Salve, sono un’impiegata con il desiderio di coltivare un terreno lasciato in eredità da mio padre.
Scoprire il vostro forum è stato un vero piacere.
Avrei bisogno di un consiglio, ho 6200 mq. a 371 mt. sul livello del mare, il terreno è situato nel parco del Cilento, (precisamente nel comune di Rutino, zona collinare, scoscesa con punti terrazzati.
Avrei intenzione di coltivarlo con piante di fico, anche se l’idea dello zafferano non mi dispiacerebbe.
Spero di essere stata chiara e precisa, attendo vostri consigli e indicazioni.
Ringrazio anticipatamente per l’attenzione.
Cordiali saluti.
(Anna – Rutino – Campania)

Risposta

Ciao Anna,
grazie per la descrizione precisa che fai della tua terra e dei tuoi desideri correlati.
Diciamo che fra le due coltivazioni – fico e zafferano – l’albero da frutto ci sembra quello che meglio può adattarsi al clima e forse anche terra della zona che ci descrivi. Comunque, sia per fico che per qualsiasi altra coltivazione fatta a livello produttivo-professionale, è necessario che tu faccia fare direttamente in loco dei rilievi agronomici del terreno e della stazione in generale per capire se veramente la coltura possa renderti economicamente.
Scegliere anche la varietà giusta da coltivare è un buon punto di partenza, in Campania c’è per esempio il Fico Bianco del Cilento, come D.O.P.
Altro consiglio che ti diamo è quello di valutare tutto l’investimento anche dal punto di vista del mercato, per esempio capire se ti conviene vendere fichi freschi o seccare il prodotto? Per questo contatta anche aziende di trasformazione del prodotto che possono anche acquistare direttamente da te i fichi.
Salute e buon orto.

Salve,
ho un albicocco di 10 anni di età; in questi anni ha fruttificato poco perchè penso che è collocato vicino ad un albero di pioppo e quindi sotto molta ombra.
Ora il pioppo è stato tagliato e l’albicocco ha fatto molti frutti ma i rami sono scarsamente ricchi di foglie e le stesse sono anche piccole ed a volte gli stessi rami sono completamente privi di foglie ma con molti frutti, naturalmente acerbi perchè siamo in Aprile.
Nel mese di febbraio avevo messo un poco di concime, composto, attorno alla pianta..
Sono tanto dispiaciuto vederla con tanti frutti ma con le poche foglie non cresciute.
Chi mi aiuta a risollevare la sorte di questa bella pianta?
Grazie anticipate e saluti.
(Alessandro – Marano Principato – Calabria)

Risposta

Ciao Alessandro,
interpretando la storia della tua pianta di albicocco credo che, se l’insistenza dell’ombra del pioppo è stata talmente forte, adesso da un momento ad un altro – che il pioppo non c’è più – l’albicocco si trova in un ambiente molto differente rispetto a prima – con molta più luce fondamentalmente – e a tale ambiente deve comunque riadattarsi. Può darsi che la minore superficie fogliare che descrivi potrebbe benissimo essere una reazione al nuovo microclima che si è venuto a creare.
Oppure la pianta ha subito un stress che ha bloccato l’accrescimento della crescita, forse dovuto anche allo sforzo nella fruttificazione che sta portando avanti.
In questo momento di cambiamenti credo che la soluzione migliore sia aspettare che la pianta recuperi autonomammente adattandosi alle nuove condizioni ambientali, le piante hanno un sacco di risorse, magari tienici aggiornati anche inviandoci foto dell’albicocco.
Salute e buon orto.

