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Albicocco in fiore

Questa storia l’ho scritta un anno fa, ma è ancora attuale perché il miracolo dell’impollinazione si ripete, per fortuna, ogni anno!

 

 

 

 

 

 

Questa mattina contavo le api sull’albicocco in fiore. Una….due…………..tre……………………………………….….finalmente quattro! Che spavento! Il mio cuore  ha accelerato i suoi battiti. Come è possibile che siano soltanto quattro? Perché così poche?

Ho provato a darmi delle risposte. Perché nonostante ci sia il sole la giornata è ancora fresca. Oppure perché ancora l’albicocco non è del tutto fiorito: molti boccioli sono chiusi chiusi, serrati stretti stretti, come ad aspettare un segnale più rassicurante e confortante da parte di queste prime giornate di marzo, sempre ingannevoli e capricciose.

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Spesso macchiette brune che tendono all’arancio macchiano le foglie di ortaggi e alberi da frutto, ma anche di rose, more, ribes e molte altre piante. Si tratta della ‘ruggine’ una malattia fungina che arriva, come tutti i funghi, con il caldo umido, con la carenza di ventilazione, con le piante seminate troppo fitte o il fogliame troppo rigoglioso, ma soprattutto quando le condizioni atmosferiche la favoriscono.

A fine dell’estate, quando le temperature sono ancora elevate, la pioggia inizia a cadere e le notti diventano umide, ecco che le malattie fungine arrivano nell’orto: per fortuna la produzione è quasi alla fine e i danni sono limitati.

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Buona sera,
causa mal tempo abbiamo terminato la potatura delle piante da frutto la settimana scorsa.
Ora vorremmo ripetere gli interventi fatti in Autunno: pulitura tronchi e rami,zappettatura terreno alla base delle piante con contestuale concimazione e annaffiatura, somministrare poltiglia bordolese.
E’corretto farlo anche su pianta che porta già i fiori?
Ringrazio e auguro buon lavoro e una Santa Pasqua
(Alex)

Risposta

Ciao Alex,
che bel servizio riservi alle tue piante…immagino quanti frutti avrai in cambio!
Direi che di tutte le operazioni che citi, l’unica da evitare in fioritura sia esattamente l’aspersione delle poltiglia bordolese…attendi almeno la sfioritura; per il resto procedi pure.
Salute e buon orto.

InvernoSono qui davanti al camino a pensare cosa dovrò fare appena il maltempo deciderà di abbandonare il campo. Nel mio caso, più che un campo è un orto-giardino.

Dopo avere contato i ‘morti’ (perché è certo che qualche pianta non ce l’avrà fatta) penserò alle sostituzioni. Ho visto l’aloe che ha le ‘orecchie’ abbassate, sembrano quasi toccare terra, ha proprio l’aspetto di uno straccio. E pensare che era già in fioritura!!! Ma andiamo avanti e guardiamo al futuro…

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azzeruoloInizia a fare freddo e molti lavori nell’orto vanno rimandati, ma è sempre il momento per mettere a dimora un buon albero da frutto, ammesso che non piova a dirotto e che il terreno non sia gelato. Allora perché non approfittarne per piantare un alberello ormai quasi del tutto dimenticato: l’azzeruolo o nel suo nome latino Crataegus azarolus.

Nessuno lo coltiva più perché i suoi frutti dolci e aciduli allo stesso tempo, sono piccoli e si conservano difficilmente e per questo non sono molto commerciabili. E’ frutto da cogliere e da mangiare subito, i nostri nonni ne facevano razzie nei campi, lo gradivano tanto quanto le ciliegie.

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Salve,
sono un’insegnante di scuola secondaria superiore, di Roma sud.
La mia scuola ha molto verde coltivabile ed io vorrei avviare un progetto di coltivazione con una delle mie classi, lavorando nel tempo della ricreazione e nei pomeriggi.
Amo coltivare piante e fiori; ora sono interessata alla pianta di alkekengi e vorrei partire dal seme, ma non so qual’è, lo trovo dentro la bacca?
Spero che mi possiate guidare in questa coltivazione.
Grazie.
(Giuseppe – Roma)

Ciao Giuseppe,
la vostra scuola è davvero un luogo fortunato, l’educazione ambientale sarà in futuro programma di studio ordinario per tutti i complessi scolatici.
La pianta dell’alkekengi è una solanacea, parente di peperoni e pomodoro, il suo frutto rosso infatti altro non è che una bacca all’interno della quale potrai trovare tutti i semi che una volta estratti e fatti seccare all’aria potrai riutilizzare per la semina a fine inverno – in serra inizialmente.
Trovi semi anche in vendita nei garden oppure on line.
Sulla coltivazione dell’alkekengi puoi curiosare leggendo queto articolo, che trovi nel link.
Salute e buon orto.

AverrhoaSarà per i suoi frutti dorati a forma di stella che ricordano le decorazioni natalizie che mi è venuta voglia di parlare della Carambola o meglio della Averrhoa carambola.  E’ una pianta tropicale che necessita di tepore tutto l’anno e quindi adatta solo ad alcune zone della nostra penisola, oppure ai terrazzi particolarmente ben esposti al sole o alle serre. Infatti la Carambola cresce senza grossi problemi sia in terra che in vaso, sia all’esterno che in serra, l’importante è fare attenzione alle basse temperature!

