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Salve,
sono un vecchietto di 62 anni e per passione mi occupo di giardinaggio, avendo un pezzetto di terreno di circa 600 mq.vicino casa mia.
Abito a Scalea in provincia di Cosenza, lavoro ancora come artigiatno nel settore trasporti.

Siccome vorrei fare una bella piantagione di more, un solco di circa 30 metri, volevo sapere se è giusto, come mi è stato detto, che i rami potati bisogna metterli nell’acqua e aspettare che crescono le radici.

Vi allego due foto, nella prima foto ci sono due piante che hanno incominciato a fruttificare da metà luglio fino a metà agosto e adesso si sono seccate:

GINO-MORE2

L’altra foto invece si sono caricate tantissimo ma sono rimaste rosse e piccole e già  a luglio hanno incominciato a seccare, però sotto ci sono tanti rami nuovi senza frutto:

GINO-MORE

Chiedo un consiglio: se potando queste piante posso ripiantarle in un’altro terreno e che concime devo usare, perchè fino adesso non ho mai messo concime.
Grazie.
(Gino – Cosenza)

Risposta

Ciao Gino,
che bella la tua passione parallela al tuo lavoro…tutta salute!
Dalle foto che ci invii si capisce bene che le tue piante di more sono – seccate in pianta – ovvero hanno subito un attacco da parte di un patogeno fungino – Peronospora o Verticillum – che ne ha seccato i rami e le foglie, adesso però alcune piante hanno iniziato a rimettere rami nuovi dalla ceppaia che è rimasta viva. Per questo ti suggerisco di:
1- eliminare tutti i rami secchi delle piante ancora vive, lasciando i verdi
2 – eliminare alla radice tutte le piante secche
3 – trattare con poltiglia bordolese le piante verdi come prevenzione a nuovi attacchi fungini
4 – scava adesso il tuo nuovo solco di trenta metri mischiando alla terra dello stallatico maturo
5 – in novembre effettua il nuovo trapianto nel solco già pronto.
6 – nelle stagioni vegetative di primavera e autunno, quando i patogeni fungini sono più attivi, farei un piano di trattamenti preventivi con poltiglia bordolese…uno ogni 15 / 20 giorni.
Vedrai che riuscirai a mangiare delle belle more carnose, tienici aggiornati!
Salute e buon orto.

Salve,
sono pensionato, vivo in provincia di Alessandria, ad Acqui Terme, ho un piccolo orto che coltivo con un amico; il primo anno è andato tutto bene il secondo un po’ di meno.
Verso la prima decade di luglio avevo un orto che era da invidia, essendo stato concimato in novembre con letame di cavallo, poi però è arrivato il ragnetto rosso.
Vorrei sapere come può essere arrivato e come posso combatterlo, per la prossima volta, visto che mi ha distrutto tutto: peperoni, melanzane e fagiolini.
Grazie.
(Mike – Alessandria)

Ciao Mike,
quello che ci racconti ci piace molto…l’orto coltivato con un amico, fatica e raccolto condiviso…per il fatto che il secondo anno sia andato differente dal primo niente paura e sconforto, funziona così!

Il ragnetto rosso è un acaro che si muove nell’ambiente volando, la lotta a tale organismo è più difficile rispetto agli insetti. Un insetticida-acaricida biologico di origine vegetale, adatto alla lotta degli acari e il neem – vedi l’articolo presente nel link – una sostanza estratta da una pianta che deve essere data sugli ortaggi una volta ogni 15 giorni per iniziare a vedere i primi risultati. Una volta utilizzato ci fai sapere se risolvi il tuo problema?
Salute e buon orto

Salve,
dopo una vita passata a viaggiare e parlare tante lingue mi sono fermato adesso a casa a coltivare il mio orto, per l’auto consumo; da anni coltivo anche le patate ma quest’anno stanno marcendo tutte dopo la raccolta, presentano zone nere e con muffa. Vorrei che rimanessero intatte almeno fino alla prossima estate. Cosa mi consigli di fare?
Grazie
(Carlo)

