L’orto sarà protagonista di Euroflora 2011. La kermesse florovivaistica più importante d’Italia inizia domani e si concluderà il 1° maggio. Una parte dei suoi spazi espositivi,  in questa decima edizione, saranno dedicati proprio all’orto-giardino, ce ne saranno cinquanta tutti disseminati sul viale che si estende tra il nuovo padiglione Blu e il padiglione C. I progetti che potremo ammirare si sviluppano su una superficie di 35 mq e sono stati realizzati da giovani provenienti da Italia, Spagna, Cina, Germania, Svizzera.

La biodiversità, il rispetto dell’ambiente e la capacità dell’uomo di mantenere un rapporto equilibrato con la natura nella vita di tutti i giorni, sono i temi centrali affrontati quest’anno da Euroflora, del tutto inerenti alla filosofia del microcosmo orto.

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Un orto per resuscitare mobili e oggetti abbandonati. Un orto come innesto di vita su ciò che già ritenevamo scomparso.

L’idea è di Peter Bottazzi e Denise Bonapace che, in occasione del Salone del Mobile, ma nel circuito del Fuori Salone, daranno vita all’evento “da morto a orto – innesti di vita su mobili abbandonati”.

Il progetto, promosso da AMSA, nasce dalla rilettura critica ed ironica degli oggetti e mobili di casa giunti ormai alla fine della loro vita, ma anziché farli sparire o distruggerli, viene creata loro una nuova veste. Questa volta quella dell’orto portatore di vita.

Niente di più giusto dal momento che l’orto è il luogo per eccellenza del riciclo. Nell’orto niente viene buttato e tutto torna a nuova vita: residui vegetali, ramaglie, foglie, sfalci, ma anche gli stessi scarti della cucina.

In un mondo del troppo, l’orto diventa il luogo del poco e dell’essenziale: terra, acqua, luce e aria, sono gli ingredienti che bastano per assicurare la vita.

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L’orto è anche teatro. Rappresentazione di vita e di memoria. “Orti Insorti” è un monologo con musica dal vivo, vino e… minestrone scritto e raccontato da Elena Guerrini. Uno spettacolo – per usare le parole dell’autrice/attrice – “sulle memorie della nostra civiltà contadina e una riflessione sul significato di progresso e sviluppo”.

Nell’orto e nel giardino tutto nasce, vive, muore e rinasce. E con queste pensieri sulla coltivazione di un orto come esperimento di costanza e pazienza, Elena Guerrini ci accompagna in un viaggio a contatto con la nostra terra ripercorrendo le storie narrate  dal nonno confrontate con le realtà di oggi.

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Quando mi ritrovo a scrivere i lavori del mese è quasi imbarazzante: in cinque minuti li scrivo tutti. Quando sono nell’orto in cinque minuti ho rincalzato al massimo dieci patate. Strappo le infestanti e domani sono di nuovo lì. Zappetto a destra e a sinistra, ma il grosso sembra ancora da fare. Anche se l’ora, diventata legale, è venuta in mio aiuto, il tempo sembra non bastare mai. Ma è sufficiente fermarsi un attimo, magari sedersi su di un ciglio, annusare la terra smossa e ritorna la calma. Bene ora sono pronta per vedere cosa mi resta ancora da fare…

Rincalziamo le patate e tutte le piante che dopo ripetute annaffiature hanno un avvallamento alla base.

Mettiamo i tutori al pisello rampicante.

Zappiamo la terra intorno alle piante e tra le file per fare arieggiare la terra, ma attenzione alle radici!

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Abito a Ravenna, sono da poco pensionata e ho cominciato ad occuparmi di un orto con buona soddisfazione. Il mio problema sono le lumache e le chiocciole che si nutrono delle mie piccole piantine.  Come posso fare per eliminarle senza usare veleni chimici?

(Novella – Ravenna)

Le lumache nel mio giardino assalgono le hoste (quelle belle piante dalle foglie grandi e, a quanto pare, molto appetitose) e le riducono a un colabrodo, quindi capisco bene il tuo problema, condiviso peraltro da molti amici, per questo ho creato un articolo apposito: “Lumache nell’orto: come riuscire a liberarsene“. Leggilo, sicuramente troverai il rimedio più indicato al tuo caso.

Il cinema inglese sembra aver riscoperto la campagna e l‘orto come set ideale per raccontare le metafore della vita. Dopo Stephen Frears che ne ha illustrato i lati duri e faticosi in “Tamara Drewe”, anche Mike Leigh con il suo nuovo film “Another Year”  ci trasporta nello spazio ideale dell’orto di Tom e Jerry, marito e moglie alle prese con le disavventure di familiari e amici che hanno trovato il segreto della loro felicità nella coltivazione dell’orto fuori città e nel vivere la vita seguendo il ritmo delle stagioni.

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Buongiorno, come posso riuscire a creare un orticello su un piccolo balcone di città? Da cosa posso cominciare, a parte le aromatiche che già ho, che sia di semplice gestione? Purtroppo io non sono per niente esperto…

Grazie mille!

(Marco)

Non avendomi parlato molto del tuo terrazzo, non conoscendone quindi né la grandezza né l’esposizione, cercherò di darti dei consigli generici. Una cosa è certa: se hai un po’ di esperienza con delle aromatiche siamo già un passo avanti. Il secondo step potrebbe essere la coltivazione di ortaggi ‘facili’ a prova di pollice nero. Se hai poco spazio, oltre alle aromatiche, puoi provare con fagioli, fagiolini, insalate da taglio, rucola e prezzemolo. Se invece puoi prevedere anche un contenitore più voluminoso direi che possiamo allargare anche a melanzane, zucchine e pomodori (guarda questo link sul pomodoro sardo), perché sicuramente non mancheranno di darti grandi soddisfazione durante tutta l’estate. Fagiolini, pomodori e zucchine amano arrampicarsi quindi l’ideale è preparare un treillage o una mini pergola, che ti farà risparmiare spazio e decorerà il tuo balcone.

Inizia con due, tre ortaggi non di più, quelli che ami maggiormente prendi delle vasche in tono con lo stile della tua casa (l’orto deve essere bello come un giardino) e inizia la tua nuova avventura. Obbligo: l’impianto d’irrigazione, perché l’orto in estate non può rimanere neppure un giorno senza acqua. Eviterei di pensare alla semina per il primo anno, ma mi procurerei delle piccole piante in vivaio e le trapianterei direttamente nei vasi definitivi. Un buon terriccio e un drenaggio efficace, concime quanto basta e acqua a volontà.

In ogni caso ricordati di lasciare sempre dello spazio dove potere lavorare senza dover per forza fare equilibrismi sulla balaustra.

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