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Se molti di voi, come spero, hanno un mucchio di compost o una compostiera (sapete che possiamo averla anche in terrazzo?) per produrre del concime per il proprio orto, certamente sanno quanti rifiuti è possibile riciclare. Ma sapete anche quali sono tutti quelli che dobbiamo tenere alla larga dal nostro ‘prezioso’ mucchio di compost per non comprometterlo?

Va bene che ‘nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma’, come dice il chimico francese Antonie Lavosier, e che il mucchio del compost ha questo compito specifico, però a tutto c’è un limite!

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Ho da poco un piccolo terreno e vorrei tanto cimentarmi in coltivazioni da orto senza ricorrere a dover comprare piantine già pronte ed anche a far un buon compostaggio. Il terreno è piuttosto argilloso almeno x quanto possa saperne visto che trattiene molto l’acqua.

Come poter fare piantine, come ottener un buon compostaggio, ed infine se possibile, come poter fare melanzane peperoni e pomodori innestati .

Ringrazio della vostra disponibilità

(Egidio)

Ciao Egidio, sei all’inizio, ma mi sembri molto agguerrito! La tue domande sono complesse  e la cosa migliore è suggerirti di leggere alcuni articoli che ho già scritto riguardo a come ottenere giovani piante: sui semenzai, sul terriccio adatto alla semina, sul periodo e sulla profondità di semina e su come effettuare la semina.

Quanto al compostaggio al momento ho fatto solo un articolo su come preparare il compost, ma spero di tornare presto sull’argomento per approfondire.

Se il tuo terreno è argilloso penserei a praticare del sovescio per dare più struttura la terreno e renderlo un po’ più leggero.

Quanto ad innestare le piante da solo, aspetterei un attimo! Fare innesti erbacei è piuttosto difficile, proverei intanto a fare crescere una pianta da seme, che per uno alle prime armi è già un successo! Soltanto in un secondo tempo penserei a fare innesti su piante più robuste (perché di questo si tratta) per prevenire malattie e avere produzioni maggiori. Per non lasciarti completamente privo di risposta ti propongo di guardare questo filmato che parla di un innesto su cucurbitacee, in questo caso dell’anguria.

I link che ti ho proposto sono molti, ma spero ti siano utili! Buon apprendimento, ma se dovessi avere bisogno di nuove informazioni o dettagli….SCRIVI!!!! Buon Orto!

C’è sempre in cucina qualche scarto vegetale che va a finire nell’immondizia. Un vero spreco perché potremmo utilizzarlo per fare del buon compost e nutrire così le nostre piante in vaso. E non date retta a chi vi dice che la compostiera in balcone puzza! Basterà evitare gli scarti animali, i sughi, gli unti, i grassi e prevedere ogni tanto uno strato di terriccio. Ecco come procedere senza paura di sbagliare.

1. Procuratevi un bidone di plastica munito di tappo, come quelli che si usano per raccogliere gli scarti vegetali in giardino, e un trapano con cui praticare dei fori sul fondo e sulle pareti del bidone, perché l’aria è una delle componenti fondamentali del compostaggio!

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La terra del mio orto-giardino non è facile arricchire: qualsiasi concime abbia un odore forte (stallatico, cornunghia, pollina, ecc.) attira i cinghiali, che in Maremma abbondano e quando si avvicinano troppo sono danni! Per questo sono spesso a caccia di concimi organici efficaci ed inodori e ultimamente mi sono imbattuta nell’humus di lombrico. Una polvere che profuma di sottobosco che si acquista in piccoli sacchi dai vivaisti specializzati, tanto efficace quanto costosa. Per questo fino ad ora l’ho usata soprattutto per piccole superfici o per le piante in vaso del mio piccolo terrazzo cittadino.

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Arriva Mino, il nuovo nano da giardino! E’ ecocompatibile e sensibilizza al compostaggio e al riciclo.

Da oggetti di arredo di dubbio gusto ad oggetti di culto da parte di movimenti nati in rete, che ne vogliono la liberazione o l’annientamento.  Amati e odiati al tempo stesso, i nani sono stati negli anni sia oggetto di denigrazione che oggetto di design. Di sicuro il nanetto da giardino di strada ne ha fatta tanta.

Sembra che i primi siano ‘stati avvistati’ in Germania intorno al XVII secolo e che un certo Sir Charles Isham nel 1874, dopo un viaggio in terra teutonica, ritornò in Inghilterra con a seguito ben 22 statuette di nani in terracotta, che depose ad ornamento del suo giardino nel Northamptonshire. Nel 2010 sono stati addirittura banditi dal comune di Furore, sulla Costiera Amalfitana, perché  ‘motivo di alterazione dell’ambiente naturale’.

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Sono un pensionato ortolano dilettante, amante della natura e della musica di un tempo. Siccome non da molto, coltivo un orto assegnatomi dal comune, ho visto che gli altri ortolani, miei vicini, praticano l’interro pressochè indiscriminato, dei prodotti di risulta delle coltivazioni (steli, foglie, ecc.) di tutte le colture. So che è una pratica non sempre corretta. Mi piacerebbe avere una buona conoscenza dell’argomento. Grazie

( Mario )

Risposta

Caro Mario, l’interramento indiscriminato dei residui dell’orto non è una pratica troppo corretta. Innanzitutto prima di interrare una qualsiasi parte della pianta dovremmo accertarsi che non abbia contratto malattie crittogamiche o parassitarie, perché in quel caso dovrà essere bruciata. Dopodiché dovremo chiederci se avrà la capacità di decomporsi in fretta: in presenza di poco ossigeno (sotto terra) il processo di decomposizione sarà lentissimo. Quindi se il terreno in cui operiamo è sabbioso, poroso e arieggiato, avremo una decomposizione più veloce, ma se al contrario il terreno del nostro orto sarà argilloso e compatto, la decomposizione sarà più lenta e potrebbero crearsi delle muffe. Gli interramenti vegetali servono non tanto ad arricchire il terreno, quanto a cambiargli la struttura.

