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Immagine 1La menta è un’aromatica molto duttile in cucina e molto bella nell’orto e nel giardino e già una volta abbiamo parlato di ‘lei’ sulle pagine di InOrto (coltivare la menta). Ne esistono di moltissime varietà: a foglia rotonda o lanceolata, in molte tonalità di verde, ma anche nei toni ramati e rossastri, con i fiori malva, azzurri o bianchi.

Perché ritornarne a parlare della menta proprio adesso? Perché dall’inizio della primavera fino alla fine dell’estate è il periodo più adatto per la sua messa a dimora, sia sul terrazzo, un vaso di 20-30 cm di diametro andrà benissimo per accoglierla, sia in giardino, dove potremmo mettere dalle 3 alle 6 piante al metro quadro a seconda della varietà.

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Abito a Trento e da un paio d’anni mi dedico al mio piccolo orto (sono autodidatta) e sempre alla ricerca di notizie e consigli per migliorarmi.

Trovo il Vs sito molto interessante. Avrei piacere di avere notizie riguardo la coltivazione del rabarbao,quando si semina, o si piantano delle piantine e il periodo ideale.

Quando e come si usa l’humus di lombrico?

Un cordiale saluto

(Norbert – Trento)

Risposta

Ciao Norbert sul rabarbaro avevo già scritto un post tempo tempo fa, per questo ti consiglio quindi di leggere attentamente il link. Posso aggiungere tuttavia qualche piccolo suggerimento supplementare:

– per la riproduzione più che i semi utilizza i pezzi di radice, perché rispettano maggiormente l’identità varietale;

– prepara bene il terreno con composto o letame maturo;

– non dimenticare mai una bella pacciamatura intorno alla pianta con foglie o compost;

– il rabarbaro sta benissimo insieme agli spinaci.

Quanto all’humus di lombrico è un ottimo fertilizzante e non crea mai problemi: si può usare in qualsiasi momento senza rischiare di bruciare le radici, è inodore (importante se hai problemi di animali) e migliora molto il terreno. Anche in questo caso leggi il link sull’humus di lombrico e il suo impiego.

Ciao e buon orto! E soprattutto grazie per i complimenti!

I frutticini delle patate sono i più adatti alla moltiplicazione, perché trasmettono alle future patatine tutte le caratteristiche organolettiche della tipologia stessa. Il difficile è che per ottenere patate da consumo ci vogliono due anni.

(Roberto)

Risposta

Per una volta riceviamo su questa rubrica una risposta e non una domanda e ne sono felicissima. A inviarcela è stato Roberto, ortolano appassionato di agricoltura biologica e biodinamica.

Personalmente non ho mai utilizzato i frutticini della patata per la riproduzione, ma mi fido di quello che dice Roberto e non stento a  crederci in quanto i frutti in genere hanno da sempre questo compito! Grazie Roberto! Se in seguito vuoi inviarci anche la modalità di questo tipo di riproduzione ben venga!

Se parliamo di aromatiche l’origano (Origanum vulgare) è ai primi posti per profumo, utilizzo in cucina e facilità di coltivazione. Usiamolo senza timore: qualsiasi pietanza risulterà esaltata dal suo profumo e anche un semplice pomodoro, con sopra un pizzico d’origano, diventerà fantastico!

Terreno ed esposizione –  E’ una tipica pianta mediterranea, che allo stato selvatico predilige luoghi siccitosi, ben esposti al sole e abbastanza sassosi. E anche coltivandola in vaso dovremo assicurargli questo stesso trattamento: sole, normale terriccio universale con aggiunta di un po’ di argilla espansa o sassolini e soprattutto un drenaggio impeccabile. Perché anche l’origano, come quasi tutte le aromatiche, detesta i ristagni di acqua.

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Mi chiamo vittorio e vivo a Santo Domingo da 16 anni e mi piacerebbe coltivare i carciofi ma qui non sanno neanche cosa siano, quindi chiedo umilmente aiuto a voi.

Tramite un amico sono riuscito ad avere delle sementi di carcioffi e vorrei sapere come procedere per poter fare delle piantine e poter fare una bella carciofaia .

In attesa di una risposta saluto cordialmente.

(Vittorio-Santo Domingo)

Risposta

Caro Vittorio, la riproduzione da seme per il carciofo, anche se possibile, non è utile ai fini pratici, perché i carciofi nati da seme hanno caratteri completamente diversi ed eterogenei rispetto allo standard varietale, per dirla in altre parole i carciofi nati da seme sono solitamente piccoli e spinosi e qualitativamente non buoni.

La riproduzione del carciofo avviene solitamente per polloni o carducci. A questo proposito puoi leggerti il post su come e quando seminare il carciofo.

