invece dei soliti fagioli bianchi, bianchi, scoprireste che ce ne sono di mille colori, che i pomodori non sono solo rossi e che le zucche hanno forme a non finire.

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Questa volta i liceali di Presezzo hanno preparato per InOrto un racconto straordinario: la storia di Lena la lavandaia e Primo il cipollaro. E’ un racconto per tutti, grandi e piccini. La storia di un amore che profuma di paese, di sapone e di….cipolle. Perché le cipolle mica puzzano!

ODORE DI CIPOLLE

Primo fa il coltivatore di cipolle. Vive e dorme in una casetta di mattoni. Cura le cipolle dall’alba al tramonto. Il padrone dell’azienda è molto soddisfatto di Primo. Primo è giovane e non è ancora sposato. Gli piacerebbe avere una famiglia ma lui fa il cipollaro ed è difficile che una donna voglia sposare un cipollaro.

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Se gli ortaggi vi piacciono in tutti i modi: cotti, crudi o anche dipinti, avete trovato il sito che fa per voi. Sono oltre 700 le varietà ortofrutticole rappresentate nei quadri custoditi negli archivi della Facoltà di Agraria dell’Università Federico II di Napoli, ora tutti restaurati, digitalizzati e disponibili sul sito dei Musei della Reggia dei Portici.

Una vera ricchezza, storica, artistica e culturale, ma per noi appassionati dell’orto un vero catalago da sfogliare con calma e dedizione. Non vi consiglio di guardarlo di fretta e in modo disattento (come si usa fare in rete), ma piuttosto attendere il momento in cui si dispone di un po’ di tempo per osservare con cura questi ortaggi, molti dei quali ormai abbandonati ed estinti. E ritrovare, con questa osservazione, oltre che il piacere di mangiarli (con gli occhi) il valore di coltivarli, magari proprio andando a ricercare queste cultivar dimenticate.

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Da oltre un anno sono pensionato e quasi in concomitanza sono andato a vivere in una casa circondata da alcune piante di ulivo e dove ho creato un piccolo orto. Devo riconoscere che il contatto con la terra cambia la qualità di vita, ma è anche vero che la cura che ti chiede è un impegno serio e solo con la passione non avverti l’affaticamento. Ovviamente questo commento viene da chi prima si occupava di altro. Un detto delle mie parti recita: l’ortu vo (vuole) l’omu mortu; nel senso che devi dedicargli molto tempo.

Volevo sapere da voi se la semina e le altre attività dell’orto devono tener conto delle fasi lunari come sostengono i contadini anziani.

( Giancarlo )

Risposta

Ciao Giancarlo, sulla luna i pareri sono molti e controversi. Ci sono gli scettici che non credono minimamente all’influenza della luna e non sanno neppure cosa sia un calendario lunare e quelli che senza sapere in quale fase sia la luna non si tagliano neppure i capelli.

Per quanto mi riguarda credo che la luna influenzi la vita della terra e dell’uomo (le maree ne sono la dimostrazione) e quindi anche quella delle piante. Sono cresciuta con Frate Indovino appeso alla parete e con mia nonna (prima) e mia madre (dopo) che lo consultavano continuamente ed io non posso certo rompere una tradizione atavica!

Quando mi è possibile controllo la luna per seminare, trapiantare, tagliare il prato, etc, ma ogni tanto per fare conciliare il tempo che ho a disposizione, con il tempo meteorologico o con altre questioni pratiche, mi succede di mancare per un giorno la giusta congiuntura astrale e, pur dispiacendomene, la notte dormo lo stesso.

Non nego che sono molto affascinata dalle teorie della ricercatrice Maria Thun, per cui la luna nel suo percorso attraverso le dodici costellazioni dello zodiaco influenza a turno le varie parti della pianta: radici, foglie, stelo, frutto e fiore e che per questo sarebbe necessario guardare oltre alla luna anche ai trigoni zodiacali, ma personalmente fino adesso non ho avuto la pazienza e il tempo di approfondire l’argomento.

Quindi pur credendo fermamente che la luna governi la vita delle piante, assieme al sole, alla pioggia, al vento, al gelo, alla terra, etc. mi limito a controllare le fasi lunari, ma sono lontana dal fare la carta del cielo per piantare un ravanello.

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