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Buongiorno,
Abito a Guardiagrele, Abruzzo, sono operaio e amante di qualsiasi pianta
da coltivare!
Ho problemi con la mia vite d’uva da tavolo, è un paio d’anni che non riesco a
mangiarne un grappolo sano, premetto che la vite ha circa 4 anni, vorrei mandarvi
qualche foto per farvi capire il problema,
grazie.
(Umberto – Guardiagrele – Abruzzo)

Risposta

Ciao Umberto,
la pianta di vite,guarda l’articolo nel link, è rustica ma se desideri mangiarne il frutto sano è necessario svolgere delle operazioni culturali in maniera regolare come: la potatura invernale e quella verde in primavera/estate e nella stessa stagione i trattamenti fitosanitari (biologici) a base di rame – Poltiglia Bordolese – e zolfo, per la prevenzione delle principali malattie fungine che attaccano pianta e frutta quali Peronospora e Oidio; vedrai che sono questi patogeni a impedirti di mangiare l’uva sana.
Salute e buon orto.

Salve a tutti!
Circa un mese e mezzo fa ho seminato degli spinaci, ora tutti hanno messo la prima coppia si foglie e ad alcune piantine sta spuntando anche la seconda.
Ho notato,però, che alcune foglie presentano delle zone ingiallite, tendenti al bianco, sia sulla pagina superiore che su quella inferiore.
Inoltre toccandole sembra siano anche più deboli rispetto a quelle che non presentano questo particolare.
Oggi una di queste è addirittura appassita e l’ho dovuta tagliare.
Anche se sono alle prime armi non sembra sia peronospora; cosa potrebbe essere?
Potrei avere esagerato con le innaffiature…sto annaffiando tutti i giorni visto che le temperature sfiorano i 20 gradi durante le ore più calde e ho letto che gli spinaci soffrono la siccità.
Se così fosse, riducendo la quantità di acqua, le piantine già ingiallite tornerebbero come prima oppure ormai sono compromesse?
Ecco la foto dei miei spinaci:
Grazie in anticipo per le risposte.
(Max – Roma)

Risposta

Ciao Max,
dalla foto inviata si nota che le piantine dei tuoi spinaci sono appena spuntate fuori…hanno solo le prime foglioline…appena segnate, marginalmente, da un parassita vegetale che stà anch’esso sviluppandosi, sicuramente favorito dall’alta umidità delle tue irrigazioni, associate alle favorevoli temperature atmosferiche.
A nostro avviso però, le piantine appena nate hanno necessità si di acqua per crescere ma non tutti i giorni in quanto avendo poche foglie non fanno in tempo a consumarla tutta e per questo, l’acqua eccedente rimane nella terra aumentandone così l’umidità e favorendo di certo il proliferare dei parassiti vegetali, potresti quindi ridurre sensibilmente le irrigazioni e aggiungerei anche alle cure colturali degli spinaci delle operazioni di sarchiatura leggere – superficiali del terreno intorno alla piante che ne favoriscono lo sviluppo vegetativo. Per avere qualche informazione aggiuntiva sulla coltivazione degli spinaci, leggi pure l’articolo che trovi nel link.
Salute e buon orto.

Salve,
nel 2011 ho piantato nel mio terreno – all’interno di una città metropolitana – un piccolo albero di ciliegio, ultimamente però ho riscontrato della gommosi sul tronco e la caduta delle foglie, oltre ai buchi su quelle sane e verdi.
Visto che ci troviamo nella seconda metà d’agosto, mi chiedevo, innanzitutto, se fosse possibile lo stesso rimuovere la “gomma” ed effettuare il trattamento a base di ossicloruro di rame (o il solfato di rame) oppure attendere la stagione autunnale quando l’albero è completamente spoglio.
In attesa di un vostro consiglio, vi ringrazio.
Cordiali Saluti
(Rosario)

Ciao Rosario,
la “Gommosi” è una patologia fungina originata dal microrganismo chiamato – Coryneum beijerinckii – e che preferibilmente attacca soggetti già di per se in stato di sofferenza, malnutriti, stress, idrici, cure colturali in genere che aiutano la crescita della pianta specielmente nei suoi primi anni di crescita.
Riguardo alla cura/prevenzione del patogeno fungino è sempre bene attivarsi con i trattamentoi a base di rame – poltiglia bordolese – da effettuarsi sia alla caduta delle foglie – autunno – sia alla ripresa vegetativa della pianta, fine invernoe e primavera, momenti nei quali risulta anche più attivo il fungo.
Salute e buon orto.

