Produrre da soli i propri semi sta diventando un’attitudine sempre più diffusa tra gli orticoltori più virtuosi. E’ un’operazione che richiede pazienza, dedizione e sapienza, ma fa la differenza!
Chi produce semi in proprio può scegliere e selezionare piante adatte al proprio suolo, al proprio clima e alla propria regione e contribuire alla salvaguardia di ortaggi antichi caduti in disuso, recuperare vecchie varietà locali per evitarne la perdita. E’ così che un umile orticoltore può diventare un fiero e orgoglioso custode di biodiversità!

La caratteristica principale dell’orto di Mara è la generosità. Non mi riferisco alla produttività, che pure c’è, ma alla donazione continua che Mara fa delle sue pianticelle. Vi sfido ad andare a trovarla e venire via a mani vuote. Impossibile!
Il motto potrebbe essere ‘Insieme è meglio’. Non dobbiamo avere timore di mixare le varietà di fiori, ortaggi e aromatiche. Le piante se ben abbinate creano sinergie inaspettate: si difendono le une con le altre, si ombreggiano e ciascuna arricchisce la terra a modo suo. Si creano alleanze sotterranee tra le radici e collaborazioni a cielo aperto tra foglie, fiori e frutti .
Tra le colline di Pisa c’è un laboratorio a cielo aperto. Paolo Gullino e Sofia Cerrano hanno scelto una piccola vallata, in questo territorio, per portare avanti la loro ricerca sulle ‘piante innovative’.
Gennaio è presto per seminare pomodori, ma non se si possiede un letto caldo, se si ha urgenza di produrre delle piante per la commercializzazione o se vogliamo provare il piacere di mettere una primizia in tavola. E se non possediamo un
Non c’è niente di meglio che coltivare le piante per conoscerle veramente. E forse è vero. Tuttavia c’è un altro modo per avvicinarsi ad esse, per entrare nel loro mondo e stabilire un rapporto più profondo: la pittura. Simonetta Occhipinti, acquerellista botanica di fama internazionale, ci racconta come ha iniziato e sviluppato questa relazione. Dapprima con le erbe spontanee, poi con i fiori e infine con gli ortaggi.
