Salve,
sono un amante dell’orto mantovano, pensionato.
Chiedo il perche’ le mie carote arrivate ad un certo calibro, diventano legnose, immangiabili crude, nonostante abbia cambiato diverse sementi?
Grazie.
(Sergio – Mantova)

Risposta

Ciao Sergio,
benvenuto nel sito in-orto!
La coltivazione della carota, come vedi nell’articol che trovi qui linkato, prevede pochi accorgimenti ma precisi, ovvero:
1 – terreno molto sciolto-leggero, cioè in terre pesanti, con molta argilla o limo, la pianta cresce ma fino ad un certo punto, per poi contorcersi e indurirsi come descrivi tu
2 – semina diretta, senza trapianto, e diradamento delle piante sufficente da non creare tanta concorrenza fra loro e per questo farle sviluppare al meglio.

Salve, sono un giovane, 38 anni, ex imprenditore nel settore della pelletteria e profondo amante della natura alla ricerca di una nuova avventura che mi garantisca un determinato reddito.
Ho a disposizione due ettari di terreno vicino al fiume Topino nella provincia di Perugia.
Nella zona ci sono gia’persone che coltivano aglio e cipolla, con successo, ormai da innumerevoli generazioni.
Ho studiato agraria, ma non ho alcuna eperienza pratica della coltivazione su campo.
Ho comunque la possibilita’ di essere seguito da una persona che coltiva aglio da 3 anni e da un terzista che provvedera’ ad aiutarmi a lavorare la terra.
Ho intenzione di mettere in atto un progetto pilota per la coltivazione di aglio da vendere almeno all’inizio in blocco all’ingrosso.
In un secondo momento, e con maggior esperienza e tempo, posso valutare di crearmi un portafoglio clienti piu’ricercato e variegato, e di ampliare la superficie di coltivazione fino a 6 ettari cosi da poter spuntare migliori prezzi di vendita.
Cosa ne pensate?
Quale varieta’ di aglio mi consigliate?
Quanto puo’rendermi per ettaro in prodotto secco e ricavo in denaro?(domanda ardita lo so…ma almeno avere un’idea)
Dove posso trovare l’andamento dei prezzi all’origine dell’aglio degli ultimi 5/10 anni?
Con cosa abbinereste questo tipo di coltivazione per la rotazione dei terreni?
In attesa di un Vostro gradito riscontro cordialmente saluto e ringrazio per la collaborazione.
(Alessandro – Perugia)

Risposta

Ciao Alessandro,
il tuo progetto di cambio attività lavorativa ci sembra veramente chiaro e realizzabile, bravo Alessandro!
Se la tua passione è quella di coltivare l’aglio allora ti elenchiamo qua sotto le tre principali varietà, maggiormante coltivate in Itala, che sono:
1 – Aglio Bianco o Comune – “Grosso Piemontese”, “Bianco Napoletano”, ecc ecc. E’ la classica tipologia di aglio a ciclo tardivo, che si raccoglie in estate e cioè adatto alla produzione secca, per la conservazione.
2 – Aglio Rosa – o Precoce: “Rosa Napoletano”, “Rosa di Agrigento” ecc – che produce anche un mese in anticipo e quindi adatto alla produzione di aglio fresco.
3 – Aglio Rosso di Sulmona – consulta il sito -: una varietà a meta strada fra il Bianco e il Rosa, tipico Abruzzese.
Riguardo alle produzioni i valori sono molto variabili, sopratutto in base alla varietà, ma considera un valore di 80 – 100 quintali per ettaro.
Il prezzo di vendita al mercato generale potrebbe essere di 4-5 euro al kg – Aglio da coltivazione biologica. Ma per avere informazioni più aggiornate, specialmente per la tua zona, ti suggeriamo di rivolgerti alle associazioni di categoria quali: C.I.A. o Coldiretti – consulta pure i link.
Considerato il lungo ciclo di coltivazione dell’aglio – dall’autunno all’estate, una coltivazione che protresti associare, dopo la raccolta potrebbe essere quella delle crucifere: Rape in genere – ta radice, da foglie o da fiore.
Salute e buon orto.

