Articoli

Cosa usare per fertilizzare la terra dell’orto e del giardino: dallo stallatico maturo alla pollina, dall’humus di lombrico al terriccio di bosco. Ma non scordiamo mai la pacciamatura.

Orto in cassoni plastica riciclata - InOrtoL’orto nelle vasche rialzate di mia sorella scoppia di salute. E’ un tripudio di foglie e di ortaggi rigogliosi: pomodori dal fusto grosso come alberi, insalate che sembrano cavoli e cavoli che non stanno nelle vasche tanto sono grossi. Zucchine che producono che è una meraviglia, basilico e sedani già pronti per la tavola, fagiolini a cespuglio, peperoni e melanzane in arrivo, che se si comporteranno come lo scorso anno, in piena estate saranno talmente carichi di frutti che non saprà a chi regalarli.

Tutte le volte che vado a casa sua, non manco mai di visitare l’orto e lo trovo sempre così: bello e impeccabile. E mi chiedo cosa mai farà per avere un orto così. La risposta di mia sorella a questa domanda è sempre la stessa: niente.

Continua a leggere

Orto e pioggia

Pioggia nell’orto

Il mio orto è sotto l’acqua e nella mia serra c’è un presepe al post delle semine. Non è male come apertura del 2021. E oggi giorno dell’Epifania anche la neve!

Quest’anno dovrebbe essere l’anno dedicato all’orto e al giardino. Dopo tre anni trascorsi a sistemare la casa, mentre al giardino non restavano che le briciole del mio tempo, adesso dovrebbe verificarsi un’inversione di rotta e l’orto e il giardino avere tutto il tempo e l’attenzione che meritano.

Per ora non vedo che un ruscellare d’acqua ovunque. Le vasche dell’orto, da poco allestite, sembrano piccoli specchi d’acqua rettangolari adatti ad accogliere pesci piuttosto che agli, scalogni e spinaci invernali, com’era previsto dalle mie semine dicembrine.

Continua a leggere

libro pensieri terraMai come in questo momento chi ha un fazzoletto di terra è fortunato! Non tanto perché può ricavarvi qualcosa da mangiare, che pure è molto, ma perché può trarne grande conforto.

Stare in mezzo alle piante, godere di qualche raggio di sole, occuparsi del giardino, raccogliere qualche fiore, coltivare il proprio cibo è un privilegio enorme sempre. Oggi lo è ancora di più.

L’altra attività che ci è di grande aiuto in tempi di Coronavirus è la lettura. Costretti a una mobilità ridotta, intorno casa se non addirittura in casa, leggere è diventato un passatempo formidabile, oltre che momento di riflessione e raccoglimento. C’è chi lo fa esclusivamente on-line, ma per chi come me ama il fruscio delle pagine, la presenza del libro ‘in carta e inchiostro’, vicino al letto o dovunque si decida di approfittare della sua compagnia, è sicuramente un piacere impagabile.

Per unire terra e lettura ho pensato a un libro terminato da poco, che mi ha fornito molti spunti di riflessione: “La Raccontadina – racconti a passo di vanga” di Francesca Pachetti, edizioni Pentàgora.

Continua a leggere

La fattoria dei nostri sogni

Talvolta ci scoraggiamo davanti ai danni fatti dalla dorifora sulle patate, dalle lumache sulle insalate o dalla cavolaia sui cavolfiori. E ci chiediamo come sia possibile non usare veleni quando tutti questi insetti sembrano avercela con il nostro orto o si accaniscano contro il nostro frutteto.

Questo film-documentario ci mostra come la soluzione non sia facile, ma c’é. Nel film “La fattoria dei nostri sogni – La natura come non ve l’hanno mai raccontata”  John e Molly Chester, i protagonisti, nonché proprietari della fattoria, ci raccontano la loro avventura, sulla carta inizialmente impossibile: costruire una fattoria biologica su 80 ettari di terra sfruttati e sterili, senza l’aiuto di antiparassitari dannosi all’ambiente, senza l’ausilio di diserbanti o concimi chimici.

Continua a leggere

Il contatto con la terra, la frequentazione, la coltivazione, ma anche la stessa osservazione, aiuta a migliorare le condizioni sociali, educative e psicologiche dell’uomo, apportando benefici al corpo, allo spirito e alla mente. Questo processo terapeutico oggi viene spesso classificato sotto il nome di Ortoterapia. Ma può trovare anche altre definizioni a seconda di come viene praticata nello specifico.

Stefano Pissi, che voi tutti conoscerete se frequentate le pagine di InOrto, perché è l’agronomo che dispensa consigli sul nostro blog, ha messo a punto un progetto di ’Terrapia’, che aiuta a ristabilire l’equilibrio psicofisico delle persone.

