Abbiamo parlato di come si prepara il terreno, di come lo si coltiva, di come si trapiantano e si seminano alcuni ortaggi, di come si possono difendere dalle malattie e dagli agenti atmosferici, ma non abbiamo mai parlato di come si riproducono.  Dal momento che alcuni di voi mi hanno chiesto in modo specifico di parlare di semine e sementi, credo sia arrivato il momento di approfondire.  Creare nuova vita non è cosa semplice, ma è senza dubbio affascinante, per rendere le cose più facili cerchiamo di capire di cosa si tratta.

Siccome la semplicità è il punto forza di questo blog (almeno speriamo) affrontiamo questo argomento, partendo dall’inizio, non dico dall’ape che arriva sul fiore e lo impollina fecondandolo, ma quasi.

La riproduzione dei vegetali avviene in due modi: per seme (sistema di riproduzione sessuale per via gamica) o mediante l’utilizzo di porzioni di pianta (riproduzione agamica).

Se con il seme si riproducono quasi tutti gli ortaggi (per cui torneremo su questo argomento tante volte), la riproduzione agamica si usa soprattutto per gli alberi da frutto e per le aromatiche, tra le principali tecniche ricordiamo la talea, il pollone radicale, lo stolone, la propaggine, la divisione dei cespi.

– La talea è sicuramente la più conosciuta, si tratta di interrare una parte di pianta (ramo, fusto, radice, ecc.), curarla e farla attecchire per creare infine una nuova pianta. Si riproduce per talea salvia, rosmarino, alloro, lavanda, etc.

– Il pollone radicale si usa per le piante come i carciofi e il rabarbaro che emettono polloni. In questo caso l’apparato radicale della pianta genera delle gemme sotterranee che danno origine a nuove piante, che noi recideremo per avere giovani pianticelle.

– Lo stolone è invece un fusto strisciante che a contatto con il terreno radica e germoglia, basterà staccare questi germogli dalla piante madre per ottenere nuovi individui. Le fragole e i lamponi, per esempio, si riproducono per stolone.

– La propaggine è l’interramento di un ramoscello collocato in basso alla pianta ed elastico, che con il tempo emetterà delle radici. Una volta che sarà avvenuto ciò potremo separarlo dalla pianta che lo ha generato.

– La divisione del cespo consiste nel dividere in due o più parti una pianta di grandi dimensioni, facendo attenzione a non rovinare eccessivamente il pane di radici e  controllando che i nuovi esemplari abbiano l’apparato radicale equilibrato rispetto all’apparato fogliare. La melissa, l’origano, ma anche l’erba cipollina con il tempo formano dei grossi cespi con molti germogli. I cespi più piccoli si possono dividere direttamente con le mani, mentre per quelli più grandi si può usare un coltello affilato o una addirittura una vanga.

Beh, come primo approccio alla “vita” penso possa bastare. A voi non resta che prepararvi alla semina.

foto di nociveglia da flickr

2 commenti
  1. Facchini Gioachino
    Facchini Gioachino dice:

    Grazie per l’aiuto,
    ma non mi avete detto se si può riprodurre con i semi contenuti nel frutto!!
    Però forse non è possibile pertanto chiedo scusa se non ho capito!
    Comunque grazie e buon lavoro e fortuna a Voi!
    (Facchini Giò)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Gioacchino,
      a quale pianta ti riferisci però? Comunque in generale tutte le piante si riproducono dai semi contenuti nel frutto,
      ti chiedo scusa io se non ho capito la tua domanda!
      Grazie per la fortuna che ci mandi.
      Salute e buon orto.

      Rispondi

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

© 2021 Bonduelle InOrto