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Il motto potrebbe essere ‘Insieme è meglio’. Non dobbiamo avere timore di mixare le varietà di fiori, ortaggi e aromatiche. Le piante se ben abbinate creano sinergie inaspettate: si difendono le une con le altre, si ombreggiano e ciascuna arricchisce la terra a modo suo. Si creano alleanze sotterranee tra le radici e collaborazioni a cielo aperto tra foglie, fiori e frutti .

Le piante in vaso necessitano ancora di più di buone consociazioni, perché sono sottoposte a condizioni climatiche e ambientali più difficili. Lo spazio e la terra a loro disposizione è minore e sul balcone il freddo è più freddo e il caldo è più caldo. Le condizioni sono estreme.

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Oggi vi faccio un regalo. Un dono prezioso come il messaggio che trasmette: la sostenibilità. Perché di questo parla il libro “Getta un seme” di cui oggi, grazie ad un editore generoso e ‘illuminato’, l’Associazione Nazionale Nuove Direzioni, posso trasmettervi il link da scaricare gratuitamente , così tutti potete averlo sulla scrivania del vostro computer per consultarlo a vostro piacimento.

“Sostenibilità è una parola vuota o troppo ricca di significati?”. E’ la domanda con cui inizia il libro. Certamente è abusata e per questo svuotata del suo reale significato.  Questo testo cerca di scavare nel concreto e nel vissuto di questa parola, per restituirgli peso e valore.

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Il contatto con la terra, la frequentazione, la coltivazione, ma anche la stessa osservazione, aiuta a migliorare le condizioni sociali, educative e psicologiche dell’uomo, apportando benefici al corpo, allo spirito e alla mente. Questo processo terapeutico oggi viene spesso classificato sotto il nome di Ortoterapia. Ma può trovare anche altre definizioni a seconda di come viene praticata nello specifico.

Stefano Pissi, che voi tutti conoscerete se frequentate le pagine di InOrto, perché è l’agronomo che dispensa consigli sul nostro blog, ha messo a punto un progetto di ’Terrapia’, che aiuta a ristabilire l’equilibrio psicofisico delle persone.

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Salve,
i condomini, nati tanti anni fa, quando in Italia le auto immatricolate erano 2/3 milioni, hanno internamente delle zone verdi che permettono alla pioggia di penetrare nel terreno.
Queste zone verdi oggi rappresentano una jattura per chi ne deve pagare la costosissima manutenzione, deve salvaguardare e sostituire piante cresciute troppo, il tutto senza nemmeno poterne godere poichè queste sono rimaste le uniche zone verdi non fruibili; il “vietato calpestare le aiuole”, che poi è solo erba, lo si trova ormai quasi solo negli spazi verdi privati.
Decisamente meglio godere dei parchi pubblici tenuti (nel milanese) discretamente dove si può circolare in bicicletta, sedersi su panchine … nel verde.
Domanda … come trasformare questi spazi verdi in posti auto magari assegnati e riservati ai vari condomini mantenendo e migliorando la funzione originale di permettere alla pioggia di penetrare nel terreno? Come disegnare questi spazi in modo tale da miglioradone l’aspetto generale?
Oggi i prati sono incalpestabili, le stradine interne sono rese impraticabili ad eventuali mezzi di soccorso dalle auto che riducono la carreggiata in asfalto impenetrabile.
Oggi esistono prodotti derivati dalla lavorazione dei pneumatici consumati prodotti che lasciano passare la pioggia, una specie di tappeto che si appoggia al terreno, si usano nei campi gioco, sono definiti antitrauma, dove i bambini giocano e se cadono non si fanno male, sono utilizzati anche in piste ciclabili, nei maneggi (ed i cavalli pesano parecchio su un piccolo zoccolo, quindi si presume abbiano una resistenza molto superiore all’asfalto).
Una piazzuola predisposta a fornire elettricità alle auto, realizzata con pavimentazione drenante colorata in modo allegro, uno spazio che penetra nella parte verde lasciando la possibilità di accedervi a piedi per raggiungere dei posti a sedere ricavati intorno alle piante “che restano intoccabili” anche se ormai indesiderabili per le dimensioni inaccettabili in ambienti cittadini, non dovrebbero mai superare impunemente i tetti delle case….
Esistono esempi di realizzazioni di questo tipo?
Grazie.
(Luigi – Milano)

Risposta

Ciao Luigi,
la sistemazione verde e viva, realizzabile tramite l’allestimento di una superficie inerbita e drenante l’acqua piovana e comunque calpestabile anche da auto, la si può realizzare e si chiama prato carrabile, appunto, e permette di avere erba vera che cresce e anche al terreno di assorbire l’acqua, mantenendo sempre la portanza necessaria al traffico veicolare di auto. Guarda pure qualche esempio di prato carrabile o prato armato, direttamente sul link che ti invio.
Salute e buon orto.

