GinzenArriva l’inverno e tutti corrono a cercare il ginger o zenzero: fresco, candito, sotto forma di tisana, basta che ci aiuti contro raffreddore, tosse e mal di gola! Questa pianta tropicale è stata ormai sdoganata anche da noi. In questo articolo gli abbiamo attribuito l’aggettivo ‘miracoloso’ perché sembra veramente possa aiutare ad alleviare numerosi fastidi, non solo le malattie da raffreddamento, ma anche come antidolorifico per l’artrite, per aiutare la digestione, per prevenire e curare la nausea e per tenere sotto controllo gli zuccheri del sangue.

Ma è possibile coltivare il ginger (Zingiber officinale) anche da noi? E’ possibile avere sempre un rizoma fresco a portata di mano?

E’ possibile a patto di usare verso questa pianta qualche attenzione in più, soprattutto per quello che concerne l’esposizione e le temperature: il ginger mal sopporta le temperature sotto i 10°, mentre tollera benissimo anche i 40° a patto di non fargli mai mancare l’umidità necessaria. Come tutte le piante tropicali ama il caldo umido, posizioni ombreggiate ma calde.Germogli

Concludendo possiamo coltivare il ginger o zenzero nell’orto solo se abitiamo in zone calde, magari in posiziona semi-ombreggiata ma rivolta verso Sud e pacciamando bene il terreno, in estate per aiutare il suolo a mantenere l’umidità costante e in inverno per salvaguardare la pianta dal freddo. Altrimenti molto meglio optare per la coltivazione in vaso in modo da poterlo tenere riparato durante l’inverno. Come ha fatto Stefano, che sempre vi aiuta rispondendo alle vostre numerose domande! La foto del piccolo zenzero in vaso è infatti sua :))

Quando seminarlo – Per meglio comprendere che tipo di pianta sia il ginger può essere utile associarlo alla patata o al topinambur, i loro rizomi sono infatti molto simili. Per avere una nuova pianta sarà sufficiente acquistarne i tuberi durante i mesi più caldi quando le condizioni climatiche ne favoriranno la germinazione. Vi consiglio di comprare tuberi biologici, perché altrimenti potrebbero essere stati trattati con sostanze che ne impediscono proprio la germinazione. Una volta che vedremo spuntare i primi germogli potremo decidere di interrare i tuberi. Se il tubero disporrà di più germogli potremo tagliarlo in più pezzi, avendo cura che ogni pezzo possegga almeno la punta di un germoglio. A questo punto procuriamoci un vaso.

Ginger StefanoDove seminarlo – Il vaso non dovrà avere un diametro inferiore ai 30 cm e un’analoga altezza, ma se vorremo piantare più parti di rizoma e quindi ottenere più piante, converrà aumentare le dimensioni del contenitore, ponendo ogni pezzo di rizoma ad una distanza di almeno 20-30 cm.

Terriccio e piantagione – Andrà benissimo del comune terriccio di giardino (meglio se un po’ acido), mixato per circa il 35-40% a della torba o ancora meglio a del buon compost o a dell’humus di lombrico, sarebbe ottimo aggiungere al terriccio anche del lapillo vulcanico o argilla espansa sia per renderlo più leggero che per trattenere meglio l’umidità delle annaffiature. Mettiamo poi lo stelo lapillo anche sul fondo del vaso per avere un buon drenaggio e assicurare lo sgrondo dell’acqua. Se il vaso fosse di plastica potrebbe essere un’idea rivestire il suo interno con con un telo di juta, perché in estate aiuterebbe a mantenere il terriccio più fresco.

Una volta riempito il vaso poniamo il tubero o le parti di tubero appena sotto la superficie con almeno un germoglio rivolto verso l’alto, se il germoglio fosse già in via di sviluppo potremo farlo sbucare leggermente dal suolo.

Annaffiature e concimazioni – Il vaso così preparato andrà custodito in un posto riparato dal vento, dal freddo e dai raggi diretti del sole, avendo cura di tenere il terriccio costantemente umido, ma mai troppo bagnato. E’ infatti buona regola annaffiare il ginger o zenzero poco ma spesso, aggiungendo l’acqua ogni volta che il terriccio ritornerà asciutto. Quando la pianta sarà sviluppata potremo metterla in posizione semi-ombreggiata e ritirarla in casa durante l’inverno, ma attenzione che l’ambiente non sia mai troppo secco!Piantina ginzen

Se il terreno in cui abbiamo interrato inizialmente il ginger è fertile e ricco non saranno necessarie ulteriori concimazioni, altrimenti un po’ di humus di lombrico ogni tanto (magari una volta al mese) sarà sicuramente gradito, così come ogni qualvolta effettueremo un rinvaso per aumentare la capienza del contenitore.

Raccolta – Più lo zenzero sta nel terreno e più il suo sapore diventa forte e deciso e quindi meglio lasciarlo andare a maturazione, che non avverrà però prima di 8-9 mesi quando gli steli cominceranno ad appassire e a seccare, solo a quel punto potremo estrarre il rizoma pronto per l’utilizzo!

Una buona notizia: il ginger o zenzero non soffre di particolari attacchi parassitari o malattie! :))

Tubero

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

© 2021 Bonduelle InOrto