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Salve,
questa estate ho provato a coltivare un piccolo pezzetto di terra, che risulta essere molto cretosa e secondo me, (che però sono un principiante) anche poco fertile, quindi i risultati non sono stati un granchè.
Secondo voi sarebbe meglio, quindi, coltivare in dei contenitori con terriccio fertile o dovrei insistere con la terra dell’orto? Attualmente sarei tentato di provare con qualche insalata invernale per vedere la differenza con quella coltivata in terra, considerando che io coltivo per hobby, quindi pochi mq, di solito 7/8).
Grazie.

Risposta

Ciao Mauro,
bella la tua esperienza che, da principiante, stai facendo e ci stai raccontando, goditela!
La terra “cretosa” cioè argillosa è di natura poco fertile perchè dura e difficlmente penetrabile dalle radici delle tue tenere insalatine, io ti suggerisco di adottare due soluzioni: 1 -continua a coltivare un pezzo di terra argillosa, lavorandola bene nella stagione in cui è giustamente umida – di solito inizio autunno e fine inverno – e aggiungendo sempre tanto terriccio e stallatico, per esempio se adesso in autunno ci semini delle fave – baccelli – vedrai che bel risultato ottieni, le loro radici poi migliorano tanto la terra. 2 – coltiva anche una parte dei tuoi ortaggi nei cassoni con solo terriccio, per esempio le insalate che adesso metterai li ci staranno benissimo! La terra argillosa è un pò come i principianti…sembra difficile all’inizio ma se si coltiva poi si ottengono risultati eccezionali.
Salute e buon orto.

Salve,
lavoro in libreria da diversi anni, sono un appassionato di musica jazz e di mondo arabo (lingua, letteratura e musica).
Due estati fa ho iniziato a interessarmi all’orto, affiancando mio cognato nella conduzione di un piccolo orto famigliare (soprattutto estivo).
Avrei grande disponibilità di mele, inutilizzabili ai fini alimentari, perché bacate.
E’ possibile utilizzarle per concimare il terreno in previsione del prossimo orto estivo?
Grazie.
(Stefano)

Risposta

Ciao Stefano,
grazie per raccontarci la tua storia, molto affascinante quando si sentono persone come te interessate a cose molto interessanti come letteratura, musica ecc. – scusa il gioco di parole – e fra queste arrivano all’orto!
Riguardo alle mele non mangiabili ti dico che le puoi utilizzare come concime per la tua terra dell’orto solo dopo averle inserite nel miracoloso ciclo del compostaggio, realizzabile nel tuo orto, dove inserirai oltre alle mele: eraba tagliata, potature ecc.di modo che alla fine otterrai un concime organico completo ed equilibrato come il terriccio/stallatico che compri al consorzio agrario.
Ti do un’altra idea: se trovi vicino al tuo orto un allevatore di animali come: cavalli, maiali, galline, conigli ecc. ecc. potresti barattare le tue mele con del buon concime per l’orto, che ne dici?
Salute e buon orto!

vincent-van-gogh-il-seminatore«Zappatori, seminatori, aratori, uomini e donne, che ora devo disegnare continuamente. Devo osservare e disegnare tutto ciò che fa parte della vita di un contadino, come molti altri hanno fatto e stanno facendo. Non sono più così inetto come un tempo davanti alla natura». Così scriveva Vincent Van Gogh al fratello Theo nel 1881. Evidentemente all’epoca ci fu un periodo di grande attenzione verso tutto ciò che riguardava la terra e la natura: erano in atto, allora come oggi, grandi cambiamenti e guardare alla bellezza, alla semplicità, all’umiltà della terra era a seconda dei contesti ‘rassicurante’ o ‘trasgressivo’.

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Immagine 7Il trapianto dà sempre grande soddisfazione, perché finalmente possiamo dare alle giovani piantine una dimora definitiva nel nostro orto o sul nostro balcone, dove potranno avere tutto il sole che vogliono e crescere in libertà. Una volta che avremo scelto con cura il luogo più adatto e pensato alle giuste consociazioni, non ci resterà che posizionarle nel terreno e annaffiarle, facendo i dovuti scongiuri affinché tutte le malattie fungine se ne stiano alla larga e tutti i parassiti decidano di andare nell’orto del vicino! (non ce ne voglia il vicino, stiamo solo scherzando!)

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La rincalzatura è una pratica molto utile nell’orto, sia in estate che in inverno. Consiste nell’ammucchiare della terra attorno al piede delle piante. Nel rincalzare dobbiamo fare attenzione a non sotterrare le foglie, a meno che il motivo per cui la pratichiamo non sia l’imbianchimento.
Il consiglio è fare dei monticelli di terra, ben compressi e stabili, per evitare che franino con la prima pioggia o con la prima annaffiatura. Proprio per evitare che questo possa succedere, sarebbe utile bagnare prima il terreno per compattarlo, solo quel poco che sarà necessario a renderlo umido.

