Che fortuna se le nostre piante ne fossero immuni! Purtroppo ce li ritroviamo sempre tra i piedi, o forse è meglio dire tra le foglie. Sono insetti parassiti della famiglia aracnidi, ovvero piccoli ragnetti.

Febbraio nevoso estate gioiosa; la neve di febbraio ingrassa il granaio; tutti i mesi dell’anno maledicono un bel febbraio. I proverbi parlano chiaro: non abbiate fretta perché l’inverno non è finito, non solo, ma non c’è neppure da augurarselo. Ed io che non ne posso più del freddo e del maltempo e scalpito per andare nell’orto, devo darmi pace. Pazienza! Vediamo però cosa possiamo fare aspettando il bel tempo.

Lavorazione del terreno – Adesso che il gelo ha fatto la sua parte, sminuzziamo e livelliamo la terra delle aiuole per evitare il ristagno dell’acqua .

Carciofi – Ripuliamo il terreno intorno alle piante per eliminare le erbe indesiderate e interriamo del fertilizzante organico. Poi effettuiamo la ‘scardacciatura’, che in ‘slang orticolo’ significa togliere i carducci, ovvero i nuovi getti, se però vogliamo usarli per trapiantarli dobbiamo posticipare questa operazione a marzo.

Patate– Mettiamo a germogliare le patate che ci serviranno per la semina di marzo e iniziamo a ripassare il terreno con la zappa ed il rastrello.

Potature – Se ancora non l’avete fatto potate la vite, prima che sia troppo tardi e possa soffrirne. Poi pensate anche agli alberi da frutto e se in autunno non l’avete fatto concimateli: più azoto a quelli giovani e più potassio a quelli che devono darci i frutti.

Fragole – Ripuliamo le fragole dalla foglie vecchie e dagli stoloni e prepariamoci per i nuovi impianti.

Aromatiche – Verso la metà del mese togliamo la vegetazione malandata, radiamo al suolo timo e maggiorana e seminiamo l’erba cipollina.

Raccolta: Siamo agli sgoccioli con i cavoli e broccoli. E se di porri ne avete ancora, rompete la terra gelata intorno a loro e rincalzateli.

Semine all’aperto – Se ai proverbi  possano bastare quindici giorni di maltempo, nella seconda metà del mese possiamo sperare di potere seminare cipolla, prezzemolo, cicoria, carota, ravanello, bieta e lattuga. Avete ancora qualche dubbio? Consultate il calendario delle semine.

foto di Chiot’s Run da flickr

“L’Epifania tutte le feste le porta via”. Non ho trovato niente di più originale per ricordarvi che le vacanze sono terminate e che purtroppo il nostro orto è ancora là bisognoso di cure. Però potete consolarvi, perché se avete trascorso le feste frequentando tavole imbandite sicuramente il vostro giro vita ne ha risentito: e allora cosa c’è di meglio di un po’ di movimento all’aria aperta?

– Se il terreno non è gelato e ancora non lo avete fatto, vangate la terra per portare in superficie i parassiti che così vengono distrutti dal freddo. Non è che ce l’abbiamo con loro è solo questione di sopravvivenza, dei nostri ortaggi naturalmente!

– Conservate la cenere di stufe e caminetti in un bidone o aggiungetela al compost, come concime ricco di potassio, che poi distribuirete alla base delle vostre piante.

– Ponete a germogliare in un locale luminoso, a 12°-15°, le patate che poi intenderete utilizzare per la semina: febbraio e marzo sono vicini e presto dovremo procedere.

– Se possedete delle serre ricordatevi di arieggiarle nelle ore più calde per evitare eccessivi ristagni di umidità e l’insorgere di marciumi.

– Iniziamo inoltre le prime potature nel frutteto. Mi raccomando occhio alle forbici! Se non vi sentite sicuri chiedete consiglio ad un vicino più esperto e, se il vicino ha traslocato, scrivetemi: proverò  a spiegarvi per iscritto come effettuare i tagli necessari.

– Contro larve, afidi, ma soprattutto cocciniglie in questo mese è utile  fare un trattamento con l’olio bianco, un prodotto a bassissima tossicità e compatibile anche con l’agricoltura biologica, che possiamo trovare in qualsiasi vivaio o consorzio agrario. Se però anche questo vi sembra troppo provate a spazzolare i tronchi per eliminare i muschi, le uova e le larve degli insetti che si annidano nelle screpolature della corteccia.