La cosa migliore è sicuramente mettere i residui in una compostiera o altrimenti creare un cumulo su un lato dell’orto. Per fare il cumulo metteremo dei sassi sul fondo e poi alterneremo strati di residui vegetali a strati di terra, se poi a questi aggiungeremo del letame o della pollina, anche se in piccolissime quantità, (tanto per innescare le fermentazioni biologiche) otterremo un ottimo terricciato. Ricordiamoci che il cumulo dovrà essere ricoperto con della paglia e ogni tanto andrà disfatto per mischiare le varie parti tra loro. Durante questa operazione  dovremo avere cura di mettere i residui meno decomposti all’esterno.

Come regola di base il materiale organico va usato quando non è più riconoscibile nel suo aspetto iniziale, vale a dire quando, grazie al processo di decomposizione, è diventato quasi polvere.

Altra cosa è la pratica del sovescio, che si fa con piante specifiche, e di cui ti invito a leggere i post precedenti: Sovescio la concimazione verde e Sovescio quali piante utilizzare.

Spero di averti aiutato e ricorda: fai ascoltare la musica anche alle tue piante. Lo sai che nelle vigne mettono delle casse per trasmettere la musica classica, perché sembra che le viti ne traggano giovamento? Allora perché non provare anche con gli ortaggi?

Un grosso saluto e a presto

Le foglie che cadono dagli alberi sono una grande risorsa per l’orto e il giardino. Oltre ad illuminare il paesaggio con i loro magnifici colori, possono essere utilizzate per pacciamare e concimare l’orto. Quindi non buttiamole, ne tanto meno bruciamole, ma sfruttiamole per coprire il piede delle piante più delicate come copertura per l’inverno. Mischiate ad un po’ di terra proteggeranno le radici dal gelo e col tempo, decomponendosi, si trasformeranno in humus.

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Guardiamo bene la terra del nostro orto prima di mettere a dimora le nuove piantine. Difficile trovarsi di fronte ad un terreno “di medio impasto” come viene definito dagli addetti ai lavori, cioè perfettamente equilibrato, che non necessita di nessuna rettifica, quasi sicuramente invece dovremo arricchirlo con della sostanza organica. Per quanto questa non possa modificarne la tipologia certo ci aiuterà ad ottenere un terreno il più vicino possibile a quello ideale per nostri ortaggi. Partiamo dal presupposto che il terreno è un organismo vivente e come tale va nutrito. La sostanza organica alleggerisce e ossigena il terreno, aumenta la capacità di trattenere l’acqua e nutre tutti i microrganismi presenti nel terremo utili alla fertilità.

Per la coltivazione in vaso il problema è facile da risolvere, basta eseguire alcuni facili accorgimenti:  cambiare la terra quasi ogni anno, mettere della ghiaia o dell’argilla espansa sul fondo per migliorare il drenaggio, arricchirla con dei concimi organici dotati di microrganismi e sostanze nutritive.

 

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Il compost sta all’orto come il sale sta alla cucina: non si può fare senza. E’ il concime ideale per ortaggi, piante da frutta e aromatiche. Pulito e facile da usare, lo si può acquistare a sacchi, ma lo si può anche produrre in proprio. Qualora decideste di acquistarlo, sappiate che la maggior parte degli impianti di smaltimento di rifiuti urbani produce compost di qualità a prezzi contenuti. Per imparare a riconoscere il compost migliore consultate il sito www.compost.it (magico internet!)

Farlo da soli è tuttavia facile e permette il riciclaggio dei residui vegetali dell’orto (fiori appassiti, erba, foglie, ramaglie, paglia, ecc.)  e degli scarti organici della cucina (bucce e scarti di verdure, fondi di caffè e tè, gusci di uova, pane raffermo da ridurre in piccoli pezzi, carta comune non colorata , cenere, ecc.), riducendo così anche i rifiuti prodotti. Nel farlo dobbiamo pensare al nostro compost come ad un minestrone, dove ciascun ingrediente è importante, ma dove ogni eccesso è negativo, per questo dovremmo mantenere in equilibrio le quantità dei vari componenti.

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E’ preferibile mantenere vivo il terreno piuttosto che somministrare nutrimento direttamente sulla pianta. In questo senso il fertilizzante  per eccellenza rimane il letame (o stallatico).
Fate attenzione che sia maturo altrimenti può rivelarsi dannoso per l’attività microbica del terreno. Usatelo spargendolo abbastanza superficialmente qualche mese prima della semina.

Anche lo stallatico in pellets è efficace.

Ottimo fertilizzante è anche il compost, ovvero il riciclaggio di residui vegetali e scarti organici che subisce processo di fermentazione e trasformazione. E’ possibile produrlo anche da soli.

In ogni caso è bene sapere che i concimi ricchi di azoto (cornunghia, farina di sangue secco, guano) sono utili per gli ortaggi da foglia (insalate, cavoli, spinaci), fosforo e potassio (cenere di legna, farina d’ossa) invece vanno bene per leguminose, pomodori e melanzane.

Ricordatevi: mai concimare quando fa troppo freddo o troppo caldo.

foto: Wikimedia

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