Cosa fare nell’orto in gennaio? Se non abbiamo serre riscaldate in cui effettuare le prime semine, ci limiteremo a fare delle leggere pulizie, delle piccole raccolte, degli aggiustamenti e delle concimazioni. 
Nell’orto e nel giardino
Preparazione del terreno – Possiamo preparare il terreno in attesa della primavera, ripulendolo dalle piante secche che sono rimaste sul campo e eseguendo le concimazioni di fondo. Smuoviamo il terreno per rompere la crosta superficiale, se non è gelato, e concimiamo, interrando leggermente della sostanza organica nelle parcelle vuote.

E’ l’arancio amaro (Citrus aurantium) l’agrume più rustico e facile da coltivare. Ho tre piante in giardino che sono sopravvissute a tutto: alla mia disattenzione, alle estati torride e alle gelate tardive e intense. Dopo il gelo ho dovuto tagliere drasticamente tutti i rami secchi, ma poi la vegetazione è ripartita rigogliosa come se niente fosse stato.
Non c’è niente di meglio che coltivare le piante per conoscerle veramente. E forse è vero. Tuttavia c’è un altro modo per avvicinarsi ad esse, per entrare nel loro mondo e stabilire un rapporto più profondo: la pittura. Simonetta Occhipinti, acquerellista botanica di fama internazionale, ci racconta come ha iniziato e sviluppato questa relazione. Dapprima con le erbe spontanee, poi con i fiori e infine con gli ortaggi.
La malva (Malva sylvestris) era considerata, già in epoca rinascimentale, “guaritrice di ogni male”. La sua fama ha origini lontane e la sua efficacia è comprovata dall’uso prolungato che ne è stato fatto negli anni. Generazione dopo generazione, la malva resta uno dei rimedi più affidabili contro tosse, raffreddore, laringite, mal di denti, gengiviti e arrossamenti della pelle (ottima applicata sui foruncoli o sull’acne) . Personalmente ricordo il vasetto di malva, custodito gelosamente da mia madre, sempre a portata di mano in inverno! In primavera si passava direttamente ‘dal campo alla tazza’. Al primo accenno di malessere c’era la tazza di malva e le parole di mia madre che dicevano ‘sfiamma e depura’.
Le api ci stanno lasciando, ma noi dobbiamo convincerle a restare! Guai se questi preziosi alleati abbandonassero i nostri orti, giardini e frutteti: a loro dobbiamo l’impollinazione di moltissime specie vegetali e quindi la loro fertilità e produzione.
L’autunno e l’inverno sono le stagioni migliori per pensare di migliorare il terreno del nostro orto. E noi sappiamo bene che faremmo di tutto per avere ortaggi più belli, più forti e più sani. E’ inutile negarlo: quando vediamo un orto particolarmente florido e rigoglioso subito pensiamo: “Chissà cosa gli darà!”. E dietro a quel ‘cosa’ ci immaginiamo di tutto: concimi chimici che gonfiano le piante come se avessero subito un ‘lifting’, miracolosi miscugli fatti in casa o sovesci azzeccatissimi che noi non abbiamo mai il tempo di praticare. Ma la cosa più frustante è quando finalmente riusciamo a parlare con uno dei proprietari di questi magnifici orti e ci dice candidamente: “Io non gli do niente!”
Proseguiamo con il nostro elenco di fiori commestibili e aspettando la primavera ancora lontana, divertiamoci a sognare colori, profumi e sapori! Abbiamo finalmente esaurito tutti
Come ogni Natale, anche quest’anno vorrei potervi consigliare un libro da leggere durante questi giorni di festa. Magari seduti in poltrona, con lo sguardo che vaga dalle pagine del libro al fuoco del camino, assorti in una rilassante e altalenante meditazione. Un libro che parli di orti e giardini ma al tempo stesso anche dei pensieri ad essi collegati. Pia Pera era maestra in questo.
