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Pianta di Olivo

Salve Ortisti, una confidenza.

Se dovessi scegliere una pianta per amico, questo sarebbe l’olivo, praticamente un fratello.

Fu Sergio, il mio babbo, che, decenni fa, senza saperlo, me lo presentò, giusto a partire dal tronco.

Accadeva che, a fine estate, mio padre arrivava su un trattore carico di legna mista.

Io lo aspettavo a festa per aiutarlo a prepararci per l’inverno, segando, con sua paziente insegna, quercia, carpine e leccio.

Fra questi pezzi di bosco si nascondeva sempre della legna che proveniva dal nostro campo, era la legna d’olivo. Quell’odore dolce, dalla fine segatura giallastra, è rimasto da allora sempre fra le mie esperienze emotive profonde…un carico di legna mistico, oltre che misto!

Crescendo, poi, ho continuato il mio viaggio di conoscenza dell’olivo e, dal tronco, sono risalito ad esplorarne la chioma, tagliando ed ordinandone i rami. Ancora oggi, come allora, ne sono profondamente affascinato.

Per questo, se volete, ve lo presento.

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Ciao mi chiamo Alberto e lavoro presso azienda di trasporto.
Vorrei chiedervi consiglio in merito a questo: vivo a Milano ma ho un terreno di 1800mq in Calabria sulla costa dell’alto Tirreno cosentino, lo vedo come un ottima risorsa, ma non so cosa ci potrei fare dato la distanza, mi potreste suggerire qualcosa che abbia “poca manutenzione ” pensavo ai limoni o ai cedri.
Grazie.
(Giovanni – Milano)

Ciao Giovanni,
considerato la distanza – elevata – e la superficie – limitata per considerare un investimento di tipo commerciale – una soluzione che ti potrebbe permettere una risorsa comunque familiare potrebbe essere quella di impiantare un oliveto per avere il tuo olio biologico.
In base alle minime manutenzioni da farsi: Potatura invernale, stallatura estiva e raccolta autunnale; farti di conseguenza un piano di viaggi relativi in Calabria.
Ti piace questa soluzione?
Salute e buon orto.

L’orto sta diventando sempre più strumento di miglioramento sociale e personale, per questo sono sempre più numerosi gli orti che nascono in ambiti che solo fino a poco tempo fa sembravano insoliti: nelle città, nelle scuole, nelle carceri, negli ospedali, ovunque si debba rieducare al cibo e alla natura.

Ed proprio in questa ottica che nasce il Progetto ‘Orto Bioattivo’ di Andrea Battiata, agronomo e consigliere della Società Toscana di Orticultura. Un progetto – NOA Food (Nutriente, Organico, Rigenerativo) in collaborazione con lo Chalet Fontana di Firenze – ma anche una pratica agronomica, che pone l’orto al centro di un nuovo modo di intendere l’agricoltura ed il cibo che se ne ricava. Ma ce ne parla meglio il suo ideatore.

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Buongiorno,
abbiamo circa 80 piante di ulivo di anni 4, in collina, ho notato che buona parte del raccolto, è caduto e sulle piante si è seccato il frutto.
Non ho fatto trattamenti mirati????
Unico trattamento è stato con la poltiglia bordelese, verso agosto inoltrato.
Esperti non lo siamo per questo chiedo se è possibile avere un quadro completo per le varie operazioni e i prodotti da usare per agricoltura Biologica: Autunno,Inverno, Primavera ed Estate.
Grazie della vostra disponibilià e buona giornata.
(Vincenzo)

Ciao Vincenzo,
da come racconti il tuo caso pare che le tue piante abbiano subito un forte attacco di mosca dell’olivo – Bactrocera oleae – che consiste, fra i vari insetti predatori della pianta, quello più temibile in quanto pregiudicante tutto il raccolto.
Volendo fare un calendario delle cure colturali da eseguire sull’olivo ti riporto qua sotto una guida generale che tu adatterai in base anche all’andamento stagionale della tua zona climatica:

Gennaio – Marzo: Potatura, concimazione organo-minerale e trattamenti rameici, post potatura, per impedire la veicolazione di malattie fungine come – l’Occhio di Pavone – Cycloconium oleaginum Cast – o malattie batteriche quale la Rogna – se le piante presentano tali patologie.

Aprile – Maggio – Giugno: Trattamenti a base di Boro, per favorire l’impollinazione e allegagione del frutto, sfavorendo così la cascola sia fiorale che dei frutti.

Luglio – Agosto – Settembre: Monitoraggio della mosca dell’olivo ed eventuali trattamenti con: Caolino – protezione fisica dei frutti dalle punture dell’insetto. Insetticidi biologici quali: spinosad, o olio di neem ecc ecc.

Novembre: Trattamento rameico post raccolta per evitare infezioni fungine nelle ferite.

Ovvio che devi valutare ogni volta le condizioni delle piante per effettuare i trattamenti o meno.
Salute e buon orto.

