Buongiorno,
parte del giardino che sto trasformando ad orto è pieno di detriti da cantiere, pezzetti di sacchetti di plastica, cavi elettrici, vetri, ecc…
Ho vangato e pulito il grosso entro 20cm circa di profondià, ora però ho il timore che i rifiuti (plastica in primis) possano aver rilasciato sostanze nocive nel terreno (nel corso di anni), e forse è meglio evitare di farci l’orto…Pensavo eventualmente di “sanificare” il terreno seminando qualche pianta pulitrice…è il caso o mi sto allarmando troppo?
Grazie anticipatamente.
(Mirko – Vinovo – Piemonte)

Risposta

Ciao Mirko,
sarà una bella impresa la tua..eroica direi, hai tutto il nostro supporto!
Avendo capito la situazione credo che la soluzione migliore potrebbe essere quella di dividere la superficie totale dell’orto fra aiuole e camminamenti e nello spazio dedicato alla coltivazione concentrarsi sulla bonifica specifica di materiali estranei, magari anche aggiungendo terra e terriccio nuovi e sani, e coltivare sulla nuova superficie.
La plastica in genere non dovrebbe rilasciare sostanze nocive nella terra, con la quale non si compromette bio – chimicamente.

Salve,
ho 74 anni e sono artigiano marmista, con la fissa dell’orto.
Ho costruito 3 cassoni in legno di dimensioni 170x70x65 cm; pur avendo tanto marmo ho optato per il legno.
Il mio problema è come riempirli per poterci coltivare ortaggi, non riesco a trovare della terra buona e quella che trovo non da garanzia di non essere inquinata, la mia zona Massa Carrara è quasi come Mestre.
Vorrei un consiglio con cosa riempirle:torba e terriccio?
Tenete conto che cercherò di coltivare un pò di tutto, ho anche un orto coltivabile di circa 200 metri quadrati.
In attesa ringrazio e Buona Pasqua
(Pino – Carrara – Toscana)

Risposta

Ciao Pino,
grazie di scriverci di te e della tua vita; certo è che un orto rialzato fatto con cassoni di marmo sarebbe stato veramente particolare, unico nel suo genere!
Per quanto riguarda la tua richiesta e cioè capire come e dove reperire della terra vera…di origine minerale e non terriccio…non inquinata, ti suggerisco di rivolgerti a chi vende materiale edile, compreso anche la terra chiamata da “Giardino”, necessaria quindi proprio alla realizzazione di giardini e spazi verdi in genere; chi commercia e trasporta terra è tenuto ad avere dei certificati che dimostrano l’assenza di inquinanti nella terra e con questo dovresti essere tranquillo. Una volta che hai la terra vera allora la potrai mischiare bene con terriccio da orto o anche di tipo universale e stallatico maturo…eviterei la torba che ha reazione troppo acida per le colture ortive.
Salute e buon orto.

Ciao,
vivo in campagna, vicino a Firenze, sto progettando il mio primo orto e ho deciso di seguire i principi della permacoltura, adattati all’estetica dell’orto rialzato.
Ho comprato dei cassoni di legno bins per il mio orto rialzato e, prima di riempirli, mi sono posta una domanda:
come posso proteggere il legno, rendendo così ¬ il mio cassone più resistente, senza intaccare le piante con prodotti non biologici?
C’è un modo per far respirare il cassone e le piante senza far ristagnare l’acqua e permettendo al legno di marcire il più tardi possibile?
All’interno andranno messe ramaglie,tronchi maturi,erba,torba e foglie.
Grazie.
(Alessia – Firenze)

Risposta

Ciao Alessia,
il tuo progetto promisquo permacoltura/orto in cassone ci pare una buona idea, grazie per condividerla con noi.
Non so la provenienza dei tuoi cassoni bins ma sono sicuro che in qualche misura il legno che li costituisce sia già trattato per resistere alle intemperie. Comunque non volendo usare ulteriormente e giustamente dei prodotti chimici impregnanti il legno ti suggerisco di trattare l’interno dei cassoni con una leggera passata di fiamma…che ne carbonizzi leggermente il legno – senza farlo bruciare, ma solo annerendolo leggermente – in quel modo i primi millimetri di spessore di legno saranno così impermeabili e proteggeranno tutto il tuo cassone. Esternamente invece potrai dare al legno degli impregnanti a base di acqua, biologici, da riconferire però ogni 1/2 anni. Poi inseriai certo un drenaggio di base e infine terra e ortaggi al top. La base dei cassoni deve essere ben forata che permetta lo scolo delle acque irrigue e piovane, mi raccomando.
Salute e buon orto.

