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Orto botanicoDi questi tempi si fa un gran parlare di biodiversità. E’ una parola sempre più usata in rete, ma anche in tv e a questa parola vengono dedicati interi libri e articoli di giornali.  Di fatto è ormai entrata a far parte del nostro vocabolario quotidiano.

La sua definizione sul dizionario web è questa: 

Biodiversità

 1. Differenziazione biologica tra gli individui di una stessa specie, in relazione alle condizioni ambientali.

2. La coesistenza in uno stesso ecosistema di diverse specie animali e vegetali che crea un equilibrio grazie alle loro reciproche relazioni.

Ma perché è così importante? E perché anche al più piccolo orticoltore dovrebbe essere cara la biodiversità e dovrebbe coltivare diverse specie di patate, di pomodori, di fagioli e così via. Perché è importante preservare le antiche varietà e cercare di salvaguardarne i semi, invece di accontentarsi di una semplice bustina di semi ibridi acquistata nel primo negozio?

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Orto bioattivo autunnoL’autunno nell’orto è una stagione di rinnovo. Le colture estive se ne vanno e arrivano le invernali, quelle che accettano le temperature più basse. E’ un momento di pulizia e di riordino: si toglie il ‘secco’, si arricchisce il terreno di nuova sostanza organica, si tolgono le piante che hanno finito il loro ciclo di vita e si fanno i nuovi trapianti autunnali.

Per meglio capire come comportarsi, siamo andati a vedere cosa fanno in ottobre nell’orto bioattivo allestito da Andrea Battiata nell’Orto Botanico di Firenze. E’ un gran bell’orto, fertile e produttivo e come tutti gli orti bioattivi è rialzato da terra di circa 50 cm e per questo è più facile da lavorare.

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Ciao,
ho delle piante di carciofo e volevo sapere se per non fare venire le erbacce posso mettere il cippato intorno o se gli crea qualche problema.
Grazie.
(Dario)

Risposta

Ciao Dario,
certamente che si può utilizzare il cippato di legno per l’orto anche se devi stare attento alla natura del legname d’origine, e cioè che sia biologica e che non sia eccessivamente resinosa – derivante da piante tipo conifere – in quanto recherebbe qualche problema alle colture stesse, impoverendo la terra.
Riguardo all’utilizzo del cippato di legno come materiale pacciamante ti suggerisco di leggere l’articolo che trovi qui linkato.
Salute e buon orto.

Oasi Torre GuacetoC’è chi nella biodiversità ci crede così tanto da investirci tempo, denaro e tanta passione. E’ il caso di Valerio Tanzarella e Angelo Giordano che nel febbraio 2016 hanno dato vita alla società benefit Ex Terra s.r.l. con lo scopo di formare e informare su agricoltura e alimentazione eco-sostenibile, attenta alla salute dell’uomo e dell’ambiente.

Ex-avvocato il primo e agronomo il secondo, hanno abbandonato tutto quello che stavano facendo per concretizzare il loro progetto. La sede è in Puglia a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, dove la terra è generosa, il clima è mite e si presta alla coltivazione di una moltitudine incredibile di frutta e ortaggi.

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Salve,
sono pensionata e artista.
Vivo nel Oltre Po’Pavese, il mio terreno (ce l’ho non grande) è molto argilloso; ho sempre meno soddisfazione dai risultati dell’orto, anche se seguo i consigli, fatico ad avere abbastanza prezzemolo (che adoro!) – inizia bene, poi, pian-piano “svanisce”.
Non riesco ad avere UN vaso/UN pezzetto di terra, dove il basilico sopravviva…le piantine (costose, credendo di ottenere il meglio) di peperoni larghi e di fagiolini nani – indebolite e rinsecchite prima ancora del gran caldo, i pomodorini-ciliegini tanti, ma a metà sono marciti sull’apice (foto nell’allegato)…Mi passa la voglia di fare “l’ortolana”.
HO DELLE FORMICHE DAPPERTUTTO!!!!! Altro che prodotti, infusi, macerati, caffè.

