Salve,
sono un professore in pensione, abito ad Aversa in provincia di Caserta, ma il luogo dove mi interessa avere il vostro suggerimento è Baia Domizia comune di Cellole.

Nella casa al mare, avendo un giardino distante dalla costa circa 300 metri ho piantato a terra, da oltre 10 anni, due piante di limoni distanti tra loro 10 m. circa.
Il giardino è circondato da una siepe.
Una pianta di limoni produce una quantita’ di frutti enorme mentre l’altra pur riuscendo a fare la fioritura i piccoli limoni si anneriscono e cadono.

Ho deciso di trapiantare in vaso da 80 quest’ultima anche perchè si trova a poca distanza da una magnolia abbastanza alta e le radici invadono la zona , è una buona decisione e come devo procedere?
Grazie e saluti
(Alfonso – Aversa)

Risposta

Ciao Alfonso,
grazie che ci racconti della tua vita e del tuo Orto-Giardino!
Quello che avviene alla tua pianta di limoni si chiama tecnicamente – Cascola dei frutti.
Tale fenomeno è un fatto naturale in tutte le piante, specialmente quelle in cui la produzione iniziale di fiori e frutti è alta, in quei casi la pianta sa benissimo che, non riuscendo a portarli a maturazione tutti li deve far cadere prima, almeno una parte. Nel tuo caso invece cadendo la totalità, o almeno la maggior parte di essi, la la causa potrebbe essre proprio l’influenza della presenza dell’albero di magnolia che sottrae energia vitale al tuo agrume: sia come luce che come nutrienti a livello radicale. Per questo fai bene a spostare la pianta altrove – in vaso o anche in piena terra – comunque lontano dalla magnolia. Inoltre ti dico che una bella concimazione specifica per agrumi – vedi il link – aiuterebbe la pianta a ristabilire il suo equilibrio di tutti gli elementi nutritivi necessari. Tienici aggiornati sul futuro!
Salute e buon orto!

Salve,
ho cinque alberelli di limone sul terrazzo in vaso;
vorrei conoscere la giusta quantita’ di acqua da erogare e con che frequenza, considerando che abito a Bari.
Saluti.
(Arianna – Bari)

Risposta

Ciao Arianna,
la coltivazione di agrumi in vaso – leggi pure l’articolo che ti invio – è una passione contagiosa, tante persone come te coltivano agrumi di ogni tipo in vaso e non.
Nella stagione invernale le piante devono essere irrigate al minimo – la terra e la vegetazione cioè devono rimanere asciutte, anche per limitare i danni da gelate atmosferiche. Un minimo di acqua ogni 15 giorni per non farle seccare può bastare.

Nella stagione Primaverile – Estiva invece la quantità di acqua deve essere abbondante – tale da fuoriuscire dal sotto al vaso ad ogni intervento d’irrigazione. La frequenza di irrigazione però deve essere tale che fra un intervento e il successivo la pianta abbia modo di consumare totalmente l’acqua a disposizione, sapendo che gli agrumi soffrono molto del ristagno idrico.

Se gli agrumi sono la tua passione ti suggerisco la visita al giardino Mediceo di Villa Reale a Castello – Firenze – dove c’è la più grande collezione mondiale di agrumi.
Salute e buon orto!

Salve,
sono della provincia di Udine. Ho 53 anni e da un pò di tempo ho la passione di piante di agrumi, che in zona da noi, (Udine) sono difficili da trovare tipo: Finger lime, Limetta del deserto, Pompia, ecc.
Volevo sapere se è possibile fare la margotta al Finger lime e alla Limetta del deserto.
Ho provato con le talee e la metà hanno radicato! So che ci vorranno 4/5 anni perchè producano ma questo è il bello; in seguito vi elenco le mie piante (in vaso)con buoni risultati di produzione.
Rangpur, limetta di taiti, pompelmo rosa, cedro normale e mano di budda, limone normale e pane, clementina, arancio variegato, pompia, bergamotto, finger lime e la limetta del deserto,papeda…Abito nella provincia di Udine e per questo che mi piacciono le sfide con gli agrumi visto che dicono che qui è difficile farli crescere .
Grazie!
(Mauritius – Udine)