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Buonasera,
sono un pensionato residente nella provincia di Roma che da alcuni anni, insieme con altri amici, stiamo coltivando (cerchiamo di coltivare) un appezzamento di terreno dove dimorano anche alcune piante da frutta (ciliegio, fico, melo, pero, susine europee e orientali, pesco, albicocco.
Quest’anno abbiamo seminato fagioli Baccarà e fagioli Marconi di cui abbiamo già finito la raccolta, impiantato pomodori di varietà diverse che stiamo raccogliendo, peperoni, melanzane, bieta che stiamo raccogliendo.
Prossimamente dovremo impiantare gli ortaggi invernali (Finocchi, cavoli e broccoli)
Riguardo gli ortaggi desiderei avere, se possibile, una tabella della loro consociazione, visto che fino ad ora ci siamo riferiti a quanto dettoci da amici.
Sarebbe utile anche una tabella dell’alternanza…rotazioni cioè, ci vogliamo riferire ai consigli di esperti e non più ad opinioni di amici e conoscenti.
Riguardo le piane da frutto, Abbiamo raccolto i fior di fico (si dice così), le albicocche, le ciliege e quasi tutte le pesche rimanendo ancora solamente le percoche.
Nonostante la raccolta fatta, ci hanno consigliato di innaffiare comunque ogni settimana le piante ormai senza frutti.
A tale proposito vorrei sapere se è corretto innaffiare ancora le piante senza frutti o magari è solo un consumo di acqua e di enegia elettrica. Nel ringaziare per tutto ciò che farete, vi auguro un profiquo lavoro.
(Natale – Lazio)

Risposta

Ciao Natale,
bellissima la tua storia che ci racconti, di orto condiviso…insuccessi e frutti, anche se ci sembra che tutto sia rigoglioso!
Importante è giustamente seguire “scientificamente” anche le importanti pratiche della consociazione dei vari ortaggi – vedi il link all’articolo che le tratta, con anche allegata la tabella che ci richiedi.
La rotazioni colturali invece le puoi attentamente apprendre in questo articolo che trovi nel link.
Rigurado invece alla tua domanda sulle irrigazioni ti dico che dipende dall’età d’impianto dei frutti, nel senso che se le piante sono a dimora da pochi anni allora è necessario che tu assista la loro crescita con irrigazioni – abbondanti – affinche la pianta possa affrancarsi bene sviluppando un bell’apparato radicale. Diciamo che se la pianta è ormai affrancata è bene che essa stessa vada a esplorare il terreno a trovare risorse idriche, ovvio che in queste estati calde e siccitose un aiuto sarà d’aiuto ma considera che la quantità d’acqua deve essere tale da simulare una pioggia abbondante, fornendo l’acqua su un raggio attorno al fusto che risulti sotto la proiezione della chioma, periferica.
Grazie a te del tuo racconto!
Salute e buon orto.

Salve mi chiamo Alvaro,
è la seconda volta che vi scrivo, spero in un vostro aiuto grazie.
Questa volta si tratta di pomodori, quando li raccolgo trovo alcuni di essi bucati, di cosa si tratta, cosa devo fare per evitare questo problema? E se devo fare una disinfestazione quando la devo fare, quando i pomodori sono in fiore, appena compaiono i primi frutti e che prodotto devo usare?
Ecco la foto:

ALVARO - POMODORO BUCATO

Grazie gentilissimi come sempre!
(Alvaro)

Risposta

Ciao Alvaro,
benvenuto per la seconda volta allora e grazie per la bella foto che ci spedisci – molto chiara – allora volentieri ti diamo una mano a capire.
Il danno che ritrovi sui tuoi pomodori è molto probabilmente causato dall’azione di insetti differenti il primo è la Tuta absoluta, la tignola del pomodoro – una farfallina minatrice del pomodoro che da larva scava gallerie nelle foglie, nel fusto e nel frutto del pomodoro, causando ferite nel frutto che possono essere allargate da altri insetti come vespe, mosche ecc. che ne allargano il foro per cibarsi della polpa matura. Ti suggerisco per questo di sezionare il frutto attaccato per verificare il suo stato all’interno e vedere se c’è la presenza di gallerie di scavo o insetti. Come rimedio biologici a tale insetto ti suggerisco:
1 – la cattura di massa – esistono in commercio delle trappole con dei prodotti da inserire dentro, i feromoni, che attraggono gli adulti in volo.
2 – l’aspersione di un insetticida biologico specifico per i lepidotteri che si chiama bacillus thuringensis, da dare su tutta la pianta in ogni momento del suo sviluppo.
Spero di aver fatto luce sul caso, ci fai sapere poi come si sviluppa la questione in futuro, grazie.
Salute e buon orto.

Salve,
mi piace il giardinaggio e l’orto, ma ho poco tempo disponibile!
Vivo in un paese della pianura padana.
Perché i miei pomodori più belli sono come mangiati? E’ forse un uccello? Non mi è mai successo e che cosa posso fare per ripararli?
Grazie per il vostro aiuto!
(Clara)

Risposta

Ciao Clara,
grazie per la tua dichiarazione d’amore che fai all’ortogiardinaggio…il tempo poi lì non è mai perso, ma guadagnato in salute psicofisica!
I tuoi pomodori sono mangiati – appena maturi – probabilmente da una Gazza Ladra o da una Cornacchia Grigia..un’ipotesi; ma a parte chi sia il colpevole potresti proteggere i tuoi pomodori con una rete plastificata che metterai sopra a coprire tutta la pianta, in commercio puoi trovare la rete che ti dico in vendita da un qualsiasi centro agrario delle tua zona.
Non disperare Clara che in natura è sempre una lotta!
P.S.Osserva anche se nel terreno non ritrovi qualche impronta animale…
Salute e buon orto.

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