Risposta

Ciao Carlo,
le patate che ti stanno marcendo sono attaccate da dei patogeni fungini che penetrano nel tubero grazie a delle ferite – anche piccolissime – che ci sono sulla buccia, causate anche durante l’operazione della raccolta.
Per questo ti suggerisco quanto segue:
1 – Elimina dal mucchio tutte le patate marce e evidentemente ferite, buttale via se irrecuperabili altrimenti scattivale per poi consumerle a breve
2 – se le patate ferite sono tante allora sezionale con un coltello e lasciale asciugare all’aria per far si che riformino una nuova buccia che le permette di conservarsi
3 – le patate sane conservale in delle cassette adatte – arieggiate – in luoghi asciutti e disponendole in un singolo strato, per evitare al massimo il pericolo di insorgenza di patologie fungine.
Ci fai sapere se risolvi il problema? Grazie!
Salute e buon orto.

Salve mi chiamo Alvaro,
è la seconda volta che vi scrivo, spero in un vostro aiuto grazie.
Questa volta si tratta di pomodori, quando li raccolgo trovo alcuni di essi bucati, di cosa si tratta, cosa devo fare per evitare questo problema? E se devo fare una disinfestazione quando la devo fare, quando i pomodori sono in fiore, appena compaiono i primi frutti e che prodotto devo usare?
Ecco la foto:

ALVARO - POMODORO BUCATO

Grazie gentilissimi come sempre!
(Alvaro)

Risposta

Ciao Alvaro,
benvenuto per la seconda volta allora e grazie per la bella foto che ci spedisci – molto chiara – allora volentieri ti diamo una mano a capire.
Il danno che ritrovi sui tuoi pomodori è molto probabilmente causato dall’azione di insetti differenti il primo è la Tuta absoluta, la tignola del pomodoro – una farfallina minatrice del pomodoro che da larva scava gallerie nelle foglie, nel fusto e nel frutto del pomodoro, causando ferite nel frutto che possono essere allargate da altri insetti come vespe, mosche ecc. che ne allargano il foro per cibarsi della polpa matura. Ti suggerisco per questo di sezionare il frutto attaccato per verificare il suo stato all’interno e vedere se c’è la presenza di gallerie di scavo o insetti. Come rimedio biologici a tale insetto ti suggerisco:
1 – la cattura di massa – esistono in commercio delle trappole con dei prodotti da inserire dentro, i feromoni, che attraggono gli adulti in volo.
2 – l’aspersione di un insetticida biologico specifico per i lepidotteri che si chiama bacillus thuringensis, da dare su tutta la pianta in ogni momento del suo sviluppo.
Spero di aver fatto luce sul caso, ci fai sapere poi come si sviluppa la questione in futuro, grazie.
Salute e buon orto.

Salve,
sono un nuovo iscritto, vivo in sicilia, e da un po’ di tempo mi sono dedicato alla semina di ortaggi e devo dire che per essere un principiante ho ottenuto degli ottimi risultati, ma c’è tanto da imparare!
Volevo chiedere, i miei peperoni presentano delle strane macchie, non so se si tratta di qualche malattia fungina oppure il forte sole che in questi giorni in sicilia si è fatto sentire in maniera eccessiva,
grazie, allego la foto!

ALVARO - PEPERONE

(Alvaro – Sicilia)

Risposta

Salve Alvaro,
si hai ragione, c’è sempre tanto da imparare, specialmente quando abbiamo a che fare con la natura!
Riguardo ai tuoi peperoni macchiati – come si vede nella foto – la causa può essere duplice: uno scottatura del frutto da parte del troppo sole oppure uno squilibrio di crescita dovuto a eccesso e/o carenza di acqua nelle irrigazioni; per ovviare a tale disagio ti suggerisco di proteggere le tue piante con del telo ombreggiante e di irrigarle in maniera regolare, non facendo mai risentire ne la troppa aridità ne la troppa abbondanza d’acqua. Nel tuo caso poi ti consiglio di raccogliere i frutti così ridotti e di consumarli ugualmente scattivandone la parte marcia..del proprio orto non si butta via nulla!
Salute e buon orto.