– E adesso rilassatevi andando a raccoglieri i cavoli, che dopo le gelate hanno migliorato sapore e consistenza.

foto di spratmackrel e di ModernHeartist Photography da flickr

La talea è il metodo più veloce per ottenere una nuova pianta.

Può essere un piccolissimo rametto o una piccola parte di pianta appositamente tagliata e messa in acqua o terra a radicare.

foto di 5°B ITAS Cantoni da flickr

La salvia è la pianta perfetta per iniziarci alle aromatiche. Ne esistono tantissime varietà, tutte bellissime, ma quella adatta ai nostri piatti è la Salvia officinalis. Usatela in un angolo ben esposto e riparato del vostro orto o del vostro giardino, è così decorativa con le sue foglie grigie e suoi fiori violetti, che può essere inserita ovunque. Potete fare delle talee da giovani germogli oppure, molto più semplicemente, potete comprare una piccola pianta e trapiantarla nel luogo da voi prescelto.

Ed ecco qualche suggerimento da seguire su come coltivarla.

– Il suolo deve essere ben drenato, fate sempre sul fondo un leggero strato di argilla espansa, che potete trovare in qualsiasi vivaio, in modo che l’acqua possa scolare via facilmente: la salvia, come quasi tutte le aromatiche, odia i ristagni.

– Non annaffiatela troppo, solo quando fa caldo o durante lunghi periodi di siccità. Per aiutarla a superare meglio l’inverno potete coprire l’ apparato radicale con della paglia o della corteccia tritata, anche se la salvia teme il gelo prolungato, ma non il freddo.

– Qualche concimatura è ben accetta, ma non indispensabile.

– Ultimo suggerimento: potatela dopo la fioritura asportando una piccola parte del ramo verde sotto il fiore appassito e in febbraio/marzo ripulite i cespugli dalla vegetazione secca.

C’eravamo organizzati per dedicare una parte del nostro tempo all’orto, ma piove a dirotto e il terreno, come il terrazzo, sembra proprio impraticabile. Non cambiate programma e fate un’operazione che spesso viene rimandata, perché erroneamente ritenuta poco importante: la pulizia degli attrezzi. Lo sapevate che la maggior parte delle virosi e dei funghi possono essere trasmessi da una pianta all’altra per l’uso indiscriminato di attrezzi sporchi? E’ quindi indispensabile alla fine di ogni giornata dedicata all’orto togliere la terra e disinfettare i nostri attrezzi, oliare le lame per migliorarne il funzionamento ed evitare l’insorgere della ruggine e nutrire il legno dei manici che spesso rimangono esposti agli agenti atmosferici. E’ chiaro poi che questa operazione vada fatta con maggiore cura e attenzione quando gli attrezzi andranno riposti per il meritato riposo invernale.

foto di London Permaculture da flickr

 

Pensavate che con l’avvicinarsi delle feste potessimo goderci anche noi ortonauti un meritato riposo? Non del tutto, l’orto non ama la solitudine e richiede ancora un po’ della nostra compagnia, ma consolatevi le cose da fare in dicembre non sono molte, guardiamole insieme e rimbocchiamoci le maniche.

– Se vivete nelle località a clima mite (beati voi!) potete ancora seminare fave, piselli e valerianella. Inoltre, ora o mai più, possiamo mettere a dimora anche agli e cipolle.

– Anche il frutteto vuole la sua parte e, se il tempo non è troppo inclemente, si possono piantare nuovi alberelli, che potranno radicare durante l’inverno prima della ripresa vegetativa, magari affiancandogli dei tutori per aiutarli a non soccombere ai gelidi venti invernali.

– Proteggere dal freddo le aiuole o vasi che ospitano ancora qualche ortaggio (lattuga, carote, etc.)  coprendoli con del tessuto non-tessuto.

– Raccogliere, prima delle gelate, gli ultimi cavolfiori. Per una protezione improvvisata e di breve durata potete sollevare sulla testa del cavolo le foglie esterne, proprio come un foulard per un mal di denti .

– In giardino ultimare le vangature e le lavorazioni del terreno, dopo avere aggiunto abbondante sostanza organica, e poi lasciate che le piogge e il gelo facciano il resto, affinando e preparando il suolo alle semine primaverili. Per una volta che siano gli agenti atmosferici a sudare per noi!

foto di Rob Watling da flickr

Il vento è forte e la piantina è giovane e debole? Occorre un sostegno per non soccombere.  Questo sostegno si chiama tutore, può essere un piccolo bastone, una canna di bambù o un semplice tondino in ferro. Il tutore serve anche per correggere e guidare la pianta nella crescita.

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