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Abbiamo chiesto a Pino Baggiani, ricercatore e coltivatore di piante indigene, di spiegare in modo semplice ai bambini come fare crescere un albero

Immagine 7Il trapianto dà sempre grande soddisfazione, perché finalmente possiamo dare alle giovani piantine una dimora definitiva nel nostro orto o sul nostro balcone, dove potranno avere tutto il sole che vogliono e crescere in libertà. Una volta che avremo scelto con cura il luogo più adatto e pensato alle giuste consociazioni, non ci resterà che posizionarle nel terreno e annaffiarle, facendo i dovuti scongiuri affinché tutte le malattie fungine se ne stiano alla larga e tutti i parassiti decidano di andare nell’orto del vicino! (non ce ne voglia il vicino, stiamo solo scherzando!)

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AsparagiSe non disponiamo di spazio e pazienza, meglio rinunciare agli asparagi (Asparagus officinalis)! Affinché il raccolto sia sufficiente per una piccola famiglia, dovremo prevedere una fila di almeno 10 m o due file di 5m. Dopodiché armiamoci di pazienza, perché  per i primi due anni dovremo accontentarci di vedere crescere le piante, ma non potremo raccogliere asparagi!

Ma allora dove è il vantaggio? Il vantaggio sta nel fatto che l’asparagiaia, una volta avviata e gestita in modo adeguato, ci darà asparagi per i prossimi venti anni. Sarà dunque necessario fare un’attenta valutazione prima di decidere dove posizionare la nostra piantagione, perché occuperà quel terreno per molto, molto tempo!

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Il corbezzolo (Arbutus unedo) è una pianta di grande fascino e interesse. Non tanto per la bontà dei suoi frutti, che pur avendo molti estimatori, risultano ai più troppo aciduli, ma per la bellezza di tali frutti, del fogliame sempreverde e della corteccia rossiccia, che è sempre di grande effetto all’interno di un orto-giardino.

Ciao, mi occupo con passione della mia casa e dell’orto dove coltivo ortaggi, bacche e anche qualche alberello da frutta.

Avevo da alcuni anni un alberello di pesche gialle, che nell’estate del 2012 produsse un bel quantitativo di pesche. Solitamente in primavera era colpito dalla bolla del pesco, che dopo adeguate cure, nel periodo più secco e caldo scompariva. Ma successivamente a fine estate cominciò anzi tempo a perdere foglie e in inverno seccò completamente tanto è vero che in primavere rimase secco senza vegetare. Per questo motivo in seguito lo tagliai e lo sradicai.

Adesso vorrei piantarne un’altro pesco e domando se è opportuno ripiantarlo nello stesso posto, oppure se sarebbe meglio spostarlo e di quanto. Purtroppo lo spazio a

disposizione è limitato.

Ringrazio anticipate per ogni consiglio.

(Alberto)

Risposta

Ciao Alberto, per prima cosa dovremmo capire qual è il motivo che ha causato la morte del tuo pesco, ma mi sembra piuttosto difficile riuscire a individuarlo adesso. Quindi ti dico che in genere è meglio evitare di piantare nello stesso posto un albero analogo a quello che vi è morto precedentemente, perché se c’è un fungo o una patologia nel terreno potrebbe essere contratta anche dalla nuova pianta.

In conclusione o cambi pianta (cioè eviti la famiglia dei prunus: albicocchi, peschi, susini, ecc.) oppure fai una bella buca, la cospargi di calce spenta, per disinfettare il terreno, fai passare qualche mese, poi fai un buon drenaggio, riporta della nuova terra e a quel punto trapianti nuovamente quello che più ti aggrada! Se puoi spostare la tua pianta di un paio di metri fai pure, ma accertati che le condizioni del terreno siano buone, per esempio che non vi siano ristagni di acqua, e segui le regole scritte su InOrto per come piantare un albero da frutto.

Ciao e buon orto!

Il Kiwi (Actinidia chinensis) è una pianta un po’ particolare, poiché è dioica. Parolina difficile, ma molto importante! Che cosa significa? Significa che esistono piante di kiwi femminili, necessari per la fruttificazione e piante di kiwi maschili, adatti all’impollinazione.

Vi invio una terza domanda perchè il mio alluce marrone (i miei piedi sporchi quando torno dall’orto) mi sta prendendo la mano.

Con l’uva del mio piccolo filare come si può fare in casa il vino con lo stretto indispensabile?

Inoltre, le barbatelle che mi avete consigliato l’anno scorso vengono su bene ma una è rimasta piccola (alta 30 cm). Come posso aiutarla?

Grazie come sempre per il vostro prezioso aiuto.

Ciao dal mio alluce marrone.

(Saverio – Cava dei Tirreni)

Risposta

Ciao Saverio, ho provato a chiedere anche ad altri amici orticoltori il perché una delle tue barbatelle sia rimasta più piccola rispetto alle altre, e tutti sono concordi nell’individuare la causa nell’esecuzione dell’impianto. Vale a dire che molto probabilmente quella più piccola è stata interrata maggiormente: talvolta anche solo qualche centimetro può fare la differenza. Come dice il mio amico Giovanni: “le radici delle barbatelle devono sentire il suono delle campane”, vale a dire che non devono essere interrate troppo a fondo!

