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Produrre da soli i propri semi sta diventando un’attitudine sempre più diffusa tra gli orticoltori più virtuosi. E’ un’operazione che richiede pazienza, dedizione e sapienza, ma fa la differenza!

Chi produce semi in proprio può scegliere e selezionare piante adatte al proprio suolo, al proprio clima e alla propria regione e contribuire alla salvaguardia di ortaggi antichi caduti in disuso, recuperare vecchie varietà locali per evitarne la perdita. E’ così che un umile orticoltore può diventare un fiero e orgoglioso custode di biodiversità!

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La caratteristica principale dell’orto di Mara è la generosità. Non mi riferisco alla produttività, che pure c’è, ma alla donazione continua che Mara fa delle sue pianticelle. Vi sfido ad andare a trovarla e venire via a mani vuote. Impossibile!

Lo scambio tra giardinieri e orticoltori è pratica diffusa, ma in questo orto è la base e il motivo principale della sua esistenza. Ogni volta che una pianta si espande troppo, che si dissemina in un luogo difficile da gestire, che un pollone nasce dove non dovrebbe o che un seme avanza, finisce in un vaso. Così l’orto pullula di vasi in attesa di nuovi proprietari.

Fare un ‘tour’ dell’orto di Mara è un’esperienza. Lei va avanti, seguita dai suoi gatti, e ti racconta le piante, da dove arriva quel frutto, quanto anni ha quell’albero, che varietà è quel pomodoro e così via.

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Il motto potrebbe essere ‘Insieme è meglio’. Non dobbiamo avere timore di mixare le varietà di fiori, ortaggi e aromatiche. Le piante se ben abbinate creano sinergie inaspettate: si difendono le une con le altre, si ombreggiano e ciascuna arricchisce la terra a modo suo. Si creano alleanze sotterranee tra le radici e collaborazioni a cielo aperto tra foglie, fiori e frutti .

Le piante in vaso necessitano ancora di più di buone consociazioni, perché sono sottoposte a condizioni climatiche e ambientali più difficili. Lo spazio e la terra a loro disposizione è minore e sul balcone il freddo è più freddo e il caldo è più caldo. Le condizioni sono estreme.

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Buona sera,
il valore del PH del terreno dell’orto è di circa 6, media di 4
misurazioni.
Desidererei sapere se posso impiantare: fagioli,pomodori,melanzane,peperoni ed altri ortaggi di stagione senza apportare correzioni e se si con che cosa mi suggerite di farlo?
Grazie della premura e auguri di buon lavoro…anche al nostro servizio.
(Alex)

Risposta

Ciao Alex,
il valore ottimale di ph del terreno per quasi tutte le coltivazioni orticole è certamente un valore neutro/basico, tradotto in numero da 7 a 8 circa; il tuo sembrerebbe leggermente acido.
Però se è la prima volta che ci coltivi sopra ti suggerisco comunque di provare a farlo, utilizzando tutti i tipi di ortaggi che desideri, sarà poi il loro sviluppo a darti conferma se il terreno è adatto o meno alla loro coltivazione.
I valori di acidità lieve del terreno come il tuo si correggono anche con un’abbondante concimazione organica – stallatico maturo – e anche inorganica, con l’apporto di cenere di legna, di camino per esempio.
Facci sapere dei risultati!
Salute e buon orto.

Ciao,
sono una casalinga e dispongo di due balconi, uno riceve il sole
da mezzogiono alla sera l’altro da il mattino fino a mezzogiorno.
Domanda: che fiori posso mettere, considerando che posso usufruire anche delle pareti che hanno griglie di
legno?
Grazie.
(Annarosa – Brescia)

Risposta

Ciao Annarosa,
vediamo come aiutarti a fare un progetto dei tuo balconi.
Nel balcone in pieno sole potresti piantare dei fiori stagionali a portamento basso come begonie, magari alternate anche da delle belle insalate di vario colore, fra il verde e il rosso. Alla parete invece potresti mettere dei rampicanti tipo delle belle rose, con fiori a mazzi e rifiorenti. Sempre in pieno sole non ti scordare delle aromatiche come salvia, ramerino, timo o anche lavande…tutte dalle fioriture molto interessanti. Nell’altro balcone potresti pensare sempre a dei fiori stagionali come i geranei, ricadenti sul fronte del vaso e internamnete del verde misto come prezzemolo, basilico, sedanina ecc, magari alternando fioriture stagionali di fiori tipo i tagete; alla parete potresti far rampicare anche una bella pianta di caprifoglio.
Che ne dici? Facci sapere come verrà il tuo orto fiorito!
Salute e buon orto.

Tra le colline di Pisa c’è un laboratorio a cielo aperto. Paolo Gullino e Sofia Cerrano hanno scelto una piccola vallata, in questo territorio, per portare avanti la loro ricerca sulle ‘piante innovative’.

Le loro piante, in verità, di innovativo hanno ben poco, sono sulla terra da molto più tempo di noi, ma le abbiamo dimenticate. A Paolo e Sofia va il merito di riscoprirle, di riproporcele, di darci le indicazioni di come utilizzarle al meglio. Sono tutte piante commestibili o, come dicono loro, “piante edibili, piante incredibili”.

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Semenzaio per semina dei pomodori in cellule con terriccio - InortoGennaio è presto per seminare pomodori, ma non se si possiede un letto caldo, se si ha urgenza di produrre delle piante per la commercializzazione o se vogliamo provare il piacere di mettere una primizia in tavola. E se non possediamo un semenzaio adeguatamente riscaldato, possiamo sempre ricorrere al tepore di un ambiente domestico, una veranda o semplicemente un angolo luminoso, dove si possono raggiungere temperature intorno ai 22°, ideali per la germinazione dei pomodori.

Per questo motivo siamo andati a trovare Brando Sammicheli, giardiniere e proprietario del Vivaio Campolungo, che possiede circa 300 varietà di pomodori e che quest’anno ne metterà in produzione 160. Per fronteggiare questi numeri è chiaro che uno deve partire presto, molto presto. “Inizio adesso le semine perché ho bisogno di piante già pronte per le mostre orticole dei primi di aprile, seminerò poi in febbraio per le mostre d’ inizio maggio e poi a scalare, ma ovviamente più andiamo avanti con la stagione e più i tempi, per avere una pianta pronta  si riducono”.

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Non c’è niente di meglio che coltivare le piante per conoscerle veramente. E forse è vero. Tuttavia c’è un altro modo per avvicinarsi ad esse, per entrare nel loro mondo e stabilire un rapporto più profondo: la pittura. Simonetta Occhipinti, acquerellista botanica di fama internazionale, ci racconta come ha iniziato e sviluppato questa relazione. Dapprima con le erbe spontanee, poi con i fiori e infine con gli ortaggi.

I suoi lavori sono incantevoli e non c’è dubbio che non è sufficiente sapere dipingere per ottenere un risultato così intenso. Che tu sia un giardiniere o un orticoltore, quando ti soffermi davanti alle sue tavole, capisci che ti era sfuggito qualcosa, nonostante tu abbia trascorso anni in compagnia di quelle piante. I suoi acquerelli botanici sono un’opportunità per guardare più a fondo e con occhio nuovo le piante del nostro giardino.

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