Articoli

Ogni mese una piccola fatica, ma in compenso il nostro orto sarà pronto a ripagarcela. O almeno si spera!

– Controllate che le vostre piante abbiamo il piede coperto di terra, altrimenti rincalzatele, le troppe annaffiature potrebbero avere scoperto loro il colletto.

– Arieggiare il terreno zappettando attorno alle piante e rompendo la crosta in superficie. Attenzione alle radici.

– Nei vasi in cui le colture sono terminate,  cominciare le operazioni di concimazione, fertilizzazione per le nuove colture invernali.

– Predisporre le prime protezioni per i climi freddi con tessuto non tessuto o paglia per proteggere il piede della pianta e le radici.

foto di kiki follettosa da flickr

Un primo passo per rendere più accattivante l’angolo orto è colorarlo.

Se il nostro balcone lo consente potrebbe essere un’idea dedicare ai bambini uno spazio tutto loro con vasetti di varie dimensioni, colorarli sarà il primo passo per coinvolgerli nel ‘gioco orto’.
Procuratevi colori atossici e lasciate che siano loro a personalizzare i contenitori scegliendone colori e decori.
Così fin da subito quel luogo diventerà uno spazio tutto loro dove creare e divertirsi.

foto di Alberto Callari

La pacciamatura è una pratica che consiste nel proteggere il terreno in vicinanza delle piante per evitare perdite di umidità e la crescita di infestanti.

Le migliori pacciamature sono fatte con materiali di origine naturale (paglia, trucioli di legno, foglie).
Spesso si usano anche teli plastici neri o meglio ancora a base di cellulosa e amido, più traspiranti e biodegradabili.
Nei teli saranno praticati dei buchi nei quali mettere a dimora le piantine.

Oltre a far risparmiare delle annaffiature garantiranno l’isolamento dell’ortaggio dal terreno che rimarrà più sano e pulito.

(foto di timsackton da Flickr)

Il trapianto è un’operazione delicata e costituisce sempre uno shock per la piantina.

Quando quella che avete seminato è abbastanza robusta o anche quando mettete a dimora una piantina che avete acquistato è molto importante evitare che si rompa il pane di terra mentre la estraete dal vasetto.
Quindi interratela controllando che il colletto sia a livello del terreno, né troppo in basso né troppo in alto.
Comprimete un po’ la terra e annaffiate moderatamente.
Cosa che ripeterete ogni sera fino a che le piantine non si saranno irrobustite.

(foto di Pink Sherbet Photography da Flickr)

Alcune varietà di ortaggi insalate, spinaci, carote, piselli e fagioli mal sopportano il trapianto. Quindi meglio seminarli direttamente.

La semina peraltro consente di vivere l’emozione di veder spuntare la pianticella. Cercate di procurarvi semi freschi (le bustine hanno la data di scadenza). Praticate dei fori nel terreno in ciascuno dei quali metterete 3 o 4 semi e umidificate. Fatelo a primavera inoltrata in modo che ci sia il calore sufficiente per la germinazione. Le piccole piante, una volta germinate, andranno diradate  se sono troppo numerose, in questo caso lasceremo, pere ciascun foro, la piantina più robusta

La stessa procedura vale anche se seminate in un semenzaio, cioè una piccola parte di terreno rialzato e protetto dal freddo. Una volta che i germogli saranno diventati piccolissime pianticelle saranno pronte per il trapianto.

(foto di mahalie da Flickr)

Lo so non è certo una novità, ma ogni appassionato di orto dovrebbe averlo nella propria libreria: si tratta di “GLI ORTI FELICI” di Paolo Pejrone.

Il grande paesaggista piemontese ha raccolto in questo volume 20 orti di varia dimensione e natura e dalle diverse caratteristiche climatiche perché dislocati in varie parti d’Italia. Un titolo azzeccato perché chiunque possedesse un orto così sarebbe felice.

A noi non resta che il piacere di sfogliare, trarre ispirazione e capire che orto, oltre che buono, è anche bello.

Titolo: Gli orti felici
Autore
: Paolo Pejrone
Editore
: Mondadori Electa
Pagine
: 186
Prezzo
: 39€

Il primo nemico del nostro orto è il clima, lo sanno bene i contadini.
Un clima troppo freddo o troppo secco, o troppo piovoso può rovinare irrimediabilmente il nostro raccolto.

Per proteggere le piante dal Generale Inverno si possono adottare valide precauzioni. Chiaramente è la pacciamatura la prima soluzione per proteggere le radici dal gelo mentre per la parte aerea si può prevedere di avvolgere le foglie, i rami o la chioma nel caso di un albero da frutto in un telo di tessuto-non tessuto. Nel caso dei vasi la soluzione ideale sarebbe ripararli in una serra.

(foto di jordanmerrick da Flickr)

Il cardo gobbo di Nizza, le zucche e i porri di Cervere, i peperoni di Carmagnola: sono solo alcuni dei prodotti della tradizione orticola piemontese che possiamo trovare il 30 e il 31 ottobre a Milano nel bellissimo giardino di Villa Necchi.

La mostra-mercato “ORTI D’AUTUNNO” è un appuntamento da non perdere per scoprire produzioni limitate, circoscritte e il più delle volte introvabili.

E poi ricordatevi: guardando -e mangiando- si impara!

(foto di eleny.shai da Flickr)

É successo a Milano l’8 e il 9 ottobre. La terza edizione di “ORTO D’ARTISTA: dalla semina al raccolto”, tenutasi alla Società Umanitaria di Milano, ha visto artisti impegnati a “seminare” progetti a favore dello sviluppo ecologico e sostenibile.

Adesso l’attenzione è rivolta al “raccolto”, che si terrà dall’1 al 18 aprile in concomitanza con il Salone Internazionale del Mobile, sempre nella stessa sede, ma anche in parchi, negozi, gallerie, musei, etc. Nell’occasione gli artisti realizzeranno installazioni sul tema dell’orto e della natura.

E chissà: forse coglieremo qualche suggerimento per rendere più artistiche melanzane e zucchine.

(foto di clayirving da Flickr)

Se l’appezzamento di terra che vogliamo destinare a orto è incolto occorrerà ripulirlo dalle pietre e dagli arbusti lasciando tuttavia eventuali siepi naturali nelle vicinanze rifugio di insetti utili all’ecosistema.

Dopo di che si passa alla vangatura fino ad una profondità di 25-35 centimetri per rimuovere le erbe infestanti le cui parti verdi potranno essere interrate magari insieme ad un po’ di letame maturo e minerali come fosforo e potassio.

Dopo aver rotto le zolle con la zappa distribuitele bene con il rastrello. Un terreno ben lavorato contiene un maggior numero di micro-organismi utili alla fertilità del suolo.

(foto di OakleyOriginals da Flickr)

© 2021 Bonduelle InOrto