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Silene

Silene

In questo periodo a cavallo tra il cavolo e il pomodoro.

In questa terra di mezzo tra orto invernale e orto estivo, dove giusto qualche fava ci viene in aiuto, perché non approfittare delle piante spontanee che in questo periodo abbondano in ogni angolo incolto?

In verità alcune sono seminate e coltivate volutamente anche nell’orto e nel giardino perché sono belle, buone e  contribuiscono ad allontanare i parassiti dall’orto, come nel caso della calendula e del tagete.

Borragine

Borragine

 

 

 

Le piante che sto per segnalarvi sono semplici sia da riconoscere che da coltivare e anche un bambino saprebbe distinguerle e seminarle. Ecco allora alcuni fiori e foglie da raccogliere e magiare in insalata, cotti e saltati o come ingredienti principali di frittelle, frittate e ripieni vari.

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Orto botanicoDi questi tempi si fa un gran parlare di biodiversità. E’ una parola sempre più usata in rete, ma anche in tv e a questa parola vengono dedicati interi libri e articoli di giornali.  Di fatto è ormai entrata a far parte del nostro vocabolario quotidiano.

La sua definizione sul dizionario web è questa: 

Biodiversità

 1. Differenziazione biologica tra gli individui di una stessa specie, in relazione alle condizioni ambientali.

2. La coesistenza in uno stesso ecosistema di diverse specie animali e vegetali che crea un equilibrio grazie alle loro reciproche relazioni.

Ma perché è così importante? E perché anche al più piccolo orticoltore dovrebbe essere cara la biodiversità e dovrebbe coltivare diverse specie di patate, di pomodori, di fagioli e così via. Perché è importante preservare le antiche varietà e cercare di salvaguardarne i semi, invece di accontentarsi di una semplice bustina di semi ibridi acquistata nel primo negozio?

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Orto Poggio Diav leggeroIl caldo quest’anno non è certo mancato e probabilmente ricorderemo l’estate 2015 come una delle più  torride, con un luglio infuocato e soffocante, quando le piante sembravano agonizzare e l’acqua a disposizione non era mai abbastanza. Purtroppo la carenza dell’acqua è sempre più frequente e in futuro dovremo imparare ad affrontare questo problema in modo serio e concreto, soprattutto nelle regioni dove le risorse idriche sono più esigue.
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barbab.Se è vero che per un’alimentazione sana dobbiamo mangiare tutti i colori, la barbabietola sta al primo posto per il rosso magenta! La barbabietola o rapa rossa o barba rossa (Beta vulgaris  var. esculenta) quanto a rosso non la batte nessuno! Ma non sarà che proprio quel colore eccessivo crea diffidenza? Perché è ingiustamente poco conosciuta e poco consumata. Io in primis non ne faccio un uso eccessivo, ma proprio in questi giorni ho preparato con la barbabietola una pasta che ha riscosso gran successo, lo stesso dicasi per le foglie, che semplicemente scottate e condite con olio e sale, ma con quelle coste rosse che spiccavano sul verde, sono sparite in un attimo dal piatto.

E allora eccomi qui a sponsorizzarne la presenza e la coltivazione nell’orto!

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Immagine 6E’ tempo di semina non solo di ortaggi, ma anche di fiori! E io adoro i fiori: mi piace l’orto, ma anche il giardino… Quindi concedetemi ogni tanto qualche divagazione, soprattutto se queste divagazioni sono utili al nostro orto, come il tagete.

Questo fiorellino dai colori sgargianti (anche fin troppo vivaci secondo i gusti di alcuni) non solo porteranno dei lampi di luce gialla e arancio all’interno del nostro orto, ma soprattutto, grazie al loro profumo non sempre gradevole, terranno lontano alcuni parassiti dalle nostre piante. E non è finita qui! Perché le radici del tagete rilasciano nel terreno delle sostanze che in qualche modo ‘puliscono’ il suolo da vermicelli e parassiti nocivi.

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Diamo al pomodoro l’attenzione che merita! Tutti ne parlano e tutti lo coltivano,  ma non sempre con successo…magari c’è un dettaglio che abbiamo trascurato o un dubbio sulla coltivazione che ogni anno si ripresenta, quindi per una volta bando alla ‘superficialità’ e affrontiamo l’argomento pomodoro punto per punto, con la dovuta calma e cura.

La melanzana ha bisogno di caldo per prosperare e dare il meglio di sé, per questo, specie se abitiamo al Nord, è meglio aspettare il mese di maggio prima di metterla sul balcone, quando sarà svanito il pericolo ‘sbalzi climatici’.

Le melanzane, specie le più comuni a goccia e di colore viola intenso, si sviluppano notevolmente, per cui coltiviamole soltanto se disponiamo di molto spazio. Tuttavia ci sono in commercio molte varietà di melanzana di dimensioni più piccole adatte a ogni tipo di balcone.

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Bene, bene…dopo avere visto come, dove e quando seminare il carciofo è arrivato il momento di vedere con quali altri ortaggi possiamo accompagnarlo, non nel piatto, ma nell’orto naturalmente! E capire come coltivarlo al meglio: la cosa più difficoltosa è l’impianto, dopodiché possiamo, non dico abbandonarlo a se stesso, ma quasi. Allora facciamo attenzione a questa prima fase perché lo sforzo iniziale sarà ampiamente ripagato in un secondo tempo: il carciofo riempirà di grande soddisfazione sia il nostro stomaco che il nostro occhio!

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Ho appena raccolto gli ultimi fichi dorati e dolcissimi. Li ho dovuti condividere con una ghiandaia voracissima, che dopo avere sterminato i grappoli che pendevano dalla pergola dell’uva, si è spostata sul fico di fianco. Dovevate vederla! Si appostava sui lecci circostanti e ogni dieci minuti veniva a nutrirsi, che io fossi lì non era un deterrente, sfacciata e impudente si faceva beffe di me che la scacciavo battendo le mani. Forse avrà pensato che applaudivo la sua bravura! Fatto sta che l’anno prossimo dovrò trovare un mezzo più efficace per contrastare i suoi appetiti.

I frutti sono un complemento importantissimo sia per l’orto che per il giardino e non intendo rinunciarci per una ghiandaia! I fiori delicati prima e i frutti saporiti dopo, sono elementi a cui non si può rinunciare. E so che se desidero avere nell’orto una nuova pianta è meglio che ci pensi adesso.

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Disprezzate dagli ortocoltori e dai luoghi comuni che vogliono il giardino o l’orto inospitali verso le varietà improduttive o ineleganti, le “erbacce” o “erbe maligne” vivono ai margini della società vegetale. La loro ostinata invasività, la loro strenua volontà di sopravvivenza in situazioni difficili da sempre vengono combattute dall’uomo. Eppure sono molto spesso preziose per le loro proprietà curative, importanti per il sistema immunitario del pianeta e addirittura belle nelle forme e nei colori. Certo non mancano le voci in difesa di queste ribelli vegetali. Una su tutte quella del botanico inglese Richard Mabey che ne ha tessuto le lodi in un libro recentissimo e di grande successo come “Elogio delle erbacce” edito da Ponte alle Grazie. Continua a leggere

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