Salve,
abito a Roma e ho un giardino pensile di 200mq, con 10 piante di agrumi, un susino, un pero, un albicocco ecc
AIUTOOOOO!!!!
Non ho fatto in tempo a proteggere le mie 10 piante di agrumi nel mio giardino a Roma ed ora sono sotto una bella coltre di neve.
Il rischio sarà nelle successive gelate.
Cosa mi consigliate?
Rimuovo la neve ed espongo il bagnato alle gelate, o la lascio rendendola a cappotto?
Le prime volte li ho salvati, i teli di plastica, scaldando da sotto, poi le altre volte con il tessuto non tessuto….. questa volta sono completamente esposti!
Grazie.
(Chesed – Roma)
Salve,
capita ogni tanto che il meteo ci sorprenda impreparati ma, tieni conto anche che le piante sono esseri viventi con mille e più risorse. Nel caso della neve allora meglio in ogni caso lasciarla sopra la vegetazione, che si sciolga da se quando le temperature rialzano naturalmente e sopratutto non coprire le piante bagnate…il freddo ristagna dentro la copertura…la vegetazione asciutta si difende meglio dalle basse temperature.
Salute e buon orto

Quando le temperature calano e l’orto sembra fermarsi, nel frutteto c’è ancora qualche lavoretto da fare. Dopo avere ripulito il colletto dei nostri alberi (come descritto nel precedente post sul
Iniziamo col dire che TNT, non è soltanto la sigla di un’agenzia di spedizioni internazionali, né tantomeno l’abbreviazione del Trinitrotoluene, meglio conosciuto come tritolo, ma è l’innocuo acronimo di Tessuto Non Tessuto, ovvero un tessuto ottenuto con un procedimento diverso dalla dell’incrocio dei fili a telaio, spesso completamente biodegradabile. Fare quindi un post sul TNT (Tessuto Non Tessuto) non è molto accattivante, essendo solo un materiale amorfo, generalmente bianco, con cui coprire le piante e il terreno, rendendo tutto apparentemente piatto e privo di vita. Tuttavia lo citiamo in continuazione ed è molto, molto utile nell’orto e nel giardino! Vediamo perché.
Il finocchio (Foeniculum vulgare) non può mancare nell’orto d’autunno. Dove l’inverno arriva presto, i finocchi (naturalmente quelli invernali) sono già stati trapiantati da tempo, perché altrimenti con l’arrivo del primo gelo rischieremmo di perderli tutti. Dove invece l’inverno è dolce si possono trapiantare da settembre a novembre. Il finocchio soffre molto il ‘trauma’ del trapianto, conviene quindi non ridurre l’apparato fogliare e bagnare bene la terra del semenzaio o del vasetto prima di prelevare la piantina e deporla in piena terra. Se abbiamo alcuni dubbi su come procedere consultiamo il precedente post sulle
“Se sapessi che potrebbe essere d’aiuto, vestirei l’agrifoglio con il mio cappotto e al ginepro infilerei i miei pantaloni….” parla così Karel Capek ai suoi arbusti e ai suoi fiori, nel libro ‘