Salve,
sulle foglie dei cavoli ci sono dei buchi grandi ed anche moltissimi piccoli buchi grigiastri che si estendono lungo tutto il bordo della foglia..tutto dovuto, quasi sicuramente, a mio parere, alla cavolaia.
Ho provato con un prodotto rameico, con un po’ di sapone di marsiglia, ma con scarsi risultati..Che consiglio potete darmi?
Normalmente dialogo con Nara che penso si ricordera’ di me ed alla quale chiedo ancora: se sa come fare per mandarvi una foto (dove l’immagine è chiara), dal mio cellulare, che io in campo tecnologico sono una frana..Grazie.
Saluti
(Renzo)

Risposta

Salve Renzo,
si, è probabile che i “bruchi” che dici tu siano delle larve di cavolaia – Pieris rapae – un insetto lepidottero. E’ proprio questa la stagione di questa farfalla, le larve della quale, fanno danni riducendo a scheletro le foglie dei cavoli dell’orto.
I prodotti che hai usato tu – rame e sapone di marsiglia – sono efficaci rispetivamente per la lotta ai patogeni fungini e insetti fitomizi – gli afidi, cioè i pidocchi delle piante.
Per contenere l’azione dei lepidotteri ti suggerisco di usare un prodotto biologico a base di Bacillus thuringensis – un batterio che uccide solo ed esclusivamente le larve dei lepidotteri, contenendone così i danni; distribuisci il prodotto sulle foglie dei cavoli al mattino presto o sera tardi.
Certo che Nara si ricorda di te! Ma, Passando dall’orto al campo…tecnologico però, ti suggeriamo di intanto scaricare le foto dal telefono o macchina fotografica nel tuo computer e poi da li inserire le immagini attraverso la posta elettronica.
Salute e buon orto!

Salve,
mi piace il giardinaggio e l’orto, ma ho poco tempo disponibile!
Vivo in un paese della pianura padana.
Perché i miei pomodori più belli sono come mangiati? E’ forse un uccello? Non mi è mai successo e che cosa posso fare per ripararli?
Grazie per il vostro aiuto!
(Clara)

Risposta

Ciao Clara,
grazie per la tua dichiarazione d’amore che fai all’ortogiardinaggio…il tempo poi lì non è mai perso, ma guadagnato in salute psicofisica!
I tuoi pomodori sono mangiati – appena maturi – probabilmente da una Gazza Ladra o da una Cornacchia Grigia..un’ipotesi; ma a parte chi sia il colpevole potresti proteggere i tuoi pomodori con una rete plastificata che metterai sopra a coprire tutta la pianta, in commercio puoi trovare la rete che ti dico in vendita da un qualsiasi centro agrario delle tua zona.
Non disperare Clara che in natura è sempre una lotta!
P.S.Osserva anche se nel terreno non ritrovi qualche impronta animale…
Salute e buon orto.

Salve,
sono ortista da qualche anno e, nel tempo, ho raggiunto una certa dimistichezza con le varie coltivazioni, con metodo biodinamico, sempre partendo da seme.
Ti scrivo perché, oltre all’entusiasmo legato ai successi, sono rimasto demoralizzato da insormontabili difficoltà nell’affrontare la coltivazione dei cavoli.
Tutto bene fino al momento del trapianto, e poi dopo qualche giorno le foglioline iniziano a scurirsi, si accartocciano e addio (vedi foto in calce). Ho dato il rame ma nulla. Cambiato rotazione. Più acqua – meno acqua…niente!
Qui non si mangia “un cavolo” da anni! Lo sconforto è dietro l’angolo.
Grazie.
cavolo-simone
(Simone – ReggioEmilia)

