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Ciao,
ho scoperto il prodotto a base di olio di neem, come antiparassitario naturale per l’orto, mi date due indicazioni come utilizzarlo?
Grazie,
(Claudio)

Ciao Claudio,
i prodotti a base di neem – leggi l’articolo nel link – possono essere in polvere o olio, entrambi vanno diluiti comunque in acqua prima di essere irrorati sulle piante, con le proporzioni che troverai scritte dietro la confezione…variano in base alla ditta produttrice, quindi leggi con attenzione quello che troverai scritto.
Salute e buon orto.

zucchiTogliere o non togliere i primi zucchini…questo è il dilemma! Sembra abbastanza unanime il consenso a staccare i primi zucchini che crescono precocemente sulla pianta. Sacrificare due o tre zucchini su una giovane pianta significa evitare l’ingiallimento delle foglie e ottenere frutti più grossi e numerosi dopo.

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L’ortica è una pianta formidabile dalle mille proprietà curative, utile per la salute dell’uomo e dell’orto.

Nell’orto il suo macerato aiuta a combattere gli afidi e i parassiti, ma all’occorrenza è anche un ottimo fertilizzante, e se abbinato al macerato di equiseto aiuta a combattere l’attacco dei funghi.

Sembra che un millilitro cubo di macerato contenga un milione di microrganismi, moltissimi batteri ma niente funghi.

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Ieri parlando con Stefano (l’agronomo che lavora con me su InOrto, che tante volte risponde alle vostre domande) ci siamo accorti che non abbiamo mai dedicato un post al Bacillus thuringiensis, un battericida biologico non di origine vegetale, molto utilizzato contro numerosi lepidotteri.

In verità non ne ho mai parlato perché trovo sia un argomento un po’ ostico e difficile, sia per il nome, assolutamente poco gradevole al nostro orecchio, che per la comprensione riguardo la sua natura e provenienza. Ma siccome è veramente molto efficace e a bassissimo impatto ambientale proverò a ‘digerire’ il suo nome (non è colpa sua poverino se si ritrova un nome così brutto) e a rendere più semplice possibile la spiegazione su cosa sia e su come impiegarlo.

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rbrbrSempre a proposito di preparati naturali da utilizzare per aiutare i nostri ortaggi a difendersi dagli attacchi dei parassiti, ho scovato, in un minuscolo libriccino che raggruppa un folto numero di antiparassitari utilizzati dai nostri nonni, il macerato di rabarbaro, per combattere l’afide nero e anche la tignola del porro (Acrolepia assectella).

Preparazione e utilizzo – Procuriamoci 1 chilo e mezzo di foglie fresche di rabarbaro (leggete il  link se volete sapere come coltivare il rabarbaro) e mettiamole a macerare in 10 litri di acqua. Trascorsi 8-10 giorni potremo filtrare il macerato e utilizzarlo per spruzzarlo, non diluito, direttamente sulle piante infestate o come repellente per prevenire eventuali attacchi futuri.

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OrtvarChi coltiva e ama le piante farebbe di tutto per migliorare il terreno del proprio orto! Letame, compost, fertilizzanti di ogni tipo e natura! C’è tuttavia un prodotto di cui non abbiamo mai parlato su InOrto, se non in seconda battuta o in modo superficiale: la farina di roccia. E un lettore ci ha scritto per farcelo notare, quindi come negare a questo punto un giusto e meritato approfondimento!

La farina di roccia, o forse è meglio usare il plurale e dire le farine di roccia, perché ce ne sono di svariati tipi e non sono tutte uguali, sono degli ottimi ammendanti, fertilizzanti e all’occorrenza si trasformano in antiparassitari e fungicidi.

La loro composizione varia a seconda dei luoghi da cui provengono e quindi può variare anche il loro contenuto di calcio, potassio e magnesio, ma tutte però sono ricchissime di preziosi microelementi.

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La propoli come abbiamo già ampiamente visto in un precedente post,  può essere di grande aiuto nell’orto sia come antiparassitario che anticrittogamico ( contro le malattie fungine ).

Ma qual é il suo utilizzo pratico? Come si preparano le varie soluzioni?

Anche se non è necessario essere mago Merlino o possedere un calderone magico, bisogna avere le idee chiare quando si vuole un preparare un rimedio per il nostro orto, pur trattandosi di preparati a base di componenti naturali.

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Mi chiamo Renato e abito a Roseto degli Abruzzi, sono appassionato dell’orto per la produzione di cibi naturali, quelli che crescono senza forzatura….

Ho letto che si può produrre un insetticida con le foglie di pomodoro e la ricetta è: 2.5 Kg di foglie in un litro di acqua. C’è un errore? Perche 2,5 kg di foglie sono tantissime ed un solo litro di acqua fa sorridere, forse volevano dire 10 l di acqua..cosa ne pensate? Grazie.

(Renato – Roseto degli Abruzzi)

Risposta

Ciao Renato hai perfettamente ragione, non so dove tu abbia trovato questa ricetta, ma sicuramente è stato commesso un errore di stampa. Come tu hai giustamente dedotto per ottenere un estratto di foglie di pomodoro i litri di acqua sono 10 per 2,5 kg di foglie. Anche se personalmente non ho mai usato questo rimedio, posso dirti che per ottenerlo si possono usare anche le femminelle  e le altre parti della pianta di pomodoro, però prima della formazione dei frutti. Va usato non diluito direttamente sulla pianta contro gli afidi e la cavolaia. Quando lo utilizzerai mandaci qualche informazione sui risultati ottenuti! Per chi coltiva l’orto è sempre di grande aiuto leggere le esperienze altrui, negative o positive che siano!

Curare con i fiori si può. Nell’orto alcune piante da fiore ci possono essere di grande aiuto, non solo regalandoci dei colori vivaci, ma anche tenendo lontano degli ospiti poco graditi. Non tutti sono d’accordo, c’è ancora molto scetticismo in giro, ma di sicuro male non fanno e quantomeno renderanno il nostro orto o il nostro balcone più allegro e gradevole.

Uno dei migliori alleati è senz’altro il bellissimo nasturzio (Trapaeolum majus), una delicata rampicante annuale che se abbinata al pomodoro, ma anche ai fagioli, tiene lontani gli afidi.

Per chi coltiva gli ortaggi in vaso infatti è meglio scegliere delle annuali, che occupano poco spazio con le loro radici e che, dovendole riseminare di anno in anno, possono adattarsi a qualsiasi schema di coltivazione si scelga di adottare.

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Fertilizzante e antiparassitario allo stesso tempo. Il macerato di ortica è un ‘must’ dell’orto e del giardino. Muniamoci di guanti perché la primavera è il momento giusto per raccoglierla.

Ecco come prepararlo. Tagliare a pezzi e mettere a bagno in acqua fredda la parte aerea della pianta: 1 kg di foglie per 10 l di acqua. Se volete utilizzare le foglie secche la quantità è di 200g sempre per 10 l di acqua. Potete usare qualsiasi contenitore, purché non sia di metallo. Il macerato risulterà pronto quando il liquido sarà diventato molto scuro e avrà cessato di fare la schiuma. In genere sono sufficienti sette giorni, ma il processo di decomposizione viene accelerato se le temperature sono alte o se il recipiente viene esposto al sole. Meglio se una volta al giorno ci ricorderemo di mescolarlo per farlo ossigenare. Per attenuare gli odori sgradevoli si può aggiungere una manciata di farina di roccia o di farina di alghe, oppure qualche foglia di angelica.

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