Salve, da qualche tempo ho un piccolo orto dove coltivo pomodori, ma negli ultimi anni il raccolto è peggiorato notevolmente. Ho cercato su internet e mi sono imbattuta nel vostro splendido sito. Riguardo alla coltivazione del pomodoro viene nominato il sovescio. E’ possibile applicarlo anche ad un orto di piccole dimensioni? La veccia (Vicia Villosa) potrebbe andare bene come coltura di sovescio? E in che periodo mi conviene seminarla? Grazie per l’attenzione.

(Beatrice – Savorgnano del Torre)

Risposta

In genere negli orti piccoli il sovescio non si utilizza perché si ha sempre carenza di spazio, ma se tu vuoi dare una maggiore struttura al suolo e puoi permetterti di lasciare riposare una piccola area per  renderla più fertile, è certamente una pratica che puoi utilizzare.

L’impiego di una leguminosa e quindi della veccia è senz’altro indicata per arricchire di azoto il terreno.

La veccia sativa è più resistente al freddo e fa più biomassa. Può essere mischiata anche ad altre piante da sovescio come avena, favino, pisello etc. La veccia sopporta bene la salinità dei suoli e la siccità e si adatta anche a terreni tendenzialmente acidi. Si può seminare in autunno in tutte le regioni dove il clima si mantiene abbastanza mite o in primavera dove gli inverni sono molto rigidi.

Si raccomanda di interrare prima che i semi arrivino a maturazione.

Per dare più sprint ai tuoi pomodori ricordati di aiutarli anche con un po’ di potassio. In questo caso è ottima la cenere di legna oppure una concimazione a base di consolida (su questo argomento scriverò presto un articolo su InOrto) o con  del macerato di ortica.

Un saluto e buon orto! E soprattutto grazie per i complimenti!!!

Non potevo immaginare che all’eta di 55 primavere avrei pensato di dedicarmi alle coltivazioni, ma ho acquistato una piccola casetta in Sila e avendo un giardino di 290 mq vorrei piantare i frutti di bosco e qualche albero da frutta tipo mele, pere, prugne.

Volevo chiedere se potete darmi dei consigli su come piantare gli alberi da frutto, qual é il periodo giusto, a quale profondità vanno piantati i frutti di bosco.

Inoltre l’anno scorso ho acquistato in Sicilia, alla sagra del Pistacchio, una piantina che messa in un vaso questa primavera ha fatto tante foglie e qualche rametto. Sapete darmi consigli in merito?

Ringrazio e cordialmente saluto

(Domenico – Calabria)

Risposta

Ciao Domenico, per una volta partiamo dalla domanda finale, ovvero come si coltiva il pistacchio. In breve posso dirti che non ha bisogno di cure particolari, ma il terreno deve essere permeabile (teme i ristagni di acqua) e si adatta anche a suoli poco profondi e sassosi, ama il sole e le esposizioni al sud, sopporta le basse temperature, ma teme le gelate tardive primaverili.

Quando deciderai di effettuare il trapianto in piena terra, fai in modo che avvenga in inverno, durante il riposo vegetativo e, cosa importantissima, il pistacchio è una pianta dioica (fiori maschili e fiori femminili si trovano su piante diverse), per questo devi avere almeno due piante, una maschile e una femminile, se vuoi che avvenga la fecondazione e quindi una regolare fruttificazione. L’impollinazione avviene tramite l’azione del vento.

Il pistacchio non necessita di potature particolari, soprattutto inizialmente andranno eliminati solo i rametti secchi e improduttivi, ma pur essendo una pianta resistente alla siccità, ti consiglio irrigarla perché così inizierà a fruttificare già partire dal primo anno. Se hai poca disponibilità di acqua, esegui almeno due irrigazioni durante la stagione calda.

