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Ciao,
per favore potreste dirmi quali sono le differenze nei periodi di semina (se ce ne sono) fra aglio bianco e rosso?
La zona del mio orto è in collina fra 300 e 400 mslm in Centro Italia, Grazie.
(Antonio)

Risposta

Ciao Antonio,
parlando di aglio diciamo che esistono tre tipologie principali: Bianco – tardivo, a semina autunnale nel centro Italia. Rosa – precoce, a semina autunnale ma esclusiva o quasi, al sud, dove produce anche un mese in anticipo. Rosso di Sulmona, con caratteristiche intermedie, a semina sempre autunnale, con raccolta a Giugno, ma con l’accortezza di stare attenti a recidere lo scapo fiorale, quando lo forma, altrimenti non forma sotto terra una bella “testa”, compatta di bulbilli.
Quindi semina tutto adesso, insieme!
Salute e buon orto.

Salve
ho da chiedervi 2 cose::
1)ho un albero di clementino e uno di limone, entrambi pieni di fumaggine.
Cosa devo fare per liberarli da questa brutta malattia?
Ci sono solo rimedi chimici (SONO CONTRARIO AI VELENI…. )o anche naturali?
Vi ringrazio dei consigli che mi date.
2) Queste piante d’agrumi quando bisogna potarle?
Ringrazio e cordialmente saluto
(Antonio – Tricase – Puglia)

Risposta

Ciao Antonio,
che bella zona d’Italia è il basso Salento!
Riguardo ai tuoi agrumi ti rispondo subito:
1 – La fumaggine è un fungo che si sviluppa sulla superficie delle foglie, quando queste sono ricoperte di uno strato di melata – sostanza zuccherina che viene prodotta da degli insetti fitomizi, come afidi e cocciniglie – probabile che le tue piante siano attaccate dalla cocciniglia cotonosa degli agrumi. Quindi il primo passo è quello di fare una determinata lotta a tali insetti. Un insetticida biologico ottimo da utilizzare è l’olio di neem – leggi pure l’articolo che trovi nel link. Per eliminare la fumaggine sulle foglie invece dovresti fare dei lavaggi della chioma con una soluzione di acqua e poltiglia bordolese – vedi il link – per eliminare il fungo.
2 – la potatura degli agrumi invece è bene effettuarla in pieno sviluppo vegetativo – da maggio ad ottobre circa – quando la pianta cioè sarà in grado di poter cicatrizzare le ferite determinate dai tagli. Tutto lo staff di in orto è con te!
Salute e buon orto.

Ciao a tutti,
abito nelle marche, se volessi raccogliere le fave verso la metà di aprile, in che periodo dovrei seminarle?
Grazie
(Paolo – Montegranaro, Marche)

Risposta

Ciao Paolo,
riguardo la semina delle fave – leggi pure l’articolo che trovi linkato – il periodo varia con la latitudine, in base cioè a quale regione d’Italia si considera.
Per esempio in Toscana un proverbio dice “per San Luca (Evangelista) – 18 di Ottobre – la Fava nella buca..”. Nelle Marche credo che il periodo migliore sia sempre l’autunno, oltre la metà del mese di ottobre di sicuro. Ma riguardo al periodo di raccolta penso che non sia così facilmente prevedibile e che comunque la metà di aprile sia un po’troppo anticipato.
Salute e buon orto.

Salve,
sono un’amante del mondo agricolo. Lavoro in un ufficio pubblico ma il mio tempo libero lo passo nei miei due orti. La cosa mi piace ed è diventata la mia palestra, mi scarica la testa.
Lavoro un campo dove quest’anno ho seminato patate e mais, il terreno mi sembra stanco anche se in primavera ho messo letame. Ho comprato della senape per effettuare il sovescio. Quando si deve seminare? Adesso in autunno o in primavera? Dimenticavo di dire che vivo vicino ad Aosta in una zona che in inverno ha poco sole. Grazie.
(Nelly – Aosta)

