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Orto e pioggia

Pioggia nell’orto

Il mio orto è sotto l’acqua e nella mia serra c’è un presepe al post delle semine. Non è male come apertura del 2021. E oggi giorno dell’Epifania anche la neve!

Quest’anno dovrebbe essere l’anno dedicato all’orto e al giardino. Dopo tre anni trascorsi a sistemare la casa, mentre al giardino non restavano che le briciole del mio tempo, adesso dovrebbe verificarsi un’inversione di rotta e l’orto e il giardino avere tutto il tempo e l’attenzione che meritano.

Per ora non vedo che un ruscellare d’acqua ovunque. Le vasche dell’orto, da poco allestite, sembrano piccoli specchi d’acqua rettangolari adatti ad accogliere pesci piuttosto che agli, scalogni e spinaci invernali, com’era previsto dalle mie semine dicembrine.

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Non c’è niente di meglio e immediato dell’humus di lombrico per restituire un po’ di fertilità al suolo! Una polvere scura, fresca e inodore, che al solo guardarla ispira fiducia. Un vero e proprio oro nero per il nostro orto.

Cos’ è l’humus di lombrico

L’ humus di lombrico non è altro che la trasformazione della sostanza organica (letame, residui vegetali, ecc.) da parte dei lombrichi, che insieme all’acqua, all’aria e alla microflora, contribuiscono alla formazione dello strato fertile del suolo. Essendo un prodotto completamente trasformato, l’humus di lombrico è facilmente e prontamente assimilabile dalle piante.

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Curare le piante con altre piante non solo è possibile, ma anche auspicabile se vogliamo un orto bio che rispetta la natura. Le piante più utili a questo scopo sono l’ortica, l’equiseto e la felce aquilina, ma anche la lavanda e altre aromatiche.

I macerati, i decotti e gli infusi ottenuti con queste piante tengono lontani i funghi e i parassiti dagli ortaggi e dalle piante ornamentali e le nutrono in modo equilibrato, stimolandone la crescita e rinforzandone le difese immunitarie.

Sono facili da reperire nei campi e nei boschi, oppure da coltivare in giardino o su un balcone di città se le vogliamo tenere a portata di mano per preparare rimedi a bassissimo impatto ambientale ma dalla forte azione benefica.

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come costruire un hotel per insettiDobbiamo provare a pensare al nostro orto-giardino come ad un microcosmo di biodiversità. Dove ogni pianta e ogni animale giuoca un ruolo fondamentale e contribuisce a creare un equilibrio, grazie al quale tutti gli esseri viventi che lo abitano stanno bene e in salute. Noi in primis.

Per questo è importante che il nostro orto sia ricco di piante di ogni genere e popolato da moltissimi insetti utili, che si occupano dell’impollinazione e di contrastare la presenza di afidi e parassiti dannosi. Non esistono solo le api del miele, indispensabili, ma la cui organizzazione necessita di grandi e appositi spazi, ma anche api solitarie, bombi, coccinelle, crisopidi e sirfidi abilissimi predatori per i parassiti delle nostre colture.

Gli insetti sono anche dei grandi riciclatori, perché svolgono un ruolo importante nel decomporre sterco, legno in decomposizione e quasi ogni altro materiale organico. Infine sono cibo per molti vertebrati, come gli uccelli, che senza la presenza di insetti non avrebbero di cosa mangiare. E’ il grande cerchio della vita a cui anche noi apparteniamo, che non dobbiamo spezzare ma rispettare.

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Oggi voglio parlarvi di un orto particolare. Un orto che mi è capitato di visitare in questi giorni, dove i frutti non sono ortaggi ma parole, pensieri, idee. E’ l’Orto dell’Infinito a Recanati, il paese dove è nato Giacomo Leopardi. E l’Orto è proprio accanto alla casa del Poeta, su “quell’ermo colle” dove andava a ispirarsi, a riflettere sull’Infinito, su quel mare di colline così drammaticamente bello e affascinante dove per lui era “dolce il naufragare”. 

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Come coltivare gli zucchini ad alberelloCaldo e afa non vanno d’accordo con i lavori dell’orto. Le ore migliori per raccogliere, pulire, legare, rincalzare, seminare o trapiantare, sono quelle della mattina presto, presto. In un attimo arrivano le 11 e al sole non si resiste più.

Invece per annaffiare è meglio la sera tardi, tardi. Peccato che arriva subito il buio. L’altra sera per poco non mi davano per dispersa in famiglia! Dovrò comprarmi il caschetto da minatori con la luce sopra.