Buongiorno,
sono una ragazza che ha un lavoro in ufficio, dopo studi in economia e tanti sacrifici ho un lavoro sicuro ma stò pensando di provare ad avviare un’attività agricola.
Sono cresciuta in campagna con mia Nonna ed adoro la terra anche se so che è faticoso, avendo avuto l’esempio di mia Nonna.
Ho un terreno di 3000 mq a 400 m su livello del mare in provincia di Latina al confine con la campania, nel sud Pontino. Vorrei avviarmi alla coltivazione di grani antichi o segale o grano saraceno e costruire o comprare un mulino con macinazione a pietra.
Sarei anche orientata ad acquistare più terra se necessario.
Purtroppo non ho esperienza in merito.
Volevo chiedere quale prodoto mi consigliate di produrre almeno per l’inizio e se mi consigliate di costrutire o comprare il mulino? Può essere una scelta redditizia?
Grazie in anicipo per la risposta ed i consigli che mi potrete dare.
Cordiali Saluti,
(Irma)

Risposta

Ciao Irma,
grazie sempre per raccontarci la tua storia di famiglia, molto interessante sapere come la passione per la terra si tramandi di generazione in generazione.
Capiamo quindi la tua voglia reale di misurarti come agricoltrice ma, considerato la superficie che hai a disposione, 3000mq , è veramente poca qualsiasi coltura cerealicola tu voglia attivarci sopra. La quantità del raccolto cioè non ti basterebbe neanche a coprire le spese vive iniziali. Riguardo al mulino poi, almeno inizialmente, ti merita di sicuro utilizzare quelli esistenti nella tua zona, per giustificare l’acquisto o la costruzione di uno nuovo dovresti coltivare centinaia di ettari a cereali. Ma continuare a pensare, sognare, è necessario per far avverare tutti i nostri desideri. Essendo appassionata di grani antichi, consulta pure l’articolo che trovi nel link.
Salute e buon orto.

Buongiorno.
Ho un terreno accatastato come “vigneto” classe 3, mi piacerebbe poter intraprendere qualche attività legata agli orti sociali, oppure “orti in affitto”.
Ma essendo un vigneto, quali coltivazioni si possono fare? Ci sono dei vincoli?
Grazie.
(Federica)

Risposta

Ciao Federica,
vigneto e orticoltura sono entrambe colture agrarie e quindi non dovrebbero esserci vincoli particolari, anzi, in base alla zona in cui è accatastato il terreno ci dovrebbero essere dei diritti di reimpianto della vigna che tu puoi vendere (o cedere) a chi ha bisogno invece di aumentare la sua produzione viti-vinicola. Ti suggeriamo d’informarti presso le associazione di categoria della tua zona.
Bella l’idea degli orti in affitto!
Salute e buon orto.

Buonasera, sono un’infermiera in pensione e mi diverto molto a coltivare l’orto
Vorrei sapere per favore se è possibile coltivare le lenticchie in Piemonte e se si possono piantare le lenticchie che si comprano al supermercato oppure bisogna trovare apposite lenticchie da semina?
Grazie per la Vostra risposta.
(LinaCristina – Piemonte)

Risposta

Ciao Lina,
la coltivazione delle lenticchie è tipica del centro sud, ma è vero che al di la della latitudine dipende molto anche dall’esposizione del tereno e dal tipo di suolo che hai a disposizione nel tuo orto.
Ti direi comunque di provare, magari scegliendo esposizioni soleggiate e non concimando la terra, visto che le lenticchie sono leguminose, non ne hanno bisogno.
Per reperire il seme di partenza sarebbe meglio prendere quello destinato alla semina ma, difficile trovarlo in commercio e quindi dovrai affidarti al seme magari biologico destinato all’alimentazione.
Salute e buon orto.

Salve,
i condomini, nati tanti anni fa, quando in Italia le auto immatricolate erano 2/3 milioni, hanno internamente delle zone verdi che permettono alla pioggia di penetrare nel terreno.
Queste zone verdi oggi rappresentano una jattura per chi ne deve pagare la costosissima manutenzione, deve salvaguardare e sostituire piante cresciute troppo, il tutto senza nemmeno poterne godere poichè queste sono rimaste le uniche zone verdi non fruibili; il “vietato calpestare le aiuole”, che poi è solo erba, lo si trova ormai quasi solo negli spazi verdi privati.
Decisamente meglio godere dei parchi pubblici tenuti (nel milanese) discretamente dove si può circolare in bicicletta, sedersi su panchine … nel verde.
Domanda … come trasformare questi spazi verdi in posti auto magari assegnati e riservati ai vari condomini mantenendo e migliorando la funzione originale di permettere alla pioggia di penetrare nel terreno? Come disegnare questi spazi in modo tale da miglioradone l’aspetto generale?
Oggi i prati sono incalpestabili, le stradine interne sono rese impraticabili ad eventuali mezzi di soccorso dalle auto che riducono la carreggiata in asfalto impenetrabile.
Oggi esistono prodotti derivati dalla lavorazione dei pneumatici consumati prodotti che lasciano passare la pioggia, una specie di tappeto che si appoggia al terreno, si usano nei campi gioco, sono definiti antitrauma, dove i bambini giocano e se cadono non si fanno male, sono utilizzati anche in piste ciclabili, nei maneggi (ed i cavalli pesano parecchio su un piccolo zoccolo, quindi si presume abbiano una resistenza molto superiore all’asfalto).
Una piazzuola predisposta a fornire elettricità alle auto, realizzata con pavimentazione drenante colorata in modo allegro, uno spazio che penetra nella parte verde lasciando la possibilità di accedervi a piedi per raggiungere dei posti a sedere ricavati intorno alle piante “che restano intoccabili” anche se ormai indesiderabili per le dimensioni inaccettabili in ambienti cittadini, non dovrebbero mai superare impunemente i tetti delle case….
Esistono esempi di realizzazioni di questo tipo?
Grazie.
(Luigi – Milano)