Buongiorno,
ho parecchie piante di pomodori tutte con la peronospora, ho tolto parecchie foglie, lasciato qualche ramo sano…qualche pomodoro è marcito: la pianta si puo riprendere o devo fare qualche trattamento,cresceranno altri pomodori o e troppo tardi?
Grazie saluti.
(Massimo)

Risposta

Ciao Massimo,
le piante di pomodoro sono soggette agli attacchi di peronospora, dalla quale possiamo salvarci facendo della prevenzione attraverso trattamenti con prodotti rameici – Es. Poltiglia bordolese vedi il link.
Nel caso di piante attaccate come le tue ti suggerisco di:
1 – eliminare tutte le piante colpite all’80% della chioma
2 – mondare tutte le altre dai rami e frutti attaccati
3 – eseguire trattamenti rameici regolarmente – ogni 10gg – per recuperare le piante non ancora compromesse.
La stagione è avanti adesso ma vedeiamo come reagiscono le piante…coraggio e avanti!
Salute e buon orto.

Salve,
vivo in Friuli e sono un pediatra, ma da tempo coltivo un piccolo orto, oltre che curare il giardino, con molti rosai.

L’anno scorso ho perso precocemente le piante di pomodori per la comparsa di macchie rotonde marroni sulle foglie, che successivamente portavano a ingiallimento e infine all’essiccamento dell’intera foglia. Dapprima sono state colpite le foglie più basse, ma poi il problema si è trasferito alle foglie via via più alte fino a seccare l’intera pianta, con arresto delle crescita dei frutti.
Quest’anno si sta verificando lo stesso processo. Vorrei sapere di che patologia si tratta e come fare per curarle e – in futuro – prevenirla. Allego una foto di una foglia colpita e non ancora completamente essiccata.
iginio - peronospora
Grazie
(Iginio – Friuli)

Risposta

Ciao Iginio,
la descrizione che fai del tuo orto giardino sai che ci fa viaggiare con la fantasia…sarà bellissimo coltivare ortaggi fra le rose.
Riguardo ai tuoi pomodori invece ti dico che la patologia che li colpisce è la peronospora, un fungo eliminabile solo attraverso trattamenti preventivi con prodotti a base di sali di rame, fino da quando la pianta è ancora piccola. Adesso l’unica cosa che puoi fare è quella di estirpare le piante morte e morienti, allontanandole dall’orto per evitare il contagio con altre piante-rose comprese. Poi potresti comunque iniziare già da adesso a trattare le piante rimanenti nell’orto con un prodotto efficace per la cura della peronospora che è la poltiglia bordolese – vedi il video nel link.
Se hai voglia perchè non spedisci le foto del tuo bell’ortogiardino, che le pubblichiamo? Grazie.
Salute e buon ortofiorito!

Salve,
abito a Cervignano d’Adda, sono coordinatore dipendenti al 118 di Milano ….l’orto e’ il mio yoga….ma anche qui trovo purtroppo malattie….è una persecuzione :))))) da due anni faccio l’orto e tutte le volte i pomodori subiscono ciò…aiuto :(.
Inizia con le foglie, poi la punteggiatura si diffonde ai gambi ed in fine al frutto che ingiallisce e marcisce ….
Sono partito con piante alte e rigogliose, piene di pomodori….ora i frutti stanno marcendo e le foglie si presentano tutte come da foto…Vi prego sapete dirmi cosa sia e se ci sia eventuale cura?
ANDREA - PERONOSPORA
Vi ringrazio anticipatamente per il cortese aiuto.
(Andrea – Lodi)

Risposta

Ciao Andrea,
le tue piante di pomodoro subiscono sempre l’attacco di una malattia fungina che si chiama Peronospora – ecco un articolo interessante per te – una vera garanzia per tante piante sensibili ad essa come la vite per esempio.
Quando ormai le piante e i frutti sono così compromessi è impossibile recuperare la situazione, la cosa migliore è sempre prevenire con dei trattamenti specifici per esempio la Poltiglia bordolese – vedi il video linkato – da aspergersi sulle piante già da quando sono piccole fino alla fruttificazione avvenuta evitando la fase della fioritura. Intanto ti suggerisco di togliere dall’orto le piante compromesse e smaltirle, evitando di infettare così le rimanenti che tratterai con i sali di rame.
In questo modo dovresti risolvere il tuo problema – annoso – e riconquistare così il dovuto Karma!
Salute e buon Yoga nell’orto.

