Salve,
sono una pensionata, posseggo un orto che curo con mio marito, la mia professione era infermiera e ora quando ho tempo libero mi dedico all’orto per coltivare qualcosa di commestibile, senza concimi.
Mi chiedevo quando fosse il migliore momento per strapiantare una pianta di arance già grande e poi trapiantarla, mi vengono arance sgradevoli per la vicinanza di una di limoni vicinissima.
Vi ringrazio anticipatamente per il vostro consiglio.
(Isaura)

Risposta

Ciao Isaura,
grazie per raccontarci la tua storia…da prendere ad esempio per come utilizzi al meglio il tuo tempo libero!
La coltivazione degli agrumi – ecco un bell’articolo che trovi nel link – è una pratica largamente diffusa anche fra gli hobbisti e il momento migliore per fare i trapianti è la primavera, metà circa del periodo totale, quando vedrai che il freddo non tornerà poi fino al prossimo inverno.
Salute e buon orto.

Buongiorno,
ho 28 anni e mi sto addentrando ora nel mondo dell’agricoltura.
Per la mia attività nuova ho un terreno di 11 ettari nelle Marche in provincia di Fermo con esposizione sud/sud-est.
Da qualche anno sono nel mondo dell’apicoltura e ora che ho acquistato questo terreno vorrei avere qualche consiglio su cosa converrebbe coltivare.
Sapete darmi qualche consiglio su come coltivarlo?
Io mi sono informato un pò sulle coltivazioni di zafferano, erbe aromatiche, bambù e sull’allevamento delle lumache.
Grazie anticipatamente
(Edoardo – Fermo – Marche)

Risposta

Ciao Edoardo,
11 ettari di terreno, se ben gestiti e coltivati, potranno essere la tua vera fonte di reddito per la vita.
Innanzitutto, per la scelta di alcune specie da coltivare, partirei dalla tua attività di apicoltore, già in essere; più precisamente potresti pensare a impiantare specie vegetali mellifere che, oltre a darti reddito per i prodotti principali possono anche essere fonte di nettare e polline per le tue api, fra queste mi viene in mente: aromatiche perenni – salvia, lavanda, rosmarino, ecc ecc. oppure anche specie fruttifere: peri, meli, ciliegi, ecc.
Se sei interessato allo zafferano allora consulta il sito specializzato nel link, per avere informazioni a riguardo.
Per l’elicicoltura invece ti suggerisco la visita del sito che trovi nel link.
Personalmente non mi dimenticherei di due colture arboree quali – viticoltura e olivicoltura – per prodotti biologici di qualità.
Edoardo è scontato che, tutti i consigli che trovi qui andranno comunque interfacciati con la tua realtà agricola e di mercato, della tua zona.
Salute e Buon Orto.

Buongiorno,
ho un terreno di 2000 m in Sicilia, in particolare a Cinisi.
Incolto e mi sembra un peccato lasciarlo così; potete consigliarmi qualcosa di facile gestione e che non necessiti troppa acqua?
Grazie.
(Francesca – Cinisi – Sicilia)

Risposta

Buongiorno Francesca,
ci piace l’idea che hai di rivalutare la tua terra, per non lasciarla incolta.
Considerato la zona climatica e la superficie di 2000mq a noi viene in mente una coltivazione di specie agrarie di nicchia: Fico d’india oppure agrumicoltura di specie paricolari – Lime, Limette, chinotto, anche per la produzione di olii essenziali.
Con questo tipo di colture – cactacee e arboree, nel caso degli agrumi, dovresti difenderti meglio dalle carenze idriche, che comunque dovrai compensare nei primi anni d’impianto.
Salute e buon orto.

