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Pianta di Olivo

Salve Ortisti, una confidenza.

Se dovessi scegliere una pianta per amico, questo sarebbe l’olivo, praticamente un fratello.

Fu Sergio, il mio babbo, che, decenni fa, senza saperlo, me lo presentò, giusto a partire dal tronco.

Accadeva che, a fine estate, mio padre arrivava su un trattore carico di legna mista.

Io lo aspettavo a festa per aiutarlo a prepararci per l’inverno, segando, con sua paziente insegna, quercia, carpine e leccio.

Fra questi pezzi di bosco si nascondeva sempre della legna che proveniva dal nostro campo, era la legna d’olivo. Quell’odore dolce, dalla fine segatura giallastra, è rimasto da allora sempre fra le mie esperienze emotive profonde…un carico di legna mistico, oltre che misto!

Crescendo, poi, ho continuato il mio viaggio di conoscenza dell’olivo e, dal tronco, sono risalito ad esplorarne la chioma, tagliando ed ordinandone i rami. Ancora oggi, come allora, ne sono profondamente affascinato.

Per questo, se volete, ve lo presento.

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Buongiorno a tutti,
ho sentito che in Calabria si procede alla potatura dell’ulivo contestualmente alla raccolta.
A voi risulta questa modalità di “poto -raccolta”?
Se si mi date notizie in merito?
Grazie e buon orto a tutti.
(Niccolò – Calabria)

Risposta

Ciao Nicolò,
la notizia che hai ricevuto è veritiera; in certe realtà agricole cioè si esegue la potatura dell’olivo anche subito dopo la raccolta o anche contemporaneamente nel caso in cui si ha a che fare con piante sviluppatesi talmente tanto in altezza che l’abbattimento delle cime – una potatura cioè – “facilita” la raccolta che altrimenti sarebbero irraggiungibili.
La migliore condizione però sarebbe quella di tenere separate le fasi e di eseguire prima la raccolta – autunno – e a seguire la potatura – inverno.
Salute e buon orto.

Buongiorno a tutti, desideravo sapere se per la “Rogna dell’Ulivo” il Permanganato di Potassio è un prodotto utilizzabile e in che concentrazioni.
Grazie e saluti.
(Nicolò)

Risposta

Ciao Nicolò,
la Rogna dell’Olivo – Pseudomonas siirngae – è veramente una brutta bestia, nel senso che a differenza della maggiorparte delle patologie delle piante agrarie non è un fungo – che si combatte con prodotti rameici – bensì un batterio, per il quale necessiterebbero dei trattamenti antibiotici, non contemplati in agricoltura, per tenerlo a bada.
Il permanganato di potassio però lo si può trovare come sale chimico coformulante per esempio di sali di rame che insieme possono essere utili a prevenire e rallentare l’azione della Rogna, se dati alla pianta in prevenzione -prima che si manifesti il danno cioè. Le concentrazioni del prodotto cambiano in base alla casa produttrice e per questo è meglio che tu legga bene le istruzioni sul foglio illustrativo.
Salute e buon orto.

Ciao a tutti sono un impiegato con la passione per la natura e mi dedico alla mia campagna anche per rilassarmi.
Avendo piantato degli ulivi volevo sapere se contro “l’occhio di pavone” l’olio di neem è utile ed evantualmente quando utilizzarlo ed in quale concentrazione?
Grazie sempre e saluti a tutti.
(Nicolò)

Risposta

Ciao Nicolò,
l’occhio di pavone è la patologia più diffusa sull’olivo – praticamente lo segue ovunque!
Il responsabile di tale malattia è un fungo – Cycloconium oleaginum Cast. – e in quanto tale il rimedio più efficace da utilizzare sono i trattamenti a base di rame, in particolare da preferirsi ossicloruro di rame; il problema si inizia a contenere trattando la pianta due volte all’anno – fine inverno e autunno.
L’olio di neem è un insetticida con potere antisettico, ma non antifungino.
Salute e buon orto

Buongiorno,
abbiamo circa 80 piante di ulivo di anni 4, in collina, ho notato che buona parte del raccolto, è caduto e sulle piante si è seccato il frutto.
Non ho fatto trattamenti mirati????
Unico trattamento è stato con la poltiglia bordelese, verso agosto inoltrato.
Esperti non lo siamo per questo chiedo se è possibile avere un quadro completo per le varie operazioni e i prodotti da usare per agricoltura Biologica: Autunno,Inverno, Primavera ed Estate.
Grazie della vostra disponibilià e buona giornata.
(Vincenzo)