Salve,
Ho 65 anni, e vivo attualmente a Capo Miseno (NA), in una casa antica,con Lory e Todek, nostro figlio.
Assieme stiamo imparando a crescere l’orto sinergico, siamo soci di corto circuito flegreo, un’associazione della filiera corta come consumattori.
Ho viaggiato molto nella vita, contati 53 paesi di cui 25 africani dove sono nato e cresciuto da padre udinese e madre polacca che si sono trovati alla fine della guerra per loro vicende in Uganda, ed io nato in Tanzania.
Sono Ingenere Idraulico, ma mi occupo di altro, tra cui l’acqua.
Abbiamo 15 Kayak con cui Lory organizza escursioni con la sua “Culturavventura”
A proposito di Topinambur, li ho piantaitati nel 2014 in un anglo del giardino, vicino a dei Girasoli, e li ho dimenticati.
Poi in autunno sono spuntati questi fiori simili ai girasoli, alti, ma non li avevo studiato, e li ho confusi per girasoli.
Quest’anno ce ne sono una quantità, ma troppo vicini all’orto sinergico, amato e curato.
La DOMANDA E’: come posso realzzare una barriera nel suolo per evitare che invadono lo spazio dell’orto sinergico che sta a 5 metri di distanza.
So che per il bambu una barriera di metallo sotto terra per 40 cm evita questa sua tendenza ad essere invasivo.
Hai un consiglio per noi?
(Lory e Riccccardo – NAPOLI)

Risposta

Ciao Riccardo,
grazie per raccontarci tutta la tua vita….avventurosa!
Per limitare lo sviluppo invasivo del topinambur ci possono essere due soluzioni principali: una è quella che dici tu, cioè limitare lo sviluppo circoscrivendo la terra con una barriera fisica – anche in metallo potrebbe andare. Altrimenti puoi circoscrivere lo sviluppo semplicemente lavorando la terra annualmente, scalzando i tuberi che raccoglierai e poi rimettendone di nuovi per la successiva cultura. W il Topinambur! – vedi articolo che trovi nel link.
Salute e buon orto!

Salve,
sono un penzionato Ortista, ho seminato i fagioli var. Meraviglia di Venezia, rampicanti, seminati la prima settimana di aprile;
oggi sono alti piu di 2 metri, ma…..non hanno ancora un fiore…..non riesco a trovarne una causa; forse la pioggia continua?
Grazie
(Fiore – Milano)

Risposta

Buongiorno Fiore,
hai seminato i tuoi fagioli nel “mese” giusto ma quest’anno, come hai ben capito anche te, l’andamento stagionale è pittosto fresco e piovoso e quindi le piante hanno fatto si una bella vegetazione ma non ancora i fiori, che verranno di sicuro quando le temperature si alzeranno almeno un pò, vedrai che i tuoi fagioli produrranno molto….Il nostro slogan sarà: Fiori per Fiore!
Salute e buon orto.

Buongiorno,
ho una banale domanda da porvi: le cime tenere delle piante di patata, posso coglierle e metterle nel minestrone di verdure? Visto che nell’orto e meglio non buttare tutto di quello che c’è di buono, chiedo a voi esperti se e’ fattibile. Grazie.
(luigi – Villongo – Lago d’Iseo)

Risposta

Buongiorno Luigi,
è giusto quello che dici: dell’orto non si butta via niente, ma non tutto si può mangiare.
Non siamo esperti in nutrizione umana ma credo che la vegetazione delle piante di patate non sia commestibile per l’uomo in quanto molto ricca di solanina, una sostanza che in quelle concentrazioni diventa tossica per l’uomo.
Importante è di – prima di mangiare qualsiasi cosa – rivolgersi ad un medico nutrizionista! Nel frattempo tutta la vegetazione delle patate potrai rimetterla nel ciclo della natura inserendola nel compost.
Salute e buon orto.

Buongiorno,
cosa succede alle mie piante di patata, che sono cresciute finora di mt.1,30?
Che problema può essere se sono così alte? Raccoglierò le patate o no?

Allego anche una foto: LUIGI - PATATE

Grazie per la Vostra risposta,
distinti saluti!
(Luigi – lago d’Iseo – Lombardia)

Risposta

Ciao Luigi,
la pianta della patata deve, prima di produrre i tuberi, svilupparsi bene nella parte verde – sopra terra – proprio perchè sono giusto le foglie e i fusti verdi che forniscono le energie necessarie alla formazione dei tuberi sottostanti.
Quindi fiducia e avanti verso il raccolto!
Salute e buon orto.