Anche le rose (ne ho delle bellissime e generose) – c’è il “Sig. Insetto” (anch’esso nell’allegato), che sembra oziorinco, ma non lo è (e nessuno sa che cosa è), che non mi lascia un petalo sano: inizia prima dell’alba, a maggio e va avanti fino a settembre/ottobre…è una lotta impari, da tre anni…Nessun altro, negli intorni ce l’ha.
Come, si concimano le verdure alla semina? Fino a quando si concima, senza il pericolo di bruciare piante ed alberi?
Le piante che vanno protette durante l’inverno, si annaffiano? E con quale frequenza?
Posso avere risposta anche al mio account?
Grazie 1000 ! E complimenti.
(Amy – OltrePo’Pavese)

Ciao Amy,
ti ringraziamo per i complimenti che ci rivolgi e ci dispiace sentirti un pò demoralizzata sui tuoi risutati “ortistici” ma certe volte è così in natura, specialmente quando le coltivazioni sono -giustamente- biologiche come la tua..e quindi..piene d’insetti che a volte recano danno. Vediamo adesso però di rispondere alle tue domande che ci rivolgi.
Innanzitutto credo che la ragione del fallimento di tante colture – specialmente in questa estate torrida – sia da ricondurre anche alla tipologia del terreno…molto argilloso come lo descrivi tu. Tieni conto che le colture ortive hanno bisogno di terreni sciolti e fertili, per questo ti suggeriamo di agguingere alla tua terra argillosa una buona componente di sostanza organica – terriccio universale e compost ben fatto ovviamente; questi elementi comporteranno un aumento della morbidezza del terra e quindi la sua fertilità fisica, in quanto le radici si muovono meglio nel terreno; questo per spiegare che tante verdure come basilico e prezzemolo si sviluppano meglio in terreni ricchi di terriccio e soffrono meno la siccità, rispetto a terreni argillosi.
La marcescenza apicale di pomodori invece è sintomo di mancato assorbimento di calcio nella terra e per questo si risolve subito irrorando la pianta durante la sua crescita con delle soluzioni di calcio apposite, biologiche, che puoi acquistare direttamente nei consorzi agrari; leggi quest’articolo che trovi nel link –
pomodoro con marciume apicale.

Riguardo alla preparazione del terreno, cioè lavorazioni e concimazioni organiche, si effettuano durante la stagione autunno – Invernale, da avere pronta la terra già all’inizio della primavera – guardati pure il link al video che trovi.
Le piante si proteggono d’inverno solo quelle che lo richiedono, per esempio gli agrumi, e nel caso delle piante protette in serra fredda o con teli, esternamente, è preferibile irrigare il minimo necessario, che almeno l’acqua nel vaso non crea gelo, rovinando le radici.
Gli insetti che hai nelle rose sembrano dei piccoli coleotteri, tipo Oziorrinco o Moscond’oro, e si cibano dei petali…hai provato a toglierli manualmente? Troppo complesso? Altrimenti devi intervenire con insetticidi, anche biologici come l’olio di neem, ma sempre insetticidi sono.
Forza Amy, siamo tutti con te…Natura compresa…se ben la comprendi!
Salute e buon orto.

