ImmagineForse non sarà la prima cosa che ci verrà in mente di coltivare, ma dobbiamo ammettere che l’arachide (Arachis  hypogea) è divertente e originale da tenere nel proprio orto o sul proprio terrazzo.

E immaginate la faccia dei bambini, quando estraendo la pianta dal suolo, vedranno tutte le ‘noccioline’ attaccate alle radici! I bambini sono sempre molto affascinati da tutto quello che si sviluppa ben nascosto sottoterra, ma l’arachide è stupefacente anche per i grandi!

E non pensiate che la sua coltivazione sia difficile o complicata! Niente affatto! Si può fare crescere benissimo sia in vaso che in piena terra e basteranno pochi accorgimenti per evitare quegli errori che potrebbero essere fatali o comprometterne il raccolto.

Terreno – Se c’è una cosa che l’arachide mal sopporta è il ristagno idrico! Vietato dunque i terreni troppo compatti o argillosi, meglio aggiungere un po’ di sabbia o della torba, per ottenere un terreno più friabile e leggero e se decideremo di coltivarla in vaso, è bene ricordarsi di mettere sul fondo dell’argilla espansa per facilitare il defluire dell’acqua. Sì

L’arachide è una leguminosa (come il fagiolo, il pisello, il cece, ecc.) assomiglia nella foglia al trifoglio e nel fiore alla ginestra e, come tutte le leguminose, è capace di fissare l’azoto dell’aria nel terreno, per cui dopo la sua coltivazione, il suolo risulterà arricchito e migliorato.

Clima ed esposizione – Un altro fattore che potrebbe mettere a repentaglio la vita della nostra ‘nocciolina’ è il clima: l’arachide ama le zone temperate e il clima mite. Teme le temperature sotto ai 16°, per cui dovremo seminarla in primavera, quando vedremo che anche le temperature notturne non scenderanno troppo, oppure dovremo ricordarsi di coprirla con del tessuto non tessuto. Se vorremo anticiparne la coltivazione, potremo seminarla in semenzaio al chiuso a fine inverno e poi trapiantarla in esterno quando la stagione lo permetterà e si sarà stabilizzata. Scegliamo per l’arachide una zona soleggiata e riparata dai venti freddi.

OkSemina – Interriamo i semi intatti, che otterremo aprendo il baccello essiccato o quelli acquistati, ancora ricoperti dal loro tegumento rossiccio-marrone. Mi raccomando non cerchiamo di seminare le arachidi tostate che si trovano nei negozi alimentari!

Se avremo deciso di seminarle in vaso mettiamo tre o quattro semi in un contenitore di almeno 40-45 cm di larghezza e profondo almeno 40 cm. Se invece vogliamo coltivare le arachidi in piena terra, distanziamo le piante di 15-25 cm sulla stessa fila e lasciamo 40-60 cm tra le file.

Annaffiature – L’arachide resiste alla siccità, tuttavia in mancanza di pioggia è bene annaffiare le piante con irrigazioni frequenti, ma non troppo abbondanti, nella fase di crescita e aumentarle leggermente durante la fase d’interramento, mentre vanno sospese in fase di maturazione.

Ma quale sarebbe la fase di interramento? Occorre sapere che una volta avvenuta la fecondazione dei fiori, questi tenderanno ad appassire e il loro peduncolo si allungherà, piegandosi verso il suolo e conficcandosi in esso, fino alla profondità di 7-8 cm e proprio lì, al capo di questi steli, si svilupperà il guscio del legume con dentro le noccioline. Insomma, un vero miracolo! Quando poi la pianta tenderà ad appassire, dovremo sospendere le annaffiature, perché le arachidi sottoterra saranno quasi mature e pronte per la raccolta. Vasetti

Concimazioni – Inizialmente non occorrerà nessun tipo di concimazione, ma quando vedremo formarsi i primi fiori gialli è utile aiutare la pianta con del fertlizzante organico biologico (del tipo 5-5-5) o comunque ricco di fosforo e potassio. Per un vaso sarà sufficiente un cucchiaio scarso da cucina.

Rincalzature – Secondo alcune vecchie tecniche di coltivazione conviene sempre rincalzare la pianta due o tre volte per aumentarne la produzione. La rincalzatura viene effettuata per favorire l’interramento dei baccelli, soprattutto nei terreni compatti dove, accostando il terreno alla pianta, i baccelli troveranno il suolo più soffice dove ingrossarsi.

Nemici da evitare – L’arachide teme le malattie fungine se il drenaggio non è ben fatto e le radici ristagnano nell’acqua, oppure se il terreno non è abbastanza sciolto. Per questo facciamo attenzione alle irrigazioni e, se fosse il caso, nebulizziamo ogni tanto le piante con macerato d’ equiseto o di ortica. Quest’ultimo, come anche il macerato d’aglio, è utile anche contro l’afide nero delle leguminose e il ragnetto rosso.

Immagine racc.Raccolta – La raccolta avviene dopo circa 100-120 giorni. Per fare un esempio, in Pianura Padana semineremo le arachidi a maggio e le raccoglieremo a metà ottobre. Quando le foglie più grandi della pianta si saranno ingiallite, potremo finalmente soddisfare la nostra curiosità e andare a vedere cosa succede là sotto cercando con un dito un baccello, se si presenterà color sabbia e se dentro troveremo due o tre noccioline ben formate, significherà che è arrivato il momento di estrarre la pianta dal terreno e una volta estirpata metterla a seccare in luogo  asciutto, caldo e ventilato, ma lontana dai raggi diretti del sole.

foto da flickr di  Relinda Walker_01

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