Salve,
cosa posso produrre con la raccolta dei lamponi, oltre ai lamponi stessi, possono essere ricavati altri prodotti?
Grazie.
(Lory – Bergamo)

Salve Lory,
dalla richiesta che ci fai deduciamo che la tua produzione di lamponi va alla grande e quaestoa è una bella notizia pe iniziare.
Anche se la culinaria non è il nostro settore specifico ci permettiamo comunque di ispirarti con alcune tipologie di trasformati che puoi ottenere partendo dai lamponi freschi, te le elenco qua sotto senza andare nel dettaglio delle ricette:
1 – Marmellata di lamponi
2- conserva di lamponi
3- gelatina di lamponi
4- gelato di lamponi
5- sciroppo di lamponi
6- lamponi sotto grappa
Tienici aggiornati sui tuoi risultati!

Salute e buon orto.

Immagine 2Fare l’orto allevando pesci o allevare i pesci facendo l’orto! Ma cosa c’entrano i pesci con l’orto? Effettivamente fino a non molto tempo fa niente o quasi niente, ma con l’acquaponica vivono in simbiosi, ovvero vivono in rapporto strettissimo.

Già da qualche tempo avevo sentito parlare di acquaponica, ma ritenevo l’argomento un po’ troppo sperimentale e lo scetticismo aveva vinto sulla mia curiosità. Effettivamente il principio su cui si basa l’cquaponica un po’ strano lo è, ma vi assicuro che è una tecnica agricola molto efficace, che garantisce ottimi risultati, risparmia risorse e rispetta l’ambiente. Quindi vale proprio la pena di capire insieme di cosa si tratta, perché potrebbe in futuro serbarci molte sorprese!

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Cara Nara, 
ci siamo scritti qualche mese fa
sono un pensionato che si sta dedicando all’orto, come passatempo, ma anche come mezzo di sostentamento familiare, per risparmiare e sopratutto per mangiare in maniera più sana e gustosa.

Vorrei tornare sulle rotazioni, nuovamente ti domando,
faresti esempi concreti di cosa si semina o pianta in una aiuola, consociando più colture, facendo anche un programma di rotazione?

Grazie

(Renzo Rosa)

Risposta

Ciao Renzo, come stai? Era tanto che non ti sentivo!

Il tema delle rotazioni e consociazioni nell’orto è molto importante e per questo altrettanto interessante!

Per risponderti in maniera pratica e diretta ti faccio qualche esempio che potrai applicare in un’aiuola del tuo orto.

Rotazioni

Per prima cosa parti sempre da una situazione di terreno ben concimato, concimazione organica di fondo che farai con dello stallatico maturo.
Prima rotazione – le piante che potrai mettere in questo terreno arricchito saranno: cavoli, bietole e pomodori.
Seconda rotazione – potrai piantare: cipolle, rape e carote.
Infine per concludere dovrai rinnovare il terreno, e lo farai mettendo a dimora tutte le leguminose del caso: fave, piselli, fagioli, ecc

Consociazioni

Le consociazioni riguardano la convivenza di ortaggi nella solita aiuola, in questo caso ti suggerisco:
Pomodori con basilico, coltivato alla base delle piante di pomodoro – ottimi anche se consociati sulla tavola per esempio!
Poi cavoli con spinaci, da coltivare nell’interfila dei cavoli;  oppure cipolle e aneto, coltivabili in file alterne.
Renzo, spero di essere stata chiara, altrimenti sono sempre a disposizione per aiutarti in ogni tuo dubbio, e visto poi che sei un fedele seguace di InOrto ti invito a leggere, se già non lo avessi fatto, questi post che parlano proprio di rotazioni  e  consociazioni .

Forza che la stagione della primavera è alle porte!
Buon Orto!

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