Ciao Simone,
innanzitutto inizierei a evidenziare, oltre la tua fondamentale ironia, anche i tuoi successi meritati visto che hai deciso di intraprendere la tua carriera ortistica con il metodo bioinamico e tutto partendo da seme…molto impegnativo e rispettoso dei cicli naturali.
Riguardo ai tuoi fallimenti nella coltivazione di cavoli – perdita delle giovani piantine post trapianto – la questione potrebbe essere da ricercare nel seme che, se non risulta essere sano in partenza, potrebbe essere lui stesso inoculo di diverse patologie fungine che contribuiscono alla perdita delle piantine, fra queste: peronospora parassitica e il Phoma lingam – cancro del fusto del cavolo. I rimedi biologici preventivi per evitare queste patologie sono:
1 – reperimento del seme sano in partenza – prova a cambiare fornitore di seme per esempio,
2- trattamento delle piantine nel semensaio e dopo il trapianto con prodotti a base di rame – poltiglia bordolese per esempio
Inoltre, immagino che tu fai il semensaio di piantine che trapianterai a radice nuda direttamente in pieno campo, in quel caso allora merita che, prima di mettere le piante in pieno campo, tu le allevi per qualche settimana in dei vasetti, le piante in quel caso hanno radici più forti e sane e la piantina subisce meno facilmente attacchi da parte di patogeni.
Salute e buoni cavoli!

Salve,
mi chiamo Tommaso, ho 27 anni, sono neolaureato in ingegneria civile e ho da sempre avuto una grande passione per l’orto, e per l’agricoltura in genere.
Sono nato e cresciuto in Calabria, nella provincia di Catanzaro e poichè vivo attualmente in un paese prevalentemente a vocazione agricola ho potuto osservare negli anni diverse pratiche agricole e le trasformazioni che subisce il territorio in tutte le stagioni.
Mi iscrivo a questo forum perché mi piace il confronto con persone e quindi le realtà diverse dalla mia, al fine di poter imparare cose nuove ogni giorno e migliorare le mie conoscenze nell’ambito dell’agricoltura.

Da quasi 2 settimane è iniziata la fioritura della mia piccola coltivazione di patate biologiche.
Fino ad ora ho praticato sulle piante solo 2 interventi di rincalzatura, niente antiparassitari ecc. Ieri, durante una veloce ispezione, mi accorgo che una decina di piante sono state letteralmente prese d’assalto dalle formiche e pare proprio che abbiano divorato, nella maggior parte dei casi, le zone ascellari causando il disseccamento di alcune diramazioni.
Vorrei sapere se questo avrà  gravi ripercussioni sulla formazione e sull’integrità dei tuberi e come posso eventualmentye intervenire per limitare (o eliminare) il problema qualora fossi ancora in tempo.
Grazie.
(Tommaso – Catanzaro)

Risposta

Ciao Tommaso,
grazie della tua precisa descrizione che fai di te e della tua terra d’origine..è affascinante che tu sia così affezionato!
La foto che tu ci invii parla chiaro, le tue patate sono infestate da afidi, è per quello che c’è traffico di formiche sulle piante; il disseccamento dei rami invece sembra che sia causato dal distaccamento delle foglie dal fusto, almeno è quello che si vede nell’immagine.
TOMMASO PATATE
Comunque la pianta delle patate è forte e il disseccamento di qualche foglia o la presenza di afidi e formiche non causerà gravi perdite nella produzione del dolce tubero, un rimedio biologico per gli afidi e si conseguenza le formiche lo trovi leggendo l’articolo qui linkato.
Salute e buon orto!

Buonasera, quest’anno ho provato per la prima volta a realizzare un piccolo orto in balcone ma, negli ultimi giorni, nella terra (di scarsa qualità) iniziano a spuntare colonie di funghi.
Volevo chiedere di cosa potrebbe trattarsi e in che modo dovrei comportarmi.

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