Risposta

Salve Nelly,
la tua storia, che si svolge fra ufficio e orto ci intriga molto…è proprio vero quello che dici, zappare e seminare poi scarica affatica il corpo e scarica la mente…
La senape bianca – Sinapsis alba L. o Brassica nigra Koch, la senape nera invece sono due specie erbacee a ciclo breve che si seminano in primavera, per vederle fiorire in inizio estate e sovesciare poi. Le due piante puoi anche utilizzare come foraggio per l’alimentazione animale o anche per produrre seme dal quale estrarre olio, tante opportunità insomma.
Spediscici le foto del tuo bel campo fiorito di giallo, se vuoi, quando sarà il momento.
Salute e buon orto…che scarica la mente!

Salve,
sono pensionato, con la passione per l’orto, frutti vari, e piante in genere, sono un vostro appassionato lettore!
Ho due domande da porvi: ho 4 piantine di goji, hanno fatto i frutticini ma ora come faccio a seccarli? Altra questione è che su dette piante mi ritrovo delle cimici rosse con punti neri, sono nocive per i frutti? I frutticini sono rossi posso coglierli?
Ringrazio e attendo di leggere le vostre gentili risposte.
(Luigi Paris)

Risposta

Ciao Luigi,
il goji – Licyum barbarium – che stai coltivando è una vera e propria pianta della salute..e anche molto alla moda!
Puoi cogliere i frutti appena sono completamente rossi, una volta staccati dalla pianta potresti metterli ad asciugare su della carta assorbente ma non al sole diretto, appena vedi che hanno perso abbastanza umidità potresti conservarli in un sacchetto di carta o in un contenitore non chiuso ermeticamente per far si che i frutti non marciscono nel tempo; altrimenti potresti anche acquistare un essiccatore per frutta, un piccolo elettrodomestico per disidratare la frutta – ecco alcune immagini che trovi nel link.
Riguardo agli insetti che ti ritrovi sulla pianta, potresti inviarci delle foto da poter capire bene di cosa si tratta?
Salute e buon orto.

Salve,
sono in pensione da qualche anno, ho un piccolo giardino dove trascorro molto del mio tempo libero. Ho molti hobby, dall’orto dove ricavo tutta la verdura per il mio nucleo familiare composto di cinque persone, inoltre da oltre vent’anni ho dalle due alle quattro arnie (a seconda di come è andato l’inverno). Mi piace molto camminare. Dimenticavo ho settantasei anni e abito in un piccolo paese del magentino.
Da qualche anno ho messo a dimora qualche albero di kiwi. Sono molto soddisfatto dei risultati ottenuti. Ora ho un dubbio sulla potatura estiva. Vi sottopongo la domanda: i rami inutili – i polloni – quando vanno tolti. Le informazioni assunte sono discordi.
Gradirei il Vs. dotto cosiglio.
Molto cordialmente
(Giuliano Meneganti – Milano)

Risposta

Ciao Giuliano,
grazie di tutte le cose che racconti di te…sei un pensionato modello per le cose che fai sia per te che per la tua famiglia.
Quelli che tu chiami rami inutili sono i polloni che, per della pianta del kiwi sono invece fondamentali a formare la chioma per la produzione di foglie e frutti per la stagione vegetativa successiva.
Per eliminare ogni dubbio sulla potatura verde del kiwi ti consiglio di guardare il video che trovi nel link.
Salute e buon orto!

Ciao, premetto che sono un neofita su tutto cioè che riguarda le coltivazioni di qualsiasi genere, anche se ho fatto degli esperimenti in vaso (patate, peperoni, pomodori, rucola) che sono andati a buon fine.
Vivo a Milano ma ho la testa in Sicilia, dove un giorno spero di poterci tornare definitivamente… Mi piacerebbe piantere dei mirtilli in Sicilia, ad un’altitudine di circa 900-1000 mt s.l.m. e volevo sapere se questo è possibile e quale specie in particolare sarebbe più idonea e se si, quale sarebbe il momento più opportuno per piantare.
Grazie.
(Sauro – Milano)

