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Come coltivare il cetrioloUsciremo da questo giugno con più funghi che ortaggi. Proprio quando occorreva sole è scesa acqua a catenelle e quando non pioveva c’era così tanta umidità nell’aria da fare sembrare tutto costantemente bagnato.

La mattina per andare a cogliere gli zucchini occorrevano gli stivali di gomma. Niente male per essere a giugno! Risultato? I pomodori sono carichi di frutti verdi, ma anche di peronospora, quindi non prevedo buone cose. I datterini hanno tuttavia sopportato meglio l’umidità, rispetto ai canestrini, e forse qualcosa riusciremo a portare a casa.

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L’orto in maggio richiede molte attenzioni e nessuna distrazione. Personalmente ogni mattina appena alzata faccio un giro di perlustrazione e controllo che tutto vada bene, se noto qualche difficoltà provo ad aiutare come posso le piante bisognose. La supervisione quotidiana aiuta a capire i problemi sul nascere e quindi a risolverli con maggiore facilità.

Premetto che il mio orto è giovane, come i miei figli. Sono stati loro quest’anno a chiedermi espressamente di impiantare e coltivare ortaggi, costretti a casa dal Covid 19, hanno insistito per occupare le aree libere con coltivazioni di insalate, pomodori, zucche, zucchine, melanzane, cetrioli, fagiolini, peperoncini e l’immancabile basilico.

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Ciao,
abito sulle alture di Genova, ho 2 balconi: uno lungo circa 5 m esposto ad ovest, ed uno + piccolo esposto ad est, entrambi MOLTO ventilati.
Adoro piante e piantine, però non avendo molti mezzi mi arrangio un po’ col fai-da-te, ovviamente avrei bisogno di consigli vari da persone esperte, poichè talvolta insorge qualche problemino.
Avrei qualche domanda da porre riguardo alla mia pianta di rosmarino di ormai 4 o 5 anni: acquistata piccolina al supermercato sotto casa e messa subito in vaso di una trentina di cm di diametro, in breve tempo è cresciuta in modo rigoglioso (pur restando sotto ogni intemperia!), e addirittura mettendo negli ultimi 3 inverni tanti fiorellini azzurro-violetti.
Il problema ha iniziato a presentarsi circa un anno e mezzo fa, quando ho notato che troppi aghi ingiallivano, allora li toglievo ad uno ad uno, ma il problema continuava. Allora ho pensato che la pianta necessitasse di un vaso + grande.. e menomale che l’ho sostituito (con uno da 43 cm), perchè le radici si erano impossessate di quasi tutto il vaso! Dopo il rinvaso ho iniziato ben presto a non vedere + aghi gialli o secchi, e la pianta ha ripreso a star bene e ad emettere tanti fiorellini d’inverno. Tutto bene fino ad aprile/maggio: noto ora parecchi aghi non gialli ma secchi, talvolta anche sulla punta dei rami (e quando li vedo li tolgo e li metto sulla superficie della terra).
Ora (scusate se sono prolissa, ma sto cercando di spiegare al meglio), questo vaso messo nuovo solo un anno fa possibile sia già insufficiente? Per il mio balcone è già fin troppo grande questo, e tra l’altro non mi pare che la grandezza della pianta stessa possa richiedere un vaso ancora + grande di quello attuale. Non so come comportarmi, se in questi casi occorre tagliare delle radici, non so.. so solo che tengo tantissimo alla mia pianta di rosmarino.
Grazie,
(Patrizia – Genova)

Risposta

Ciao Patrizia,
grazie invece di tutte quelle belle spiegazioni esaustive che ci dai…aiutano a capire il tuo problema!
Guarda che la pianta di Rosmarino è bella rustica e credi che non ha bisogno di particolari cure, poco concime quindi e un gocciolino d’acqua al bisogno – senza ristagno nel sotto vaso – per garantirsi una vegetazione piena di olii essenziali.
Riguardo al rinvaso credo che quello grande che gli hai sistemato sia sufficiente per diversi anni e che quindi le cime verdi che si sono seccate siano dovute ad altri tipi di stress…forse una botta di vento e caldo? Ma comunque niente di preoccupante.
Nel caso tuo decida di rinvasare senza cambiare il diametro del contenitore allora si che sei “costretta” a potare le radici oltre che a pettinarle, per ricontenerle nel medesimo vaso.
Salute e buon orto.