Quanto a fare il vino con l’uva del tuo filare non so quanto possa valerne la pena, occorre avere conoscenze approfondite e molta esperienza, nonché accurate nozioni chimiche per arrivare ad un risultato perlomeno accettabile. Questo non significa che tu non possa provare, ma certamente è una prova che richiede molta dedizione e professionalità.

Però oltre al vino, con l’uva del tuo filare, puoi fare il succo d’uva, la marmellata d’uva e il mosto d’uva, in rete puoi trovare centinaia di ricette di questi tre prodotti, tutti eccellenti e dalle molteplici proprietà organolettiche.

Saluto e stringo volentieri il tuo alluce marrone. A presto!

I lamponi sono frutti squisiti, sono ricchi di vitamine, sali minerali e conservano un aspetto selvatico che dà un tocco di naturalezza al nostro balcone. Perché non decidere allora di addossarne uno alla balaustra o al muro? L’autunno è il momento più adatto per farlo, altrimenti dovremo aspettare l’inizio della primavera, quando saranno trascorsi i mesi più freddi e gelidi.

Quale varietà scegliere – Come per la fragola esistono varietà che fruttificano una sola volta a giungo e altre che hanno una fruttificazione prolungata e producono frutti una seconda volta in tarda estate  o in autunno.

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Vorrei sapere cosa poter coltivare dal mese di settembre. Grazie

(Mina)

Risposta

Ciao Mina, sei un tipo previdente e questa è una qualità che permette di avere successo nell’orto! A settembre molte colture liberano il campo e lasciano libero un po’ di spazio.

Cosa mettere? Direttamente in pieno campo possiamo seminare: prezzemolo e ravanello (in luna crescente), lattuga e radicchio da taglio, spinacio e valerianella (in luna calante).

Per quanto riguarda i trapianti: porro per produzione primaverile, broccoli e broccoletti, cavolfiori tardivi e finocchi se abiti in una zona dove il clima è mite. Ad ottobre potrai trapiantare anche le cipolle e interrare gli spicchi di aglio.

Per avere qualche aiuto in più leggi anche questo post sulle semine e i trapianti autunnali.

Ciao e Buon orto!

Sono un’artigiana del gelato e ho 150 mq di terra che potrei destinare ad orto. Vorrei avere anche qualche albero da frutto…accetto consigli:)  Belli i vostri orti!

Domande: quando si piantano le fragole? Avete un calendario per i frutti? Esistono dei disegni con gli schemi per suggerire la disposizione dell’orto? Grazie!

(Deborah – Pesaro)

Risposta

Cara Deborah, peccato non abitiamo vicine perché adoro il gelato e mi piacerebbe molto assaggiare anche il tuo. L’orto che possiedi è grande e puoi piantarci qualsiasi tipo di frutto, ma darei la precedenza a peschi (Prunus persica) e albicocchi (Prunus armeniaca), soprattutto questi ultimi che sono più resistenti alle malattie crittogamiche e ai parassiti in genere. Tra le varietà di albicocche, la Paviot è molto buona e conosciuta e si trova bene sia in pianura che in montagna. La sua fioritura è molto abbondante e ornamentale, la polpa è succosa, zuccherina e profumata, la produzione a volte anche eccessiva. I frutti si raccolgono verso la metà di luglio e devono maturare sulla pianta per esprimersi al meglio, purtroppo come spesso succede ne maturano troppi tutti insieme, ma non c’è da preoccuparsi perché la Paviot è da sempre coltivata per la trasformazione in marmellata o, nel tuo caso, in gelato. Se vuoi qualche altro suggerimento sulle varietà antiche consulta il libro “Frutti Ritrovati”, di cui avevo parlato tempo fa.

Un altro modo per scegliere i frutti è quello di assecondare i propri gusti, facendo attenzioni che le esigenze colturali siano compatibili al luogo in cui si vive. Dopodiché per qualsiasi consiglio scrivi di nuovo.

Quanto alle fragole si piantano in primavera e in autunno (proprio adesso). Grazie a te dedicherò uno dei prossimi post alla coltivazione delle fragole.

Mi chiedevi poi se esiste un calendario per le semine dei frutti. Non credo che ce ne sia bisogno perché in genere quasi tutti i frutti si mettono a dimora in autunno quando sono in riposo vegetativo (leggi il post ‘come piantare gli alberi da frutto‘), ma possiamo approfittare anche dell’inizio della primavera se avremo cura di non fargli mancare mai l’acqua necessaria, soprattutto nella fase di attecchimento. Come regola dobbiamo evitare i mesi troppo freddi e quelli troppo caldi.

Infine esistono molti libri sull’orto al cui inizio danno anche delle indicazioni su come disegnarlo, tuttavia se riesci a mandarmi le dimensioni, l’orientamento e magari qualche foto, posso inviarti qualche suggerimento in più. Per il momento leggiti l’articolo ‘orto nuovo come progettarlo‘.

Ti saluto, ma ricordati di farmi sapere se tra un gelato e l’altro il tuo orto fa progressi 🙂

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