Salve,
sono un pensionato appassionato dell’orto!
E’ il terzo anno consecutivo che a luglio trapianto i finocchi acquistati dal vivaista ed è il terzo anno che mi vanno in canna, cioè fioriscono prima di produrre sotto terra.
Dove sto sbagliando?
Grazie infinite per i vostri suggerimenti!
(Giancarlo)

Risposta

Ciao Giancarlo,
nessun grave sbaglio, non ti preoccupare.
Per la coltivazione dei finocchi, con successo, ti suggerisco la lettura dell’articolo che trovi nel link.
Probabilmente la tua questione personale è che trapianti i finocchi quando ancora, per la tua zona, è troppo caldo e allora la pianta spiga, o va in canna come dici tu, anzichè produrre il cespo che durerà nell’orto per tutto l’inverno.
Un’altra tecnica, alternativa al trapianto potrebbe essere la semina diretta in campo per poi diradare le piantine direttamente a dimora. Insomma non mollare e vai avanti, che spesso l’inizio è sempre duro, per avere poi finocchi belli croccanti e teneri.
Salute e buon orto.

Salve,
amo la natura in tutti i suoi sensi.
Il Cavolo nero, come si coltiva, come posso proteggerlo?
Grazie.
(Alex)

Ciao Alex,
grazie per manifestare la tua passione per la natura.
Il cavolo nero – leggi pure l’articolo che trovi nel link – è una specie ortiva rustica che si pianta nel periodo fine estivo per consumarlo poi durante tutto l’inverno, quando la pianta s’intenerisce sotto il gelo…sperando che venga.
Ha bisogno di essere ben concimato prima del trapianto e l’unico vero concorrente di codesta specie di cavolo è l’insetto lepidottero Cavolaia, che attacca la pianta nella stagione autunnale, in questo periodo perciò stai bene attento a vedere se si verificano attacchi, per prevenire ogni danno.
Salute e buon orto.

Salve,
abito a Calusco d’Adda, provincia di Bergamo, e sono operario metalmeccanico.
Ho preso il lampone in vaso: Devo tenerlo bagnato? Non ho l’orto, è fondamentale tenerlo a casa???
Grazie.
(ABDOU FATAO BAMBORE – Calusco d’Adda – Bergamo)

Risposta

Salve,
certo che puoi coltivare il lampone in vaso – consulta pure l’articolo che trovi nel link -.
Se non hai terra a disposizione non fartene un problema.
Importente ricordarsi che sia le irrigazioni che le concimazioni è fondamentale che tu le svolga regolarmente affinchè alla pianta non manchi mai acqua e “cibo” alle sue radici.
Salute e buon orto.

Salve,
possiedo una piantina di Calancola – Kalanchoe blossfeldiana a fiori rossi.
Volevo sapere come curarla: quando potarla, come annaffiarla, come concimarla ecc..
Mi premeva sapere, inoltre, se è possibile tenerla su un balcone esposto verso sud e a quali temperature sopravvive senza problemi.
Inoltre, è possibile tenerla sullo stesso balcone in pieno inverno?
Vi ricordo che abito a Vasto (ch)
Grazie 😉
(Lorenzo – Chieti)
P.S. Vi allego una foto della mia piantina.

calancoe - lorenzo

Risposta

Ciao Lorenzo,
per comprendere meglio le cure colturali da riservare alla tua piantina di Kalanchoe ti dico che essa è una pianta succulenta originaria del Madagascar, quindi vegetante in un clima caldo direi; per questo da noi in Italia la pianta si può coltivare in piena aria nella stagione estiva e in appartamento o serra riscaldata in autunno-inverno.
La potatura si limita alle foglie e i fiori che progressivamente invecchiano, puoi staccarle dal fusto lasciando un taglio bello pulito che rimargini meglio la ferita.
Riguardo le innaffiature considera che essendo una succulenta necessita di essere irrigata solo quando il terreno di coltura è completamente asciugato.
Utilizza, terriccio per piante succulente, quindi ben drenato e a reazione più acida che neutra. La concimazione si fa regolare – una volta al mese – con fertilizzanti liquidi per piante grasse. In inverno la pianta va ricoverata in casa, in una posizione ben luminosa.
Salute e buona coltivazione!

Salve,
mi piace tanto il verde, le piante, tutto insomma ma coltivo sul terrazzo e sono soddisfatto lo stesso, grazie a voi, per i preziosi consigli che date!
Ho un pesco che a circa 3 anni e finalmente ora mi sta dando i primi frutti cioè le pesche, vorrei sapere se intervenire sul terreno o magari togliere qualche frutto piccolo o devo dargli qualche prodotto, siamo a maggio 2015 e fa caldo che mi consigliate?
Grazie
(Ciccio)

Salve Ciccio,
grazie per i tuoi complimenti, e che soddisfazione sentirti appassionato della natura in genere…anche sul terrazzo!
Se il tuo pesco è in piena salute, come mi sembra, ti suggerisco di non dare alcun prodotto – al massimo un po’ di poltiglia bordolese in prevenzione – e di non togliere i frutti in maturazione; solamente irrigarlo e attendere la maturazione.
Salute e buone pesche!

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