Per chi abita in campagna le brinate sono visibili. Al mattino il paesaggio sembra imbalsamato, coperto da un velo di cristallo traslucido. In città questa gelida umidità è meno evidente agli occhi, seppure percepibile ovunque, soprattutto nelle nostre ossa…

E’ questa umidità che è nemica delle nostre piante, che si insinua tra le foglie e favorisce l’insediarsi delle malattie crittogamiche. Ma i funghi non sono solo una patologia autunnale, purtroppo sono in agguato tutto l’anno, con le piogge primaverili, come con i bruschi sbalzi termici estivi.

Allora dobbiamo imparare a difenderci, comportandoci in modo corretto. Ecco le regole a cui attenersi per evitare il peggio.

– Prevedere all’interno delle serre, ma anche nei tunnel di copertura, una buona areazione, cercando di aprire durante le ore più calde.

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Come consuetudine iniziamo il mese con l’elenco dei piccoli lavori dell’orto. Può sembrare noioso, ma utile. E’ come quando andavamo a scuola che sapevamo già la lezione, ma ripassarla ci aiutava a tenerla a mente e a non dimenticare dettagli importanti.

Ecco allora un piccolo ripasso per l’orto di novembre.

-Preparare il terreno per gli impianti primaverili ma solo se il suolo è ben asciutto.

-Pulire le aiuole dalle colture ultimate, vangare o zappare se necessario e somministrare sostanza organica al terreno.

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Ho ancora vivo il ricordo delle scarole cinte da una sottile cintura di salice. Lo faceva una contadina che viveva nella colonica in fondo alla mia strada di bambina per  ‘imbianchire’ le sue verdure, peraltro molto richieste dalle massaie del paese che frequentavano la sua aia. L’imbianchimento ha il compito di impedire ai raggi solari di raggiungere il cuore della pianta, per evitare la produzione di clorofilla e rendere gli ortaggi più chiari in alcune parti. Questa operazione rende più teneri e croccanti alcuni vegetali come indivia riccia, scarola, porro, finocchio, sedano  e cardi.

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Succede raramente di leggere con piacere la nascita di un centro commerciale, che quasi sempre vuol dire cementificazione. Questo di Marcianise, in provincia di Caserta, ha però una marcia in più o forse è il caso di dire un orto in più. Un orto di 650 metri quadrati, realizzato solo con materiale di recupero e nutrito con i rifiuti alimentari prodotti e compostati dai 25 bar e ristoranti presenti nell’area.

E’ incredibile, ma molto apprezzabile che un luogo di grande frequentazione come un centro commerciale si ponga come esempio di sviluppo positivo, soprattutto in una regione dove la raccolta differenziata fatica a decollare, mostrando a tutti i visitatori, in particolar modo ai bambini, come dai rifiuti possano germogliare tanti ortaggi tipici del luogo. Nelle sue parcelle sono infatti coltivati i pomodori ‘San Marzano’, lo zucchino ‘San Pasquale’ e le melanzane ‘Mulignana’, varietà scelte in collaborazione con l’Istituto Eureco di Caserta che ne ha anche fornito i semi.

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Ciao a tutti voi che vi occupate di questo spazio da me tanto amato! Sono un’assistente agli anziani e lavoravo presso i servizi sociali, purtroppo sono rimasta senza lavoro per i motivi che sappiamo e i problemi che ci sono. Il mio  hobby è dare amore alle piante e le curo con passione. Adesso ho idea di mettere sul terrazzo alcuni alberi da frutto: aranci, limoni, meli, peri, ciliegi, ecc. Vorrei alcuni consigli da voi. Grazie e distinti saluti.

 

(Giovanna)

Cara Giovanna, intanto grazie di apprezzare il nostro lavoro, sapere che c’è qualcuno che ti segue e ti ama è importante per dare senso a quello che fai. Poi complimenti per il tuo terrazzo, che deve essere veramente grande se hai intenzione di metterci tutti questi frutti! Una pianta in vaso non è mai come una pianta in piena terra: ha meno spazio e ha meno possibilità di cercarsi quello di cui ha bisogno, quindi sono piante di cui dovremo avere maggiore cura.

Quando sceglieremo le varietà dovremo stare molto attenti che siano adatte al vaso, opteremo per le più piccole e contenute, che rispondano bene alle esigenze climatiche del luogo dove le alleveremo. Se la pianta ha bisogno di un clima fresco e la costringiamo su un terrazzo caldo, la pianta si stresserà, diventerà più vulnerabile e tenderà ad ammalarsi. Per esempio se decideremo di piantare degli agrumi, dobbiamo sapere che amano il clima mite, le zone riparate dai venti forti e  se devono vivere su un terrazzo freddo, d’inverno dovremo ripararli dalle gelate, se non addirittura ritirarli in una piccola serra.

Inoltre bisogna ricordarsi che tutte le piante, anche i limoni che in vaso crescono benissimo, ogni due anni andranno travasati e messi in un vaso di dimensioni leggermente maggiori. In pratica il contenitore deve crescere a poco a poco insieme alla pianta. Se lo mettiamo subito in un vaso troppo grande, l’alberello svilupperà molto l’apparato radicale e non si preoccuperà di fruttificare, se al contrario il contenitore diventerà troppo piccolo lui soffrirà. Insomma è una questione di equilibrio che si apprende solo con l’osservazione e l’esperienza. Quando la pianta sarà arrivata allo sviluppo massimo per quel contenitore, dovremo saperla potare adeguatamente.

Come primo approccio credo possa bastare Giovanna, ma non mancherò di ritornare sull’argomento “alberi da frutto in balcone” e in ogni caso se hai bisogno di consigli più specifici scrivi. Ciao e a presto

E’ già autunno conclamato. L’aria si è fatta fresca e frizzante e per andare nell’orto aggiungiamo ormai uno strato al nostro abbigliamento. Anche le piante, come noi, iniziano a sentire freddo e dovremo preoccuparci di ripararle prima che sia troppo tardi.

Se abbiamo un piccolo orto sul balcone possiamo iniziare, almeno durante la notte, a predisporre le prime protezioni contro le basse temperature con dei teli di tessuto non tessuto. Sarà poi buona regola proteggere le radici delle piante più delicate con della paglia, mentre nei vasi dove le colture sono terminate, possiamo cominciare le operazioni di concimazione per preparare il terreno alle nuove colture invernali.

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