Risposta

Ciao Mauritius,
sei pura energia positiva per le piante degli agrumi, grazie per la tua passione che ci regali!
Certo che è possibile riprodurre tramite margotta l’agrume Limetta del Deserto australiano e Finger Lime, considerando anche la percentuale di radicazione delle talee che hai fatto direi proprio di si!
Per avere consigli ulteriori sugli agrumi, consulta pure questo sito specializzato che trovi nel link; un altro vivaio di agrumi molto fornito invece lo trovi aprendo questo secondo link.
W le sfide, anche quelle che inizialmente sembrano dei fallimenti!
Salute e buon orto.

Buonasera,
abito a Farini in provincia di Piacenza, sono pensionato e mi sono dato all’agricoltura.
Ho un’azienda agricola ai Bruzzi di Boccolo Noce, nel comune di Farini,e li mi sono messo a coltivare i piccoli frutti.
Ho comprato 50 piante di mirtilli di 2 anni di età, ora li devo travasare in vasi da 30l, in questi ho messo torba bionda, aghi di pino, letame maturo, segatura, corteccia e terra di castagno.
Ora dovrei mettere il concime: quale devo usare e in quale quantità devo aggiungerne per ogni singolo vaso?
Grazie mille.
Distinti saluti.
(Mario Chinosi – Bruzzi di Boccolo Noce)

Risposta



Salve Mario,
è molto bella la storia che ci racconti, fa stare bene cioè il tuo bel presente di pensionato agricoltore, sull’appennino emiliano.
Per le tue piante di mirtillo poi hai fatto un bel mix di terreno acido e anche super naturale. Per questo motivo il concime che ti suggerisco di utilizzare è anch’esso di tipo naturale, cioè lo stallatico maturo; considerato poi dove abiti avrai anche la possibilità di trovarlo direttamente da un pastore della tua zona, ottimo sarebbe quello di pecora.
Riguardo alla quantità non ne metterei molto, se le piante sono così giovani; un volume pari a un litro, ben mischiato nella terra di rinvaso, potrebbe essere ideale.
Per la coltivazione di frutti di bosco ti suggerisco la lettura dell’articolo che trovi qui nel link.
Salute e buon orto!

Mi presento: mi chiamo Matteo Strafella, ho 20 anni, risiedo a Monteroni di Lecce, diplomato nel Liceo scientifico Don Tonino Bello di Copertino (LE). Fin da bambino ho avuto la passione della campagna e del lavoro ad essa relativo e da un po’ di tempo, dopo una serie d’esperienze in questo campo, ho concentrato il mio interesse sulla coltivazione di piccoli frutti di bosco quali lampone, more, mirtillo, ribes.
Con il dovuto rispetto le chiedo lei cosa ne pensa di questo tipo di coltivazione? Alcuni di essi, soprattutto il lampone, considerando il clima, crescono in un ambiente ideale o rischierebbero di soffrire? Soprattutto le vorrei chiedere se dietro c’è un buon mercato e se sono facilmente vendibili. La ringrazio per l’attenzione e spero in una sua risposta che mi dia le giuste motivazioni per andare avanti in questo mio desiderio.

Distinti saluti 

Risposta

Ciao Matteo,
grazie innanzitutto del racconto che fai di te e della tua cortesia sincera che hai nel farlo. Sapere che ci sono giovani come te che hanno passione per la terra e la natura in genere ci fa sperare bene nel futuro.
Le coltivazioni di frutti di bosco come dici tu – svolte a livello professionale, in aziende vere che immettono il loro prodotto sul mercato – si concentrano prevalentemente nel centro – nord Italia per motivi principalmente climatici, edàfici – natura del terreno cioè – e tardizionali di conseguenza. Volendo sperare in risultati soddisfacenti, i frutti, che a mio avviso possono crescere con più successo anche in Salento potrebbero essere: more di rovo, fragole e uva spina; questo il mio pensiero. Noi di In-Orto però ti motiviamo ad andare sempre avanti nel tuo bel progetto di voler coltivare la terra, sia con piccoli che grandi frutti!
Salute e buon orto.