Salve,
abito a Senago e sono pensionata.
Si possono mangiare i gambi del rabarbaro, dopo che la pianta ha già fatto il fiore?
Grazie.
(Luciana – Senago – Lombardia)

Risposta

Ciao Luciana,
bellissima la pianta di rabarbaro – leggi pure l’articolo che trovi nel link!
La raccolta degli steli può essere fatta durante tutta la stagione vegetativa della pianta – primavera/estate – ma la qualità degli stessi scade molto, dopo che la pianta ha fiorito, in quanto durante la fase riproduttiva la pianta utilizza tante sostanze che toglie ai fusti, per la produzione dei semi, quindi sarebbe meglio non utilizzarne gli steli per la nostra alimentazione.
Salute e buon orto!

Buongiorno a voi,
ho un problema per quello che riguarda le mie piante di patate. Ho messo le patate a dimora verso marzo, sono cresciute molto bene, piante alte mezzo metro, ora stanno facendo i fiori pero’ mi accorgo che cascano prima dello sboccio, e’ un problema di parassiti o altro?
Ringrazio e attendo vostri consigli.
(Luigi Paris – Lago d’Iseo)

Risposta

Buongiorno a te Luigi,
bene che le tue piante si siano sviluppate abbondantemente, è la cosa più importante ai fini della produzione dei tuberi sotto terra!
Riguardo alla cascola dei fiori invece ti dico che è un fenomeno abbstanza naturale, attribuibile ad alcuni insetti predatori della vegetazione, il più importante il coleottero Dorifora – vedi le foto nel link – , che fa danni sia da larva che d’adulto. Se vedi che il danno interessa molte piante e anche la vegetazione oltre ai fiori non avrai difficoltà ad individuare anche il responsabile, ed eventualmente iniziare anche a trattare le piante, in maniera biologica ovviamente, prima di dirti con quale trattamento avrei bisogno di conoscere il responsabile, tienici aggiornati.
Salute e buon orto!

Salve,
sono una donna di 45 anni e da poco tempo ho cominciato a coltivare l’orto con vari ortaggi: pomodori, zucchine, peperoni, melanzane, insalate varie erbe aromatiche e peperoncini.
Circa dieci giorni fa ho acquistato semi di vari tipi di peperoncini e li ho messi in piccoli vasetti, con circa un cm di terra sopra per potere attendere la fermogliazione e poi metterle in campo aperto… la mia domanda è: bisogna annaffiare e quanto perchè i semi possano germogliare senza marcire? Grazie mille!
(Cristiana)

Risposta

Ciao Cristiana,
hai iniziato la tua semina in maniera corretta, disponendo come dici i semi nei vasetti con il terriccio sopra a fargli da copertina, infatti, le condizioni che stimolano il seme a germogliare sono proprio il buio, la temperatura e l’umidità.
Quindi, diciamo che la quantità d’acqua necessaria a far germogliare i semi è quella che ti permette di mantenere sempre il terriccio umido ma senza che si formino nel vasetto ristagni idrici, questo fino a che non vedi spuntare i primi germogli, poi devi continuare a fornire acqua in base ai consumi della pianta, che lei stessa ti dirà in base a come e quanto cresce.
I giovani semensali che marciscono è perchè sono presenti, nella terra o anche nel seme stesso dei patogeni fungini che certo si sviluppano in condizioni di elevata umidità, quindi irrigare si ma con giudizio.
Salute e buon orto.

Ciao,
gia’altre volte ci siamo scritti, e i vostri consigli mi hanno aiutato parecchio, visto che io sono alle primissime armi. Vengo alla domanda, pur avendo letto e memorizzato le vostre tabelle sulla consociazione tra piantine, vorrei sapere, cortesemente, il peperoncino piccante calabrese, insieme a quali altri prodotti devo associarlo, tenendo presente che il mio piccolo orto presenta gia’ pomodori, fagiolini, cipolle, agli, verdura (canasta, iceberg e lattuga romana), basilico, melanzane, peperoni? grazie per la risposta, spero prestissimo…credo di essere in forte ritardo per trapiantare quel prodotto…i vostri consigli fino a ora, mi han sempre portato bene!!!!!!
Saluti,
(Giuseppe)

Risposta

Ciao Giuseppe,
davvero grazie per i tuoi apprezzamenti che fai al nostro operato, siamo sempre felici di poterti aiutare a coltivare prodotti sani per la tua alimentazione.
Il peperoncino calabrese potresi associarlo in coltura al basilico, oppure anche ai fagiolini, senza che la vegetazione di questi ultimi soffochino quella del peperoncino, oppure potresti anche dedicargli un aiuola tutta sua, come un bel vaso. Stai tranquillo che non sei in ritardo. Per ulteriori informazioni sul peperoncino leggi pure l’articolo che trovi nell’articolo linkato, forza Giuseppe!
Salute e buon orto.

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