Ciao,
vivo in collina, in un’antica casa colonica restaurata che si affaccia su una valle e su di un laghetto; tutta la zona è un parco naturale e quindi molto verde…amo moltissimo questo posto dove coltiviamo anhe un piccolo uliveto.
Di solito durante l’inverno copro il mio limone con tessuto non tessuto e la pianta ovviamente va a riposo.
Quest’anno, poichè la pianta è piena di fiori, ho voluto portarla in casa e l’ho messa nel portico che è chiuso con grandi vetrate, se arriva il sole, chiudo la tenda per ripararla, come faccio con le orchidee che, nello stesso luogo, hanno sempre fiorito tutto l’inverno?
Durante la stagione fredda la stanza è riscaldata con una stufa e di giorno la temperatura sale a circa 23/24 gradi C° per scendere a 18 C° di notte.
Con questo ottobre mite, non abbiamo ancora acceso il riscaldamento ma ho notato che la pianta perde qualche foglia (leggermente ingiallita), è normale….Da notare che l’abbondante fioritura al momento sembra tenere.
Grazie.
(Marilena)

Risposta

Ciao Marilena,
grazie per la descrizione del posto in cui vivi, che pare essere davvero un paradiso!
Ho capito bene qual’è il tuo problema e cioè le temperature troppo alte – specialmente nelle giornate di sole – anche in inverno, che si raggiungono dentro la loggia, riscaldata anche da una stufa.
A mio parere però potresti compensare il sole che entra aprendo le finestre o la porta della loggia anche per permettere il cambio d’aria nell’ambiente; oppure limitare l’uso della stufa per il riscaldamento interno.
Comunque nel caso che tu debba tirare le tende per oscurare l’ambiente, ti suggerisco di farlo solo nelle ore centrali della giornata e sono convinto che non avrai perdite nella fioritura delle orchidee.
La perdita di alcune foglie ingiallite è un normale adattamento della pianta all’ambiente nuovo – chiuso – rispetto a quello aperto di prima, l’aria per le piante è importante.
Vedrai che sarà una bella convivenza fra limoni e orchidee, specialmente se in quella bella serra non ti scorderai di irrigare a dovere.
Salute e buon orto

Ciao,
ho delle piante di carciofo e volevo sapere se per non fare venire le erbacce posso mettere il cippato intorno o se gli crea qualche problema.
Grazie.
(Dario)

Risposta

Ciao Dario,
certamente che si può utilizzare il cippato di legno per l’orto anche se devi stare attento alla natura del legname d’origine, e cioè che sia biologica e che non sia eccessivamente resinosa – derivante da piante tipo conifere – in quanto recherebbe qualche problema alle colture stesse, impoverendo la terra.
Riguardo all’utilizzo del cippato di legno come materiale pacciamante ti suggerisco di leggere l’articolo che trovi qui linkato.
Salute e buon orto.

Ciao, sono Romolo.
Visto le risposte dettagliate, mi permetto di porre anche la mia domanda, anche se riguarda gli stessi argomenti.
Mi trovo in possesso di circa 6 ettari di seminativo sull’appennino bolognese a 500 mt s.l.m. e volevo sapere come potrei sfruttarli in modo ottimale.
Attualmente sono impiegati a prato stabile con poca resa. Non dispongo di una fonte d’acqua stabile e il terreno è poco drenante. Vorrei intraprendere un nuovo percorso in modo graduale. Essendo in riserva di caccia, sussiste il problema degli ungulati.
Aspettando risposta, porgo distinti saluti
Grazie
(Romolo – Apennino Bolognese – EmiliaRomagana)

Risposta

Ciao Romolo,
fai bene a pensare ad avviare la tua attività agricola in modo graduale.
Le modalità di sfruttamento possono essere diverse ovviamente e variabili anche in base alla tua predisposizione; per esempio un’opzione potrebbe essere quella di utilizarli in maniera produttiva come prato pascolo, affittando i terreni ad un allevatore di bestiame nella tua zona, oppure potresti falciare il prato stabile per la produzione di un buon fieno misto di montagna da vendere anche direttamente a chi ha allevamenti o maneggi di specie equine, un’altra opzione sarebbe quella di coltivare specie erbacee annuali per la produzione di cereali ma, se il carico di ungulati – cervi, daini, caprioli, cinghiali ecc ecc – è elevato allora devi pensare di proteggere la colture in qualche maniera.
Hai mai consultato le associazioni di categoria agricole della tua città, come CIA o Coldiretti?
Potrebbe essere un buon punto di partenza per avere qualche idea ben integrata con la zona in cui hai la tua terra.
Salute e buon orto.

