Fra tutti i cavoli il cavolfiore è senz’altro quello dal sapore più delicato. E’ ricco di calcio e potassio e contiene molte vitamine, che purtroppo si perdono quasi tutte in cottura. Difficilmente possiamo rinunciare ad averlo nell’orto, può bastare una fila di 8-10 metri per avere una produzione sufficiente ad una famiglia di 4 persone.
Semina – Il periodo di semina per questo ortaggio varia a seconda del clima e della varietà. Di solito si semina a maggio o giugno per raccogliere in autunno-inverno, ma se il clima da noi è mite e seminiamo tardi, potremo raccogliere i cavolfiori fino a fine inverno.

Che lo si coltivi come annuale o come perenne,
Meglio quello grigio o quello rosa? Stiamo parlando dello scalogno (Allium ascalonicum), il primo, quello grigio, ha una buccia più spessa, è molto profumato, resiste meglio al freddo e viene piantato di preferenza da ottobre a gennaio. Lo scalogno rosa si pianta invece tra febbraio e marzo, si conserva più facilmente e la sua epidermide è screziata di rosa e violetto.
Riccia, riccissima, frisée. Lasciamoci conquistare dalle foglie increspate, tenere e croccanti della Cicoria indivia (Cichorium indivia var. cruspum) e iniziamo a pensare alla sua semina. Parente della più conosciuta scarola, ha foglie molto più crespe ed è forse leggermente più sensibile al freddo, per questo spesso in inverno viene coltivata sotto le serre. Se la semineremo da ora a settembre ci regalerà dei buonissimi raccolti in autunno e in inverno.
Il finocchio (Foeniculum vulgare varietà dulce) è uno di quegli ortaggi da piantare ovunque perché le sue foglie lunghe e piumose, oltre a profumare e aromatizzare le insalate, decorano sia l’orto che il giardino (bellissimi anche messi alla base delle rose o di piante ornamentali il cui fusto resta spoglio). Il finocchio si semina di preferenza a metà estate (da luglio a settembre), ma a seconda della zona climatica in cui viviamo potremo seminarlo anche a fine inverno, perché se è vero che il freddo lo danneggia è altrettanto vero che il caldo intenso e la continua esposizione al sole ne provocano la prefioritura. Quindi è altamente raccomandabile diversificare l’epoca di semina a seconda della regione in cui viviamo, per evitare che soffra il troppo caldo o il troppo freddo.
Tra tutte le aromatiche il dragoncello (Artemisia dracunculus) non è certo il più conosciuto, eppure ha molte virtù terapeutiche: stimola l’appetito, aiuta la digestione e allieva i disturbi di aerofagia e meteorismo. Il suo sapore intenso e piccante viene usato in cucina per insaporire arrosti, pesce e insalate oppure viene aggiunto ai ripieni di carne e verdure o per aromatizzare le salse.