Se il caldo ci lascia ancora qualche residuo di energia ecco quello che dovremmo ancora fare questo mese…

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Buongiorno!
Ho scoperto per caso il vostro sito, che intendo visitare con maggiore
attenzione, nei prossimi giorni.
Vi scrivo con l’augurio che possiate confermare, che i funghetti spuntati
nel mio piccolo orto, non siano dannosi per le piantine, che cominciano a
dare i primi frutti.
A metà maggio, ho costruito un piccolo orto, utilizzando un vecchio
pancale di legno, e vi ho piantato pomodori di varie specie, carote e insalata.
Nelle ultime settimane, è piovuto moltissimo, e credo sia questo il motivo
della nascita dei funghetti.

Vi ringrazio dell’attenzione, in attesa di una risposta,
che sarebbe molto gradita.

Buona giornata!
Cordialmente,
(Paola)

Risposta

Ciao Paola,
ci fa molto piacere che ci stai piano piano conoscendo, sei la benvenuta.
Riguardo alla questione che ci sottoponi ti rassicuro che i funghi sviluppatesi nel tuo orto in pancale non sono patogeni delle piante ma vivono a spese della sostanza organica, il tuo terriccio.
Dalla foto infatti si vede in particolare che il terriccio che usi non è ben compostato e quindi maggiormente i funghi vi trovano ancora del nutrimento per crescervi su, inoltre, vedo anche che il telo in nylon che hai messo per trattenere l’acqua d’irrigazione stimola ristagni idrici nel terreno e quindi il proliferare di funghi. Questi due elementi in finale possono essere maggiormente migliorati, utilizzando terricci più maturi e adottando sistemi di drenaggio che permettono infine lo scorrimento dell’acqua piuttosto che il ristagno.
Nel frattempo elimina pure manualmente i funghi che ti si formano nell’orto.
Salute e buon orto.

Lo sapevate che gli orti sono stati per moltissimi anni oggetto di scambio e di beneficienza? E sarebbe molto bello che lo fossero tutt’oggi. Immaginate: uno dà in prestito un pezzo di terra che non utilizza in cambio di un po’ del raccolto. Oppure, se uno ha troppa terra, può darne una parte in beneficienza a chi ne avrà cura e ne farà un orto.

L’ORTO COME SCAMBIO

In passato i primi scambi avvennero nella Francia nel XVII secolo, quando il ministro delle Finanze di Luigi XIV, per convincere i marinai al servizio del re a restare sulle coste della Manica come marittimi o pescatori al porto di Dunkerque, assegnava loro alloggi e orti. Le famiglie che accettavano lo scambio ottenevano tutto il terreno necessario alla coltivazione di un orto all’interno del Forte Mardyck. Il godimento era ereditario, ma chi se ne andava perdeva ogni diritto. Concessioni di questo genere erano diffuse in Francia e spesso erano così radicate nella tradizione da sopravvivere fino al XX secolo, anche se non avevano carattere ereditario e non erano ratificate da documenti formali.

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Come coltivare il cetrioloUsciremo da questo giugno con più funghi che ortaggi. Proprio quando occorreva sole è scesa acqua a catenelle e quando non pioveva c’era così tanta umidità nell’aria da fare sembrare tutto costantemente bagnato.

La mattina per andare a cogliere gli zucchini occorrevano gli stivali di gomma. Niente male per essere a giugno! Risultato? I pomodori sono carichi di frutti verdi, ma anche di peronospora, quindi non prevedo buone cose. I datterini hanno tuttavia sopportato meglio l’umidità, rispetto ai canestrini, e forse qualcosa riusciremo a portare a casa.

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La terra nuda in natura non esiste. E’ sempre coperta da erbe, da foglie, da fronde, da piante. Una terra senza niente sopra è una terra povera. Nel nostro orto puliamo, sarchiamo o, come diceva mia madre, scerpiamo le ‘erbacce’, per lasciare maggiore spazio ai nostri ortaggi ed evitare che le malerbe entrino in competizione con essi inibendone la crescita. Ma chiariamo una cosa: non esistono ‘erbacce’, le erbe sono tutte buone e utili in natura, diciamo piuttosto che ci sono erbe infestanti che crescono nel posto sbagliato, guarda caso proprio dove noi abbiamo deciso di fare il nostro ‘orto-giardino’.

E’ dunque necessario dare un nuovo abito alla terra che spogliamo dalle erbe, una copertura affinché non senta freddo, non senta caldo, non si dilavi con le piogge, ma che anzi all’occorrenza la protegga, la nutra e al tempo stesso rallenti la crescita delle stesse infestanti.

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