Ciao,
sono di Lizzano, (TA) e sono un ex sott.le della marina in pensione.
Che tipo di concime va usato per la rapa?
Grazie.
(Antonio – Lizzano – Puglia)

Risposta

Ciao Antonio,
per la coltivazione della rapa ti suggerisco di utilizzare del letame maturo, un concime equilibrato che apporta al terreno e alla pianta poi la giusta quantità di azoto, fosforo, potassio e altri micro elementi necessari.
Mischialo bene alla terra e poi semina pure bagnando bene successivamente.
Salute e buon orto.

Ciao,
mi sono molto appassionata alla coltivazione degli ortaggi, nel mio orto sul terrazzo.
Sono di Padova.
Mi hanno portato, da un orto ucraino, una bella e grossa radice di rafano, per la quale mi hanno istruito su cosa e come avrei potuto piantarla.
Sono perplessa…che faccio, procedo, lo taglio in più pezzi?
Grazie.
(Cecilia – Padova)

Risposta

Ciao Cecilia,
il Rafano Rusticano o Cren – è una pianta molto forte, sia per il sapore che per la sua resistenza e vera rusticità, quindi non avere paura e procedi tranquilla alla sua riproduzione per divisione della radice; basta che tu individui su di essa delle protuberanze dove sono maggiormente concentrati le gemme che daranno origine alla piantina.
Fai delle striscie di radice almeno di 2-3 cm di spessore e mettile in dei vasetti con la gemma appena fuori terra, vedrai che germineranno molto bene…attenta a non dare troppa acqua, che marcisce altrimenti.
Salute e buon orto.

Salve,
ho acquistato nell’autunno scorso una pianta di GOJI, è cresciuta abbondantemente espandendo rami ovunque che oltre che rampicare strisciano sul terreno.
Non so come gestirla. Qualcuno può darmi qualche suggerimento? nei rami dell’anno scorso sono comparsi dei piccoli e graziosi fiorellini.
Grazie.
(Luciana)

Risposta

Ciao Luciana,
bene che cresca la tua pianta, niente di sbagliato, basterà solo capire come gestire questa crescita generosa, tipica del goji.
Tieni conto che la pianta fa i fiori e quindi i frutti proprio sui rami dell’anno precedente e quindi devi pensare di eseguire due potature:
1 – Potatura invernale da fare sui rami legnosi per ridurre la chioma e stimolare la produzione di rami nuovi e
2 – Potatura post fruttificazione, cioè una potatura verde sui rami che la pianta produce in abbondanza dopo che ha fruttificato…in estate….quelli che strisciano per terra quindi.
Salute e buon orto.

Salve,
ci conosciamo gia, per altri consigli da me richiesti, e da voi puntualmente ricevuti….grazie tante, seguiti alla lettera con grandi risultati x me…. ancora grazie!!!!!
Veniamo alla domanda, “cavolfiore e cavolo cappuccio, possono stare vicini? O, e’ meglio tenerli lontani, anche per un discorso di insetti malefici?
Il mio piccolo orto e’sabbioso, dovendo aggiungere altra terra, causa piogge torrenziali, che per un discorso di assorbimento elevato dell’acqua caduta, ha abbassato la quantità di terra da poter lavorare, che tipo di terriccio usare per poter avere maggiore maneggiabilita’ per potere compattare il terreno e riavere la quantità giusta di terra per formare i miei solchi preferiti?
Grazie.
(Giuseppe)

Risposta

Ciao Giuseppe,
grazie per i complimenti che ci fai!!!
Riguardo ai cavoli da piantare dipende anche dalla quantità…se il numero è considerevole allora è meglio diciamo spezzare la continuità dell’aiuola con un altra coltura, es Finocchi, di modo che un eventuale insetto abbia più difficoltà ad aggredire tutte le piante.

Invece se hai un terreno sabbioso la soluzione migliore per renderlo più coltivabile, sarebbe quella di aggiungere del terreno argilloso e del terriccio universale va bene, per aumentare la capacità di ritenzione dell’acqua e dei nutrienti.
Per formare poi tutti i tuoi solchi preferiti.
Salute e buon orto.

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