Continua a leggere

Chi l’avrebbe detto che Giuseppe Verdi, il compositore di ‘Va pensiero sulle ali dorate va ti posa sui clivi e su colli…” fosse non solo in cuor suo, ma anche di fatto un contadino? L’ho scoperto leggendo un libro, di cui vi consiglio la lettura “La terra non è mai sporca” di Carola Benedetto e Luciana Cilento. Ecco, proprio all’interno di questo libro c’è un capitolo dedicato a Giuseppe Verdi e alla sua passione per la terra.

Che fosse un amante della natura, uno strettamente legato alla sua terra, potevamo immaginarcelo, aveva investito tantissimo in quella che chiamava la ‘pianuraccia’, acquistando la tenuta di Sant’Agata a Villanova sull’Arda.
Continua a leggere

E’ l’arancio amaro (Citrus aurantium) l’agrume più rustico e facile da coltivare. Ho tre piante in giardino che sono sopravvissute a tutto: alla mia disattenzione, alle estati torride e alle gelate tardive e intense. Dopo il gelo ho dovuto tagliere drasticamente tutti i rami secchi, ma poi la vegetazione è ripartita rigogliosa come se niente fosse stato.

Possiamo coltivarlo sia nell’orto, in un angolo ben esposto, o sul terrazzo, in un bel vaso capiente. E’ un alberello molto decorativo, con foglie lucide e sempreverdi, fiori profumatissimi e frutti arancio, che illuminano il giardino anche durante le stagioni più grigie.  Le arance, è vero, sono amare, ma possono essere utilizzate per preparare ottime marmellate, per fare scorze candite e per fare meravigliose decorazioni natalizie. I fiori, oltre che profumare tutto il giardino, hanno proprietà benefiche a non finire, e potremo impiegarli per preparare tisane che alleviano il mal di stomaco e conciliano il sonno.

Continua a leggere

Buongiorno,
parte del giardino che sto trasformando ad orto è pieno di detriti da cantiere, pezzetti di sacchetti di plastica, cavi elettrici, vetri, ecc…
Ho vangato e pulito il grosso entro 20cm circa di profondià, ora però ho il timore che i rifiuti (plastica in primis) possano aver rilasciato sostanze nocive nel terreno (nel corso di anni), e forse è meglio evitare di farci l’orto…Pensavo eventualmente di “sanificare” il terreno seminando qualche pianta pulitrice…è il caso o mi sto allarmando troppo?
Grazie anticipatamente.
(Mirko – Vinovo – Piemonte)

Risposta

Ciao Mirko,
sarà una bella impresa la tua..eroica direi, hai tutto il nostro supporto!
Avendo capito la situazione credo che la soluzione migliore potrebbe essere quella di dividere la superficie totale dell’orto fra aiuole e camminamenti e nello spazio dedicato alla coltivazione concentrarsi sulla bonifica specifica di materiali estranei, magari anche aggiungendo terra e terriccio nuovi e sani, e coltivare sulla nuova superficie.
La plastica in genere non dovrebbe rilasciare sostanze nocive nella terra, con la quale non si compromette bio – chimicamente.

Ciao,
ho ereditato un piccolo orto in città, al nord; in Toscana invece ho un’altro orto più grande, dove pensavo di essermi fatto esperienza con le patate e quindi, per la seconda volta, ho provato a seminarle anche qui al nord e sorpresa…….
Per la seconda volta ho destinato una striscia di 8mt x 1mt del mio orticello di città alle patate, l’anno scorso sono andate benissimo, le piante erano alte, ma quest’anno sono esageratamente alte (circa un metro) so che non sarebbe un grosso problema…anzi…ma il fatto è che che la pianta si accascia a terra e non so cosa fare…
Please HELP, grazie.
(Francesco – ToscoLombardo)

Risposta

Ciao Francesco,
interessante che tu possa coltivare l’orto a due latitudini differenti…puoi fare dei bei confronti.
Riguardo a quello che accade alle tue piante di patata è un fatto normale e naturale, in quanto a fine sviluppo la pianta comunque lascia cadere al suolo lo strame ancora verde – fotosintetizzante – che gradualmente seccherà per lasciare spazio così alla raccolta delle patate. Io non mi preoccuperei di tenere sostenuti in alto rami e foglie e le lascierei andare in terra quindi. Poi quando la vegetazione sopra sarà secca allora si potra raccogliere i tuberi sotto.
Salute e buon orto.

© 2021 Bonduelle InOrto