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Sono vermi di piccola taglia che possono infestare il terreno del nostro orto, soprattutto se abitiamo in località a clima caldo. Sono parrassiti che si nutrono delle radici degli ortaggi come carote, pomodori, patate, ecc. Possono arrestarne lo sviluppo o deformarne le radici. Mi raccomando non crediate che tutti i vermi siano nocivi, quindi non scatenate un’inutile caccia alle streghe!

Guardiamo bene la terra del nostro orto prima di mettere a dimora le nuove piantine. Difficile trovarsi di fronte ad un terreno “di medio impasto” come viene definito dagli addetti ai lavori, cioè perfettamente equilibrato, che non necessita di nessuna rettifica, quasi sicuramente invece dovremo arricchirlo con della sostanza organica. Per quanto questa non possa modificarne la tipologia certo ci aiuterà ad ottenere un terreno il più vicino possibile a quello ideale per nostri ortaggi. Partiamo dal presupposto che il terreno è un organismo vivente e come tale va nutrito. La sostanza organica alleggerisce e ossigena il terreno, aumenta la capacità di trattenere l’acqua e nutre tutti i microrganismi presenti nel terremo utili alla fertilità.

Per la coltivazione in vaso il problema è facile da risolvere, basta eseguire alcuni facili accorgimenti:  cambiare la terra quasi ogni anno, mettere della ghiaia o dell’argilla espansa sul fondo per migliorare il drenaggio, arricchirla con dei concimi organici dotati di microrganismi e sostanze nutritive.

 

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“L’Epifania tutte le feste le porta via”. Non ho trovato niente di più originale per ricordarvi che le vacanze sono terminate e che purtroppo il nostro orto è ancora là bisognoso di cure. Però potete consolarvi, perché se avete trascorso le feste frequentando tavole imbandite sicuramente il vostro giro vita ne ha risentito: e allora cosa c’è di meglio di un po’ di movimento all’aria aperta?

– Se il terreno non è gelato e ancora non lo avete fatto, vangate la terra per portare in superficie i parassiti che così vengono distrutti dal freddo. Non è che ce l’abbiamo con loro è solo questione di sopravvivenza, dei nostri ortaggi naturalmente!

– Conservate la cenere di stufe e caminetti in un bidone o aggiungetela al compost, come concime ricco di potassio, che poi distribuirete alla base delle vostre piante.

– Ponete a germogliare in un locale luminoso, a 12°-15°, le patate che poi intenderete utilizzare per la semina: febbraio e marzo sono vicini e presto dovremo procedere.

– Se possedete delle serre ricordatevi di arieggiarle nelle ore più calde per evitare eccessivi ristagni di umidità e l’insorgere di marciumi.

– Iniziamo inoltre le prime potature nel frutteto. Mi raccomando occhio alle forbici! Se non vi sentite sicuri chiedete consiglio ad un vicino più esperto e, se il vicino ha traslocato, scrivetemi: proverò  a spiegarvi per iscritto come effettuare i tagli necessari.

– Contro larve, afidi, ma soprattutto cocciniglie in questo mese è utile  fare un trattamento con l’olio bianco, un prodotto a bassissima tossicità e compatibile anche con l’agricoltura biologica, che possiamo trovare in qualsiasi vivaio o consorzio agrario. Se però anche questo vi sembra troppo provate a spazzolare i tronchi per eliminare i muschi, le uova e le larve degli insetti che si annidano nelle screpolature della corteccia.

– E adesso rilassatevi andando a raccoglieri i cavoli, che dopo le gelate hanno migliorato sapore e consistenza.

foto di spratmackrel e di ModernHeartist Photography da flickr

Se l’appezzamento di terra che vogliamo destinare a orto è incolto occorrerà ripulirlo dalle pietre e dagli arbusti lasciando tuttavia eventuali siepi naturali nelle vicinanze rifugio di insetti utili all’ecosistema.

Dopo di che si passa alla vangatura fino ad una profondità di 25-35 centimetri per rimuovere le erbe infestanti le cui parti verdi potranno essere interrate magari insieme ad un po’ di letame maturo e minerali come fosforo e potassio.

Dopo aver rotto le zolle con la zappa distribuitele bene con il rastrello. Un terreno ben lavorato contiene un maggior numero di micro-organismi utili alla fertilità del suolo.

(foto di OakleyOriginals da Flickr)

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