Quanto agli alberi da frutto ho già scritto due post in proposito: il primo spiega come piantare gli alberi da frutto e il secondo come mantenere gli alberi da frutto sani e produttivi. Inoltre nella sezione frutta e frutteto (che ti consiglio di consultare per intero visto il tuo interesse) puoi trovare anche uno post sulla coltivazione delle fragole, uno sulla coltivazione del lampone e l’ultimo sulla coltivazione del mirtillo. Ma continua a seguire InOrto perché a breve inserirò nuovi articoli sull’argomento. Un caro saluto e a presto!

Ho un orto vicino a Firenze a circa 450 mt.slm. Ho piantato circa 30 piante di pomodoro cresciute benissimo. Purtroppo ieri tutti i tutori che avevo messo a sostegno sono crollati ad effetto “domino” a causa dell’eccessiva, secondo me, fruttificazione.

Alla meglio li ho tirati su ma credo che, visto i danni ai gambi non riuscirò, per quest’anno a mangiarli. Infine, prima del disastro, e nonostante l’intensa fruttificazione, soltanto pochi frutti sono maturati. Quale potrebbe essere la causa ? Grazie per i consigli che vorrete darmi. Cordialità.

(Giuseppe)

Risposta

Mi dispiace per quanto ti è successo, l’anno prossimo cerca di costruire dei sostegni più robusti. A questo proposito leggi il post su come costruire i sostegni per le piante dell’orto.

Sul perché i tuoi pomodori non siano maturati, posso provare a fare delle supposizioni, ma le cause possono essere molte e difficili da individuare se non si conosce il metodo di coltivazione. Ma se i frutti erano tanti e sani, non credo che la causa possano essere state delle malattie, potresti invece averli piantati troppo tardi oppure potrebbero avere avuto una scarsa esposizione solare, oppure troppe foglie che impedivano ai frutti di vedere il sole.

Sicuramente la stagione estiva è ancora lunga, assolata e calda per cui a mio avviso avrebbero avuto ancora modo di maturare. Chissà magari qualche pianta si salverà e ti darà qualche soddisfazione!

I frutticini delle patate sono i più adatti alla moltiplicazione, perché trasmettono alle future patatine tutte le caratteristiche organolettiche della tipologia stessa. Il difficile è che per ottenere patate da consumo ci vogliono due anni.

(Roberto)

Risposta

Per una volta riceviamo su questa rubrica una risposta e non una domanda e ne sono felicissima. A inviarcela è stato Roberto, ortolano appassionato di agricoltura biologica e biodinamica.

Personalmente non ho mai utilizzato i frutticini della patata per la riproduzione, ma mi fido di quello che dice Roberto e non stento a  crederci in quanto i frutti in genere hanno da sempre questo compito! Grazie Roberto! Se in seguito vuoi inviarci anche la modalità di questo tipo di riproduzione ben venga!

Sono una signora di 50 anni, ho ereditato da mio padre un pezzo di terra dove ho incominciato a coltivare l’orto, con buoni risultati.

Vivo in provincia di Fermo, nelle Marche, una bellissima regione poco conosciuta, ma che vale la pena visitare.

Vorrei chiedervi un consiglio: vorrei pacciamare i vari ortaggi con la paglia, ma non avendo una irrigazione sotterranea, sono costretta ad irrigare con il tubo, come dovrei irrigare le piante una volta che ho messo la paglia? Vi ringrazio anticipatamente per il vostro prezioso aiuto. Cordialmente.

(Angela Maria-Fermo)

Risposta

Cara Angela Maria, sono d’accordo con te sul fatto che le Marche siano una regione bellissima e poco conosciuta e io quando posso vengo volentieri a visitarla. Quanto al tuo problema è presto risolto: annaffia normalmente, cioè sopra la paglia, magari inizialmente l’acqua tenderà a scivolare, ma poi si infiltrerà arrivando al terreno e bagnando anche la paglia stessa. E proprio questo contribuirà a mantenere il terreno fresco più a lungo. Un caro saluto

Ho un limone in vaso, ma dopo il fiore, i piccolo piccioli verdi cadono subito. E’ dovuto perché dopo averlo acquistato da un ambulante, ho esagerato nel rinvaso, pensando ad un bel vaso grande invece di aumentare il contenitore in proporzione? Posso ancora riducendo il diametro del vaso rinvasarlo in questo periodo? Vi ringrazio anticipatamente per la risposta.