Risposta

Salve Mauro,
la tua bella tensione che senti a 1000 km di di distanza fra la Lombardia e la Sicilia ci fa pensare a quanto importanti siano le proprie origini e il rapporto con la terra che dimostri di avere anche da neofita.
Certo che è possibile coltivare mirtilli in Sicilia alle altitudini di 900 – 1000 metri. Per quanto riguarda le specie ti suggerisco di fare un misto di due diverse varietà: mirtillo comune e mirtillo gigante americano, anche per gustarti frutti differenti e per vcapire quali delle due piante meglio si adatta al tuo orto. Riguardo al periodo migliore per trapiantarli è l’inizio autunno o la fine dell’inverno, per dare modo alle piante di adattarsi all’ambiente. A presto Sauro e continua così!
Salute e buoni mirtilli.

Salve,
vivo in un paese montano di circa 10 mila abitanti , la mia passione è la campagna.
Sono appassionato all’agricoltura, vorrei sapere come innestare degli agrumi, per esempio l’arancio.
Grazie per la risposta.
(Antonio)

Salve Antonio,
ci dà soddisfazione sapere della tua passione per la campagna e l’agricoltura in genere!
L’innesto di piante è una delle pratiche agricole che richiedono più cura e attenzione. Gli agrumi sono piante sempre verdi e con esigenze termiche elevate, per questo l’epoca migliore per praticare l’innesto è la primavera inoltrata, quando le temperature sono elevate e la pianta è già in vegetazione. Le modalità principali per innestare sono tre: 1 – Spacco, 2 – Corona e 3 – Scudetto.
Per praticare l’innesto ti spedisco il link a questo sito specializzato, (dove puoi trovare gli esempi che ti ho scritto prima) sull’innesto di alberi e se vuoi avere una buona guida pratica all’innesto ti consiglio la consultazione di questo bel libro sulla potatura e innesti di piante.
Salute e buon innesto!

Salve,
sono casalinga e amante da sempre del verde, di qualsiasi genere. Nonostante i continui traslochi ho sempre cercato abitazioni con orto e giardino, adesso, dopo l’ennesimo trasloco,  avrò bisogno dei vostri consigli per l’espianto di agrumi:
ho un limone ed un’arancio che tolti due anni fa’ dai conchini l’ho piantati a terra, ora per motivi di cambio residenza vorrei ripiantarli nelle conche; che mese ritenete più adeguato per espiantarli? Attualmente hanno ancora foglie e frutti!
Grazie per l’interessamento.
(Paola)

Risposta

Salve Paola,
i traslochi sono periodi “indimenticabili” della nostra vita, anche per le piante che ci seguono a ruota..sia noi che esse dobbiamo riabituarci ad una nuova casa.
Riguardo alla tua domanda ti dico che il periodo migliore per strapiantare e rinvasare poi gli agrumi è la primavera inoltrata – da metà maggio in avanti -, quando cioè le piante sono in vegetazione e il clima è abbastanza caldo da non far soffrire gli agrumi.
Forza Francesca!
Salute buon trapianto e… trasloco

Se gli ortaggi vi piacciono in tutti i modi: cotti, crudi o anche dipinti, avete trovato il sito che fa per voi. Sono oltre 700 le varietà ortofrutticole rappresentate nei quadri custoditi negli archivi della Facoltà di Agraria dell’Università Federico II di Napoli, ora tutti restaurati, digitalizzati e disponibili sul sito dei Musei della Reggia dei Portici.

Una vera ricchezza, storica, artistica e culturale, ma per noi appassionati dell’orto un vero catalago da sfogliare con calma e dedizione. Non vi consiglio di guardarlo di fretta e in modo disattento (come si usa fare in rete), ma piuttosto attendere il momento in cui si dispone di un po’ di tempo per osservare con cura questi ortaggi, molti dei quali ormai abbandonati ed estinti. E ritrovare, con questa osservazione, oltre che il piacere di mangiarli (con gli occhi) il valore di coltivarli, magari proprio andando a ricercare queste cultivar dimenticate.

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