E’ possibile fare un orto-giardino dove non c’è terra ma solo cemento? Non solo è possibile ma è auspicabile: più spazi verdi nasceranno più le persone si accorgeranno della presenza indispensabile del verde, più troveranno gradevole viverli, più facilmente si riallaccerà e ricostruirà quel rapporto con la natura ormai troppe volte compromesso.
E allora usiamo le piazze cittadine, ma anche i semplici cortile e balconi, per riepimpirli di verde e imparare di nuovo la ‘natura’. Ultimamente ho progettato, con l’aiuto del giardiniere-vivaista Brando Sammicheli, un orto-giardino in un cortile lastricato per la Scuola di cucina MAMA, a due passi dalle storiche mura fiorentine.

Se c’è un luogo che interpreta appieno la bellezza della parola ‘biodiversità’, quel luogo è l’orto-giardino di Castel Ruggero, sulle morbide colline di Bagno a Ripoli. Là le moltitudini orticole si mixano a quelle floreali, in un tripudio di colori, di profumi e di sapori.
“Là dove c’era un prato verde ora c’è una città…” in genere è così che funziona, togliere spazi verdi per cementificare, proprio come cantava Adriano Celentano nel ragazzo della via Gluck. Eppure, per quanto possa sembrarci strano, può succedere anche il contrario e dove c’era una discarica può nascere un giardino. E che giardino!
In inverno è difficile portare i bambini nell’orto. La natura è a riposo e i lavori da fare scarseggiano. Il freddo gela le manine e la punta del naso. Si può giusto fare una passeggiata per controllare che tutto sia in ordine, guardare i colori che si spengono e osservare il sonno di animali e vegetali. Possiamo però invertire l’ordine dei fattori: invece di andare noi nell’orto, portare l’orto in casa o in classe! Come? Raccogliendo le aromatiche più profumate che abbiamo a disposizione come alloro, timo, rosmarino, arnica, elicriso, salvia erba luigia, insomma tutto ciò che sprigiona profumo al tatto, per poi preparare dei pot-pourri da regalare a nonni, zii i e amici per le feste di Natale ormai alle porte!
Iniziamo col dire che TNT, non è soltanto la sigla di un’agenzia di spedizioni internazionali, né tantomeno l’abbreviazione del Trinitrotoluene, meglio conosciuto come tritolo, ma è l’innocuo acronimo di Tessuto Non Tessuto, ovvero un tessuto ottenuto con un procedimento diverso dalla dell’incrocio dei fili a telaio, spesso completamente biodegradabile. Fare quindi un post sul TNT (Tessuto Non Tessuto) non è molto accattivante, essendo solo un materiale amorfo, generalmente bianco, con cui coprire le piante e il terreno, rendendo tutto apparentemente piatto e privo di vita. Tuttavia lo citiamo in continuazione ed è molto, molto utile nell’orto e nel giardino! Vediamo perché.
Ci sono orti di città, orti didattici, orti storici e orti così belli da diventare luoghi di evento. Poi c’è l’orto-
Le more (Rubus ulmifolius)si possono trovare ovunque nella nostra campagna, è un regalo che la natura ci fa ogni anno tra agosto e settembre! Tutti almeno una volta, passeggiando tra i campi, abbiamo allungato una mano per raccoglierne una e metterla direttamente in bocca. In verità io non mi limito mai ad una e spesso, cestino alla mano, ne raccolgo un bel po’ per trasformarle in marmellata.