Ciao Vincenzo,
da come racconti il tuo caso pare che le tue piante abbiano subito un forte attacco di mosca dell’olivo – Bactrocera oleae – che consiste, fra i vari insetti predatori della pianta, quello più temibile in quanto pregiudicante tutto il raccolto.
Volendo fare un calendario delle cure colturali da eseguire sull’olivo ti riporto qua sotto una guida generale che tu adatterai in base anche all’andamento stagionale della tua zona climatica:

Gennaio – Marzo: Potatura, concimazione organo-minerale e trattamenti rameici, post potatura, per impedire la veicolazione di malattie fungine come – l’Occhio di Pavone – Cycloconium oleaginum Cast – o malattie batteriche quale la Rogna – se le piante presentano tali patologie.

Aprile – Maggio – Giugno: Trattamenti a base di Boro, per favorire l’impollinazione e allegagione del frutto, sfavorendo così la cascola sia fiorale che dei frutti.

Luglio – Agosto – Settembre: Monitoraggio della mosca dell’olivo ed eventuali trattamenti con: Caolino – protezione fisica dei frutti dalle punture dell’insetto. Insetticidi biologici quali: spinosad, o olio di neem ecc ecc.

Novembre: Trattamento rameico post raccolta per evitare infezioni fungine nelle ferite.

Ovvio che devi valutare ogni volta le condizioni delle piante per effettuare i trattamenti o meno.
Salute e buon orto.

Salve…sono Alessandro abito in provincia di Brescia.
Ho un problema con la mie pianta di ulivo della puglia, di 7/8 anni, trapiantati in ottobre a causa cambio casa, hanno trascorso tutto l’inverno con una bella chioma verde e arrivata la primavera hanno cominciato a seccare.
Mi è stato detto di dare il verde rame così ho fatto…mi è stato detto di dare il funghicida radicale e di dare il concime, tutto fatto…ma il povero olivo ha tutte le foglie secche….cosa si può fare….
E’ possibile eseguire potatura in questo periodo oppure è da estirpare?
Non vorrei perchè è un ricordo di mia madre e vorrei si salvasse. …grazie.
(Sandro – Brescia)

Risposta

Ciao Sandro,
capisco la tua situazione di voler salvare la pianta di olivo…densa di ricordi d’infanzia!
Credo di capire anche perchè la tua pianta stia seccando, ed il motivo è perchè ha subito un forte stress di strapianto, trasporto dalla Puglia a Brescia e trapianto poi. Probabilmente nel toglierla dal terreno pugliese tante radici, che aveva formato e che servivano tutta la chioma, sono rimaste nella terra e quindi ora le deve riformare, con tanta fatica. Per questo ti consiglio di: Potare leggermente la pianta, togliendo solo le parti secche, irrigarla bene, ma non troppo, sospendi le concimazioni e trattamenti, e spera che rinizi a vegetare. Forse hai dato poca acqua quest’estate, anche se hai fatto il trapianto nella migliore stagione:l’autunno!
Salute e buon orto.

Ciao,
sono una mamma di tre bimbi che vorrebbe imparare a prendersi cura della terra come fa con i suoi cuccioli.
Mi sono appena iscritta e ho cercato nel forum informazioni riguardanti un antidoto naturale o bio dinamico per debellare la cocciniglia cotonosa da un olivo che tengo dentro una serra all’interno della casa.
Grazie in anticipo per chi volesse rispondermi.
(Maymay)

Risposta

Ciao Maymay,
grazie per esserti iscritta al nostro sito, ti saremo d’aiuto.
Di cocciniglie cotonose sull’olivo ne possono essere presenti diversi tipi, non so di preciso quale sia la tua.
Comunemente sono tutti dei parassiti che solitamente parassitizzano foglie e rametti, ma che arreca danni relativamente bassi alla pianta;  forse è proprio l’inesteticità delle secrezioni cerose bianche – che sembrano cotone – a fare i danni maggiori.
Riguardo ai rimedi biologici ti consiglio di eliminare i parassiti direttamente con le mani, visto che si tatta di una sola pianta in vaso, (usando guanti se non hai piacere a farlo a mani nude) perchè è possibile che a questo punto l’insetto abbia già creato una sua corazza di protezione che lo esclude dall’azione di agenti esterni, poi per sicurezza potresti anche irrorare la chioma con un prodotto anticocciniglia che trovi descritto in questo articolo.
Siamo sicuri che farai un bel lavoro.
Buon orto!

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