Saluto a tutti,
sono un artigiano edile che, a causa della crisi in edilizia ho deciso di entrare in agricoltura.
Ho comprato 3 ettari di terreni nell’agro di Cerignola (fg), vorrei impiantare un mandorleto, mi potreste dare una mano?
Grazie.
(Oronzo – Agro di Cerignola – Puglia)

Risposta

Ciao Oronzo,
l’impianto di un mandorleto, a scopo produttivo e professionale come intendi tu, prevede attente analisi sia del terreno oggetto d’impianto, come anche valutazioni economiche che riguardano si anche i costi e conduzione dell’impianto come anche i prezzi di vendita del prodotto e sua immissione sul mercato locale…capire cioè chi alla fine saranno gli acquirenti.
La realizzazione di un impianto di mandorleto prevede:
1 – Lavorazioni profonde del terreno, tipo uno scasso, come rippatura o anche aratura profonda. La superficie poi va pareggiata tramite lavorazioni più fini come una fresatura.
2 – Sesto d’impianto: la distanza fre le piante è consigliabile almeno di 5-6 metri una dall’altra, per avere una quantità di circa 250-300 piante per ettaro.
3 – Concimazione di fondo con stallatico maturo per ogni singola buca realizzata
4 – Scelta delle varietà di mandorle: ti suggerisco di utilizzare varietà locali d’acquistare direttamente in vivai di produzione e vendita locale, per avere individui forti per la località considerata, es. le vaietà: Vuttali, Cegliese, Rivezzo, ecc ecc
5 – Irrigazioni: per un buon sviluppo delle piante e poi dei frutti ti suggerisco di considerare anche di fare delle irrigazioni, specialmente nei periodi siccitosi.
Consulta anche le associazioni di categoria, come CIA o Coldiretti della tua zona per avere consigli certamente aggiornati e specifici per la tua zona.
Salute e buon orto.

Salve,
ho un orto-giardino, praticamente a 100m dal mare.
La scorsa primavera ho piantato, in piena terra, un arancio dolce (varietà tarocco) visto che ho gia un limone lunario, un limone meyer, un mandarino, un kumquat e un calamondino.
Quest’inverno dopo aver raccolto le arance ho coperto il giovane albero con un tnt a Dicembre.
Dopo il freddo di Gennaio però, togliendo il tnt, la pianta era completamente secca e le foglie sono cadute tutte nel giro di due settimane.
Oggi ho deciso di potarlo tagliando tutte le parti secche e lasciando solo i rami che ancora erano verdi. Dopo di che l’ho bagnato per bene con la poltiglia bordolese. Cosa potrebbe essere stato? Il freddo o qualche malattia? e soprattutto si riprenderà?
Saluti e grazie!
(Gianluca – Lido di Ostia – Lazio)

Risposta

Ciao Gianluca,
la posizione favorevole del tuo giardino, in riva al mare, ti permette di poter coltivare gli agrumi, direttamente in terra, come tu fossi in Sicilia.
Da come descrivi la situazione del tuo agrume – in particolare l’arancio – credo che il disseccamento generale di tutte le foglie sia dovuto ad una causa – sia malattia, asfissia o avvelenamento – che ha preso le radici della pianta, oppure una mancanza di circolazione d’aria, a livello della chioma…magari per uno strato di tessuto troppo spesso.
Ha fatto bene a togliere il secco e trattare con la poltiglia e se i rami sono ancora verdi vedrai che in primavera riprenderà a buttare foglie nuove!
Salute e buon orto.

Salve,
sono un pensionato e vivo a Bologna.
Ho una casina in alta collina con qualche albero da frutta in giardino,
da circa 3 anni il ciliegio, non perde le foglie secche in inverno.
Quale può essere la causa e cosa posso fare?
Grazie.
(Antonio – Bologna)

Risposta

Ciao Antonio,
la questione che ci poni è curiosa e stimola molto la nostra curiosità.
Ragionando a “voce alta” ti dico che il ciliegio, essendo pianta caducifoglia, è obbligato a far cadere tutto il folgliame, durante tutto il periodo invernale, di sicuro prima che la pianta le ricostituisca le nuove, in primavera; è un passaggio obbligato, nel senso che la pianta non può tenere su di se foglie degli anni precedenti e foglie nuove.
Se la pianta invece è da tre anni che non perde le foglie e non le rimette di conseguenza, significa che la stessa è seccata, nel caso ti suggerisco di sostituirla con una nuova e adesso è proprio la stagione adatta a fare il cambio.
Salute e buon orto.

