Le vacanze sono vacanze e per una volta potremmo anche dimenticarci l’orto! Ma se decidiamo di trascorrere i nostri giorni di riposo a Cortina, sulle Dolomiti, sarà difficile non ricordarsi il pezzo di terra  che abbiamo abbandonato a casa: in questa valle è un pullulare di orti ovunque!

Lo scenario è ovviamente paradisiaco. Vedere questi quadrati di terra protetti da esili staccionate di legno, smarriti in una natura così incombente e dominante, fa tenerezza. Prati a perdita d’occhio, destinati spesso ai pascoli e poi, là nel mezzo, un orticello coltivato per raccogliere due zucchine e qualche cetriolo, ma anche per rallegrare la valle con il colore di qualche girasole, rosa o il rosso di qualche pomodoro.

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Tommaso è una persona speciale, come speciale è l’orto di cui si prende cura e il libro che ha scritto: ‘Il BalconOrto’. Tommaso Turchi è un giardiniere, un salvatore di semi (fondatore dell’associazione Seed Vicious) e adesso anche uno scrittore. E’ irrequieto e entusiasta, è il classico tipo che ‘una la fa e cento ne pensa’. E tutto quello che fa ruota intorno all’orto, ai semi e alla terra, che è la sua vera passione.

L’ultimo progetto, concluso da Tommaso, è proprio la stesura e la pubblicazione del suo libro ‘Il BalconOrto’ edito dalla Libreria Editrice Fiorentina. Un libro sulla coltivazione dell’orto in uno spazio ristretto, con poca terra a disposizione e in condizioni climatiche spesso difficili. Un libro concreto e verace, con cui Tommaso ha voluto raccontare la sua esperienza personale, maturata sia sul piccolo balcone di casa sua, che nell’orto-giardino dello splendido terrazzo di Palazzo Pucci, nel cuore di Firenze, di cui si prende cura.

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- Giardino Volante -Da una sfera di muschio alla coltivazione dell’orto. Pur cambiando le dimensioni il contenuto non cambia: si parla di terra, di verde, di natura e di vita. L’associazione ‘Il Giardino Volante Onlus’ con sede a Firenze, nata per diffondere la cultura dell’inclusione e dell’integrazione attraverso attività legate alla natura, in particolare per ragazzi e adulti con disabilità. Attraverso le attività di giardinaggio e orticoltura tutte le persone possono potenziare le loro capacità motorie, cognitive e relazionali: una sorta di potere curativo della terra e della natura che è sempre più apprezzato nei contesti socio ricreativi come mezzo di supporto psicosociale.

Le passeggiate nel verde sono diventate il migliore anti-stress in circolazione a costo zero per chiunque, quindi non c’è da stupirsi che la cura dell’orto e del giardino possano essere una pratica terapeutica anche per le persone con disabilità.

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Fagiolo esperimentoLe piante sono in grado di sentire e percepire il mondo esterno e interagiscono con esso in modo costante, sensibile e intelligente. Questo è quello che sostiene Stefano Mancuso, scienziato di fama internazionale fondatore della neurobiologia vegetale. Se avete avuto la fortuna di leggere un suo libro o di ascoltare uno dei suoi brillanti interventi, sicuramente sarete rimasti sorpresi e affascinati dalle sue parole e avrete iniziato a guardare le piante con occhi diversi.

Già ogni ortolano ha con i propri ortaggi una relazione di reciproco scambio: “io mi prendo cura di te e tu in cambio mi nutrirai” e quindi l’ortolano rispetta la pianta, cerca di capirla, comprenderla e soddisfare le sue esigenze. Ma qui si va oltre: le piante avvertono le emozioni e hanno con noi un rapporto ben più profondo di quanto possiamo immaginare.

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Monica Orto NonnoChiamarlo orto è riduttivo. ‘L’orto del nonno’ è una scuola, un centro di accoglienza, un luogo di incontro, un rifugio per piante e persone. Più che un pezzo di terra è un pensiero di vita. “Mi piace pensarlo come un punto di incontro e di scambio. Che sazia e rigenera” afferma Monica Palagi proprietaria e anima di questo progetto.