Salve sono Marco,
ho un problema con un cigliegio.
Alloral, il caldo eccessivo ha fatto cadere le foglie prima del dovuto emettendo anche gommosi, ho trattato con poltiglia bordolese.
I rami, alcuni si sono seccati sulle cime, mentre il resto dei rami sta bene.
Adesso sta rivenendo dappertutto persino sul tronco.
Ho fatto la cosa giusta trattando con poltiglia bordolese?
Grazie.
(Marco)

Risposta

Ciao Marco,
la produzione di gomma sul tronco e rami del ciliegio è dovuta proprio a una questione di stress della pianta, che ha subito in seguito al caldo e siccità record di quest’estate 2017.
Per questo si creano delle ferite nei rami e nel tronco dovute molto probabilmente all’ingresso di funghi patogeni che, nel periodo di fine estate ricominciano a rimuoversi facendo così ricolare la pianta di nuova gomma.
Certamente la poltiglia bordolese è un toccasana per la salute della pianta, specialmente se la dai nel periodo di caduta delle foglie e quando la stessa ricomincia a vegetare – evitando la fioritura piena ovviamente.
Adesso potresti eliminare tutte le parti secche e magari disinfettare le ferite da dove vedi uscire la gomma, sempre con poltiglia bordolese.
Salute e buon orto.

Ciao mi chiamo Alberto e lavoro presso azienda di trasporto.
Vorrei chiedervi consiglio in merito a questo: vivo a Milano ma ho un terreno di 1800mq in Calabria sulla costa dell’alto Tirreno cosentino, lo vedo come un ottima risorsa, ma non so cosa ci potrei fare dato la distanza, mi potreste suggerire qualcosa che abbia “poca manutenzione ” pensavo ai limoni o ai cedri.
Grazie.
(Giovanni – Milano)

Ciao Giovanni,
considerato la distanza – elevata – e la superficie – limitata per considerare un investimento di tipo commerciale – una soluzione che ti potrebbe permettere una risorsa comunque familiare potrebbe essere quella di impiantare un oliveto per avere il tuo olio biologico.
In base alle minime manutenzioni da farsi: Potatura invernale, stallatura estiva e raccolta autunnale; farti di conseguenza un piano di viaggi relativi in Calabria.
Ti piace questa soluzione?
Salute e buon orto.

Buongiorno,
abbiamo circa 80 piante di ulivo di anni 4, in collina, ho notato che buona parte del raccolto, è caduto e sulle piante si è seccato il frutto.
Non ho fatto trattamenti mirati????
Unico trattamento è stato con la poltiglia bordelese, verso agosto inoltrato.
Esperti non lo siamo per questo chiedo se è possibile avere un quadro completo per le varie operazioni e i prodotti da usare per agricoltura Biologica: Autunno,Inverno, Primavera ed Estate.
Grazie della vostra disponibilià e buona giornata.
(Vincenzo)

Ciao Vincenzo,
da come racconti il tuo caso pare che le tue piante abbiano subito un forte attacco di mosca dell’olivo – Bactrocera oleae – che consiste, fra i vari insetti predatori della pianta, quello più temibile in quanto pregiudicante tutto il raccolto.
Volendo fare un calendario delle cure colturali da eseguire sull’olivo ti riporto qua sotto una guida generale che tu adatterai in base anche all’andamento stagionale della tua zona climatica:

Gennaio – Marzo: Potatura, concimazione organo-minerale e trattamenti rameici, post potatura, per impedire la veicolazione di malattie fungine come – l’Occhio di Pavone – Cycloconium oleaginum Cast – o malattie batteriche quale la Rogna – se le piante presentano tali patologie.