Salve,
nel mio orto ho 4 piantine di goji, sono carichi di frutticini, anche se più piccoli di quelli che compro nelle buste, quelli acquistati sono buonissimi, i miei invece, anche se fatti seccare all’ombra hanno un sapore piuttosto acre, vorrei gentilmente qualche indicazione da voi al riguardo, visto la vostra esperienza, magari, qualche vostro lettore ha già avuto questa esperienza. Cordiali saluti,
(Luigi Paris)

Risposta

Ciao Luigi,
sei un Ortista moderno se coltivi goji nel tuo orto, bravo!
Riguardo alle dimensioni dei frutti – più piccoli rispetto a quelli acquistati – è un fatto normale in quanto le coltivazioni fatte ai fini produttivi sono magari non biologiche e per questo i frutti sono di pezzatura maggiore rispetto a quelli coltivati in proprio, la questione deriva di sicuro quindi da una minore fertilità del terreno e da tecniche di coltivazioni professionali, rispetto alle nostre fatte per divertimento e passatempo.
Circa il sapore più acre dei tuoi frutti credo che dipenda, sostanzialmente, dal processo di essiccazione fatto non proprio al meglio, in questo modo i frutti tendono a fermentare un pò prima di asciugare e per questo assumono un sapore meno dolce, potresti provare per la prossima volta a farli essiccare meglio al sole – magari non diretto – piuttosto che all’ombra.
Salute e buon orto!

Salve, complimenti per il vostro sito!
Sono Salvatore faccio il geometra da un paio d’anni, ho 32 anni, sono di San Giovanni in Fiore, provincia Cosenza, e da un po’ di tempo sto leggendo qualcosa sulla coltivazione di kiwi.
Visto i terreni incolti nelle mie vicinanze, con altitudine intorno ai 850 m, volevo intraprendere una coltivazione bio da mandare all’estero, volevo un consiglio per intraprendere una coltivazione di kiwi, è possibile contattare qualcuno di voi esperti e darmi qualche consiglio a riguardo.
Vi ringrazio in attesa di una vostra risposta.
Cordiali saluti.
(Salvatore Barberio – Cosenza)

Risposta

Ciao Salvatore,
grazie per i complimenti che ci riservi per il nostro operato!
Fai bene innanzitutto a documentarti circa la coltivazione del kiwi – consulta pure l’articolo qui linkato; però prima di iniziare fattivamente la coltivazione su campo, specialmente se lo scopo è quello economico – produttivo, ti suggerisco di:
1 – contattare un agronomo esperto della tua zona per fare insieme a lui un sopralluogo al terreno oggetto d coltivazione, lui ti saprà consigliare praticamente cosa fare, anche tramite attente analisi della zona: clima, terreno ecc.
2 – contattare un associazione di categoria di agricoltori della tua zona es la C.I.A. – confederazione italiana agricoltori oppure la coldiretti, per avere una precisa analisi di mercato per la vendita del prodotto.
3 – contattare quest’associazione specifica di coltivatori di kiwi – consulta pure il sito qui linkato.
Ci tieni aggiornati sugli sviluppi futuri?
Salute e buoni Kiwi!

Salve,
sono un vecchietto di 62 anni e per passione mi occupo di giardinaggio, avendo un pezzetto di terreno di circa 600 mq.vicino casa mia.
Abito a Scalea in provincia di Cosenza, lavoro ancora come artigiatno nel settore trasporti.

Siccome vorrei fare una bella piantagione di more, un solco di circa 30 metri, volevo sapere se è giusto, come mi è stato detto, che i rami potati bisogna metterli nell’acqua e aspettare che crescono le radici.