L’orto del nonno si trova nell’entroterra versiliese, a Pian di Mommio nel Comune di Massarosa. I numeri non sono grandi: 1 ettaro e mezzo di terra ereditati da uno zio, altrettanti presi in affido dal vicino confinante e 1 ettaro di oliveto. Ma talvolta basta poco per fare grandi cose, se la volontà guida. E infatti questa terra è bastata a Monica per realizzare il suo sogno di bambina: una fattoria dove si sta bene e che faccia del bene.

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Seed ViciousDonare un seme è un atto rivoluzionario, un atto di gentilezza estrema attraverso il quale regalare la vita stessa. E di questi tempi un atto così è merce rara. Scambiare i semi va ancora oltre, perché la reciprocità del gesto include anche amicizia, solidarietà, umanità.

Ma aldilà dell’atto simbolico, procurarsi i semi significa anche avvicinarsi in modo consapevole al proprio cibo e se poi facciamo in modo che questi semi non vadano perduti compiamo un atto di salvaguardia nei confronti della biodiversità del pianeta. Ecco perché c’è un popolo di scambiatori di semi che sta crescendo sempre più. I cosiddetti seed savers o salvatori di semi.

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Orto collettivoNegli ultimi anni abbiamo assistito ad un fenomeno insolito e inarrestabile: la moltiplicazione degli orti all’interno di tessuti urbani e di contesti sociali inconsueti come scuole, ospedali, carceri, ecc. È come se gli orti fossero usciti dalle loro recinzioni, avessero scavalcato i confini e si fossero diffusi ovunque, alla ricerca di nuovi spazi e nuove funzioni, oltre a quella atavica di luogo dove ci si procura il cibo. Con la convinzione, sempre più condivisa, che coltivare un orto faccia bene alla salute, allo spirito e al portafoglio.

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copertinaGli Orti botanici sono gli orti più orti di tutti, sono gli orti per eccellenza e chiunque si occupi di piante dovrebbe conoscerli più da vicino per frequentarli e preservarli. In questi luoghi vengono custodite, studiate e divulgate molte informazioni relative all’ambiente in cui viviamo e i pericoli a cui oggi è esposto e da essi ciascuno di noi può trarre lo stimolo per impegnarsi a proteggerlo.

Ecco perché è così importante leggere o perlomeno sfogliare con attenzione le pagine di questo libro ‘Orti botanici – eccellenze italiane’, curato da Marina Clauser – curatrice dell’Orto botanico dell’Università di Firenze   e Pietro Pavone – prof. ordinario di botanica Università di Catania -. E siccome può essere scaricato gratuitamente (cliccando su questo link www.nuovedirezioni.it), non c’è veramente alcun motivo per non avvicinarsi maggiormente a questi luoghi magnifici e comprendere le loro molteplici funzionalità.

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Orto botanicoDi questi tempi si fa un gran parlare di biodiversità. E’ una parola sempre più usata in rete, ma anche in tv e a questa parola vengono dedicati interi libri e articoli di giornali.  Di fatto è ormai entrata a far parte del nostro vocabolario quotidiano.

La sua definizione sul dizionario web è questa: 

Biodiversità

 1. Differenziazione biologica tra gli individui di una stessa specie, in relazione alle condizioni ambientali.

2. La coesistenza in uno stesso ecosistema di diverse specie animali e vegetali che crea un equilibrio grazie alle loro reciproche relazioni.

Ma perché è così importante? E perché anche al più piccolo orticoltore dovrebbe essere cara la biodiversità e dovrebbe coltivare diverse specie di patate, di pomodori, di fagioli e così via. Perché è importante preservare le antiche varietà e cercare di salvaguardarne i semi, invece di accontentarsi di una semplice bustina di semi ibridi acquistata nel primo negozio?

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PomodoNon c’è ortaggio che sia amato, ammirato, mangiato più del pomodoro. Almeno in Italia! Quando arriva la buona stagione il richiamo del pomodoro diventa irresistibile e che si abbia un orto di qualche ettaro o un vaso di 25 cm di diametro, viene voglia di piantarne almeno uno per poterlo coltivare con cura e alla fine affettarlo su di un piatto e gustarlo con un filo d’olio buono e qualche chicco di sale.

Non è quindi un caso che la Mostra Nazionale del Pomodoro, arrivata quest’anno alla sua quinta edizione, stia riscuotendo un gran successo.

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