Buongiorno,
abbiamo circa 80 piante di ulivo di anni 4, in collina, ho notato che buona parte del raccolto, è caduto e sulle piante si è seccato il frutto.
Non ho fatto trattamenti mirati????
Unico trattamento è stato con la poltiglia bordelese, verso agosto inoltrato.
Esperti non lo siamo per questo chiedo se è possibile avere un quadro completo per le varie operazioni e i prodotti da usare per agricoltura Biologica: Autunno,Inverno, Primavera ed Estate.
Grazie della vostra disponibilià e buona giornata.
(Vincenzo)

Ciao Vincenzo,
da come racconti il tuo caso pare che le tue piante abbiano subito un forte attacco di mosca dell’olivo – Bactrocera oleae – che consiste, fra i vari insetti predatori della pianta, quello più temibile in quanto pregiudicante tutto il raccolto.
Volendo fare un calendario delle cure colturali da eseguire sull’olivo ti riporto qua sotto una guida generale che tu adatterai in base anche all’andamento stagionale della tua zona climatica:

Gennaio – Marzo: Potatura, concimazione organo-minerale e trattamenti rameici, post potatura, per impedire la veicolazione di malattie fungine come – l’Occhio di Pavone – Cycloconium oleaginum Cast – o malattie batteriche quale la Rogna – se le piante presentano tali patologie.

Aprile – Maggio – Giugno: Trattamenti a base di Boro, per favorire l’impollinazione e allegagione del frutto, sfavorendo così la cascola sia fiorale che dei frutti.

Luglio – Agosto – Settembre: Monitoraggio della mosca dell’olivo ed eventuali trattamenti con: Caolino – protezione fisica dei frutti dalle punture dell’insetto. Insetticidi biologici quali: spinosad, o olio di neem ecc ecc.

Novembre: Trattamento rameico post raccolta per evitare infezioni fungine nelle ferite.

Ovvio che devi valutare ogni volta le condizioni delle piante per effettuare i trattamenti o meno.
Salute e buon orto.

Salve,
sono un ragazzo di 26 anni e vorrei cambiare la mia vita esaudendo un sogno, ossia coltivare la terra.
Secondo voi è fattibile la costruzione di un ficheto su un ettaro di terra con possibilità di acquisto di un altro ettaro? c’è una possibilità di guadagno?
Grazie.
(Daniele – Salento – Puglia)

Risposta

Ciao Daniele,
il tuo sogno ci sta a cuore e cerchiamo per questo di darti il nostro aiuto.
La coltivazione del fico è certamente una coltura agraria che può darti del reddito, se specialmente coltivi varietà di fichi adatti all’essiccazione; in questo modo aumenti notevolmente il valore aggiunto, rispetto al prodotto fresco, e inoltre, una volta essiccati, i frutti diventano commerciabili anche in un tempo successivo alla raccolta.
Riguardo alla coltivazione amatoriale del fico ti suggerisco la lettura dell’articolo che trovi nel link. Invece per quanto concerne il tuo progetto ti suggerisco di consultare le associazioni di categoria: C.I.A. e Coldiretti per avere bene chiaro le possibilità di sviluppo economico del prodotto negli anni.
Riguardo alla coltivazione del fico in salento consulta pure il link al sito e per avere un vivaio di produzione di piante di fico in Salento consulta quest’altro link.
Tienici aggiornati sul tuo progetto, che siamo felici di aiutarti ancora se ne avrai bisogno.
Salute e buon orto.