Ma non trovi proprio un amico che la prossima volta che viene a trovarti, invece dei semi ti porti dei carducci di carciofo? Con la colonia di italiani che c’è a Santo Domingo ne troverai pure uno gentile e disponibile! Ciao!

Se amate le aromatiche l’alloro (Lauro nobilis) non può mancare nel vostro orto o sul vostro balcone. Stropicciate una foglia tra le mani e poi ditemi se riuscite a resistere dal piantarlo! Lui non teme le potature e si adatta allo spazio che abbiamo a disposizione

L’aroma della lavanda (Lavandula officinalis) è più facile da trovare dentro i cassetti per profumare la biancheria piuttosto che in cucina. Tuttavia, anche se non è indispensabile per la preparazione dei piatti, è un’aromatica insostituibile e ogni orto, giardino, balcone o terrazzo dovrebbe possederne almeno una.

Ovviamente da me in Maremma la lavanda si spreca. E come potrebbe essere altrimenti? Anche in piena estate quando tutte le altre piante agonizzano per la siccità insistente, lei fiorisce, profuma e fa sembrare il giardino un giardino e non una landa deserta implorante acqua ad ogni ora del giorno e della notte.

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La talea è il battesimo di ogni giardiniere. Quando sarete riusciti ad ottenere una nuova pianta da un pezzetto di legno piuttosto insignificante, sarete entrati definitivamente nel ‘magico mondo dei giardinieri’ e non ne uscirete più. E’ inutile negarlo: la riproduzione è la parte più entusiasmante di tutta la faccenda! Ogni rametto si trasformerà ai vostri occhi in una possibile nuova pianta e ogni qualvolta andrete per giardini non resisterete alla tentazione di riempirvi le tasche di verdi frammenti.

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Ciao Nara, sono Mirella quella dei lamponi erranti. Non sono riuscita a trovare alcuna fotografia del mio terreno scosceso, comunque si trova in montagna (Valtellina) a circa 1200 mt di altitudine, è esposto a sud ma ventilato, ha una pendenza del 70% , è lungo mt 3 x 2. Le piante che mi hai consigliato sono una bella idea, ma poichè questo terreno è vicino al barbecue e al tavolo dove mangiamo, avrei pensato alle piantine di ribes, che tra l’altro ho già (anzi mi dici come faccio a riprodurle?) il problema è che per tenerlo pulito quando strappo le erbacce vien giù anche la terra. Allora senti la mia idea: stendo una bella rete ben fissata, pianto delle piantine tappezzanti che la nascondono e infine i ribes. Si a parole è facile, ma si può fare o è un pasticcio?? Sempre tante grazie per la pazienza di leggermi. Ciao

(Mirella)

Risposta

Cara Mirella, il ribes si riproduce difficilmente, comunque puoi provare a fare delle talee. In autunno puoi tagliare un segmento di 20 cm da un ramo dell’anno, immergere l’estremità che andrai ad interrare in degli ormoni radicanti in polvere e piantare almeno la metà del ramo in un vasetto con del terriccio da tenere all’esterno, ma riparato dalla luce del pomeriggio. L’ altra possibilità è di tagliare, questa volta a giugno o luglio, le punte più giovani da cui toglierai le foglie basali. La punta non dovrà superare i dieci centimetri e dovrà essere interrata per circa un centimetro. Una volta che il vasetto sarà pronto l’ideale sarebbe che tu potessi custodirlo in una piccola serra coperta di nylon, dove creare l’umidità necessaria alla radicazione ed evitando anche questa volta il sole pomeridiano.

Per quanto riguarda la scarpata puoi procedere anche con la rete, ma non so quanto possa tenere. Sicuramente, come hai detto anche tu, dovrai consolidarla e coprirla con delle tappezzanti. A proposito: le tappezzanti di cui ti ho parlato nella risposta precedente vanno benissimo considerata l’altitudine dove vivi!

In alternativa ti mando anche il disegno di come si realizza una grata viva e la foto di un paio di palizzate di contenimento che potrebbero esserti utili per diminuire la pendenza.

Buon lavoro di consolidamento e a presto.

Il cappero (Capparis spinosa) è parte integrante sia del nostro paesaggio, che dei nostri piatti. In estate il cappero deborda, come una verde protuberanza, dalle mura dei vecchi paesi. Le pianticelle fuoriescono dai sassi come tante fresche cascatelle puntate di fiori bianchi.
Sono una vera appassionata del suo aspetto e del suo sapore, ma riuscire a coltivarlo è altra cosa. Il cappero per me è la dimostrazione che non basta conoscere le piante e le loro tecniche di coltivazione per riuscire a farle vivere e a farle produrre con successo. Con il cappero non ci sono ancora riuscita. Continua a leggere

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