Aprile – Maggio – Giugno: Trattamenti a base di Boro, per favorire l’impollinazione e allegagione del frutto, sfavorendo così la cascola sia fiorale che dei frutti.

Luglio – Agosto – Settembre: Monitoraggio della mosca dell’olivo ed eventuali trattamenti con: Caolino – protezione fisica dei frutti dalle punture dell’insetto. Insetticidi biologici quali: spinosad, o olio di neem ecc ecc.

Novembre: Trattamento rameico post raccolta per evitare infezioni fungine nelle ferite.

Ovvio che devi valutare ogni volta le condizioni delle piante per effettuare i trattamenti o meno.
Salute e buon orto.

Salve,
amo la natura in tutti i suoi sensi.
Il Cavolo nero, come si coltiva, come posso proteggerlo?
Grazie.
(Alex)

Ciao Alex,
grazie per manifestare la tua passione per la natura.
Il cavolo nero – leggi pure l’articolo che trovi nel link – è una specie ortiva rustica che si pianta nel periodo fine estivo per consumarlo poi durante tutto l’inverno, quando la pianta s’intenerisce sotto il gelo…sperando che venga.
Ha bisogno di essere ben concimato prima del trapianto e l’unico vero concorrente di codesta specie di cavolo è l’insetto lepidottero Cavolaia, che attacca la pianta nella stagione autunnale, in questo periodo perciò stai bene attento a vedere se si verificano attacchi, per prevenire ogni danno.
Salute e buon orto.

Salve,
abito a Calusco d’Adda, provincia di Bergamo, e sono operario metalmeccanico.
Ho preso il lampone in vaso: Devo tenerlo bagnato? Non ho l’orto, è fondamentale tenerlo a casa???
Grazie.
(ABDOU FATAO BAMBORE – Calusco d’Adda – Bergamo)

Risposta

Salve,
certo che puoi coltivare il lampone in vaso – consulta pure l’articolo che trovi nel link -.
Se non hai terra a disposizione non fartene un problema.
Importente ricordarsi che sia le irrigazioni che le concimazioni è fondamentale che tu le svolga regolarmente affinchè alla pianta non manchi mai acqua e “cibo” alle sue radici.
Salute e buon orto.

Salve,
possiedo una piantina di Calancola – Kalanchoe blossfeldiana a fiori rossi.
Volevo sapere come curarla: quando potarla, come annaffiarla, come concimarla ecc..
Mi premeva sapere, inoltre, se è possibile tenerla su un balcone esposto verso sud e a quali temperature sopravvive senza problemi.
Inoltre, è possibile tenerla sullo stesso balcone in pieno inverno?
Vi ricordo che abito a Vasto (ch)
Grazie 😉
(Lorenzo – Chieti)
P.S. Vi allego una foto della mia piantina.

calancoe - lorenzo

Risposta

Ciao Lorenzo,
per comprendere meglio le cure colturali da riservare alla tua piantina di Kalanchoe ti dico che essa è una pianta succulenta originaria del Madagascar, quindi vegetante in un clima caldo direi; per questo da noi in Italia la pianta si può coltivare in piena aria nella stagione estiva e in appartamento o serra riscaldata in autunno-inverno.
La potatura si limita alle foglie e i fiori che progressivamente invecchiano, puoi staccarle dal fusto lasciando un taglio bello pulito che rimargini meglio la ferita.
Riguardo le innaffiature considera che essendo una succulenta necessita di essere irrigata solo quando il terreno di coltura è completamente asciugato.
Utilizza, terriccio per piante succulente, quindi ben drenato e a reazione più acida che neutra. La concimazione si fa regolare – una volta al mese – con fertilizzanti liquidi per piante grasse. In inverno la pianta va ricoverata in casa, in una posizione ben luminosa.
Salute e buona coltivazione!

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