Buongiorno,
io lavoro come operaia nel tessile in un piccolo paesino nella provincia di Vicenza, al confine col Trentino.
Ovviamente sono appassionatissima di orto e ultimamente sto approfendendo delle tematiche che mi stanno particolarmente a cuore: la cura del suolo e la conservazione dei semi.
I semi sono abituata a conservarli, non acquisto quasi mai perchè ritengo che l’autonomia agricola passi innanzitutto da questa prima fondamentale operazione.
Coltivo un orto personale, un orto urbano e un orto condiviso.
Mi piace vivere l’agricoltura anche attraverso la coopeazione, l’aiuto reciproco e lo scambio di esperienze e conoscenze.
Adoro il vosto sito, vi seguo costantemente e imparo non solo dai vostri articoli, ma anche dai commenti degli altri utenti.
Grazie infinite per il lavoro che svolgete!
Quando acquisto le piantine è indicato nella confezione se sono ibride con la dicitura F1, ma nelle buste di semi invece non è indicato.
C’è un modo per capire se si possono conservare i semi ottenuti delle piante nate dalle bustine acquistate?
Grazie.
(Stefania – Vicenza)

Salve Stefania,
la tua storia di orto condiviso che ci racconti è molto sentita e interessante per tutti i lettori di in orto, grazie!
La produzione dei semi dai propri ortaggi è una pratica che appassiona molte persone ma non sono tanti quelli che la eseguono in quanto, acqustare semi in buste e ancor di più piantine già nate è sicuramente più comodo…pratico, anche perchè sappiamo sicuramente quale sarà il prodotto che verrà fuori da quel seme o quella piantina, quello cioè indicato sulla confezione.
Quando invece produciamo seme da piante allevate in ambiente aperto e non controllato quindi, essendoci di mezzo un probabile incrocio di pollini – anche con altre piante simili ma di varietà differente – allora non si sa mai che tipo di ortaggio otteniamo partendo da quella pianta nata..da quel seme; a maggior ragione poi se quella stessa pianta è un ibrido F1.
Concludendo quindi ti diciamo che estrarre il seme da piante ibridi f1 è quasi automatico otenere del seme non certamente fedele alla pianta che lo ha prodotto.
Salute e buon orto.

Ciao,
con un’amica coltiviamo per la prima volta un orto in cittÃ, Milano.
Questa estate grandi soddisfazioni grazie a fagiolini, zucchine, peperoni, melanzane e melone.
I pomodori hanno invece dato un risultato deludente, ma speriamo nel prossimo anno.
Abbiamo abbellito il perimetro dell’orto con piante da fiore e piante aromatiche, cercando di conciliare i nostri gusti estetici così da personalizzare il nostro piccolo pezzo di natura dove rilassarci, io dalle faiche lavorative lei da quelle domestiche.
Premesso che il terreno è di natura argillosa, cosa possiamo piantare in questo periodo per avere l’orto invernale?
I porri possono essere piantati? Non vorremmo ripetere l’esperianza delle carote, che, a causa della durezza del terreno non sono riuscite a sviluparsi verso il basso, producendo delle carote che sembravano delle rape o delle raddici di mandragola.
Grazie.
(Ileana – Milano)

Risposta

Ciao Ileana,
che bellezza la vostra storia di amicizia e di ortaggi…condivisione di gioie e piccole delusioni, ma la fatica ortistica specie se condivisa è solo piacere e salute pe l’anima e il corpo.
Certo che adesso è il momento di pensare a gli ortaggi invernali, come per esempio: cavoli di ogni tipo, radicchi e cicorie, finocchi ecc ecc.
Riguardo al terreno argilloso la migliore cosa è continuare a lavorarlo e aggiungerci sempre terriccio universale e stalatico maturo per la concimazione…vedrai che si trasformerà nel tempo.
Salute e buon orto.

Foto SaorgeSaorge 13 agosto 2017 – Dal diario delle mie vacanze spunta sempre qualche orto. Uno dei miei preferiti l’ho scovato a Saorge, piccolo paese arroccato su una parete rocciosa sovrastante la Valle della Roya. Saorge, in italiano Saorgio, è un luogo incantevole, che solo per qualche chilometro si trova in Francia sulle Alpi Marittime vicinissimo al confine ligure.

L’orto che voglio segnalarvi è l’orto del Monastero di Saorge, antico convento francescano, oggi rifugio creativo per scrittori, traduttori, sceneggiatori e compositori.

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