Salve abito a Roma e possiedo un orto piuttosto grande che coltivo con molta passione. I vostri suggerimenti li considero utilissimi. Oltre agli ortaggi, possiedo anche una buona quantità di alberi da frutto.

Vorrei farvi questa domanda: perché le piante di melenzane, da metà ogosto in poi cominciano a seccarsi e deperire nonostante le frequenti irrigazioni?

( Fulgencio Martinez – Roma )

Ciao Fulgencio, non c’ è un motivo particolare perché le melanzane a metà agosto inizino a deperire, tuttavia le cause potrebbero essere diverse. Le melanzane ingialliscono se sono arrivate a fine produzione, difficilmente però succede in questo periodo, almeno che tu non le abbia piantate molto presto. Un’ altra causa  potrebbero essere i nematodi nel terreno che danneggiano le radici, in questo caso dovresti sdradicarne una e controllare se l’apparato radicale ha subito attacchi. Altra possibilità sono le malattie funginee, tipo la peronospora della melanzana o l’antracnosi, da contrastare in fase preventiva con del rame. La prossima volta scatta delle foto e spediscile, magari riusciremo a capire il vero motivo della loro débacle. Grazie per i complimenti e buon orto!

L’orto di mamma si trova in un posto speciale, con le spalle protette dalle cime incombenti delle Apuane e con lo sguardo verso il mare della costa versiliese. Siamo a circa a 800 m. Il terreno, tutto terrazze degradanti verso valle, è fertile e ricco. L’aria è lieve e profumata. E’ un posto magico, sarà che appartiene da sempre alla mia famiglia: la mamma, la nonna, la bisnonna e ancora prima, nella memoria di tempi perduti. Quando il grano ricopriva le piane, ci si tuffava nei covoni e si parlava con i vicini (che in verità erano lontani) urlando e affidando al vento le parole.

Ma veniamo all’orto, che certo non è più quello di prima, gli anni si fanno sentire e la mamma ce la fa sempre meno, ma nella sua essenzialità è dignitoso e curato. Le patate sono il pezzo forte della produzione, le migliori del mondo, crescono così bene su quelle pendici che, anche coloro che hanno abbandonato da tempo le montagne, ci ritornano per piantarle e raccoglierle. E ogni estate, lì vicino, ai piedi del Monte Prana, si tiene una formidabile Sagra della patata.

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Settembre è il mese dei cambiamenti. Durante le vacanze, immobilizzati dal troppo caldo, pianifichiamo i progetti a venire. E settembre ci trova pimpanti e carichi di buone intenzioni.

Nell’orto sappiamo che tanti ortaggi estivi ci stanno regalando gli ultimi raccolti e presto ci saluteranno portandosi via i colori e i profumi dell’estate, ma se siamo stati previdenti avremo nuovi ospiti da accudire e altri da accogliere. Quindi via quello sguardo melanconico da fine estate e approfittiamo dell’ambrato autunno alle porte.

Nel frutteto

Raccogliamo le pere e le mele e tagliamo i getti che talvolta compaiono sul tronco di questi alberi. Controlliamo anche le noci che in alcune zone potrebbero essere già pronte. Se abbiamo intenzione di arricchire il nostro frutteto con qualche novità, questo è il momento degli acquisti e della messa a dimora.

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Il nostro orto ci parla. I nostri legumi, le nostre verdure svolgono con noi un dialogo muto e complesso. Un dialogo che può regalarci emozioni inattese e  verità insospettabili come solo quelle della natura possono essere. E’ questo linguaggio, quello dei fiori e in alcuni casi delle verdure, che impara a parlare Victoria, la protagonista di questo bel romanzo di Vanessa Diffenbaugh. Edito in Italia da Garzanti, è il caso letterario dell’anno. Continua a leggere

Gli ortaggi e i legumi lo sappiamo, sono un elemento molto importante della nostra alimentazione. Ma perché? Vediamo più da vicino le proprietà salutistiche o addirittura terapeutiche che possiamo ricevere da ciò che coltiviamo.
In primis gli ortaggi apportano all’organismo delle sostanze di difesa come le vitamine C, la pro-vitamina , le vitamine B1, B2, PP, E, K. I legumi contengono degli elementi minerali quali il calcio, il fosforo, il magnesio, lo zolfo, il ferro e il potassio. Inoltre contengono sostanze dall’effetto diuretico, purificante, digestivo e spesso anche antibiotico. Continua a leggere

Il peperoncino esercita un fascino particolare su tutti. Sarà che ormai non sappiamo più rinunciare al suo tocco piccante, ma sta di fatto che nessun orto o balcone può fare a meno del suo rosso sgargiante. In cucina poi guai a restarne senza.

Se siete dei fan di questo ortaggio tutto fuoco (che appartiene alla famiglia delle solanacee) e volete sapere tutto, ma proprio tutto sulla sua storia (lo sapete che è arrivato in Europa con Cristoforo Colombo?), da come si coltiva a come si cucina, se ‘ardete’ dalla voglia di conoscere origini e provenienza di ogni varietà o curiosi di sapere se il peperoncino sia veramente ‘afrodisiaco’ contattate l’Accademia Italiana Del Peperoncino. Continua a leggere

Il caldo si fa sentire fin troppo e se non fosse che dobbiamo raccogliere quello che abbiamo seminato, nell’orto talvolta eviteremo volentieri di andarci. Ma zucchine, fagioli, fagiolini, lattughe, melanzane, peperoni, prezzemolo, basilico, meloni e naturalmente pomodori ci aspettano lì  ogni mattina, pronti per essere colti ed essere portati a tavola. E questa è una gran gioia!

Approfittiamo dell’aria fresca della mattina per pacciamare le piante che ancora devono produrre per evitare l’evaporazione dell’acqua.

Rincalziamo le patate e tutte le piante che hanno un avvallamento alla base del fusto, dovuto alle ripetute annaffiature.

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Renza è una designer, abita a Verona e si diverte a coltivare un orto-giardino sul balcone. Le abbiamo chiesto di raccontarci come è nata questa passione e se è stato facile farla sopravvivere in una città, dove le piante spesso lottano contro il cemento.

“Quando qualcuno mi chiede cosa vorrei fare come alternativa al mio lavoro, rispondo sempre che vorrei coltivare un orto! lo dico davvero, a casa mia c’è un terrazzo di circa 20mq sopra un autolavaggio con vista su distributore di benzina. Non è proprio il massimo, ma ho ostinatamente creduto che avere un terrazzo fosse la cosa migliore della mia casa e negli anni l’ho un po’ sistemato. L’anno scorso hanno spostato le pompe di benzina sull’altro lato della casa, al posto di un magnifico giardino di una villetta disabitata, che era il parco giochi del mio amatissimo gatto Scheggia, che dopo l’abbattimento degli alberi è sparito.

Vi assicuro che il giorno che hanno tagliato gli alberi ho pianto come una fontana… e poi tutto è rimasto immobile e silenzioso… non si leggeva più il vento nel movimento delle foglie (le case stanno ferme) e gli uccelli che avevano lì i nidi si aggiravano sperduti.

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