(Tino)

Risposta

Caro Tino, il rinvaso  per un limone è sempre un piccolo stress, poiché deve riadattarsi ad un nuovo ambiente e ad una nuova posizione. Questo sicuramente lo porta a fruttificare di meno, ma se tu addirittura l’hai messo in un vaso eccessivamente grande, per un certo periodo tenderà a mettere le energie nelle radici e non nella produzione.

Cambiargli di vaso adesso non credo sia una buona operazione, a meno che il rinvaso non sia avvenuto da pochissimo, in modo che le radici non abbiano avuto ancora il tempo di allargarsi troppo.

Se il vaso è veramente troppo grande ti direi di fare una prova: lo svasi e se vedi che il pane di terra è ancora piccolo e compatto lo posizioni in un vaso dalle dimensioni più adeguate, se invece  il nuovo terriccio si è già compattato con le radici lo lascerei nel vaso attuale. Il periodo migliore per rinvasare un limone, dovendo toccare le sue radici, è fine inverno o inizio primavera.

Spero di essere stata sufficientemente chiara. Un saluto e a presto!

Ho acquistato una pianta di limone vorrei sapere quando è il periodo per rinvasarlo: i fiori non ci sono più, ma ora ha 5 limoni. Non vorrei fare confusione mi date un consiglio?

Le carote che ho seminato sono alte già 20 cm e sono molto fitte. E’ sempre possibile e consigliabile diradarle? Mi chiedevo inoltre se può essere utile accorciare un pò la parte aerea per favorire lo sviluppo della radice.

Grazie e un cordiale saluto

(Graziano – Siliqua – Cagliari)

Risposta

Ciao Graziano il primo diradamento doveva avvenire quando le piantine erano alte pochi centimetri, ma se adesso vedi che alcune sono veramente troppo vicine, prova a togliere quelle più deboli e piccole, ma facendo molta, molta attenzione a non compromettere la robustezza delle altre. Ricorda che le varietà a radice corta devono essere distanziate di circa 5 cm, mentre per quelle a radice lunga la distanza deve essere di almeno 12 cm.  E se nel diradare vengono su piccole carote consumale immediatamente!

Quanto a tagliare le foglie, lascerei perdere: personalmente non l’ho mai visto fare!

Ho utilizzato della paglia per la pacciamatura, ma ho un dubbio: non volerà via? trattandosi di zona montagnosa, attorno agli 800 mt, con una discreta arietta a volte…

ci sono dei trucchi del mestiere?

grazie

(Sara-Pavia)

Risposta

E’ vero, il problema sussiste. Potresti mettere la paglia e poi fermarla, perlomeno fino a quando le piogge e il tempo non l’avranno stabilizzata, con delle reti leggere, oppure ancora meglio con delle canne incrociate messe a griglia (come fa Emile Hazelip, guru dell’agricoltura sinergica di cui puoi vedere dei filmati su you tube) e fermate all’estremità con delle grosse pietre o dei mattoni, oppure legate a picchetti.

Un saluto e Buon Orto!

Cosa sono i succhioni e come vanno eliminati?

(Andrea)

Risposta

Ciao Andrea, i succhioni o polloni sono i getti (i rami) che nascono alla base di una pianta, talvolta sono attaccati al tronco altre volte sono poco distanti dalla sua base.

Vanno eliminati recidendoli alla base o anche sotto se ci riesci,  perché in genere tolgono energia e nutrimento alla pianta principale e possono diventare vigorosissimi. Ti mando una foto per mostrarti come sono quelli di ulivo. Un saluto

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