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Nadia Noseda è una che di pomodori se ne intende. Possiede i semi di circa 1.200 varietà e nonostante dica di avere solo un piccolo orto vicino a Como, ogni anno trova spazio per coltivare 150-160 varietà, una pianta per ogni varietà, facendo molta attenzione a non ibridarle tra loro, tanto da isolare con delle buste di velo le varietà più sensibili. Nadia i pomodori li cura, li studia, li seleziona (magari qualcuno lo mangia pure :)))) e poi li espone alle mostre dedicate a questo straordinario ortaggio. Una per tutte la Mostra del Pomodoro a Villafranca in Lunigiana dove moltissime delle varietà esposte nell’ultima edizione erano proprio sue.

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Ciao a tutti,
nella coltivazione del pomodoro, nonostante cerchi di effettuare la sfemminellatura regolarmente, la vegetazione mi sembra lo stesso molto fitta, quindi mi chiedevo: quei rami che non portano i frutti si possono potare, oppure è meglio lasciarli? Grazie.
(Paolo – Montegranaro F.M.)

Risposta

Ciao Paolo,
si hai ragione, alcune piante di pomodoro crescono molto vigorose e per questo anche dopo potate sembra che tu non abbia fatto niente.
L’operazione di sfemminellatura – come puoi vedere nell’articolo e video che ti trovi nel link – è fondamentale per ordinare la vegetazione nelle piante di pomodori, specialmente quelli ad accrescimento indeterminato. Quando si effettua la potatura verde però i rami si scelgono principalmente in base alla loro posizione rispetto alla pianta principale in maniera tale che, alla fine dell’operazione, la vegetazione risulti ben distribuita, ordinata cioè…tieni conto che poi crescendo, tutti i rami – le femminelle – daranno fiori e frutti, quindi il criterio di scelta non sarà in base alla presenza di frutti ma in base alla posizione del ramo sulla pianta.
Salute e buona sfemminellatura!

Parole come scacchiatura o sfemminellatura potrebbero suonare un po’ scollacciate e canzonatorie alle orecchie di un neofita ortolano, invece sono innocenti e utili operazione colturali, che riguardano in questo caso il pomodoro. A cosa servono? A mantenere la pianta più vigorosa, ad avere frutti più grandi e sani, a facilitare la prevenzione delle malattie fungine.

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E’ il germoglio erbaceo che si sviluppa all’ascella delle foglie, spesso in piante molto vigorose o predisposte.
Nel corso della coltivazione la femminella è da considerarsi inutile, in quanto sottrae nutrimento alle parti produttive, e quindi va rimossa. Questa operazione prende il nome (giuro che non sono parolacce) di “sfemminellatura” o “scacchiatura”.

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