Non tutti i bambini amano le verdure. Anzi molto spesso storcono il naso davanti ad un piatto di spinaci o fanno smorfie davanti alla pasta condita con le zucchine. Un po’ perché spesso abitano in città e non hanno un contatto diretto con la natura e con i luoghi dove si produce il cibo; un po’ perché, anche quando stanno in campagna, preferiscono la tv e il computer ad una visita alla fattoria; fatto sta che tra i bambini e le verdure non sempre c’è simpatia.

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Questa fiaba è stata ideata dai ragazzi della V A del Liceo Scientifico “Mairone da Ponte” di Presezzo, che hanno iniziato questo mese una collaborazione innovativa e divertente con InOrto, indirizzata soprattutto alle mamme che amano l’orto e ai bambini che amano le verdure o che impareranno ad amarle grazie proprio alle sorprendenti trovate di questi liceali. Se frequenterete Bimbi InOrto scoprirete quanto sono creativi questi ragazzi e quante belle sorprese hanno preparato per voi! Per il momento, buona lettura!

Le magiche verdure

C’era una volta, in un piccolo regno, un vecchio re con un figlio molto bello che amava andare a cavallo. Il re spesso chiedeva al principe di sposarsi così da dargli un nipotino prima della sua morte, ma il ragazzo non voleva saperne di una moglie; lui desiderava solamente cavalcare per le verdi colline e tra il fresco bosco senza altri pensieri.

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Pascoli il poeta dell’orto o Pascoli il poeta ortolano. Definirlo così non è una forzatura, ma un dato di fatto. Non solo Pascoli ha dedicato un’intera poesia all’orto (‘L’oliveta e l’orto’), ma cita l’orto come rifugio dai dolori della vita (‘Nebbia’), paragona la vite a se stesso (‘La vite’) e usa le piante come tema ricorrente nelle sue rime, tanto da titolare un’intera sua raccolta ‘Myricae’ (nome latino di tamerice). E come se non bastasse paragona il poeta all’umile ortolano.

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Dedicato a tutti i cittadini dall’animo agricolo, a tutti coloro che credono che la città possa accogliere un nuovo modo di sentire: più verde, più umano, più arcaico. Il libro di Novella Carpenter “Farm City – L’educazione di una contadina urbana” ci racconta le mille vicissitudini di chi, testardo come un mulo, ha deciso di piegare la città alle esigenze di una improbabile fattoria cittadina, di chi ha saputo trasformare i limiti di una grande metropoli in opportunità per alimentare la vita di questa difficile impresa verde.

E allora, tra corse in furgoni stracarichi di letame e incursioni notturne in tutti i cassonetti dei quartieri più alti, si snoda l’avventura di Novella, che non si limita a piantare pomodori e lattughe in un appezzamento di terra circondato dal cemento, ma va oltre, accettando una sfida che sembra impossibile: sopravvivere in città soltanto con quello che si riuscirà a produrre.

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A Bagno a Ripoli gli olivi sono dovunque. Sulle colline, nei campi, nei parchi, nei giardinetti, vicino ai bordi delle strade e nei cortili delle scuole. L’olio qui è ottimo. E’ un bene prezioso.

Ecco perché i bambini delle scuole che fanno parte dell’Istituto “Comprensivo Bagno a Ripoli Capoluogo”, ogni anno partecipano con entusiasmo alla raccolta delle olive. E nei giardini delle loro scuole, tra fine ottobre e gli inizi di novembre, ha luogo una grande festa: alunni, maestri, genitori e nonni sono tutti invitati a partecipare.‘Brucare’ le olive talvolta può anche essere faticoso, ma quando si è tutti insieme e le mamme hanno preparato delle buone merende a base di dolci e pane e olio, tutto sembra più divertente.

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Ecco una semina facile, utile e decorativa da fare insieme ai bambini. Si tratta di fare crescere in casa un minuscolo prato d’erba fresca. Se avete un gatto lo renderete più felice e più sano, perché quando l’erba sarà alta circa 10 centimetri lui la gusterà con piacere. In mancanza del gatto vi sarete divertiti a fare crescere un tappetino verde, naturale al 100%, che decorerà il davanzale della cameretta dei vostri bambini.

Procuratevi una vaschetta dai bordi bassi o un piccolo vasetto, riempitelo con del terriccio e una volta che lo avrete livellato con le mani, spargete sulla superficie dei semi di orzo, mais o grano, ricoprendoli con un leggero strato di terra.

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L’orto del carcere femminile sull’isola della Giudecca a Venezia è un orto molto, molto speciale, sia per ubicazione che per finalità.

Se guardiamo al suo passato scopriamo che molti anni fa alla Giudecca c’era un convento di monache, con una vasta zona destinata ad orto e giardino, solo in un secondo tempo l’edificio venne convertito a carcere e lo spazio verde fu abbandonato.

Nel 1995 iniziò poi l’opera di ripristino da parte della cooperativa Rio Terà dei Pensieri, che ancora oggi organizza attività lavorative e formazione professionale all’interno delle case di detenzione. “I primi tempi sono stati impiegati a ripulire e a riordinare il terreno, poi finalmente ci siamo potuti dedicare alla creazione dell’orto vero e proprio, seguendo i criteri dell’agricoltura naturale e ottenendo nel 2007 la certificazione biologica” racconta con soddisfazione Liri Longo, presidente della cooperativa.

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Angelo ci ha scritto da Roma mandandoci una bellissima foto. Ma Angelo ha anche una bellissima storia da raccontare. Questa storia si chiama “L’orto Anna Magnani”, il progetto scolastico dell’Istituto Comprensivo Fontanile Anagnino di Roma.

L’orto è fantastico e già le foto mettono allegria. A curarlo è sempre Angelo, che dopo 37 anni di lavoro in banca, ha pensato di impiegare il suo tempo lavorando a questo progetto, che ha lo scopo di diffondere la cultura dell’orto nella scuola elementare.  I risultati sono sorprendenti e in solo due anni l’orto ha raddoppiato la sua estensione (due appezzamenti di 30 mq ciascuno) e si è arricchito di una serra di 24 mq.

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Ecco un appuntamento per studiosi dell’orto. “Orti botanici e orti agrari” è la mostra che si terrà nella Biblioteca dell’Accademia Nazionale di Agricoltura di Bologna dal 22 al 25 settembre, nell’ambito della manifestazione Artelibro, il festival del libro d’arte.

Oggetto della mostra curata da Maria Luisa Boriani è ‘L’evoluzione degli orti a Bologna dal Cinquecento fino a nostri giorni’. L’evento sarà articolato in quattro vetrine, ciascuna dedicata ad un diverso orto storico bolognese. Nella prima vetrina è protagonista l’Orto dei Semplici del Palazzo Pubblico di Ulisse Aldrovandi (1568-1802), che aveva l’aspetto di un parterre rinascimentale, ma che oggi è visibile solo in parte negli scavi archeologici della ex Sala Borsa. Continua a leggere

Vecchie taniche, bottiglie di plastica, ma anche semplici sacchetti trasformati, con un po’ di fantasia, in oggetti insoliti. Il gioco del riciclo ultimamente è molto di moda e spesso ai bambini viene proposto di riconvertire in giochi rifiuti inquinanti difficilmente degradabili, ma riciclabili.

In questa occasione gli stessi rifiuti sono stati utilizzati per accogliere giovani piantine e farne un piccolo orto, forse di breve durata, ma di poca spesa e grande effetto. Ed ecco che dai sacchetti di plastica spuntano fiori, bottiglie colorate diventano piccoli vasetti da appendere, e vecchi flaconi e contenitori accolgono insalatine.

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