Risposta

Ciao Luigi,
la sistemazione verde e viva, realizzabile tramite l’allestimento di una superficie inerbita e drenante l’acqua piovana e comunque calpestabile anche da auto, la si può realizzare e si chiama prato carrabile, appunto, e permette di avere erba vera che cresce e anche al terreno di assorbire l’acqua, mantenendo sempre la portanza necessaria al traffico veicolare di auto. Guarda pure qualche esempio di prato carrabile o prato armato, direttamente sul link che ti invio.
Salute e buon orto.

Buona sera,
sono un ragazzo di 44 anni e stavo pensando di comprare un terreno di 2000 mq, sia per investimento, ma anche per provare di ricavarne qualcosa di buono, mi piacerebbe sentire qualche consiglio, io vivo vicino a Cantù il paese per la precisione a Mariano Comense provincia di Como. Aspetto volentieri un vostro consiglio grazie.
Grazie e a risentirci.
(Emanuele – Mariano Comense – Lombardia)

Risposta

 

Ciao Emanuele,
la scelta del tipo di coltura da effettuarsi su un terreno dipende da tanti fattori: gusti e propensioni personali, tipologia del terreno, esposizione, possibilità d’irrigazione, tipologia del mercato locale che dovrà assorbire il prodotto…la domanda cioè, entità degli investimenti iniziali che tu sei disposto a fare, ecc ecc.
In base a tutti questi fattori poi si sceglie efettivamente cosa coltivare. Immaginando che sei su di un terreno montano direi che la colture possono essere: Frutteto misto o Meleto, patate, ortaggi da foglia come: cavoli, bietole, porri, Zafferano…tante scelte da fare bene anche in base alle variabili che vedi scritte sopra.
Salute e buon orto.

Salve,
sono pensionato, ho acquistato 2 maschi e 6 femmine di kiwi.
Vorrei un’informazione da voi che non ho trovato nel sito: a che distanza
vanno piantate l’una dall’altra?
Grazie.
(Stefano)

Risposta

Ciao Stefano,
la distanza d’impianto delle piante di kiwi è variabile in base anche al tipo e dimensioni della struttura che le piante devono coprire; se le piante saranno allevate su un filare le terrei distanti di almeno 1 metro l’una dall’altra, se invece devi coprire la superficie di un pergolato allora dovrai disporre le piante anche a maggiore distanza, da occupare tutta la pergola; comunque una distanza minima potrebbe essere quella di un metro.
Salute e buon orto.

Salve a tutti!
Circa un mese e mezzo fa ho seminato degli spinaci, ora tutti hanno messo la prima coppia si foglie e ad alcune piantine sta spuntando anche la seconda.
Ho notato,però, che alcune foglie presentano delle zone ingiallite, tendenti al bianco, sia sulla pagina superiore che su quella inferiore.
Inoltre toccandole sembra siano anche più deboli rispetto a quelle che non presentano questo particolare.
Oggi una di queste è addirittura appassita e l’ho dovuta tagliare.
Anche se sono alle prime armi non sembra sia peronospora; cosa potrebbe essere?
Potrei avere esagerato con le innaffiature…sto annaffiando tutti i giorni visto che le temperature sfiorano i 20 gradi durante le ore più calde e ho letto che gli spinaci soffrono la siccità.
Se così fosse, riducendo la quantità di acqua, le piantine già ingiallite tornerebbero come prima oppure ormai sono compromesse?
Ecco la foto dei miei spinaci:
Grazie in anticipo per le risposte.
(Max – Roma)

Risposta

Ciao Max,
dalla foto inviata si nota che le piantine dei tuoi spinaci sono appena spuntate fuori…hanno solo le prime foglioline…appena segnate, marginalmente, da un parassita vegetale che stà anch’esso sviluppandosi, sicuramente favorito dall’alta umidità delle tue irrigazioni, associate alle favorevoli temperature atmosferiche.
A nostro avviso però, le piantine appena nate hanno necessità si di acqua per crescere ma non tutti i giorni in quanto avendo poche foglie non fanno in tempo a consumarla tutta e per questo, l’acqua eccedente rimane nella terra aumentandone così l’umidità e favorendo di certo il proliferare dei parassiti vegetali, potresti quindi ridurre sensibilmente le irrigazioni e aggiungerei anche alle cure colturali degli spinaci delle operazioni di sarchiatura leggere – superficiali del terreno intorno alla piante che ne favoriscono lo sviluppo vegetativo. Per avere qualche informazione aggiuntiva sulla coltivazione degli spinaci, leggi pure l’articolo che trovi nel link.
Salute e buon orto.

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