Salve,
ho 53 anni, sono un libero professionista, abito una casa nuova da due anni,con un piccolo orto – giardino pensile, l’anno scorso ho cresciuto dei pomodori che hanno preso la “malattia”, come la chiamano in piemonte, cioè sono comparse macchie nere tipo livido e poi sono morti… Mi e’ andata bene invece con i peperoncini tondi e quelli piccanti e tre piccole melanzane, adesso sono tutti in vasetti sott’olio. Mi piacerebbe coltivare un orto-giardino, alcune idee le ho già prese da un articolo, ma come fare con i miei adorati pomodori?
Grazie
(Laura – Piemonte)

Risposta

Salve Laura,
quello che i tuoi amici piemontesi chiamano la “malattia” è sicuramente la Peronospora, una patologia causata da un fungo patogeno delle piante. Potrai di certo avere i tuoi bei pomodori var. Fiorentini – come ci invii nella foto –
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se previeni l’insorgere della malattia della peronospora</strong> seguendo bene le indicazioni che trovi scritto in questo dettagliato articolo, vedrai che farai un orto-giardino bellissimo e…gustoso!
Salute e buon orto.

Salve,
sono una docente con la passione dell’orto, curo le piante di agrumi che possiedo in una casetta a Francavilla al Mare (Chieti).
Da anni ho tre piante di mandarino e una d’arancio attaccate dalla, mosca degli agrumi, che mi distrugge il raccolto, stò seriamente pensando di eliminare le piante (trentennali) perché non riesco a debellare o almeno tenere a freno questo parassita.
Per contenere il parassita ho utilizzato prodotti a base di spinosad, trappole fotocromiche, insetticidi biologici, ma con scarso successo. Accetto qualsiasi suggerimento, ringrazio dell’attenzione

(Franca – Chieti)

Risposta

Salve Franca,
la mosca mediterranea della frutta  – Ceratisis capitata Weidmann – è un dittero molto dannoso su diversi tipi i frutta, compresi gli agrumi (escluso cedro e limone). Il danno è causato dall’adulto, femmina, che depone le uova all’interno del frutto, le larve che nasceranno si ciberanno poi della polpa che porteranno a marcescenza.
La specie sverna  – nei paesi più freddi – come crisalide nel terreno. Ritornerà a volare deponendo altre uova da giugno a settembre… anche ottobre/novembre, in base alle condizioni meteorologiche.
Volendo contrastare biologicamente l’azione di questo insetto si deve agire abbattendo il numero di adulti volanti impedendo loro di deporre le uova nei frutti, la lotta prevede sia la lotta diretta sia una prevenzione.
Prevenzione:
1 – eliminazione – cioè distruzione – di tutti i frutti caduti in terra e comunque attaccati dall’insetto, prima che questo esca dal frutto.
2 – sconvolgimento dell’habitat di svernamento dell’insetto – il terreno sottostante le piante – con lavorazioni superficiali nell’autunno, sperando anche in un inverno freddo che uccida le crisalidi.
Lotta diretta sugli adulti, bisogna abbattere la quantità di adulti volanti sulla chioma delle piante
1 – Spintor Fly: esca pronta all’uso con dosi ridotte di un insetticida biologico che attrae l’adulto e lo fa morire in poche ore.
2 – Magnet – med: trappola che, fisicamente posta sulla parte alta della chioma della pianta con attrattivo alimentare, ha su di sé una carica di insetticida consentito in agricoltura biologica.
3 – Magnet oil: trappola con attrattivo a base di feromoni di tipo alimentare, che attrae l’adulto in volo e lo elimina attarverso la carica di insetticida biologico.
Importante è anche la tempistica di questi metodi, cioè capire, anche attraverso il posizionamento delle trappole, quando c’è il massimo volo degli adulti e in quel periodo attuare la lotta.
Contrastare questo insetto non è facile…una ‘lotta vera e propria’ direi ironicamente!
Aspetta a tagliare le piante, se puoi!
Salute e buon lavoro

Buon giorno
sono nato a Carrara (MS), ma adesso per ragioni lavorative vivo in Francia, a Grenoble; da qualche tempo sono in pensione e quindi ho un pò di tempo per dedicarmi al giardinaggio.
Mi piacerebbe sperimentare la coltivazione delle fave, ma che varietà mi consigliate, specialmente per evitare il problema dei “pidocchi”, cioè gli afidi?
Grazie.
(Gianfranco – Grenoble FR)

