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Pianta di Olivo

Salve Ortisti, una confidenza.

Se dovessi scegliere una pianta per amico, questo sarebbe l’olivo, praticamente un fratello.

Fu Sergio, il mio babbo, che, decenni fa, senza saperlo, me lo presentò, giusto a partire dal tronco.

Accadeva che, a fine estate, mio padre arrivava su un trattore carico di legna mista.

Io lo aspettavo a festa per aiutarlo a prepararci per l’inverno, segando, con sua paziente insegna, quercia, carpine e leccio.

Fra questi pezzi di bosco si nascondeva sempre della legna che proveniva dal nostro campo, era la legna d’olivo. Quell’odore dolce, dalla fine segatura giallastra, è rimasto da allora sempre fra le mie esperienze emotive profonde…un carico di legna mistico, oltre che misto!

Crescendo, poi, ho continuato il mio viaggio di conoscenza dell’olivo e, dal tronco, sono risalito ad esplorarne la chioma, tagliando ed ordinandone i rami. Ancora oggi, come allora, ne sono profondamente affascinato.

Per questo, se volete, ve lo presento.

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Sono un ragazzo di 20 anni, vivo nel cuore della campagna maremmana, vicino ad un piccolo paesino chiamato Paganico, a pochi minuti da Grosseto. Ho un posto fisso (strano ma vero) in un’azienda vinicola qua vicino e ho al passione per l’agricoltura 🙂

Prima di tutto volevo ringraziarti per il tuo blog, ogni giorno prendo appunti per farmi piano piano un po’ di esperienza e poi complimenti anche per gli svariati campi che tratti. Ma arriviamo ai fatti, io ho un uliveto di 200 piante, 100 in piano, in uno stato perfetto, sono verdi grosse e ogni anno è una soddisfazione coglierle. Ho poi altre 100 piante invece situate in una collina, che purtroppo sono state trascurate, dove sono presenti vari rami secchi e gialli, poche foglie e di conseguenza pochissime olive…volevo sapere se un sovescio fatto con il favino potrebbe migliorare le cose e già che ci sono ne approfitto per sapere se è opportuno effettuare altri trattamenti…ringrazio in anticipo

(Manfredi-Paganico)

Risposta

Ciao Manfredi, prima cosa grazie per i complimenti e sappi che se sono ancora qui tutti i giorni a scrivere informazioni sugli orti è anche perché ricevo e-mail come la tua. 😀

Dopodiché voglio dirti che so benissimo dove è Paganico, terra bellissima ma non facile da coltivare. Ma non ci perdiamo di animo e facciamo quello che serve per farla rendere al meglio. Ti confesserò una cosa: in campagna io sono una ‘che predica bene e razzola male’ per cui la mia oliveta non ha mai quello che si meriterebbe.

Tu invece non solo dovresti fare il sovescio di favino, ma contemporaneamente dovresti arricchire la terra con del concime organico pellettato, meglio se biologico. Il letame non pellettato è ottimo, ma non sempre è maturo al punto giusto e allora brucia la semina e chiama i cinghiali (ma quelli arrivano lo stesso).

Ma non è finita qui: a primavera quando interrerai il sovescio aggiungi di nuovo del concime. Così la terra subirà da subito un sensibile miglioramento e le piante te ne saranno grate. Queste operazioni vanno ripetute negli anni, fino a quando non vedrai che le cose iniziano veramente a cambiare.

Mi chiedi inoltre quali trattamenti fare. Al volo ti dico quelli base dopo avere ascoltato le molte campane ‘sul campo’. La poltiglia bordolese andrebbe data subito dopo la potatura (nel tuo caso la potatura, ma del resto credo che tu lo sappia bene, è fondamentale) e poi un’altra volta quando vedrai ingrossare leggermente le olive. Naturalmente c’è chi la ripete più volte.

Per aiutare invece l’allegagione dovrai invece fare un trattamento a base di boro. Quando?  Subito dopo la fioritura, quando appena si percepisce il frutto, questo proprio per evitare la ‘cascola’. Anche in questo caso c’è chi abbonda e fa un trattamento anche in prefioritura.

Ma non ho finito! E la mosca? Dove la lasciamo la mosca? Veramente la lasceremo volentieri ovunque tranne nella nostra oliveta, ma purtroppo quella arriva e fa danni. Allora ultimamente ho sentito parlare molto, ma molto bene del ‘caolino’ (leggi questo link ma se non conosci un prodotto non limitarti nelle informazioni, digita caolino e leggi tutto quello che ti serve!), da dare quando l’oliva è ormai diventata più grossa e siamo avanti con la stagione tanto da temere l’attacco della mosca. Come saprai i ‘bollettini’ dei vari consorzi della zona sono molto aggiornati e in genere riescono a capire quando ‘ la malefica’ potrebbe sferrare l’attacco. Logicamente se piove molto il trattamento va ripetuto.

Per il momento è tutto, ma per qualsiasi cosa sentiamoci, magari nel frattempo nascono novità ancora meno impattanti, perché i trattamenti di cui abbiamo parlato, per quanto tutti consentiti in agricoltura biologica, hanno comunque un impatto sull’ecosistema, per questo è meglio farne un uso limitato ed intelligente. Ciao e godiamoci il nostro Buon Olio!!!

Ciao, ho un ulivo che è morto varie volte, ma rinasce spontaneamente da sotto.

Da qualche anno sono rispuntati 2 alberelli lateralmente (dalla stessa pianta), il cui diametro alla base è di circa 7 cm circa.

Penso che siano collegati ambedue alla stessa pianta (pianta sotterranea intendo).

Siccome volevo tenere solo quello più bello, potreste dirmi in quale

periodo dell’anno è meglio tagliare l’altro?

(Virgilio-Treviso)

Ciao Virgilio, credo che ormai da te sia iniziato il freddo, per cui attenderei l’inizio della primavera per tagliare il tuo alberello, o comunque quando sarà finito il rischio di forti gelate. Ma sei sicuro che non sia bello fare crescere ambedue i nuovi getti?

Saluti!

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