Salve,
abito Tarquinia, provincia Viterbo, visto che vorrei piantare degli alberi da frutta mi piacerebbe avere vostri consigli su quali siano le possibili specie da coltivare dalle mie parti.
Grazie.
(Luca – Viterbo)

Risposta

Ciao Luca,
per tua fortuna abiti nel centro Italia, dove il clima è veramente favorevole alla coltivazione di tutte o quasi le specie da frutta che tu desideri – specie arboree del nostro clima mediterraneo ovviamente.
Per darti la possibilità di ispirarti su cosa scegliere, su quale specie e varietà in particolare, ti suggerisco di consultare il catalogo di questo sito specializzato nella coltivazione di specie da frutto antiche, che si trova proprio in centro italia. Se poi vuoi fare una ricerca specifica su qualche tipologia di frutta in particolare, esempio: il melo, il susino…scrivici che saremo più precisi. Altri spunti di riflessione li puoi avere leggendo questo libro sui frutti antichi che trovi qui linkato.
Salute e buon orto.

Ciao,
sono Leonardo e sono pensionato, non ho nulla da fare, se non dedicarmi alle piante da frutta!
Passo le mie giornate davanti ad un p.c.e mi piacerebbe dedicarmi di più alla natura, ma purtroppo dove vivo non ho terra! Perciò mi devo accontentare di avere tutto in vasi su terrazzi!…………il mio sogno, era di creare un vino DOC purtroppo ci devo rinunciare per colpa di mancanza di terreno, mi piacerebbe sapere, se possibile coltivare uva sangiovese, o barolo in vasi sul balcone di casa; sono riuscito a portare da terra al primo piano una “tesa” di uva bianca da tavola e devo dire che il risultato è ottimo ogni anno, faccio moltissimi grappoli di uva!
Ora però, mi piacerebbe avere sul terrazzo; uva da vino per poi vedere se posso moltiplicare le piantine e portarle già in giardino, sempre in vasi poichè non ho terra!!!
Grazie per cortese risposta.
Saluti.
(Leonardo37)

Risposta

Salve Leonardo,
il tuo progetto di vita dopo il lavoro ci piace molto, scopriamo sempre più persone che come te amano rigenerarsi stando a contatto con la natura…lavorandoci dentro anche!
Il tuo sogno di coltivare la vite in vaso è di certo realizzabile devi solo preoccuparti di allestire dei vasi adatti alla vegetazione delle piante di vite che per loro natura hanno bisogno di una discreta profondità – almeno 50/70cm – e di un buon drenaggio alla base – realizzato con argilla espansa e cocci di vaso. Inoltre dovrai preoccuparti anche di allestire una spalliera che servirà da sostegno per i tralci che si svilupperanno. Per leggere un bell’articolo sulla coltivazione dell’uva in vaso clicca pure sul link.
Salute e buon orto.

Salve…sono Alessandro abito in provincia di Brescia.
Ho un problema con la mie pianta di ulivo della puglia, di 7/8 anni, trapiantati in ottobre a causa cambio casa, hanno trascorso tutto l’inverno con una bella chioma verde e arrivata la primavera hanno cominciato a seccare.
Mi è stato detto di dare il verde rame così ho fatto…mi è stato detto di dare il funghicida radicale e di dare il concime, tutto fatto…ma il povero olivo ha tutte le foglie secche….cosa si può fare….
E’ possibile eseguire potatura in questo periodo oppure è da estirpare?
Non vorrei perchè è un ricordo di mia madre e vorrei si salvasse. …grazie.
(Sandro – Brescia)

Risposta

Ciao Sandro,
capisco la tua situazione di voler salvare la pianta di olivo…densa di ricordi d’infanzia!
Credo di capire anche perchè la tua pianta stia seccando, ed il motivo è perchè ha subito un forte stress di strapianto, trasporto dalla Puglia a Brescia e trapianto poi. Probabilmente nel toglierla dal terreno pugliese tante radici, che aveva formato e che servivano tutta la chioma, sono rimaste nella terra e quindi ora le deve riformare, con tanta fatica. Per questo ti consiglio di: Potare leggermente la pianta, togliendo solo le parti secche, irrigarla bene, ma non troppo, sospendi le concimazioni e trattamenti, e spera che rinizi a vegetare. Forse hai dato poca acqua quest’estate, anche se hai fatto il trapianto nella migliore stagione:l’autunno!
Salute e buon orto.

© 2021 Bonduelle InOrto