Risposta

Ciao Gianfranco
ci piace evidenziare che sia una bella cosa dedicarsi al giardinaggio, specie nell’età della pensione, momento di rilassamento per una persona.
Per la coltivazione delle fave, adesso, è il momento adatto alla semina in pieno campo, all’aperto cioè. Per la scelta della varietà, o meglio cultivar da utilizzare c’è l’imbarazzo della scelta: Aguadulce è una buona cultivar per esempio.
Riguardo al problema degli afidi ti dico che una buona pratica preventiva, per limitarne la proliferazione dell’insetto (che avviene nei mesi di maggior caldo umido: aprile, maggio e giugno) la cosa migliore è proprio la semina in questa stagione – prima dell’inverno -, in questo modo la pianta ha la capacità di crescere e indurire per tempo i suoi tessuti vegetali scoraggiando per questo l’attacco dei “pidocchi” che riescono peggio a predare le piante.
Salute e buon orto a te!

Ciao mi chiamo Maria Giovanna Italia,
ho due grandi terrazzi annessi al mio studio e casa mia a Roma esposti a sud est, ho una passione molto forte per tutto quello che riguarda l’agricoltura, avendo origini da una famiglia di agricoltori pugliesi, con aziende produttrici di grano nel Tavoliere delle Puglie.

Mi piace molto cucinare e trasformare i prodotti come frutta , verdura, ma anche fare pane con lievito madre e farine selezionate; dopo oltre dieci anni di esperienza nel fare il pane con lievito madre sono riuscita ad avere il mio lievito madre e a ottenere buoni risultati; ho provato anche a fare il capocollo senza alcun conservante ma solo con l’aiuto si sale e spezie, il risultato e’ stato fantastico.

Tornare a produrre in casa quanto piu’ e’ possibile mi e’ servito ad educare i miei figli a saper evitare la chimica a tavola, infatti evito il lievito nel pan di spagna e lo limito moltissimo anche nelle torte in genere; ho provato anche il baba’ con lievito madre e cosi’ anche il panettone.
Straordinario!
Chiudo per rispetto di chi leggera’, spero di riuscire a tornare a fare l’agricoltrice.

Nel mio terrazzo, ho molti alberi da frutta e quest’anno, nonostante i due classici trattamenti con poltiglia bordolese a fine novembre e a febbraio, un mio pesco si e’ ammalato di bolla e tre agrumi hanno in pochi giorni perso le foglie, prima accartocciate e ingiallite e poi cadute.
Il pesco e’ in fiore e gli agrumi hanno i boccioli chiusi, ma credo ancora per poco. Vorrei eseguire trattamenti per salvare piante, frutti e api. Cosa e come fare?

Grazie

Un caro saluto Maria Giovanna

Risposta

Salve Maria Giovanna

La tua si che è vita, che consideri un piacere e non una perdita di tempo stare a coltivare e trasformare poi i prodotti e fortunati i tuoi familiari e  tuoi amici!

Riguardo al tuo pesco ti scrivo di sotto un piccolo schema di prevenzione e lotta biologica per il fungo della bolla, Taphrina deformans.

1 – Pianta con foglie cadute e gemme chiuse, inverno pieno: Allontanamento delle foglie dal letto di caduta, ti consiglio di bruciarle o comunque allontanarle dal frutteto.
Effettuare poi due trattamenti con sali di rame – le concentrazioni variano in base al tipo di preparato che uno acquista – interessando anche il tronco e le branche della pianta.
Un trattamento a inizio inverno e uno in pieno inverno
2 – trattamento a prima rottura delle gemme: adoperare sali di rame come sopra
3 – trattamento nella fase bottoni rosa, prima della completa fioritura: adoperare i sali di rame con aggiunta di polisolfuro di calcio
4 – interruzione dei trattamenti durante la fioritura, eventualmente un trattamento con sali di rame e polisolfuro di calcio dopo l’allegamento dei frutti

Per i tuo agrumi, immagino che l’accartocciamento sia causato da insetti, in quel caso dovrei avere delle foto del predatore per consigliarti un rimedio valido, se fossero afidi – i pidocchi – ti consiglio di spruzzare le foglie con una soluzione di acqua e sapone di marsiglia, da fare alla comparsa dei primi insettini a foglia ancora distesa.

Ci fa piacere che il tuo riguardo vada anche alle laboriose api, che ci sostengono da sempre!

Veramente buon orto!

© 2021 Bonduelle InOrto