Vi allego due foto, nella prima foto ci sono due piante che hanno incominciato a fruttificare da metà luglio fino a metà agosto e adesso si sono seccate:

GINO-MORE2

L’altra foto invece si sono caricate tantissimo ma sono rimaste rosse e piccole e già  a luglio hanno incominciato a seccare, però sotto ci sono tanti rami nuovi senza frutto:

GINO-MORE

Chiedo un consiglio: se potando queste piante posso ripiantarle in un’altro terreno e che concime devo usare, perchè fino adesso non ho mai messo concime.
Grazie.
(Gino – Cosenza)

Risposta

Ciao Gino,
che bella la tua passione parallela al tuo lavoro…tutta salute!
Dalle foto che ci invii si capisce bene che le tue piante di more sono – seccate in pianta – ovvero hanno subito un attacco da parte di un patogeno fungino – Peronospora o Verticillum – che ne ha seccato i rami e le foglie, adesso però alcune piante hanno iniziato a rimettere rami nuovi dalla ceppaia che è rimasta viva. Per questo ti suggerisco di:
1- eliminare tutti i rami secchi delle piante ancora vive, lasciando i verdi
2 – eliminare alla radice tutte le piante secche
3 – trattare con poltiglia bordolese le piante verdi come prevenzione a nuovi attacchi fungini
4 – scava adesso il tuo nuovo solco di trenta metri mischiando alla terra dello stallatico maturo
5 – in novembre effettua il nuovo trapianto nel solco già pronto.
6 – nelle stagioni vegetative di primavera e autunno, quando i patogeni fungini sono più attivi, farei un piano di trattamenti preventivi con poltiglia bordolese…uno ogni 15 / 20 giorni.
Vedrai che riuscirai a mangiare delle belle more carnose, tienici aggiornati!
Salute e buon orto.

Salve,
sono pensionato, con la passione per l’orto, frutti vari, e piante in genere, sono un vostro appassionato lettore!
Ho due domande da porvi: ho 4 piantine di goji, hanno fatto i frutticini ma ora come faccio a seccarli? Altra questione è che su dette piante mi ritrovo delle cimici rosse con punti neri, sono nocive per i frutti? I frutticini sono rossi posso coglierli?
Ringrazio e attendo di leggere le vostre gentili risposte.
(Luigi Paris)

Risposta

Ciao Luigi,
il goji – Licyum barbarium – che stai coltivando è una vera e propria pianta della salute..e anche molto alla moda!
Puoi cogliere i frutti appena sono completamente rossi, una volta staccati dalla pianta potresti metterli ad asciugare su della carta assorbente ma non al sole diretto, appena vedi che hanno perso abbastanza umidità potresti conservarli in un sacchetto di carta o in un contenitore non chiuso ermeticamente per far si che i frutti non marciscono nel tempo; altrimenti potresti anche acquistare un essiccatore per frutta, un piccolo elettrodomestico per disidratare la frutta – ecco alcune immagini che trovi nel link.
Riguardo agli insetti che ti ritrovi sulla pianta, potresti inviarci delle foto da poter capire bene di cosa si tratta?
Salute e buon orto.

Salve,
sono in pensione da qualche anno, ho un piccolo giardino dove trascorro molto del mio tempo libero. Ho molti hobby, dall’orto dove ricavo tutta la verdura per il mio nucleo familiare composto di cinque persone, inoltre da oltre vent’anni ho dalle due alle quattro arnie (a seconda di come è andato l’inverno). Mi piace molto camminare. Dimenticavo ho settantasei anni e abito in un piccolo paese del magentino.
Da qualche anno ho messo a dimora qualche albero di kiwi. Sono molto soddisfatto dei risultati ottenuti. Ora ho un dubbio sulla potatura estiva. Vi sottopongo la domanda: i rami inutili – i polloni – quando vanno tolti. Le informazioni assunte sono discordi.
Gradirei il Vs. dotto cosiglio.
Molto cordialmente
(Giuliano Meneganti – Milano)

Risposta

Ciao Giuliano,
grazie di tutte le cose che racconti di te…sei un pensionato modello per le cose che fai sia per te che per la tua famiglia.
Quelli che tu chiami rami inutili sono i polloni che, per della pianta del kiwi sono invece fondamentali a formare la chioma per la produzione di foglie e frutti per la stagione vegetativa successiva.
Per eliminare ogni dubbio sulla potatura verde del kiwi ti consiglio di guardare il video che trovi nel link.
Salute e buon orto!

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